sabato 1 agosto 2020

L'amore di Cristo - Sant'Alfonso Maria de' Liguori

Tutta la santità e la perfezione di un'anima consiste nell'amar Gesù Cristo nostro Dio, nostro sommo bene e nostro Salvatore. La carità è quella che unisce e conserva tutte le virtù che rendono l'uomo perfetto.
Forse Iddio non si merita tutto il nostro amore? Egli ci ha amati sin dall'eternità. «Uomo, dice il Signore, considera ch'io sono stato il primo ad amarti. Tu non eri ancora al mondo, il mondo neppure v'era ed io già t'amavo. Da che sono Dio, io t'amo». Vedendo Iddio che gli uomini si fan tirare dà benefici, volle per mezzo de' suoi doni cattivarli al suo amore. Disse pertanto: «Voglio tirare gli uomini ad amarmi con quei lacci con cui gli uomini si fanno tirare, cioè coi legami dell'amore». Tali appunto sono stati i doni fatti da Dio all'uomo. Egli dopo di averlo dotato di anima colle potenze a sua immagine, di memoria, intelletto e volontà, e di corpo fornito dei sensi, ha creato per lui il cielo e la terra e tante altre cose tute per amor dell'uomo; acciocché servano all'uomo, e l'uomo l'ami per gratitudine di tanti doni.
Ma Iddio non è stato contento di donarci tutte queste belle creature. Egli per cattivarsi tutto il nostro amore è giunto a donarci tutto se stesso. L'Eterno Padre è giunto a darci il suo medesimo ed unico Figlio. Vedendo che noi eravamo tutti morti e privi della sua grazia per causa del peccato, che fece? Per l'amor immenso, anzi, come scrive l'Apostolo, per il troppo amore che ci portava, mandò il Figlio diletto a soddisfare per noi, e così renderci quella vita che il peccato ci aveva tolta.
E dandoci il Figlio (non perdonando al Figlio per perdonare a noi), insieme col Figlio ci ha donato ogni bene: la sua grazia, il suo amore e il paradiso; poiché tutti questi beni sono certamente minori del Figlio: «Egli che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi, come non ci donerà ogni cosa insieme con lui?» (Rm 8, 32).

Dalla «Pratica di amare Gesù Cristo» di sant'Alfonso Maria de' Liguori, vescovo  (Cap. 1, 1-5) 




Un pensiero di sant'Alfonso nell'anniversario della sua proclamazione a Dottore Zalantissimo della Chiesa (23 marzo 1871).

«Parlando dei Greci, la loro pace poco durò; poiché giunti in Grecia, specialmente per opera dello scellerato Marco di Efeso, ritornarono al vomito. Ma presto fu loro sovra il castigo di Dio; mentre nell'anno 1453 da Maometto II fu presa Costantinopoli per assalto, e da lui fu abbandonata al sacco ed all'eccidio; onde i soldati uccisero senza pietà quanti lor si pararono dinanzi, demolirono gli altari, profanarono i monasterj, e spogliarono i cittadini di tutti i loro beni. Così cadde il trono d'oriente, dopo aver durato più di undici secoli con tanto splendore. E sin d'allora sono rimasti i greci ostinati ne' loro errori, e sieguono ad esser tali, vivendo schiavi infelici de' medesimi turchi. Ed ecco che quella fioritissima chiesa, che diede al mondo gli Atanasj, i Grisostomi, i Gregorj, i Basilj e tanti altri dottissimi personaggi che illuminarono il mondo, ora giace avvilita e dissipata; mentre alle virtù son succeduti i vizj ed alla scienza l'ignoranza. In somma la Grecia, dopo essere stata la madre de' santi e de' dottori della Chiesa, per essersi separata dalla Sede Romana, è caduta in una deplorabile barbarie ed in una misera schiavitù»

(da Storie delle Eresie, cap. IX, art. 2, 31)


«Madre di misericordia, poiché sei così compassionevole, poiché hai tanto desiderio di fare del bene a noi miserabili e di accontentare le nostre domande, io, il più misero di tutti gli uomini, ricorro oggi alla tua pietà, affinché tu mi conceda ciò che ti chiedo. 
Che gli altri ti domandino quel che vogliono: la salute del corpo, guadagni e vantaggi materiali; io ti chiedo, Signora, quelle cose che tu desideri da me, che più sono conformi e gradite al tuo sacro cuore. 
Tu fosti così umile; ottienimi dunque l’ umiltà e l’ amore degli scherni. 
Tu fosti così paziente nelle pene di questa vita; ottienimi la pazienza nelle contrarietà. 
Tu fosti tutta piena d’ amore verso Dio; ottienimi il dono del santo e puro amore. 
Tu fosti tutta carità verso il prossimo; ottienimi la carità verso tutti, particolarmente verso quelli che mi sono nemici. 
Tu fosti tutta unita alla volontà divina; ottienimi una totale conformità a tutto quello che Dio dispone per me. 
Tu insomma sei la più santa fra tutte le creature; Maria, fammi santo».

























Buona giornata a tutti. :-)


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