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venerdì 19 febbraio 2021

Educare alla custodia del creato, per la salute dei nostri paesi e delle nostre città

“Si spergiura, si dice il falso, si uccide, si ruba, si commette adulterio, tutto questo dilaga e si versa sangue su sangue. Per questo è in lutto il paese e chiunque vi abita langue, insieme con gli animali selvatici e con gli uccelli del cielo; persino i pesci del mare periscono” (Os 4,2-3).

Sembra scritta per i nostri tempi questa tremenda pagina di Osea. 
Raccoglie tante nostre dolorose analisi e ben descrive lo smarrimento che vivono molti territori inquinati in Italia e nel mondo. 
Se infatti viene spezzata l’armonia creata dall’alleanza con Dio, si spezza anche l’armonia con la terra che langue, si diventa nemici versando sangue su sangue e il nostro cuore si chiude in paura reciproca, con falsità e violenza.
L’alleanza resta così la categoria fondamentale della nostra fede, come ci insegna tutto il cammino della Bibbia: la fedeltà a Dio garantisce la reciproca fraternità e si fa ancora più dolce la bellezza del creato, in luminosa armonia con tutti gli esseri viventi.
È quel giardino in cui Dio ha collocato l’uomo, fin dall’inizio, perché lo custodisse e lo lavorasse.
Scrive papa Francesco: 
“Come esseri umani, non siamo meri beneficiari, ma custodi delle altre creature. Mediante la nostra realtà corporea, Dio ci ha tanto strettamente uniti al mondo che ci circonda che la desertificazione del suolo è come una malattia per ciascuno e possiamo lamentare l’estinzione di una specie come fosse una mutilazione! Non lasciamo che al nostro passaggio rimangano segni di distruzione e di morte che colpiscono la nostra vita e le future generazioni” (Evangelii gaudium 215). …

Messaggio dei Vescovi italiani per la 9ª Giornata per la custodia del creato 
(1° settembre 2014)



«Quando noi sentiamo che la gente fa riunioni per pensare a come custodire il Creato possiamo dire: “Ma no, sono i verdi!” No, non sono i verdi! 
Questo è cristiano! 
È la nostra risposta alla “prima creazione” di Dio. 
È la nostra responsabilità. Un cristiano che non custodisce il Creato, che non lo fa crescere, è un cristiano cui non importa il lavoro di Dio, quel lavoro nato dall’amore di Dio per noi. 
E questa è la prima risposta alla prima creazione: custodire il Creato, farlo crescere.»

- papa Francesco -
omelia a “Santa Marta” del 9 febbraio 2015


“Non solo la terra è stata data da Dio all’uomo, che deve usarla rispettando l’intenzione originaria di bene, secondo la quale gli è stata donata; ma l’uomo è stato donato a se stesso da Dio e deve, perciò, rispettare la struttura naturale e morale, di cui è stato dotato”. 

- San Giovanni Paolo II, papa - 
da: "Lettera enciclica Centesimus annus"


[6] All’origine di quella che, in senso cosmico, chiamiamo "natura" vi è un disegno di amore e di verità. Il mondo "non è il prodotto di una qualsivoglia necessità, di un destino cieco o del caso. 
Il mondo trae origine dalla libera volontà di Dio, il quale ha voluto far partecipare le creature al suo essere, alla sua saggezza e alla sua bontà" 

- Catechismo della Chiesa cattolica, 295 -


Il rispetto del creato riveste grande rilevanza, anche perché «la creazione è l’inizio e il fondamento di tutte le opere di Dio» e la sua salvaguardia diventa oggi essenziale per la pacifica convivenza dell’umanità. Se, infatti, a causa della crudeltà dell’uomo sull’uomo, numerose sono le minacce che incombono sulla pace e sull’autentico sviluppo umano integrale – guerre, conflitti internazionali e regionali, atti terroristici e violazioni dei diritti umani –, non meno preoccupanti sono le minacce originate dalla noncuranza – se non addirittura dall’abuso – nei confronti della terra e dei beni naturali che Dio ha elargito. Per tale motivo è indispensabile che l’umanità rinnovi e rafforzi «quell’alleanza tra essere umano e ambiente, che deve essere specchio dell’amore creatore di Dio, dal quale proveniamo e verso il quale siamo in cammino»

- Papa Benedetto XVI - 
XLIII Giornata Mondiale della Pace, 1° Gennaio 2010


Buona giornata a tutti. :-)

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lunedì 29 gennaio 2018

Il potere immenso delle mani - don Ferrero Bruno

Un'insegnante chiese agli scolari della sua prima elementare di disegnare qualcosa per cui sentissero di ringraziare il Signore.
Pensò quanto poco di cui essere grati in realtà avessero questi bambini provenienti da quartieri poveri.
Ma sapeva che quasi tutti avrebbero disegnato panettoni o tavole imbandite.
L'insegnante fu colta di sorpresa dal disegno consegnato da Tino:

una semplice mano disegnata in maniera infantile.
Ma la mano di chi?
La classe rimase affascinata dall'immagine astratta.

"Secondo me è la mano di Dio che ci porta da mangiare" disse un bambino. "Un contadino" disse un altro, "perché alleva i polli e le patatine fritte".
Mentre gli altri erano al lavoro, l'insegnante si chinò sul banco di Tino e domandò di chi fosse la mano.

"È la tua mano, maestra" mormorò il bambino.
Si rammentò che tutte le sere prendeva per mano Tino, che era il più piccolo e lo accompagnava all'uscita.
Lo faceva anche con altri bambini, ma per Tino voleva dire molto.

Hai mai pensato al potere immenso delle tue mani?
- don Bruno Ferrero -
fonte: “A volte basta un raggio di sole. Piccole storie per l’anima” di Bruno Ferrero



L'amicizia percorre danzando la terra,
recando a noi tutti l'appello di aprire gli occhi sulla felicità.

- Epicuro -
Sentenze Vaticane, 52



Dietro un'immaginetta della Madonna, dimenticata in un santuarietto di montagna, ho trovato la "Preghiera dell'accoglienza".
Eccola:

Signore, aiutami ad essere per tutti un amico,
che attende senza stancarsi,
che accoglie con bontà,
che dà con amore,
che ascolta senza fatica,
che ti ringrazia con gioia,
Un amico che si è sempre certi di trovare
quando se ne ha bisogno.
Aiutami ad essere una presenza sicura,
a cui ci si può rivolgere
quando lo si desidera,
ad offrire un'amicizia riposante,
ad irradiare una pace gioiosa,
la tua pace, o Signore.
Fa' che sia disponibile e accogliente
soprattutto verso i più deboli e indifesi.
Così senza compiere opere straordinarie,
io potrò aiutare gli altri a sentirti più vicino,
Signore della tenerezza.


Buona giornata a tutti. :-)




martedì 21 novembre 2017

La mano - Wislawa Szymborska

Ventisette ossa,
trentacinque muscoli,
circa duemila cellule nervose
in ogni polpastrello delle nostre cinque dita.
È più che sufficiente
per scriver Mein Kampf
o Winnie the Pooh.

- Wislawa Szymborska -


Con le mani i neonati cercano il seno della madre. 
Con le mani i padri allacciano le scarpe ai figli. 
Da bambino guardavo le mani dei miei genitori e ricordo il lavoro, la fatica e il sacrificio. 
Oggi guardo le mie mani e ci vedo dentro tutti i miei sogni, realizzati e non. Con le mani si abbraccia chi si ama. 
Con le mani ci rialza da terra dopo essere caduti. 
Con le mani si scava tra le macerie dopo un terremoto. 
Con le mani si chiede aiuto. 
Ho visto mani stringersi per la gioia, mani che accolgono, mani che pregano e mani che respingono.

- Gianluigi Buffon - 


La mano è lo strumento delle nostre opere, il segno della nostra nobiltà, il mezzo attraverso il quale l'intelligenza riveste con una forma i suoi pensieri artistici, e dà esistenza alle creazioni della volontà, ed esercita l'imperio che Dio concesse all'uomo su tutte le creature.

- Juan Valera -



Verrà il tempo in cui non avrai forza
di stringere una mano:
di tutte le mani strette nella vita
non è stato che un gioco
per preparare questa mano ferita... 

- Marianna Bucchich -




Buona giornata a tutti. :-)




martedì 23 giugno 2015

Educare alla custodia del creato, per la salute dei nostri paesi e delle nostre città -

“Si spergiura, si dice il falso, si uccide, si ruba, si commette adulterio, tutto questo dilaga e si versa sangue su sangue. Per questo è in lutto il paese e chiunque vi abita langue, insieme con gli animali selvatici e con gli uccelli del cielo; persino i pesci del mare periscono” (Os 4,2-3).

Sembra scritta per i nostri tempi questa tremenda pagina di Osea. 
Raccoglie tante nostre dolorose analisi e ben descrive lo smarrimento che vivono molti territori inquinati in Italia e nel mondo. 
Se infatti viene spezzata l’armonia creata dall’alleanza con Dio, si spezza anche l’armonia con la terra che langue, si diventa nemici versando sangue su sangue e il nostro cuore si chiude in paura reciproca, con falsità e violenza.
L’alleanza resta così la categoria fondamentale della nostra fede, come ci insegna tutto il cammino della Bibbia: la fedeltà a Dio garantisce la reciproca fraternità e si fa ancora più dolce la bellezza del creato, in luminosa armonia con tutti gli esseri viventi.
È quel giardino in cui Dio ha collocato l’uomo, fin dall’inizio, perché lo custodisse e lo lavorasse.
Scrive papa Francesco:
 

“Come esseri umani, non siamo meri beneficiari, ma custodi delle altre creature. Mediante la nostra realtà corporea, Dio ci ha tanto strettamente uniti al mondo che ci circonda che la desertificazione del suolo è come una malattia per ciascuno e possiamo lamentare l’estinzione di una specie come fosse una mutilazione! Non lasciamo che al nostro passaggio rimangano segni di distruzione e di morte che colpiscono la nostra vita e le future generazioni” (Evangelii gaudium 215). …

Messaggio dei Vescovi italiani per la 9ª Giornata per la custodia del creato 
(1° settembre 2014)



«Quando noi sentiamo che la gente fa riunioni per pensare a come custodire il Creato possiamo dire: “Ma no, sono i verdi!” No, non sono i verdi! 
Questo è cristiano! 
È la nostra risposta alla “prima creazione” di Dio. 
È la nostra responsabilità. Un cristiano che non custodisce il Creato, che non lo fa crescere, è un cristiano cui non importa il lavoro di Dio, quel lavoro nato dall’amore di Dio per noi. 
E questa è la prima risposta alla prima creazione: custodire il Creato, farlo crescere.»

- papa Francesco -
omelia a “Santa Marta” del 9 febbraio 2015


“Non solo la terra è stata data da Dio all’uomo, che deve usarla rispettando l’intenzione originaria di bene, secondo la quale gli è stata donata; ma l’uomo è stato donato a se stesso da Dio e deve, perciò, rispettare la struttura naturale e morale, di cui è stato dotato”. 

- San Giovanni Paolo II, papa - 
da: "Lettera enciclica Centesimus annus"


[6] All’origine di quella che, in senso cosmico, chiamiamo "natura" vi è un disegno di amore e di verità. Il mondo "non è il prodotto di una qualsivoglia necessità, di un destino cieco o del caso. 
Il mondo trae origine dalla libera volontà di Dio, il quale ha voluto far partecipare le creature al suo essere, alla sua saggezza e alla sua bontà" 

- Catechismo della Chiesa cattolica, 295 -


Il rispetto del creato riveste grande rilevanza, anche perché «la creazione è l’inizio e il fondamento di tutte le opere di Dio» e la sua salvaguardia diventa oggi essenziale per la pacifica convivenza dell’umanità. Se, infatti, a causa della crudeltà dell’uomo sull’uomo, numerose sono le minacce che incombono sulla pace e sull’autentico sviluppo umano integrale – guerre, conflitti internazionali e regionali, atti terroristici e violazioni dei diritti umani –, non meno preoccupanti sono le minacce originate dalla noncuranza – se non addirittura dall’abuso – nei confronti della terra e dei beni naturali che Dio ha elargito. Per tale motivo è indispensabile che l’umanità rinnovi e rafforzi «quell’alleanza tra essere umano e ambiente, che deve essere specchio dell’amore creatore di Dio, dal quale proveniamo e verso il quale siamo in cammino»

- Papa Benedetto XVI - 
XLIII Giornata Mondiale della Pace, 1° Gennaio 2010


Buona giornata a tutti. :-)







domenica 14 settembre 2014

Sai, non ci avevo pensato - Claudio Pompi

Sai, non ci avevo pensato mai
ad un giorno come questo.
Sarà un gioco nuovo il nostro
tirare a sorte con una moneta
i nomi degli amici da spartirci.
Capita alla fine di un amore
quando decidi di ricominciare
lasciando dietro i tuoi frammenti
Sai, non ci avevo pensato mai
ad un giorno come questo.
Terrò il mio nome
ma cambierò la mia vita
con un numero di telefono
e un indirizzo nuovo.
Porto via solo i miei giorni con te
il resto lo lascio qui, buttalo se vuoi
Non ci pensare, passerà prima o poi
qualche volta, se non ce la fai
pensami e vedrai che il tempo passerà
più in fretta su di te, su di noi.
Lo farò anch’io quando sentirò
il cuore stanco di battere da solo
quando monotono sarà il rumore
dei miei soli passi.
Ti chiederanno di me e in quel momento
ti ritroverai a parlare di noi
come se questo amore non fosse
finito mai.



- Claudio Pompi -



Se il carattere di una persona è una complessità di immagini, allora per conoscerti devo immaginarti, assorbire le tue immagini. Per mantenermi in contatto con te, devo mantenere un interesse immaginativo non per il processo del nostro rapporto o per i miei sentimenti nei tuoi confronti, ma per le immagini che ho di te.
Il contatto attraverso l’immaginazione produce un’intimità straordinaria.
Quando l’immaginazione si concentra intensamente sul carattere dell’altro…l’amore segue presto.
Può ben darsi che i rapporti umani traggano beneficio della ripetuta esortazione ad amarsi l’un l’altro, ma perchè un rapporto continui a vivere, l’amore da solo non basta. 

Senza l’immaginazione, l’amore ammuffisce in sentimentalismo, dovere, noia.
I rapporti falliscono non perchè abbiamo smesso di amare, ma perchè, prima ancora, abbiamo smesso di immaginare.

- James Hillman - 


La fragilità di un essere umano è condizione preziosa per entrare nel proprio stato naturale di libertà.
Da quando nasciamo ci fanno credere il contrario; veniamo educati a generare una forza non reale che è solo rigidità, resistenza alla vita.
Cresce con noi un ideale di perfezione pericoloso che non ci permette di essere noi stessi, che non accetta la debolezza umana.
La nostra natura divina si manifesta quando l’essere umano diventa consapevole della propria condizione di immensa fragilità e cede, si arrende, comprende che se apre mani e braccia in quello stato di immensa cedevolezza, inizia a volare.
Non occorre essere forti per essere liberi.

- Alice Miller -







Buona giornata a tutti :-)



martedì 27 settembre 2011

Una storia di mani – Don Primo Mazzolari -

La tua morte, o Gesù, è una storia di mani.
Una storia di povere mani, che denudano, inchiodano, giocano a dadi, spaccano il cuore.
Tu lo sai, tu lo vedi, o Signore.
Prima di giudicare, però, pensiamoci.
Ci sono dentro anche le nostre mani.
Mani che contano volentieri il denaro, mani che legano le mani agli umili, mani che applaudono le prepotenze dei violenti, mani che spogliano i poveri, mani che inchiodano perché nessuno contenda il nostro privilegio, mani che invano cercano di lavare le proprie viltà, mani che scrivono contro la verità, mani che trapassano i cuori.
La tua morte è opera di queste mani, che continuano nei secoli l'agonia e la passione.
Se potessimo dimenticare queste mani, se ci fosse un'acqua per lavare queste mani.
Per dimenticare le mie mani, ho bisogno di guardare altre mani, di sostituire le mie mani spietate con le mani misericordiose della Madonna, della Maddalena, di Giovanni, del Centurione che si batte il petto...


(don Primo Mazzolari)
Fonte:  Preghiere, ed. La Locusta

particolare del quadro "La deposizione Borghese" di Raffaello Sanzio: il gioco delle mani tra la Maddalena e Gesù è uno dei punti poeticamente più alti e commoventi del quadro. C’è delicatezza e un equilibrio che contrastano con il senso freddo di morte che pervade il corpo di Gesù.
Raffaello Sanzio
Deposizione Borghese (1507)
Villa Borghese, Roma, Italy

Buona giornata a tutti. :-)