Visualizzazione post con etichetta pensiero. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta pensiero. Mostra tutti i post

lunedì 20 novembre 2017

Supera i tre idioti che vivono in te - Osho

L’uomo finge continuamente di essere quello che non è..
E' un modo per nascondere se stesso..
Chi è brutto cerca di sembrare bello..
Chi è preda di angosce cerca di sembrare felice..
Chi non sa niente cerca di dimostrare di sapere tutto..
E le cose vanno avanti in questo modo..
Se non diventi consapevole dei tre idioti che sono in te non diventerai mai un saggio..
È superando i tre idioti che si diventa realmente saggi !!

- Osho -



"Buddha ha detto, e sembra giustamente, che ogni venticinque secoli arrivano tempi di grande agitazione, di caos totale. Ed è proprio quello il momento in cui il maggior numero di persone diventano illuminate.

Ora sono passati venticinque secoli dai tempi del Buddha. Vi state avvicinando sempre di più al momento in cui il passato perderà ogni valore, ogni significato.

Quando il passato perde ogni significato, voi siete liberi, non siete più legati al passato. Potete usare questa libertà per crescere, immensamente, raggiungere picchi prima neppure immaginabili.

Ma potete anche distruggervi. Se non siete intelligenti, la confusione, il caos... vi distruggeranno. Succederà a milioni di persone, a causa della loro mancanza di intelligenza, non per il caos.

Non riusciranno più a trovare una vita sicura, comoda e conveniente, com'era possibile in passato. Non riusciranno a trovare un gruppo al quale appartenere. Dovranno vivere delle proprie risorse: dovranno essere degli individui, dovranno essere ribelli.

La società sta sparendo, la famiglia sta sparendo... è molto difficile ora. 
A meno che tu sia capace di essere un individuo... il vivere diventerà difficile.

Solo gli individui sopravviveranno. La gente che è stata troppo abituata alla "schiavitù": abituata a ricevere comandi, abituata a ubbidire agli ordini di qualcun altro; chiunque è abituato a far riferimento a figure paterne si troverà in condizioni folli.

Ma è una sua carenza, non è un difetto dei tempi. Anzi, è un bel momento, perché i periodi di caos sono l'ora del cambiamento, della rivoluzione.

Adesso è possibile uscire più facilmente dalla ruota del karma, dal ciclo della vita e della morte, di quanto lo sia mai stato per i venticinque secoli trascorsi dai tempi del Buddha.

Molte persone si sono illuminate, ai tempi del Buddha, c'era grande agitazione nell'intera società. Sta accadendo di nuovo.

Ti aspettano momenti straordinari, preparati."

- Osho -


"Ogni tanto tenta di vivere e basta. Vivi semplicemente.
Non lottare e non forzare la vita. Osserva in silenzio ciò che accade.
Lascia accadere ciò che accade.
Permetti a ciò che è, di esistere. Lascia cadere ogni tensione e lascia che la vita fluisca, che accada. E ciò che accade, te lo garantisco, libera." 

- Osho -



La vera questione non è se la vita esiste dopo la morte.
La vera domanda è se sei vivo prima della morte.

- Osho -


Buona giornata a tutti. :-)






venerdì 17 novembre 2017

La volpe e il leone - Esopo

Quella mattina una volpe se ne andava tranquilla per i prati rifioriti dopo la brutta stagione invernale. I profumi della natura le solleticavano le nari accarezzandole la fantasia, permettendole di sognare paesi lontani, belli e sconosciuti.


All'improvviso la sua attenzione venne richiamata da un violento ruggito.

Era un verso che non aveva mai sentito e, terrorizzata, fuggì a nascondersi dietro ad un cespuglio. 
Da li poté vedere, riparata tra le foglie, il terribile animale che aveva emesso quel suono: si trattava di un leone, una bestia a lei sconosciuta. 
Spaventata, la povera volpe, scappò via il più velocemente possibile.


Trascorsero un paio di giorni tranquilli dopo quel brutto incontro che sembrava quasi essere stato dimenticato, quando, d'un tratto, la piccola volpe si imbatté ancora nel leone. 
Questa volta il Re della foresta le apparve proprio davanti ostacolandole il cammino. 
Essa, impaurita, iniziò a tremare come una foglia senza tuttavia fuggire ma rimanendo ferma al suo posto fino a quando il leone non si fu allontanato. 

La terza volta che la volpe si imbatté in quel grosso e possente animale dal risonante ruggito, scoprì che il proprio timore nei suoi confronti andava pian piano assopendosi.

Così, durante il successivo incontro con il leone, si dimostrò molto più calma e riuscì persino a guardarlo bene dentro agli occhi salutandolo con un cordiale 'buongiorno!".

Infine, quando ebbe ancora modo di vederlo, la volpe provò a parlargli e riuscì finalmente a scoprire in lui doti come il coraggio e l'intelligenza.

Da quel giorno non si stancò mai di ascoltarlo sicura che, dall'esperienza di un animale così astuto e bravo cacciatore, avrebbe tratto solo vantaggi.


(Fiaba di Esopo) 

Se imparassimo a conoscere ciò che ci spaventa, riusciremmo a superare le nostre paure.



Legge n° 1 sulla tutela della salute e del benessere.

I trasgressori sono soggetti ad una sindrome da vittimismo con conseguente abbassamento del tono dell'umore e della capacità di risolvere i problemi.
La misura della sanzione è raddoppiata qualora la violazione sia commessa in presenza di bambini.
Per diventare il meglio di sé bisogna concentrarsi sulle proprie potenzialità e non sui propri limiti quindi: 

smettila di lamentarti e agisci per cambiare in meglio la tua vita.

- Salvo Noè -
Vatican Insider

Il cartello è realizzato dallo psicologo e psicoterapeuta italiano Salvo Noè, che lo ha donato a Papa Francesco al termine dell'Udienza generale di mercoledì 14 giugno 2017



Buona giornata a tutti. :-)




domenica 29 ottobre 2017

La preghiera della rana - Padre Anthony de Mello

Una sera fratel Bruno era assorto in preghiera quando fu disturbato dal gracidare di una rana. 
Per quanti sforzi facesse, non gli riuscì di ignorare quel rumore e allora si sporse dalla finestra e urlò: "Silenzio! Sto pregando". 
Poiché egli era un santo, tutti obbedirono al suo ordine immediatamente. 
Ogni creatura vivente si zittì in modo da creare il silenzio necessario alla preghiera. Ma ecco che Bruno fu di nuovo interrotto, questa volta da una voce dentro di lui che diceva: "Forse a Dio il gracidare di quella rana era altrettanto gradito dei salmi che tu stai recitando". 
"Che cosa possono trovare di bello le "orecchie" di Dio nel verso di una rana?" replicò Bruno sprezzante. 
Ma la voce proseguì: "Perché mai allora Dio avrebbe inventato un simile suono?" 
Bruno decise di scoprirlo da sé. Si sporse dalla finestra e ordinò: 
"Canta!" e l'aria fu piena del gracidare ritmato della rana, con l'accompagnamento di tutte le raganelle del vicinato. 
Bruno si pose in ascolto con attenzione e subito non udì più alcun frastuono, ma scoprì che, se smetteva di irritarsi, quelle voci in realtà rendevano più ricco il silenzio della notte. 
Grazie a quella scoperta, il cuore di Bruno entrò in armonia con l'universo intero e, per la prima volta nella sua vita, egli capì che cosa significa pregare.

- Padre Anthony De Mello - 

Da: “La preghiera della rana, saggezza popolare dell’Oriente” -  primo volume – Edizione Paoline 1988



La pecorella smarrita

Una pecora scoprì un buco nel recinto e scivolò fuori. 
Era così felice di andarsene.
Si allontanò molto e si perse.
Si accorse allora di essere seguita da un lupo.
Corse e corse, ma il lupo continuava ad inseguirla, finché il pastore arrivò e la salvò riportandola amorevolmente all'ovile.
E nonostante che tutti l'incitassero a farlo, il pastore non volle riparare il buco nel recinto.

- Padre Anthony De Mello - 





Quando guardiamo una persona, in realtà non vediamo quella persona: pensiamo soltanto di vederla. 
Quel che vediamo è qualcosa che abbiamo fissato nella nostra mente. Riceviamo un'impressione e ci atteniamo a quell'impressione, continuando a guardare quella persona attraverso il filtro di quell'impressione. 
E questo lo facciamo con quasi tutto.

- Padre Anthony De Mello - 
Da: “Messaggio per un’aquila che si crede un pollo” 


Buona giornata a tutti. :-)





sabato 28 ottobre 2017

Non illuderti!

Un macellaio stava lavorando nel suo negozio e si sorprese quando vide entrare un cane. Lo cacciò ma il cane tornò subito. 

Cercò quindi di mandarlo via, ancora ma si rese conto che il cane aveva un foglio in bocca.

Prese dunque il foglio e lo lesse:

" Mi potrebbe mandare 12 salsicce e tre bistecche di manzo per favore?"
Il macellaio notò pure che il cane aveva in bocca un biglietto da 50 euro.
Così prese le salsicce e le bistecche e le mise insieme in una borsa che mise nella bocca del cane.
Il macellaio rimase molto colpito e, siccome, era già ora di chiudere il negozio, decise di seguire il cane che stava scendendo la strada con la borsa tra i denti.
Quando il cane arrivò ad un incrocio, lasciò la borsa sul marciapiede, si alzò sulle zampe posteriori e con una delle anteriori schiacciò il bottone dei pedoni per cambiare il segnale del semaforo.
Prese di nuovo la borsa ed aspettò pazientemente che il semaforo desse il via ai pedoni.
Allora attraversò la strada e camminò fino ad una fermata del bus, mentre il macellaio stupefatto lo seguiva da vicino.
Alla fermata il cane guardò verso la mappa delle rotte e degli orari e si sedette sul marciapiede ad aspettare il suo bus.
Arrivò uno che non era il suo, ed il cane non si mosse.
Arrivò dunque un altro bus ed il cane dopo aver visto che era quello giusto, salì dalla porta posteriore, affinché il conduttore non lo potesse vedere.
Il macellaio, a bocca aperta, lo seguì.
All'improvviso il cane si alzò sulle zampe posteriori e toccò il campanello della fermata, sempre con la borsa tra i denti.
Quando il bus si fermò, il cane scese, ed anche il macellaio, ed entrambi camminarono per la strada finché il cane si fermò a una casa.
Posò la borsa sul marciapiede, e riprendo la rincorsa, si lanciò contro la porta.
Ripeté l'azione diverse volte, ma nessuno gli aprì la porta.
Allora il cane fece il giro della casa, saltò un recinto, si avvicinò ad una finestra e, con la testa, colpì diverse volte il vetro.
Ritornò alla porta, che si aprì e comparse un uomo che cominciò a picchiare il cane.
Il macellaio corse verso l'uomo e gridò:
"Santo cielo, che cosa sta facendo? Il suo cane é un genio!"
L'uomo irritato rispose:
"Un genio??? Questa é la seconda volta nella settimana che questo stupido dimentica le chiavi!!!"

Morale: puoi sempre superare le aspettative, ma stai tranquillo che sarai sempre al di sotto delle attese, deluderai sempre qualcuno.





Non dobbiamo paragonarci agli altri ma dobbiamo competere solo con noi stessi e sforzarci di migliorare continuamente ogni volta che ripetiamo un’azione.
Se prendiamo gli altri come punto di riferimento troveremo sempre qualcuno più bravo di noi nel fare qualcosa, mentre se poniamo l’attenzione su un nostro percorso di crescita e miglioramento e ci impegnamo, sicuramente i risultati arriveranno.
Non dobbiamo avere paura di sbagliare ma di non imparare niente dai nostri errori e di non usarli per migliorare!

- Simonetta Bettini - 




Buona giornata a tutti. :-)




giovedì 26 ottobre 2017

Il Nibbio ed il serpente - Esopo -

Un giovane serpentello se ne andava tranquillo strisciando fra una pietra e l'altra, godendosi i caldi raggi del primo sole primaverile. 
L'aria era tiepida e carica di un buon profumo di fiori e ogni animale si sentiva rasserenato da quel clima dolce. 
Il piccolo serpente si muoveva piano nel prato quando all'improvviso una spaventosa ombra si proiettò sul suo cammino. 
L'animale preoccupato alzò il testino per guardare da dove provenisse la macchia scura e solo allora scopri che un terribile nibbio stava puntando dritto dritto su di lui!
Il poverino non ebbe nemmeno il tempo di scappare perché in un lampo il volatile gli piombò addosso afferrandolo con il becco. 
Il serpente fu, così, sollevato in cielo da quel rapace che, senza avere pietà per le sue grida volò via il più velocemente possibile.
"Lasciami andare!" Implorava lo sfortunato animaletto "Non ti ho fatto niente!" Ma il nibbio non l'ascoltò neppure.
A quel punto il serpentello si rivoltò su se stesso e con un'abile mossa diede un morso al suo nemico. 

Finalmente il volatile colpito dal veleno della sua preda fu costretto ad aprire il becco liberando il serpente che cadde a terra senza farsi male.
Il nibbio invece, con la vista annebbiata e senza più forze a causa del morso velenoso, precipitò sul terreno a peso morto riportando parecchie ferite.
Quando il volatile era ancora stordito, il serpentello gli si avvicinò e gli disse:
"Ben ti sta! Io non volevo farti del male ma tu mi ci hai costretto e adesso ne paghi le conseguenze!"
Trascorsero due giorni interi prima che il nibbio potesse riprendere a volare ma, a partire da quella volta egli si tenne sempre ad una certa distanza da tutti i serpenti!

MORALE: Chi si dimostra prepotente e malvagio prima o poi paga di persona per le sue cattiverie.





“La vera misura di un uomo si vede da come tratta qualcuno da cui non può ricevere assolutamente nulla in cambio.”

- Samuel Johnson - 


Farò un regalo, un complimento, un fiore, una preghiera a chiunque incontri, ovunque vada. 
Oggi regalerò qualcosa a tutte le persone con le quali entrerò in contatto e avvierò così il processo che fa fluire la gioia, la ricchezza e l'abbondanza nella mia vita e in quella altrui.
Oggi accoglierò con gratitudine tutti i doni che la vita mi offre. 
Accoglierò i doni della natura: il sole, il cinguettio degli uccelli o le piogge primaverili, o la prima neve dell'inverno. 
Inoltre sarò disponibile a ricevere anche i doni degli altri, che siano oggetti, complimenti, preghiere.


Buona giornata a tutti. :-)


iscriviti al mio canale youtube







lunedì 23 ottobre 2017

Val la pena essere "Formica"?

Tutti i giorni, molto presto, arrivava in ufficio la Formica produttiva e felice. 

Là trascorreva i suoi giorni, lavorando e canticchiando una vecchia canzone d'amore.

Era produttiva e felice ma, ahimè, non era supervisionata.

Il Calabrone, gestore generale, considerò la cosa impossibile e creò il posto di supervisore, per il quale assunsero uno Scarafaggio con molta esperienza.

La prima preoccupazione dello Scarafaggio fu standardizzare l'ora di entrata e di uscita e preparò pure dei bellissimi report.

Ben presto fu necessaria una segretaria per aiutare a preparare i report, e quindi assunsero una Ragnetta, che organizzò gli archivi e si occupò del telefono.

E intanto la formica produttiva e felice lavorava e lavorava.

Il Calabrone, gestore generale, era incantato dai report dello Scarafaggio supervisore, e così finì col chiedere anche quadri comparativi e grafici, indicatori di gestione ed analisi delle tendenze.

Fu quindi necessario assumere una Mosca aiutante del supervisore e fu necessario un nuovo computer con stampante a colori.

Ben presto la Formica produttiva e felice smise di canticchiare le sue melodie e cominciò a lamentarsi di tutto il movimento di carte che c'era da fare.

Il Calabrone, gestore generale, pertanto, concluse che era il momento di adottare delle misure: crearono la posizione di gestore dell'area dove lavorava la Formica produttiva e felice.

L'incarico fu dato ad una Cicala, che mise la moquette nel suo ufficio e fece comprare una poltrona speciale. Il nuovo gestore di area - chiaro ebbe bisogno di un nuovo computer e quando si ha più di un computer è necessaria una Intranet.

Il nuovo gestore ben presto ebbe bisogno di un assistente (Remora, già suo aiutante nell'impresa precedente), che l'aiutasse a preparare il piano strategico e il budget per l'area dove lavorava la Formica produttiva e felice.

La Formica non canticchiava più ed ogni giorno si faceva più irascibile. "Dovremo commissionare uno studio sull'ambiente lavorativo, un giorno di questi", disse la Cicala.

Ma un giorno il gestore generale, al rivedere le cifre, si rese conto che l'unità, nella quale lavorava la Formica produttiva e felice, non rendeva più tanto.

E così contattò il Gufo, prestigioso consulente, perché facesse una diagnosi della situazione.

Il Gufo rimase tre mesi negli uffici ed emise un cervellotico report di vari volumi e di vari milioni di euro, che concludeva: "C'è troppa gente in questo ufficio." E così il gestore generale seguì il consiglio del consulente e licenziò la Formica incazzata, che prima era produttiva e felice.

MORALE:

Non ti venga mai in mente di essere una Formica produttiva e felice. 

E' preferibile essere inutile e incompetente. Gli incompetenti non hanno bisogno di supervisori, tutti lo sanno.

Morale di Stefania: Ho letto questa storiella e non sapevo se pubblicarla o no. Troppo negativa. Penso che nelle vita valga sempre la pena di essere produttivi e felici, ma soprattutto positivi.  
Vale la pena di dimostrare .... di essere di esempio, che .... si può essere felici nonostante tutto e tutti. 

Che la vita vale comunque la pena di essere vissuta.



Chi ha lavorato fin dalla prima ora, riceva oggi il giusto salario; chi è venuto dopo la terza, renda grazie e sia in festa; chi è giunto dopo la sesta, non esiti: non subirà alcun danno; chi ha tardato fino alla nona, venga senza esitare; chi è giunto soltanto all’undicesima, non tema per il suo ritardo. Il Signore è generoso, accoglie l’ultimo come il primo, accorda il riposo a chi è giunto all’undicesima ora come a chi ha lavorato dalla prima. Fa misericordia all’ultimo e serve il primo.

- san Giovanni Crisostomo -


"Gaudete in Domino semper” – scrive san Paolo: “Gioite sempre nel Signore” (Fil 4,4). 
La vera gioia non è frutto del divertirsi, inteso nel senso etimologico della parola di-vertere, cioè esulare dagli impegni della vita e dalle sue responsabilità. La vera gioia è legata a qualcosa di più profondo. 
Certo, nei ritmi quotidiani, spesso frenetici, è importante trovare spazi di tempo per il riposo, per la distensione, ma la gioia vera è legata al rapporto con Dio. 
Chi ha incontrato Cristo nella propria vita, sperimenta nel cuore una serenità e una gioia che nessuno e nessuna situazione, possono togliere. 
Sant’Agostino lo aveva compreso molto bene; nella sua ricerca della verità, della pace, della gioia, dopo aver cercato invano in molteplici cose conclude con la celebre espressione che il cuore dell’uomo è inquieto, non trova serenità e pace finché non riposa in Dio (cfr Le Confessioni, I,1,1). 
La vera gioia non è un semplice stato d’animo passeggero, né qualcosa che si raggiunge con i propri sforzi, ma è un dono, nasce dall’incontro con la persona viva di Gesù, dal fargli spazio in noi, dall’accogliere lo Spirito Santo che guida la nostra vita.

- papa Benedetto XVI -
Angelus, Piazza San Pietro, 11 dicembre 2011


Buona giornata a tutti. :-)






domenica 8 ottobre 2017

Quello che metti nella vita degli altri tornerà a riempire la tua

Un giorno un'insegnante chiese ai suoi studenti di fare una lista dei nomi degli altri studenti nella stanza su dei fogli di carta, lasciando un po' di spazio sotto ogni nome. Poi disse loro di pensare la cosa più bella che potevano dire su ciascuno dei loro compagni di classe e scriverla. Ci volle tutto il resto dell'ora per finire il lavoro, ma all'uscita ciascuno degli studenti consegnò il suo foglio.

Quel sabato l'insegnante scrisse il nome di ognuno su un foglio separato, e vi aggiunse la lista di tutto ciò che gli altri avevano detto su di lui/lei.

Il lunedì successivo diede ad ogni studente la propria lista. Poco dopo, l'intera classe stava sorridendo. 'Davvero?' sentì sussurrare. 'Non sapevo di contare così tanto per qualcuno!' e 'Non pensavo di piacere tanto agli altri' erano le frasi più pronunciate.. Nessuno parlò più di quei fogli in classe, e la prof non seppe se i ragazzi l'avessero discussa dopo le lezioni o con i genitori, ma non aveva importanza: l'esercizio era servito al suo scopo. Gli studenti erano felici di se stessi e divennero sempre più uniti.

Molti anni più tardi, uno degli studenti venne ucciso in Vietnam e la sua insegnante partecipò al funerale. Non aveva mai visto un soldato nella bara prima di quel momento: sembrava così bello e così maturo... La chiesa era riempita dai suoi amici. Uno ad uno quelli che lo amavano si avvicinarono alla bara, e l'insegnante fu l'ultima a salutare la salma. Mentre stava lì, uno dei soldati presenti le domandò 'Lei era l'insegnante di matematica di Mark?'.

Lei annuì, dopodiché lui le disse 'Mark parlava di lei spessissimo' Dopo il funerale, molti degli ex compagni di classe di Mark andarono insieme al rinfresco. I genitori di Mark stavano lì, ovviamente in attesa di parlare con la sua insegnante. 'Vogliamo mostrarle una cosa', disse il padre, estraendo un portafoglio dalla sua tasca. 'Lo hanno trovato nella sua giacca quando venne ucciso. Pensiamo che possa riconoscerlo' Aprendo il portafoglio, estrasse con attenzione due pezzi di carta che erano stati ovviamente piegati, aperti e ripiegati molte volte. L'insegnante seppe ancora prima di guardare che quei fogli erano quelli in cui lei aveva scritto tutti i complimenti che i compagni di classe di Mark avevano scritto su di lui. Grazie mille per averlo fatto, disse la madre di Mark. 'Come può vedere, Mark lo conservò come un tesoro'.

Tutti gli ex compagni di classe di Mark iniziarono ad avvicinarsi. Charly sorrise timidamente e disse 'Io ho ancora la mia lista. E' nel primo cassetto della mia scrivania a casa'. La moglie di Chuck disse che il marito le aveva chiesto di metterla nell'album di nozze, e Marilyn aggiunse che la sua era conservata nel suo diario. Poi Vicky, un'altra compagna, aprì la sua agenda e tirò fuori la sua lista un po' consumata, mostrandola al gruppo. 'La porto sempre con me, penso che tutti l'abbiamo conservata'. In quel momento l'insegnante si sedette e pianse. Pianse per Mark e per tutti i suoi amici che non l'avrebbero più rivisto.

Ci sono così tante persone al mondo che spesso dimentichiamo che la vita finirà un giorno o l'altro. E non sappiamo quando accadrà. Perciò dite alle persone che le amate e che vi importa di loro, che sono speciali e importanti.

Diteglielo prima che sia troppo tardi. Quello che metti nella vita degli altri tornerà a riempire la tua.



Prometti a te stesso

Prometti a te stesso

di essere così forte che nulla potrà disturbare la serenità della tua mente.


Prometti a te stesso

di parlare di bontà, bellezza, amore ad ogni persona che incontri;
di far sentire a tutti i tuoi amici che c'è qualcosa di grande in loro;
di guardare il lato bello di ogni cosa e di lottare perché il tuo ottimismo diventi realtà.


Prometti a te stesso

di pensare solo al meglio, 
di lavorare solo per il meglio, 
di aspettarti solo il meglio, 
di essere entusiasta del successo degli altri come lo sei del tuo.


Prometti a te stesso

di dimenticare gli errori del passato per guardare a quanto di grande puoi fare in futuro,
di essere sereno in ogni circostanza, 
di regalare un sorriso ad ogni creatura che incontri; 
di dedicare così tanto tempo a migliorare il tuo carattere, da non avere tempo per criticare gli altri.


Prometti a te stesso

di essere troppo nobile per l'ira, troppo forte per la paura, troppo felice per lasciarti vincere dal dolore.



Christian L. Larson



Buona giornata a tutti. :-)





giovedì 3 agosto 2017

Estratto dal libro "Parola di Forza" - Fosco del Nero

"L'uomo è due uomini; l'uno è sveglio nel buio, l'altro è addormentato nella luce." 
- Kahlil Gibran - 

Il tema dell'addormentamento è presente in molte tradizioni spirituali o esoteriche, ed è praticamente un luogo comune negli insegnamenti dei più grandi maestri, da Buddha a Gesù, da Gurdjieff a Krishnamurti.
Gibran in questo breve brano sottolinea la natura duale dell'esperienza umana: da un lato, quello dell'apparente veglia nella luce diurna e delle normali cose della vita, l'uomo è addormentato, perché essenzialmente inconsapevole; dall'altro lato, quello notturno del buio, l'uomo, stavolta inteso non come personalità ma come anima, è sveglio e presente... giacché l'anima è sempre presente.
Nella luce del giorno dunque va in giro la personalità addormentata, inconsapevole, i cui occhi sono ancora chiusi.
Nel buio della notte invece, quando la personalità si addormenta anche nel corpo oltre che nella mente, l'anima esce fuori per quanto le è consentito. 
E infatti suggerisce, sotto forma di sogni o sensazioni.
Il compito della personalità è quello di farsi da parte per far emergere l'anima, in modo che vi siano solo veglia e consapevolezza, e non più addormentamento e incoscienza.
Alla fine, vi sarà un solo uomo, sveglio nel buio e nella luce.

Estratto dal libro "Parola di Forza" - Fosco Del Nero, L'Età dell'Acquario Edizioni


"Il miracolo non è camminare sull'acqua o sul fuoco. Il miracolo è risvegliarsi.
Il resto sono tutte sciocchezze." - Osho -

Tante persone, di qualunque tradizione religiosa, spirituale, esoterica, e di qualunque disciplina e convinzione interiore, si perdono dietro cose futili, sostituendo gli interessi e i passatempi comuni con interessi e passatempi «spirituali».
Ecco che così moltissimi si dedicano alle vite passate, ai poteri mentali, ai registri dell'Akasha, all'aura, e così via: c'è solo l'imbarazzo nella scelta nello stilare un simile elenco.
Tutti coloro si dimenticano che la spiritualità non ha a che fare né con quello in cui si crede, né con quello che si pratica, né con quello che si sa fare, ma solo e semplicemente con il proprio stato di consapevolezza.
Camminare sull'acqua o camminare sul fuoco non ha alcuna importanza, come non l'hanno altri fatti clamorosi, veri o falsi che siano.
L'unica cosa rilevante in questa esistenza è quanto si è svegli e quanto ancora si dorme.
Anche perché tutto il resto discende a cascata, è una semplice conseguenza del proprio livello di consapevolezza.
Per questo motivo, la cosa più importante, invero l'unica cosa importante, è curare il proprio percorso evolutivo, fare passi avanti verso il risveglio.
E davvero non c'è altro da fare, il resto sono tutte sciocchezze.

Estratto dal libro "Parola di Forza" - Fosco Del Nero, L'Età dell'Acquario Edizioni


"Se ti ami, osservati. Veglia durante una parte della notte." - Buddha - 

La notte è ovviamente l'inconsapevolezza in cui è immerso l'uomo comune.
E l'invito di Buddha, l'invito più bello e commovente che possa esistere, è quello di vegliare, di essere presenti, di non perdersi nel buio della notte.
Chi si ama, dunque, veglia.
E, di conseguenza, chi non tiene a sé non ci bada, non veglia, non si osserva, lascia che la sua vita trascorra nella totale inconsapevolezza, nel totale automatismo, perso nel buio della notte.
L'esortazione di Buddha peraltro, oltre che amorevole, è anche molto tenera, poiché non invita a un'osservazione costante e feroce, da guerriero indomito, consiglio che sarebbe pur validissimo e magari adatto a certe persone, ma si limita a proporre di vegliare almeno «durante una parte della notte».
Ossia, fai quello che riesci a fare, amati per quanto ora riesci ad amarti, sii osservatore per quanto ora te lo consente la tua forza interiore.
Amati, e osservati, altrimenti sarà sempre notte e sarà sempre oscurità.

Estratto dal libro "Parola di Forza" - Fosco Del Nero, L'Età dell'Acquario Edizioni




"Che la preghiera sia la vostra preoccupazione costante, che sia il principio e la fine della vostra giornata e della vostra vita."

- Sri Ramakrishna -

Ciò che Sri Ramakrishna intende con «preghiera» non è ovviamente la preghiera cristiana a mani giunte e in ginocchio, e nemmeno la preghiera islamica rivolta a un segno cardinale, per non parlare di quella ebraica faccia al muro, ma, molto più in generale, lo stato di preghiera interiore, ciò che poi è l'essenza dello stato meditativo, e che va a coincidere con lo stato di presenza vigile e attenta.
In tal senso, dire meditazione, dire preghiera, dire stato di presenza, dire stato di consapevolezza, è sostanzialmente la stessa cosa.
Tale stato dev'essere l'obiettivo costante dell'essere umano, che egli vi arrivi dopo una pratica meditativa o dopo una disciplina interiore.
Quando ti svegli la mattina, il tuo primo pensiero deve essere la presenza e il tuo percorso evolutivo.
Quando vai a coricarti la notte, il tuo ultimo pensiero deve essere la tua consapevolezza.
E ciò che vale per l'arco della giornata vale anche per l'arco dell'intera vita: lo stato di consapevolezza è l'unica cosa che importa, e dunque è l'unica cosa meritevole della nostra preoccupazione e cura.
La «preghiera» deve essere la nostra preoccupazione costante perché non c'è letteralmente altro di cui preoccuparsi.

Estratto dal libro "Parola di Forza" - Fosco Del Nero, L'Età dell'Acquario Edizioni



Buona giornata a tutti. :-)