In quella città quasi nessuno aveva le finestre. Le case erano cubi neri.
Non si conosceva la luce. Le strade erano percorse da fiumi di tenebre perché l’atmosfera contaminata formava uno scudo impenetrabile per le carezze del sole. Gli abitanti di questo mondo non avevano il naso.
Sentendosi felici, abitavano nell’ ombra, preoccupati solo di lavorare per riempire lo stomaco e soddisfare i loro desideri sessuali.
Un bel giorno comparve un’anziana che gridava: “Vendo una lampada e un naso!”.
Un tizio che passava di lì si sentì attratto da quella strana signora: i suoi occhi brillavano al buio come due lucciole. Comprò la lampada e il naso. Quando stava per pagare, l’anziana non volle i suoi soldi.
L’uomo tornò in tutta fretta nel suo cubicolo. Appena ebbe chiuso la porta, un odore insopportabile gli invase le fosse nasali fino a scuotergli il cervello.
Allora accese la lampada: quella che aveva sempre creduto una stanza bella, pulita, tranquilla, era in realtà un nido di ragni, spazzatura, cibi imputriditi, mobili tarlati, strati di unto, escrementi di ratto.
Non riuscì più a vivere in quel posto schifoso! Vagò per le strade finché incontrò di nuovo la vecchia signora. “Strega, cos’hai fatto alla mia casa elegante? Prima vivevo bene, come tutti gli altri, ma appena ho messo il naso e ho acceso la lampada, quei due oggetti hanno cambiato il mio mondo. Perché tanta cattiveria?” L’anziana signora rispose: “Il tuo mondo non è cambiato: è sempre stato così! Prima non te ne accorgevi e credevi di stare bene in un posto che presto o tardi ti avrebbe distrutto. Quando si acquisiscono organi nuovi e si accende la luce, soffriamo perché riusciamo a vedere noi stessi come siamo davvero e non come crediamo di essere. Adesso che sai com’è la tua realtà, devi aprire le finestre, uccidere i parassiti, pulire le pareti, disinfettare la tua casa e solo allora potrai essere felice. E a quel punto dovrai dare la lampada e il naso a qualcun’ altro, proprio come ho fatto io.
- Alejandro Jodorowsky -
Il senso della nostra vita è misterioso;
è «nelle mani di Dio», come dicevano i nostri vecchi.
«Nelle mani di Dio»,
come qualche volta riusciamo a dire anche noi,
con minore forza e verità.
Ma questo «essere nelle mani di Dio»
innanzitutto vuol dire che qualunque cosa noi si subisca,
o qualunque cosa attraverso la quale noi
quotidianamente passiamo,
qualunque cosa accada,
tutto è per un positivo, per un bene.
Non si può staccare
l'idea del Mistero di Dio dalla parola bene.
Tutto è nelle mani di Dio
e quindi tutto è per il bene.
Da: "Voi chi dite che io sia"?
è «nelle mani di Dio», come dicevano i nostri vecchi.
«Nelle mani di Dio»,
come qualche volta riusciamo a dire anche noi,
con minore forza e verità.
Ma questo «essere nelle mani di Dio»
innanzitutto vuol dire che qualunque cosa noi si subisca,
o qualunque cosa attraverso la quale noi
quotidianamente passiamo,
qualunque cosa accada,
tutto è per un positivo, per un bene.
Non si può staccare
l'idea del Mistero di Dio dalla parola bene.
Tutto è nelle mani di Dio
e quindi tutto è per il bene.
Da: "Voi chi dite che io sia"?
"Dio non ci rimette mai sulla strada dritta, no,
non ci rimette sulla strada dritta,
perché si serve delle nostre svolte,
dei nostri vagabondaggi,
delle nostre deviazioni
per inventare una strada nuova,
la strada unica di ciascuno,
propria di ciascuno."
F. Hadjadj
non ci rimette sulla strada dritta,
perché si serve delle nostre svolte,
dei nostri vagabondaggi,
delle nostre deviazioni
per inventare una strada nuova,
la strada unica di ciascuno,
propria di ciascuno."
F. Hadjadj
Buona giornata a tutti :-)