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lunedì 7 ottobre 2013

Dio ama ciò che è perduto - Bonhoeffer Dietrich -



“Dio non si vergogna
della miseria dell’uomo,
vi entra dentro,
sceglie una creatura umana come suo strumento
e compie meraviglie
lì dove uno meno se le aspetta. Dio è vicino alla bassezza,
ama ciò che è perduto,
ciò che non è
considerato,
l’insignificante,
ciò che è emarginato,
debole e affranto;
dove gli uomini dicono ‘perduto’,
lì Egli dice ‘salvato’;
dove gli uomini dicono ‘no!’,
li Egli dice ‘si’!
Dove gli uomini distolgono
con indifferenza o altezzosamente il loro sguardo,
lì Egli posa il Suo sguardo
pieno di un amore ardente incomparabile.[...]
Dove nella nostra vita
siamo finiti in una situazione
in cui possiamo solo vergognarci davanti a noi stessi e davanti a Dio,
dove pensiamo che anche Dio dovrebbe adesso vergognarsi di noi,
dove ci sentiamo lontani da Dio come mai nella vita,
lì Egli vuole irrompere
nella nostra vita,
lì ci fa sentire il Suo approssimarsi,
affinché comprendiamo
il miracolo, del Suo amore,
della Sua vicinanza
e della Sua Grazia”.


(Bonhoeffer Dietrich)



Da un uomo grande c’è qualcosa da imparare anche quando tace. 

- Seneca -





Tanto l’orgoglio quanto l’umiltà cercano il silenzio interiore. L’orgoglio tenta di imitare il silenzio di Dio con una forzata immobilità. Ma il silenzio di Dio è la perfezione della Vita Pura ed il silenzio dell’orgoglio è silenzio di morte.

- Thomas Merton - 


Se i soli cristiani fossero già capaci di tradurre in atto la parola di Pietro: «non ho né oro né argento» non ho riserve, niente di superfluo, il corso di molte evoluzioni storiche sarebbe rovesciato. 
Basterebbe perché si stabilisse sulla terra una maggiore giustizia. 
Le generazioni che salgono si allontanano da noi cristiani che parliamo volentieri di sicurezza in Dio, mentre abbiamo spesso bisogno di tante assicurazioni in oro ed argento.

- Roger Schutz - 



























Preghiera per la sera

Resta con noi, Signore,
perché viene la notte.
Resta con noi
che siamo così spesso rattristati
da tutte le notizie che vediamo e ascoltiamo.
Resta con noi che non sappiamo
leggere il senso delle cose più semplici,
che abbiamo tra le mani.
Resta con noi
e trasforma in gioia
le nostre amarezze e la nostra sfiducia,
i nostri scetticismi e le nostre paure.
Resta con noi,
tu che sei risorto
e ci doni la grazia del tuo Spirito.
Resta con noi
e insegnaci a trasformare il cuore del mondo.

- Cardinale Carlo Maria Martini -



Buona giornata a tutti :-) 

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giovedì 10 maggio 2012

O Dio, dammi il coraggio di chiamarti Padre – San Massimiliano Kolbe -

O Dio, dammi il coraggio di chiamarti Padre.
Sai che non sempre riesco a pensarti con l'attenzione che meriti.
Tu non ti sei dimenticato di me, anche se io vivo spesso lontano dalla luce del tuo volto.
Fatti sentire vicino, nonostante tutto, nonostante il mio peccato grande o piccolo, segreto o pubblico che sia.
Avrei tante richieste da farti poiché, come sai, qui c'è bisogno di molte cose. Ma oggi non voglio fermarmi ad esse, poiché il mio cuore mi suggerisce altro.
Dammi la pace interiore, non quella a buon mercato che viene dal sentirsi giusti, ma quella che solo tu sai dare.
Dammi la forza di essere vero, sincero; strappa dal mio volto le maschere che oscurano la consapevolezza pura e semplice che io valgo qualcosa perché sono tuo figlio.
Toglimi i sensi di colpa, ma dammi insieme la possibilità di fare il bene.
Accorcia le mie notti insonni; spazza via le tante paure che mi vengono dietro come ombre; dammi la grazia delle conversione del cuore.
Fammi comprendere che si è persone anche quando ci si riconosce vulnerabili, e si ha la libertà di piangere sul male del mondo.
Ricordati, Padre, di coloro che sono fuori di qui e che provano ancora interesse per me, perché io mi ricordi, pensando a loro, che solo l'Amore crea, l'odio distrugge e il rancore trasforma in inferno le mie lunghe e interminabili giornate.
Ricordati di me, o Dio, poiché sono sempre tuo figlio e come tale desidero cominciare a vivere.

(San Massimiliano Kolbe)

  Zdunska-Wola, Polonia, 8 gennaio 1894 - Auschwitz, 14 agosto 1941
iazione, ilLa morte non si improvvisa, si merita con tutta la vita. (San Massimiliano Kolbe)
Massimiliano Maria Kolbe nasce nel 1894 a Zdunska-Wola, in Polonia. Entra nell'ordine dei francescani e, mentre l'Europa si avvia a un secondo conflitto mondiale, svolge un intenso apostolato missionario in Europa e in Asia. Ammalato di tubercolosi, Kolbe dà vita al «Cavaliere dell'Immacolata», periodico che raggiunge in una decina d'anni una tiratura di milioni di copie. Nel 1941 è deportato ad Auschwitz. Qui è destinato ai lavori più umilianti, come il trasporto dei cadaveri al crematorio. Nel campo di sterminio Kolbe offre la sua vita di sacerdote in cambio di quella di un padre di famiglia, suo compagno di prigionia. Muore pronunciando «Ave Maria». Sono le sue ultime parole, è il 14 agosto 1941. Giovanni Paolo II lo ha chiamato «patrono del nostro difficile secolo». La sua figura si pone al crocevia dei problemi emergenti del nostro tempo: la fame, la pace tra i popoli, la riconciliazione, il bisogno di dare senso alla vita e alla morte. (Avvenire). Fonte: http://www.santiebeati.it/dettaglio/34050

Buona giornata a tutti. :-)




venerdì 27 gennaio 2012

Enigma - William Heyen -

Da Bergen una cassa di denti d’oro,
Da Dachau una montagna di scarpe,
Da Auschwitz una lampada in pelle.
Chi ha ucciso gli ebrei?


Non io, esclama la dattilografa,
Non io, esclama l’ingegnere,
Non io, esclama Adolf Eichmann,
Non io, esclama Albert Speer.

Il mio amico Fritz Nova ha perduto il padre,
un sottufficiale dovette scegliere.
Il mio amico Lou Abrahms ha perduto il fratello.
Chi ha ucciso gli ebrei?

David Nova ingoiò il gas,
Hyman Abrahms fu picchiato e ucciso dalla fame.
Certi firmavano le carte,
e certuni stavano di guardia,

e certi li spingevano dentro,
e certuni versavano i cristalli
e certi spargevano le ceneri,
e certuni lavavano le pareti,

e certi seminavano il grano,
e certuni colavano l’acciaio,
e certi sgomberavano i binari,
e certuni allevavano il bestiame.

Certi sentirono l’odore del fumo,
certuni ne udirono solo parlare.

Erano tedeschi? Erano nazisti?
Erano uomini? Chi ha ucciso gli ebrei?

Le stelle ricorderanno l’oro,
il sole ricorderà le scarpe,
la luna ricorderà la pelle.
Ma chi ha ucciso gli ebrei?
 
(William Heyen)

Non dobbiamo, non possiamo dimenticare.

Nei campi di concentramento furono  utilizzate tecniche avanzate di uccisione. La camera a gas è un metodo di esecuzione di pena di morte inventato appena negli anni ’20 negli stati Uniti, ispirato all’introduzione dei gas venefici durante la prima guerra mondiale. Diversi esperimenti furono condotti per trovare il metodo più rapido ed efficace: inizialmente si provò con il monossido di carbonio prodotto dai gas di scarico dei camion o dei carri armati. Si passò poi allo Zyklon B. , che permetteva di uccidere in maniera veloce un gran numero di persone contemporaneamente (1000-1500 in circa trenta minuti).


Tutto questo è accaduto veramente, e molto di più.

Buona giornata a tutti. :-)

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martedì 24 gennaio 2012

Qualunque cosa rechi questo giorno - Dietrich Bonhoeffer -

Al cominciar del giorno, Dio, ti chiamo.
Aiutami a pregare
e a raccogliere i miei pensieri su di te;
da solo non sono capace.
C'è buio in me,
in te invece c'è luce;
sono solo, ma tu non m'abbandoni;
non ho coraggio, ma tu mi sei d'aiuto;
sono inquieto, ma in te c'è la pace;
c'è amarezza in me, in te pazienza;
non capisco le tue vie,
ma tu sai qual è la mia strada.
Padre del cielo,
siano lode e grazie a te
per la quiete della notte,
siano lode e grazie a te
per il nuovo giorno.


Signore,
qualunque cosa rechi questo giorno,
il tuo nome sia lodato!
Amen.

(Dietrich Bonhoeffer)

Dietrich Bonhoeffer nato nel 1906, pastore e teologo luterano protestante, morto martire, impiccato sotto il nazismo, nel campo di concentramento di Flossenbùrg all’alba del 9 aprile 1945, pochi giorni prima della fine della guerra, quando ormai Hitler era alla fine.
Benchè Hitler sia  andato al potere osannato dal popolo tedesco, in una parte della popolazione e in una parte dell’esercito (coloro che avevano motivazioni morali più elevate) ci fu  una sorta di rigetto davanti alle barbarie della guerra. Durante la campagna di Russia era stato dato l’ordine di uccidere i civili che avessero un qualche ruolo all'interno dell'organizzazione del partito comunista, senza processo, anche se non avevano partecipato ad attività belliche. Non si potevano fare prigionieri anche perché era difficile trasportarli da vivi nei campi di concentramento tedeschi (i binari del treno in Russia erano più larghi, i treni si dovevano fermare alla frontiera)  e così i prigionieri si ammazzavano sul posto. Nel 1939, Bonhoeffer emigrò in America dove diversi istituti universitari lo volevano come insegnante. Vi rimase solo un paio di mesi poi preso dagli scrupoli di coscienza, consapevole di andare incontro alla prigione, ritornò in Germania prendendo contatto con gli ambienti della resistenza. Bisogna intendersi sul termine resistenza: si trattava soprattutto di organizzazioni clandestine di sinistra. Bonhoeffer, venne arrestato nel ‘43  perché venne scoperta la rete clandestina a cui apparteneva e venne internato nel carcere militare di Tegel.

Buona giornata a tutti. :-)



martedì 20 settembre 2011

Parola e silenzio - Dietrich Bonhoeffer -

Facciamo silenzio,
prima di ascoltare
la Parola,
perché i nostri pensieri
sono già rivolti verso
la Parola.

Facciamo silenzio,
dopo l'ascolto
della Parola,
perché questa ci parli ancora,
vivi e dimori in noi.

Facciamo silenzio
la mattina presto,
perché Dio deve avere la prima parola.

Facciamo silenzio
prima di coricarci,
perché l'ultima Parola
appartenga a Dio.

Facciamo silenzio
solo per amore della Parola.
(Dietrich Bonhoeffer)
Dietrich Bonhoeffer nato nel 1906, pastore e teologo luterano protestante,  morto martire, impiccato sotto il nazismo, nel campo di concentramento di Flossenbùrg all’alba del 9 aprile 1945, pochi giorni prima della fine della guerra, quando ormai Hitler era alla fine.


Nei suoi scritti dal carcere di Flossenburg (venne arrestato il 5 aprile 1943), egli rivolgeva questo invito alla fedeltà nell’ascolto della Parola durante lo scorrere dell’intera giornata.






                                                         Buona giornata a tutti. :-)  
  



                                                                                                  



lunedì 20 giugno 2011

Schindler's List, discorso finale – Keneally Thomas -

La scena di svolge nella fabbrica “Deutsche Emaillewarenfabrik”  dove  quotidianamente hanno lavorato più di mille lavoratori ebrei, salvati dalla deportazione nei campi di concentramento, per lo più insegnanti, intellettuali o scrittori, ritenuti "non necessari" dalle autorità naziste. 
La guerra è terminata con la resa della Germania e i soldati sovietici stanno arrivando. Oskar Schindler, è ancora ufficialmente membro del Partito Nazista e riunisce tutti gli ebrei al centro della fabbrica, i tedeschi hanno i mitra pronti. Gli ordini sono di uccidere tutti e di dare fuoco ad ogni cosa.

Oskar Schindler:
“La resa incondizionata della Germania è stata appena annunciata. A mezzanotte la guerra finirà ufficialmente. Domani inizierete a cercare notizie dei sopravvissuti delle vostre famiglie. Nella maggior parte dei casi... non li troverete. Dopo sei lunghi anni di omicidi, le vittime avranno il cordoglio di tutto il mondo. Noi siamo vivi. Molti di voi sono venuti da me a ringraziarmi. Ringraziate voi stessi. Ringraziate l'impavido Stern, e alcuni altri che preoccupati per voi hanno affrontato la morte ogni istante. Io sono un membro del partito nazista. Sono un fabbricante di munizioni varie. Sfruttatore del lavoro di schiavi. Io sono... un criminale. A mezzanotte voi sarete liberi e io braccato. Rimarrò con voi fino a cinque minuti dopo la mezzanotte, allo scadere dei quali – e spero che mi perdonerete – dovrò fuggire.

(Si rivolge alle SS)

So che avete ricevuto ordini dal nostro comandante, che a sua volta li ha ricevuti dai suoi superiori, di eliminare la popolazione di questo campo. Questo è il momento di farlo. Eccoli; sono tutti qui. È la vostra opportunità. Oppure, potete andarvene dalle vostre famiglie da uomini e non da assassini.

(Le SS escono lentamente; Schindler torna a rivolgersi ai lavoratori)

In memoria delle innumerevoli vittime fra il vostro popolo, io vi chiedo di osservare tre minuti di silenzio.







Al momento del commiato, gli operai consegnano a Schlinder una lettera da esibire nel caso venisse catturato, in cui spiegano che egli non è un criminale nazista ma che è stato l'autore della loro salvezza, ed oltre alla lettera, gli donano un anello in oro forgiato di nascosto, su cui è incisa una citazione del Talmud, "Chi salva una vita salva il mondo intero".



Schindler’s List diretto da Steven Spielberg nel 1993, interpretato da Liam Neeson. Basato su una storia vera che ha ispirato il romanzo "La lista di Schindler" di Thomas Keneally. Il film ha vinto premi a profusione compresi i premi Oscar per la miglior regia, il miglior film e la miglior colonna sonora.
Sir Steven Allan Spielberg, nato a Cincinnati il 18 dicembre 1946 è il regista del film. Come registra ha vinto due premi Oscar: per il film Schindler's List nel 1994 e Salvate il soldato Ryan nel 1999.
L'insieme di tutti i film diretti da Spielberg ha ottenuto in totale 109 premi raccolti in ogni parte del mondo in oltre trent'anni di carriera.
Steven Spielberg ha utilizzato parte degli enormi incassi per creare la Survivors of the Shoah Visual History Foundation organizzazione no-profit per la collezione audio-video delle testimonianze di circa 52.000 sopravvissuti ai campi di sterminio. Alcune di queste interviste compaiono nei contenuti extra del DVD di Schindler's List.
“Schindler's List” è la colonna sonora. La firma delle musiche è di John Williams; quest'album (assieme al film) è considerato uno dei capolavori della storia del cinema e della musica per film.



nella foto: con gli occhiali il regista Steven Spielberg, Liam Neeson: Oskar Schindler, Ben Kingsley: Itzhak Stern,Ralph Fiennes: Amon Göth (il gerarca nazista)



La miseria che c'è qui è veramente terribile - eppure, alla sera tardi, quando il giorno si è inabissato dietro di noi, mi capita sempre di camminare di buon passo lungo il filo spinato, e allora dal mio cuore si innalza sempre una voce - non ci posso far niente, è così, è di una forza elementare - e questa voce dice: la vita è una cosa splendida e grande, più tardi dovremo costruire un mondo completamente nuovo.

- Etty Hillesum -



Buona giornata a tutti. :-)



giovedì 27 gennaio 2011

Un paio di scarpette rosse - Joyce Lussu -

C'è un paio di scarpette rosse
numero ventiquattro
quasi nuove:
sulla suola interna si vede ancora la marca di fabbrica
"Schulze Monaco".
C'è un paio di scarpette rosse
in cima a un mucchio di scarpette infantili
a Buckenwald
erano di un bambino di tre anni e mezzo
chi sa di che colore erano gli occhi
bruciati nei forni
ma il suo pianto lo possiamo immaginare
si sa come piangono i bambini
anche i suoi piedini li possiamo immaginare
scarpa numero ventiquattro
per l' eternità
perché i piedini dei bambini morti non crescono.
C'è un paio di scarpette rosse
a Buckenwald
quasi nuove
perché i piedini dei bambini morti
non consumano le suole.

(Joyce Lussu)
http://www.bellasardegna.it/Storia/BellaSardegna.it_%20biografia_Joyce_Lussu.htm


Joyce Salvadori Lussu nasce a Firenze l’8 maggio 1912 da una famiglia di antifascisti. E’ stata scrittrice, traduttrice e partigiana italiana. Medaglia d’argento al valor militare. Joyce muore a Roma il 4 novembre 1998, all’età di 86 anni, ribelle come aveva vissuto, con una sigaretta postale tra le mani al posto del rosario.




"La memoria è determinante. È determinante perché io sono ricco di memorie e l’uomo che non ha memoria è un pover’uomo, perché essa dovrebbe arricchire la vita, dar diritto, far fare dei confronti, dar la possibilità di pensare ad errori o cose giuste fatte. 
Non si tratta di un esame di coscienza, ma di qualche cosa che va al di là, perché con la memoria si possono fare dei bilanci, delle considerazioni, delle scelte, perché credo che uno scrittore, un poeta, uno scienziato, un lettore, un agricoltore, un uomo, uno che non ha memoria è un pover’uomo. 
Non si tratta di ricordare la scadenza di una data, ma qualche cosa di più, che dà molto valore alla vita..."

- Mario Rigoni Stern - 






Cercavo te nelle stelle
quando le interrogavo bambino.
Ho chiesto te alle montagne,
ma non mi diedero che poche volte
solitudine e breve pace.
Perché mancavi, nelle lunghe sere
meditai la bestemmia insensata
che il mondo era uno sbaglio di Dio,
io uno sbaglio del mondo.
E quando, davanti alla morte,
ho gridato di no da ogni fibra,
che non avevo ancora finito,
che troppo ancora dovevo fare,
era perché mi stavi davanti,
tu con me accanto, come oggi avviene,
un uomo una donna sotto il sole.
Sono tornato perché c’eri tu.


- Primo Levi - 



Buona giornata a tutti. :-)

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giovedì 25 novembre 2010

Se questo è un uomo- Primo Levi -

 Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e visi amici.
Considerate se questo è un uomo
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per mezzo pane
che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
senza capelli e senza nome
senza più forza di ricordare
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
stando in casa andando per via,
coricandovi, alzandovi.
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
la malattia vi impedisca,
i vostri nati torcano il viso da voi.

- Primo Levi -


Dachau, locale docce
dai buchi usciva gas

Dachau, ingresso forno crematoio


http://it.wikipedia.org/wiki/Campo_di_concentramento_di_Dachau

Buona giornata a tutti. :-)