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venerdì 17 marzo 2017

17 marzo San Patrizio e il sogno angelico

La vita di questo apostolo dell’Irlanda, nato nella Britannia romana (l’attuale Inghilterra) nel 385  è stata avventurosa.
Pochi santi hanno la popolarità e la fama quasi universale di san Patrizio. Con la sua forza di carattere e la sua grande spiritualità (e naturalmente con miracoli), non solo convertì il popolo dell’Irlanda, ma contribuì a diffondere la fede in molte altre terre. 
Era il quinto secolo quando questo ragazzo di sedici anni, a suo dire sventato e senza religione, venne rapito in Britania da una ricca famiglia. 
Fu portato in Irlanda e venduto come schiavo a un capo corsaro, che servì come pastore per sei anni a Mayo. Durante questo periodo apprese la lingua celtica locale, fu colpito dalla grazia e si convertì.
A proposito di questo tempo di vita dura, Patrizio diceva: “Ero solito pregare di continuo, lungo tutto il giorno.
La mia fede crebbe e il mio spirito ne venne vivificato. Dicevo più di cento preghiere di giorno e altrettante di notte”. 
Durante un sogno  una voce angelica diede a Patrizio indicazioni chiare e precise su come fuggire e raggiungere l’Irlanda meridionale. 
Fuggito in Gallia (sospinto da una voce arcana), dove fu discepolo di san Germano di Auxerre, visitò pure in Italia le comunità monastiche nelle isole del Tirreno (Palmaria, Gorgonia, Capraia, Gallinara); e i suoi maestri consigliarono di ritornare in Irlanda (inviato dalla voce di un misterioso personaggio irlandese), dove egli si recò (432), dopo essere stato consacrato vescovo da san Gennaro. 
Poiché aveva ricevuto in Gallia una  formazione biblica, questa divenne una caratteristica irlandese., l’apostolo convertì alcuni re indigeni e seppe armonizzare le nuove comunità con le condizioni sociali del luogo e del tempo.
L’Irlanda fu l’unico paese dell’Europa occidentale in cui l’evangelizzazione si attuò senza martiri. 
Pochi anni prima della morte, rimise nelle mani di altri vescovi il governo della Chiesa di Irlanda, ritirandosi in silenzio in Ulidiaper prepararsi alla morte, che lo colse il 17 marzo 461. 
Fu sepolto a Down –Patrick: è stato sempre venerato in tutta l’Irlanda dal secolo VIII, e dal secolo X anche in Inghilterra; mentre è entrato nel calendario Romano solo nel 1632.

Immagine: Mosaico di San Patrizio, dalla Cattedrale di s. Anna a Leeds. 
Foto di don Lawrence Lew, O.P.

Benedizione del Viaggiatore Irlandese

May the road rise to meet you,
may the wind be always at your back,
may the sun shine warm upon your face,
and the rains fall soft upon your fields and,
until we meet again,
may God hold you in the palm of His hand.

“Sia la strada al tuo fianco,
il vento sempre alle tue spalle,
che il sole splenda caldo sul tuo viso,
e la pioggia cada dolce nei campi attorno e,
finché non ci incontreremo di nuovo,
possa Dio proteggerti nel palmo della sua mano.”




Preghiera di San Patrizio contro incantesimi e malefici
  
Mi alzo, in questo giorno che sorge,
Per una grande forza, per l’invocazione della Trinità,
Per la fede nella Trinità,
Per l’affermazione dell’unità
Del Creatore del Creato.
Mi alzo in questo giorno che sorge
Per la forza della nascita di Cristo nel Suo Battesimo,
Per la forza della crocifissione e della sepoltura,
Per la forza della resurrezione e dell’ascensione,
Per la forza della discesa al Giudizio Finale.
Mi alzo, in questo giorno che sorge,
Per la forza dell’amore dei Cherubini,
In obbedienza agli Angeli,
Al servizio degli Arcangeli,
Per la speranza della resurrezione e della ricompensa,
Per la preghiera dei Patriarchi,
Per le previsioni dei Profeti,
Per la predicazione degli Apostoli,
Per la fede dei Confessori,
Per l’innocenza delle Vergini sante,
Per le azioni dei Beati.
Mi alzo in questo giorno che sorge,
Per la forza del cielo:
Luce del sole,
Chiarore della luna,
Splendore del fuoco,
Velocità del lampo,
Impetuosità del vento,
Profondità dei mari,
Solidità della terra,
Solidità della roccia.
Mi alzo in questo giorno che sorge,
Per la forza di Dio che mi spinge,
Per la forza di Dio che mi protegge,
Per la saggezza di Dio che mi guida,
Per lo sguardo di Dio che vigila sul mio cammino,
Per l’orecchio di Dio che mi ascolta,
Per la parola di Dio che mi parla,
Per la mano di Dio che mi custodisce,
Per il cammino di Dio davanti a me,
per lo scudo di Dio che mi protegge,
Per l’ostia di Dio che mi salva,
Dalle trappole del demonio,
Dalle tentazioni del vizio,
Da tutti coloro che vogliono il mio male,
Lontano e vicino a me,
Agendo da soli o in gruppo.
Invoco oggi queste forze a proteggermi dal male,
Contro qualsiasi forza crudele che minacci il mio corpo e la mia anima,
Contro l’incanto dei falsi profeti,
Contro le legge oscure del paganesimo,
Contro le false leggi degli eretici,
Contro l’arte dell’idolatria,
Contro gli incantesimi di streghe e maghi,
Contro saperi che corrompono il corpo e l’anima.
Cristo mi custodisca oggi,
Contro il veleno, contro il fuoco,
Contro l’affogamento, contro le ferite,
perché io possa ricevere e godere la ricompensa.
Cristo con me, Cristo davanti a me, Cristo dietro di me,
Cristo in me, Cristo sotto di me, Cristo sopra di me,
Cristo alla mia destra, Cristo alla mia sinistra,
Cristo quando mi stendo,
Cristo quando mi siedo,
Cristo quando mi alzo,
Cristo nel cuore di tutti coloro che pensano a me,
Cristo sulla bocca di tutti coloro che parlano di me,
Cristo in tutti gli occhi che mi guardano,
Cristo in tutti gli orecchi che mi ascoltano.
Mi alzo, in questo giorno che sorge,
Per una grande forza, per l’invocazione della Trinità,
Per la fede nella Trinità,
Per l’affermazione dell’unità
Del Creatore del Creato.



Buona giornata a tutti. :-)










mercoledì 9 novembre 2016

Mio Dio, Trinità che adoro - Santa Elisabetta della Trinità

O mio Dio, Trinità che adoro, aiutami a dimenticarmi interamente per stabilirmi in te, immobile e quieta come se la mia anima fosse già nell'eternità.
Che nulla possa turbare la mia pace o farmi uscire da te, o mio Immutabile Bene, ma che ogni minuto mi porti più addentro nella profondità del tuo Mistero.
Pacifica la mia anima, fanne il tuo cielo, la tua dimora amata e il luogo del tuo riposo.
Che non ti ci lasci mai solo, ma sia là tutta quanta desta nella mia fede, tutta adorante, tutta abbandonata alla tua Azione creatrice.
O mio Cristo amato, crocifisso per amore, vorrei essere una sposa del tuo Cuore, vorrei coprirti di gloria, vorrei amarti fino a morirne! Ma sento la mia impotenza e ti chiedo di "rivestirmi di te stesso", di immedesimare la mia anima con tutti i movimenti della tua anima, di sommergermi, d'invadermi di sostituirti a me, affinché la mia vita non sia che un'irradiazione della tua Vita.
Vieni nella mia anima come Adoratore, come Riparatore e come Salvatore.
O Verbo eterno, Parola del mio Dio, voglio passare la mia vita ad ascoltarti, voglio farmi tutta docilità, per imparare tutto da te, poi, attraverso tutte le notti, tutti i vuoti, tutte le impotenze, voglio fissarti sempre e rimanere sotto la tua grande luce; o mio Astro amato, incantami, perché io non possa più uscire dallo splendore dei tuoi raggi.
O Fuoco consumatore, Spirito d'amore, scendi sopra di me, affinché si faccia nella mia anima come un'incarnazione del Verbo : che io sia per Lui una umanità aggiunta nella quale Egli rinnovi tutto il suo Mistero.
E tu, o Padre, chinati verso la tua povera piccola creatura, "coprila con la tua ombra", non vedere in lei che il "Prediletto nel quale hai posto tutte le tue compiacenze".
O miei “Tre”, mio Tutto, mia Beatitudine, Solitudine infinita, Immensità in cui mi perdo, mi abbandono a voi come una preda.
Seppellitevi in me perché io mi seppellisca in voi, nell’attesa di venire a contemplare nella vostra luce l'abisso delle vostre grandezze.

- Santa Elisabetta della Trinità -



"E' qualche cosa di così grande, di così divino la sofferenza! Mi sembra che se i Beati in Cielo potessero invidiarci qualche cosa, ci invidierebbero questo tesoro.
E' una leva così potente sul Cuore del buon Dio! E poi, che cosa vi può essere di più dolce che donare a Colui che si ama? La Croce è l'eredità del Carmelo." 




Elisabetta della Trinità è una dei patroni dei malati e degli orfani.  
Fu beatificata da Giovanni Paolo II il 25 novembre 1984 (memoria liturgica il 9 novembre):

«A Digione in Francia, beata Elisabetta della Santissima Trinità Catez, vergine dell’Ordine delle Carmelitane Scalze, che sin dalla fanciullezza cercò e contemplò nel profondo del cuore il mistero della Trinità e, ancora giovane, tra molte tribolazioni, giunse, come aveva desiderato, all’amore, alla luce, alla vita.»






Buona giornata a tutti. :-)

venerdì 4 novembre 2016

Tutti siamo certamente deboli - San Carlo Borromeo, vescovo -

Tutti siamo certamente deboli, lo ammetto, ma il Signore Dio mette a nostra disposizione mezzi tali che, se lo vogliamo, possiamo far molto. Senza di essi però non sarà possibile tener fede all'impegno della propria vocazione.
Facciamo il caso di un sacerdote che riconosca bensì di dover essere temperante, di dover dar esempio di costumi severi e santi, ma che poi rifiuti ogni mortificazione, non digiuni, non preghi, ami conversazioni e familiarità poco edificanti; come potrà costui essere all'altezza del suo ufficio?
Ci sarà magari chi si lamenta che, quando entra in coro per salmodiare, o quando va a celebrare la Messa, la sua mente si popoli di mille distrazioni. Ma prima di accedere al coro o di iniziare la Messa, come si é comportato in sacrestia, come si é preparato, quali mezzi ha predisposto e usato per conservare il raccoglimento?
Vuoi che ti insegni come accrescere maggiormente la tua partecipazione interiore alla celebrazione corale, come rendere più gradita a Dio la tua lode e come progredire nella santità?
Ascolta ciò che ti dico.
Se già qualche scintilla del divino amore é stata accesa in te, non cacciarla via, non esporla al vento.
Tieni chiuso il focolare del tuo cuore, perché non si raffreddi e non perda calore.
Fuggi, cioé le distrazioni per quanto puoi.
Rimani raccolto con Dio, evita le chiacchiere inutili.
Hai il mandato di predicare e di insegnare?
Studia e applicati a quelle cose che sono necessarie per compiere bene questo incarico.
Dà sempre buon esempio e cerca di essere il primo in ogni cosa.
Prédica prima di tutto con la vita e la santità, perché non succeda che essendo la tua condotta in contraddizione con la tua prèdica tu perda ogni credibilità.
Eserciti la cura d'anime?
Non trascurare per questo la cura di te stesso, e non darti agli altri fino al punto che non rimanga nulla di te a te stesso.
Devi avere certo presente il ricordo delle anime di cui sei pastore, ma non dimenticarti di te stesso.
Comprendete, fratelli, che niente é così necessario a tutte le persone ecclesiastiche quanto la meditazione che precede, accompagna e segue tutte le nostre azioni: Canterò, dice il profeta, e mediterò (cfr. Sal 100, 1 volg.)
Se amministri i sacramenti, o fratello, medita ciò che fai.
Se celebri la Messa, medita ciò che offri.
Se reciti i salmi in coro, medita a chi e di che cosa parli.
Se guidi le anime, medita da quale sangue siano state lavate; e «tutto si faccia tra voi nella carità» (1 Cor 16, 14).
Così potremo facilmente superare le difficoltà che incontriamo, e sono innumerevoli, ogni giorno.
Del resto ciò é richiesto dal compito affidatoci.
Se così faremo avremo la forza per generare Cristo in noi e negli altri...

- San Carlo Borromeo - 

Acta Ecclesiae Mediolanensis, Milano 1599, 1177-1178



"Tutte le vostre cose si facciano nell’amore,
così potremo superare tutte le difficoltà
che innumerevoli dobbiamo sperimentare
giorno per giorno;
e così avremo le forze
per generare Cristo in noi e negli altri”.

Dagli insegnamenti di san Carlo Borromeo,
nel suo ultimo Sinodo Diocesano

"San Carlo Borromeo"
di Orazio Borgianni, 1610-16

"Le anime si conquistano
con le ginocchia".

- San Carlo Borromeo - 


"Se già qualche scintilla del divino amore è stata accesa in te,
non cacciarla via, non esporla al vento.
Tieni chiuso il focolare del tuo cuore, perchè non si raffreddi e non perda calore.
Fuggi cioè le distrazioni per quanto puoi.
Rimani raccolto con Dio ed evita le chiacchiere inutili."


- San  Carlo Borromeo - 






Buona giornata a tutti. :-)











martedì 1 novembre 2016

1° Novembre - Tutti i Santi

La festa di oggi ha per oggetto la glorificazione di tutti i Santi che sono in cielo: Angeli, Martiri, Confessori, Vergini. La sua origine viene dalla commemorazione di tutti i martiri che fin dal secolo quarto si faceva in alcune chiese particolari. 
Bonifacio IV nell'anno 609 chiese ed ottenne dall'imperatore il Pantheon che Marco Agrippa aveva dedicato a Giove Vendicatore e lo consacrò dedicandolo a Maria SS. Regina di tutti i Martiri. Il tempio venne chiamato S. Maria ad Martires e nella Chiesa di Roma fu stabilita la festa della dedicazione per il giorno 13 maggio.
Terminata l'epoca della persecuzione, si sentì il bisogno di presentare alle preghiere dei fedeli anche le anime che si erano santificate nelle condizioni di tempo e di luogo comuni a tutti. 

Con questo nuovo indirizzo, la festa di tutti i Martiri venne trasportata dal 13 maggio al I novembre, e dedicata a tutti i Santi del Paradiso.
Per quanto sia grande il numero dei Santi di cui la Chiesa celebra la festa nel corso dell'anno, è certo molto più grande il numero di coloro dei quali non conosce il nome, le virtù, i meriti. 

Quante anime sante di tutte le età, di tutte le condizioni sociali, presso tutti i popoli! Santi nella gerarchia ecclesiastica, nei deserti, nei monasteri, tra i professionisti, tra gli operai, tra le donne di casa, tra i poveri, tra gli ammalati! 
Quanti servi fedeli di Dio nascosti nell'oscurità di una vita umile e sconosciuta! 
Quante anime grandi pur tra le occupazioni più basse e più comuni! Santi che Dio ha pienamente ricompensati! Era quindi giusto che la Chiesa li celebrasse ed onorasse, e ciò fece con l'istituzione della presente solennità.
In tal modo, tra quella immensa folla di cui parla l'evangelista S. Giovanni, « che nessuno può contare, di tutte le genti,tribù e popoli e lingue che stanno davanti al trono e davanti all'Agnello, rivestiti di bianche vesti, con le palme nelle mani » noi veneriamo quei virtuosi che nell'oscurità della loro condizione e tra privazioni di ogni sorta condussero una vita innocente e santa; quelli che non si sono lasciati abbagliare dalle cose del mondo, ma le hanno stimate nella loro realtà; rendiamo omaggio a quelle persone che pur tra gli splendori e gli onori mondani si sono conservate umili e pure; veneriamo quelli che si son fatti santi seguendo con purità di cuore le massime del Vangelo; onoriamo i nostri fratelli, che nella stessa casa, con le stesse regole di vita, con le medesime passioni, con le stesse tentazioni ed ostacoli, hanno raggiunto il cielo ed ora godono perfetta felicità. Certo, questa folla immensa che noi oggi festeggiamo, questa turba innumerevole di eroi che hanno raggiunto la mèta, pur passando attraverso le difficoltà della vita presente, devono essere per noi di grande consolazione e di incitamento ad imitarli.


"Il segno della santità non è la perfezione, ma la consacrazione. Un santo non è un uomo senza difetti, è un uomo che si è dato senza riserve a Dio." 

- Williams Richardson - 



"Santificate voi stessi e santificherete la società."

- San Francesco d’Assisi - 


"Il mondo è nato dall’amore, è sostenuto dall’amore, va verso l’amore ed entra nell’amore." 

- San Francesco di Sales -


"Dio non si raggiunge che attraverso l’amore." 

- Santa Teresa d’Avila - 


"L'umiltà è l'inizio della santità." 

- Madre Teresa di Calcutta - 



La santità non consiste nel fare cose straordinarie, ma nel fare straordinariamente bene le cose ordinarie. 

- Beato Luigi Monza - 






Buona giornata a tutti. :-)






sabato 15 ottobre 2016

Preghiera allo Spirito Santo - Santa Teresa d'Avila 15 ottobre 2016

O Spirito Santo, sei tu che unisci la mia anima a Dio: muovila con ardenti desideri e accendila con il fuoco del tuo amore. 
Quanto sei buono con me, o Spirito Santo di Dio: sii per sempre lodato e Benedetto per il grande amore che affondi su di me!

Dio mio e mio Creatore è mai possibile che vi sia qualcuno che non ti ami? Per tanto tempo non ti ho amato! Perdonami, Signore.

O Spirito Santo, concedi all'anima mia di essere tutta di Dio e di servirlo senza alcun interesse personale, ma solo perchè è Padre mio e mi ama.

Mio Dio e mio tutto, c'è forse qualche altra cosa che io possa desiderare? Tu solo mi basti.

Amen.

- Santa Teresa d’Avila - 


Se questo Signore è così potente, come so e vedo; se i demoni non gli sono che schiavi, come la fede non mi permette di dubitare, che male mi possono fare se io sono la serva di questo Re e Signore? Piuttosto, perché non sentirmi così forte da affrontare l'inferno intero? 
Prendevo in mano una croce e mi sembrava che Dio me ne desse il coraggio. In breve spazio di tempo mi vidi così trasformata che non avrei temuto di scendere in lotta con tutti e gridavo loro: "Venite avanti ora, ché, essendo io la serva del Signore, voglio vedere che cosa mi potete fare!".
E parve che mi temessero veramente perché me ne rimasi tranquilla.
D'allora in poi quelle angustie non mi turbarono più, né ebbi paura dei demoni, tanto che quando essi mi apparivano, come avanti dirò, non solo non ne avevo paura, ma mi sembrava che l'avessero loro di me.
Il sovrano Padrone di ogni cosa mi dette su di essi un tale impero che oggi non li temo più delle mosche.
Sono così codardi, che nel vedersi disprezzati, si perdono di coraggio.
Non assalgono di fronte se non coloro che vedono arrendersi facilmente, oppure quando il Signore lo permette affinché le loro lotte e persecuzioni ridondino in maggiore vantaggio dei suoi servi.
Piaccia a Sua Maestà che temiamo solo quello che è da temere, persuadendoci che ci può venire maggior danno da un solo peccato veniale che non da tutto l'inferno; il che è verissimo" 

- Santa Teresa d'Avila - 

da: Vita, 25, 19-22



Oh, anima mia! Lascia che si compia la volontà del tuo Dio; questo è quanto ti conviene. Servilo, e spera nella sua misericordia che porterà rimedio alla tua pena; quando avrai fatto penitenza per le tue colpe e ne avrai meritato un po’ il perdono di esse, non voler godere senza patire. Oh, mio vero Signore e mio Re! Nemmeno di questo sono capace se la vostra mano sovrana e la vostra grandezza non mi sostengono, ma con il vostro aiuto tutto mi sarà possibile.


- Santa Teresa d'Avila - 



Come da una fonte limpidissima non sgorgano che limpidi ruscelli, così di un'anima in grazia: le sue opere riescono assai grate agli occhi di Dio e degli uomini, perché procedenti da quella fonte di vita nella quale essa è piantata come un albero, e fuor dalla quale non avrebbe né freschezza né fecondità.

- Santa Teresa d'Avila - 



Buona giornata a tutti. :-)






domenica 4 settembre 2016

Madre Teresa di Calcutta SANTA, 4 settembre 2016

In un momento di onestà
Signore, quando credo
che il mio cuore sia straripante d'amore
e mi accorgo, in un momento di onestà,
di amare me stesso nella persona amata,
liberami da me stesso.
Signore, quando credo
di aver dato tutto quello che ho da dare
e mi accorgo, in un momento di onestà,
che sono io a ricevere,
liberami da me stesso.
Signore, quando mi sono convinto
di essere povero
e mi accorgo, in un momento di onestà,
di essere ricco di orgoglio e di invidia,
liberami da me stesso.
E, Signore, quando il Regno dei cieli
si confonde falsamente
con i regni di questo mondo,
fa' che io trovi felicità e conforto solo in Te.




La bontà
Non permettere mai
che qualcuno venga a te
e vada via senza essere
migliore e più contento.
Sii l'espressione
della bontà di Dio.
Bontà sul tuo volto
e nei tuoi occhi,
bontà nel tuo sorriso
e nel tuo saluto.
Ai bambini, ai poveri
e a tutti coloro che soffrono
nella carne e nello spirito
offri sempre un sorriso gioioso.
Dai a loro
non solo le tue cure
ma anche il tuo cuore.



 Madre Teresa morì il 5 settembre 1997. A soli due anni dalla morte san Giovanni Paolo II, papa aprì il processo di beatificazione.  
Il 19 ottobre 2003 è stata proclamata beata dallo stesso  papa Giovanni Paolo II.  
Per considerare Beata Madre Teresa è stata necessaria un’indagine approfondita riguardo i suoi miracoli, migliaia secondo le testimonianze, uno solo secondo la Chiesa.
Per la beatificazione è stata riconosciuta come miracolosa la guarigione di una donna di religione induista  Monica Besra.
La donna era in cura presso un ospedale a causa di una meningite tubercolare o di un tumore all’addome (i medici non avevano ben chiara la malattia), ma non potendo più permettersi le spese mediche, andò a farsi curare dalle Missionarie della Carità, nel centro di Balurghat. Mentre Monica era in preghiera assieme alle suore, nota un fascio di luce provenire da una fotografia di Madre Teresa.
Successivamente Monica chiede che le venga posta una medaglia raffigurante la missionaria di Calcutta sul suo addome. Il giorno dopo era guarita, e rilasciò questa dichiarazione: “Dio mi ha scelto come mezzo per mostrare alla gente l’enorme potere di cura di Madre Teresa, non solo attraverso le cure fisiche, ma attraverso i suoi miracoli”.

Nel 2005 viene avviata la pratica per la canonizzazione.
Per la canonizzazione è stata riconosciuta come miracolosa la guarigione di Marcilio Haddad Andrino, brasiliano.
Il Postulatore della causa di canonizzazione di Madre Teresa, padre Brian Kolodiejchuk, racconta con precisione il miracolo che ha portato alla decisione di papa Francesco di proclamarla santa. «Il caso riguarda la guarigione miracolosa che ha avuto luogo nel 2008 a Santos, Brasile. 
Il caso riguarda un uomo con una infezione virale del cervello che ha prodotto più ascessi con idrocefalo triventricolare». I vari trattamenti assunti non sono stati efficaci, e, quindi, le sue condizioni sono peggiorate sempre di più. 
Il 9 dicembre 2008, il paziente era in uno stato clinico acuto: idrocefalo ostruttivo; era in coma e stava morendo. Si è quindi deciso di procedere con un intervento chirurgico d’urgenza. Alle 18:10 il paziente è stato portato in sala operatoria, ma l’anestesista non ha potuto eseguire l’intubazione tracheale per l’anestesia. Nel frattempo, prosegue padre Kolodiejchuk, dal marzo 2008 la moglie del paziente ha di continuo cercato l’intercessione della Beata Madre Teresa per il marito. Alle sue preghiere di intercessione si sono aggiunte quelle dei suoi parenti, amici, e il parroco. 
Quello stesso giorno, il 9 dicembre 2008, quando il paziente è entrato in grave crisi e ha dovuto essere trasportato per un intervento di emergenza, sono state intensificate le preghiere rivolte alla Beata Teresa per la sua guarigione. 
Alle 18.40 il neurochirurgo è tornato in sala operatoria e ha trovato il paziente inspiegabilmente sveglio e senza dolore. Il paziente ha chiesto al medico, «Cosa sto facendo qui?”. 
La mattina dopo, 10 dicembre 2008, quando alle 7.40 ha esaminato il paziente, lo ha trovato completamente sveglio e senza mal di testa; era asintomatico e con funzioni cognitive Il paziente, ora completamente guarito, ha ripreso il suo lavoro come ingegnere meccanico senza particolari limitazioni. 
In più, va sottolineato che a causa dell’intensa e prolungata immunosoppressione e degli antibiotici, i test avevano mostrato uno stato di sterilità; nonostante ciò, la coppia ha ora due bambini sani, nati nel 2009 e nel 2012.

Papa Francesco giovedì 17 dicembre 2015 nel giorno del suo compleanno, ha disposto di promulgare il decreto di santificazione ed ha riconosciuto come vero il miracolo attribuito all’intercessione di Madre Teresa di Calcutta.

Oggi 4 settembre 2016 Madre Teresa di Calcutta verrà proclamata santa da papa Francesco.


Buona giornata a tutti. :-)




giovedì 11 agosto 2016

Preghiera a Santa Chiara - 11 agosto 2016

O Chiara, che con la luce della tua vita evangelica rischiarasti l'orizzonte del tuo secolo, illumina anche noi che, oggi più che mai, siamo assetati di verità e di vero amore. 
Con la testimonianza della tua vita, tu hai da dire anche a noi, dopo sette secoli, una parola di speranza e di fiducia che attinge la sua forza dal Vangelo, verità eterna. 
Guarda, o Chiara, alle tue figlie che sparse in tutto il mondo vogliono continuare silenziosamente la missione di Maria, Vergine e Madre, nel cenacolo dove sotto il soffio dello Spirito nasceva e si sviluppava la Chiesa.
Guarda a tutta la gioventù che cerca attraverso le vie più disparate di realizzare se stessa e guidala verso quella pienezza di vita che solo Cristo ci può dare.
Guarda, o Chiara, anche chi è verso il tramonto della vita e fagli sentire che nulla è perduto quando ancora rimane il desiderio di ricominciare da capo per fare meglio, per essere più buoni. E fa', o Chiara, che tutti, quando saremo giunti alla soglia dell'Eternità, possiamo come te benedire Dio che ci ha creato per il suo amore!

Amen.



Dalla lettera di Santa Chiara alla Beata Agnese di Praga:
Colloca i tuoi occhi davanti allo specchio dell’eternità, colloca la tua anima nello splendore della gloria, colloca il tuo cuore in Colui che è figura della divina sostanza, e trasformati interamente, per mezzo della contemplazione, nella immagine della divinità di Lui. Allora anche tu proverai ciò che è riservato ai soli suoi amici, e gusterai la segreta dolcezza che Dio medesimo ha riservato fin dall’inizio per coloro che lo amano. 
Senza concedere neppure uno sguardo alle seduzioni, che in questo mondo fallace ed irrequieto tendono lacci ai ciechi che vi attaccano il loro cuore, con tutta te stessa ama Colui che per amor tuo tutto si è donato. 
La sua bellezza ammirano il sole e la luna; i suoi premi sono di pregio e grandezza infiniti. 
Voglio dire quel Figlio dell’Altissimo, che la Vergine ha partorito, senza cessare di essere vergine. Stringiti alla sua dolcissima Madre, la quale generò un Figlio tale che i cieli non potevano contenere, eppure ella lo raccolse nel piccolo chiostro del suo santo seno e lo portò nel suo grembo verginale. 

(Lettera Terza; FF2889-2889)


"Tieni sempre davanti agli occhi il punto di partenza.
I risultati raggiunti, conservali;
 
ciò che fai, fallo bene;
 
non arrestarti; ma anzi,
 
con corso veloce e passo leggero,
 
con piede sicuro, 
che neppure alla polvere permette di ritardarne l’andare, 
avanza confidente e lieta 
nella via della beatitudine che ti sei assicurata."

- Santa Chiara -




Il 10 agosto 1253 Papa Innocenzo IV si recò a San Damiano per portare a Chiara morente la sua benedizione e consegnarle la bolla di approvazione della Regola da lei stessa scritta per le sue sorelle. 
La Regola di Chiara – ha detto lo storico Felice Accrocca – è come il grido ultimo, estremo, di fedeltà di sorella Chiara a frate Francesco e alla sua intuizione religiosa. 
Ed è inoltre la prima Regola, nella storia della Chiesa, scritta da una donna per delle donne. 
Il giorno dopo, l’11 agosto 1253, Chiara muore. 
Due anni più tardi, il 15 agosto 1255, Alessandro IV la proclamò Santa con la bolla Clara claris praeclara.



"Correrò, senza stancarmi mai...
Attirami a te o celeste Sposo!
Dietro a te correremo attratti dalla 
dolcezza del tuo profumo."

- Santa Chiara -


"Brillò come raggio... 
Irradiò come sole.. 
Fu chiara in terra, 
ma in cielo rifulge ancor più 
di immenso chiarore" 

(Bolla di canonizzazione)


Buona giornata a tutti. :-)