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domenica 25 dicembre 2022

Poesia di Natale - Gilbert Keith Chesterton

Laggiù  una madre senza posa camminava,
fuori da una locanda ancora a vagare;
nel paese in cui lei si trovò senza tetto,
tutti gli uomini sono a casa.
Quella stalla malconcia a due passi,
fatta di travi instabili e sabbia scivolosa,
divenne qualcosa di così solido da resistere e reggere
più delle pietre squadrate dell’impero di Roma.
Perché tutti gli uomini hanno nostalgia anche quando sono a casa,
e si sentono forestieri sotto il sole,
come stranieri appoggiano la testa sul cuscino
alla fine di ogni giornata.
Qui combattiamo e ardiamo d’ira,
abbiamo occasioni, onori e grandi sorprese,
ma casa nostra è là sotto quel cielo di miracoli
in cui cominciò la storia di Natale.
Un bambino in una misera stalla,
con le bestie a scaldarlo ruminando;
solo là, dove Lui fu senza un tetto,
tu ed io siamo a casa.
Abbiamo mani all’opera e teste capaci,
ma i nostri cuori si sono persi – molto tempo fa!
In un luogo che nessuna carta o nave può indicarci
sotto la volta del cielo.
Questo mondo è selvaggio come raccontano le favole antiche,
e anche le cose ovvie sono strane,
basta la terra e basta l’aria
per suscitare la nostra meraviglia e le nostre guerre;
Ma il nostro riposo è lontano quanto il soffio di un drago
e troviamo pace solo in quelle cose impossibili,
in quei battiti d’ala fragorosi e fantastici
che volarono attorno a quella stella incredibile.
Di notte presso una capanna all’aperto
giungeranno infine tutti gli uomini,
in un luogo che è più antico dell’Eden
e  che alto si leva oltre la grandezza di Roma.
Giungeranno fino alla fine del viaggio di una stella cometa,
fino a scorgere cose impossibili che tuttavia ci sono,
fino al  luogo dove Dio fu senza un tetto
e dove tutti gli uomini sono a casa.

- Gilbert Keith Chesterton - 


«Un astro brillò nel cielo sopra tutti gli astri, la sua luce era indicibile, e la sua novità stupì. La altre stelle con il sole e a luna fecero un coro all'astro ed esso più di tutti illuminò. Ci fu stupore. Donde quella novità strana per loro? Apparso Dio in forma umana per una novità di vita eterna si sciolse ogni magia, si ruppe ogni legame di malvagità. Scomparve l'ignoranza, l'antico impero cadde. Aveva inizio ciò che era stato deciso da Dio. Di qui fu sconvolta ogni cosa per preparare l'abolizione della morte». 

- Sant' Ignazio di Antiochia -
Lettera agli Efesini, XIX

Un giorno santo è spuntato per noi:
venite, popoli, adorate il Signore,
oggi una grande luce è discesa sulla terra.


C'è il Natale delle luci, della festa, dello stare insieme e poi c'è l'altro Natale, il Natale della solitudine, della povertà, delle lacrime nascoste e spesso interrotte. 
È a questo secondo Natale che volgo lo sguardo e l'attenzione. 
Vorrei ascoltare ogni pianto, sedare ogni rabbia, venerare ogni lacrima. Insomma, per questo Natale, mi piacerebbe tanto restituire dignità, amore e forza a chi magari ha tante cose, ma sente di perdere quella più importante: se stesso. 
Buon Natale a tutti. 
La vita, credetemi, è davvero meravigliosa...



L'augurio è per un sereno Natale a voi tutti amici ed amiche 
che da tanti anni seguite le mie letture e le mie.... fantasie.

Il Signore che tutto vede e tutto ama vi benedica e vi custodisca. 

- Stefania -

venerdì 25 dicembre 2015

Poesia di Natale - Gilbert Keith Chesterton -

Laggiù  una madre senza posa camminava,
fuori da una locanda ancora a vagare;
nel paese in cui lei si trovò senza tetto,
tutti gli uomini sono a casa.
Quella stalla malconcia a due passi,
fatta di travi instabili e sabbia scivolosa,
divenne qualcosa di così solido da resistere e reggere
più delle pietre squadrate dell’impero di Roma.
Perché tutti gli uomini hanno nostalgia anche quando sono a casa,
e si sentono forestieri sotto il sole,
come stranieri appoggiano la testa sul cuscino
alla fine di ogni giornata.
Qui combattiamo e ardiamo d’ira,
abbiamo occasioni, onori e grandi sorprese,
ma casa nostra è là sotto quel cielo di miracoli
in cui cominciò la storia di Natale.
Un bambino in una misera stalla,
con le bestie a scaldarlo ruminando;
solo là, dove Lui fu senza un tetto,
tu ed io siamo a casa.
Abbiamo mani all’opera e teste capaci,
ma i nostri cuori si sono persi – molto tempo fa!
In un luogo che nessuna carta o nave può indicarci
sotto la volta del cielo.
Questo mondo è selvaggio come raccontano le favole antiche,
e anche le cose ovvie sono strane,
basta la terra e basta l’aria
per suscitare la nostra meraviglia e le nostre guerre;
Ma il nostro riposo è lontano quanto il soffio di un drago
e troviamo pace solo in quelle cose impossibili,
in quei battiti d’ala fragorosi e fantastici
che volarono attorno a quella stella incredibile.
Di notte presso una capanna all’aperto
giungeranno infine tutti gli uomini,
in un luogo che è più antico dell’Eden
e  che alto si leva oltre la grandezza di Roma.
Giungeranno fino alla fine del viaggio di una stella cometa,
fino a scorgere cose impossibili che tuttavia ci sono,
fino al  luogo dove Dio fu senza un tetto
e dove tutti gli uomini sono a casa.

- Gilbert Keith Chesterton - 


«Un astro brillò nel cielo sopra tutti gli astri, la sua luce era indicibile, e la sua novità stupì. La altre stelle con il sole e a luna fecero un coro all'astro ed esso più di tutti illuminò. Ci fu stupore. Donde quella novità strana per loro? Apparso Dio in forma umana per una novità di vita eterna si sciolse ogni magia, si ruppe ogni legame di malvagità. Scomparve l'ignoranza, l'antico impero cadde. Aveva inizio ciò che era stato deciso da Dio. Di qui fu sconvolta ogni cosa per preparare l'abolizione della morte». 

- Sant' Ignazio di Antiochia -
Lettera agli Efesini, XIX




Un giorno santo è spuntato per noi:
venite, popoli, adorate il Signore,
oggi una grande luce è discesa sulla terra.




C'è il Natale delle luci, della festa, dello stare insieme e poi c'è l'altro Natale, il Natale della solitudine, della povertà, delle lacrime nascoste e spesso interrotte. 
È a questo secondo Natale che volgo lo sguardo e l'attenzione. 
Vorrei ascoltare ogni pianto, sedare ogni rabbia, venerare ogni lacrima. Insomma, per questo Natale, mi piacerebbe tanto restituire dignità, amore e forza a chi magari ha tante cose, ma sente di perdere quella più importante: se stesso. 
Buon Natale a tutti. 
La vita, credetemi, è davvero meravigliosa...




L'augurio è per un sereno Natale a voi tutti amici ed amiche 
che da tanti anni seguite le mie.... fantasie.

Il Signore che tutto vede e tutto ama vi benedica e vi custodisca. 

- Stefania -



sabato 20 giugno 2015

Servire una comunità – Sant’ Ignazio di Antiochia, a Policarpo

Abbi l'ansia dell'unità;
niente è più importante di questo.
Porta pazienza con tutti
perché anche il Signore porta pazienza con te.
Prega incessantemente:
chiedi uno spirito di comprensione
maggiore di quello che hai.
Sii instancabile nella preghiera.
Crea il dialogo con il singolo come fa Dio.
Porta su di te i problemi di tutti, come un atleta:
dove c'è più sofferenza ci sarà più guadagno.
Se ami tanto chi è buono, non c'è da dirti grazie:
ma sono i più malati che devi curare con dolcezza.
Sei di carne e spirito per trattare con dolcezza i problemi
che percepisci:
i problemi che non percepisci cerca di capirli pregando.
Non impressionarti di chi sembrava fedele e poi tradisce:
sta saldo sotto i colpi come fa l'incudine.
E' proprio di un atleta resistere sotto i colpi.
E' soprattutto in vista di Dio che bisogna
che sopportiamo tutti, affinché anche Lui sopporti noi.
Diventa più zelante di quello che sei.
Nulla si faccia senza la tua approvazione.
Ma tu non far nulla senza quella di Dio.

- Sant’ Ignazio di Antiochia -



Il nostro mondo si è stancato dell’avidità, dello sfruttamento e della divisione, del tedio di falsi idoli e di risposte parziali, e della pena di false promesse. Il nostro cuore e la nostra mente anelano ad una visione della vita dove regni l’amore, dove i doni siano condivisi, dove si edifichi l’unità, dove la libertà trovi il proprio significato nella verità, e dove l’identità sia trovata in una comunione rispettosa.

Papa Benedetto XVI
Molo di Barangaroo di Sydney

Giovedì, 17 luglio 2008




Bisogna vivere con noi stessi come con un popolo intero: allora si conoscono tutte le qualità degli uomini, buone e cattive. 
E se vogliamo perdonare gli altri, dobbiamo prima perdonare a noi stessi i nostri difetti. 
E' forse la cosa più difficile: [...] sapersi perdonare i propri difetti e i propri errori. 
Il che significa anzitutto saperli generosamente accettare.

- Etty Hillesum -




Buona giornata a tutti. :-)



lunedì 31 dicembre 2012

Servire una comunità – Sant’Ignazio di Antioca, a Policarpo -

Abbi l'ansia dell'unità;
niente è più importante di questo.

Porta pazienza con tutti
perché anche il Signore porta pazienza con te.

Prega incessantemente:
chiedi uno spirito di comprensione
maggiore di quello che hai.

Sii instancabile nella preghiera.

Crea il dialogo con il singolo come fa Dio.

Porta su di te i problemi di tutti, come un atleta:
dove c'è più sofferenza ci sarà più guadagno.

Se ami tanto chi è buono, non c'è da dirti grazie:
ma sono i più malati che devi curare con dolcezza.

Sei di carne e spirito per trattare con dolcezza i problemi
che percepisci:
i problemi che non percepisci cerca di capirli pregando.

Non impressionarti di chi sembrava fedele e poi tradisce:
sta saldo sotto i colpi come fa l'incudine.

E' proprio di un atleta resistere sotto i colpi.

E' soprattutto in vista di Dio che bisogna
che sopportiamo tutti, affinché anche Lui sopporti noi.

Diventa più zelante di quello che sei.

Nulla si faccia senza la tua approvazione.

Ma tu non far nulla senza quella di Dio.
 

(sant’Ignazio di Antioca)














‎"Uomo del nostro tempo!

Uomo che vivi immerso nel mondo, credendo di padroneggiarlo mentre forse ne sei preda, Cristo ti libera da ogni schiavitù per lanciarti alla conquista di te, all’amore costruttivo e proteso al bene; amore esigente, che ti fa costruttore, non distruttore del tuo domani, della tua famiglia, del tuo ambiente, della società intera.
Uomo del nostro tempo!
Solo Cristo Risorto può appagare pienamente la tua insopprimibile aspirazione alla libertà!
Dopo le atrocità di due guerre mondiali e di tutte le guerre che, in questi cinquant’anni, spesso in nome di ideologie atee hanno mietuto vittime e seminato odio in tante Nazioni; dopo gli anni delle dittature che hanno privato l’uomo delle sue libertà fondamentali, si sono riscoperte le vere dimensioni dello spirito, quelle che la Chiesa da sempre promuove rivelando in Cristo la vera statura dell’uomo.
Uomo del nostro tempo!
Cristo ti libera dall’egoismo per chiamarti, alla condivisione ed all’impegno alacre e gioioso per gli altri.
Sono stato nel Sahel africano e ho visto la sabbia che sommerge i villaggi, asciuga i pozzi, brucia gli occhi, ischeletrisce i bambini, paralizza le giovani forze, reca disperazione, inedia, malattia e morte. Morte di fame e di sete.
Uomo di oggi! Nazioni ricche della civiltà opulenta!
Non siate indifferenti a tanta tragedia prendete coscienza sempre più viva di aiutare quelle popolazioni che lottano ogni giorno per la sopravvivenza".

(Papa Giovanni Paolo II)



...è un grande motivo di gioia: sapere che è sempre possibile pregare il Signore e che il Signore ci ascolta, che Dio non è lontano, ma ascolta realmente, ci conosce, e sapere che non respinge mai le nostre preghiere, anche se non risponde sempre così come noi desideriamo, ma risponde.
E l’Apostolo aggiunge: pregare «con ringraziamenti» (ibid.).
La gioia che il Signore ci comunica deve trovare in noi l’amore riconoscente. Infatti, la gioia è piena quando riconosciamo la sua misericordia, quando diventiamo attenti ai segni della sua bontà, se realmente percepiamo che questa bontà di Dio è con noi, e lo ringraziamo per quanto riceviamo da Lui ogni giorno.

Benedetto XVI Omelia III Domenica di Avvento "Gaudete", 16 dicembre 2012
 

L’uomo, creato per amore, non può vivere senza amore: o ama Dio, oppure ama sé stesso e ama il mondo.

- Santo Curato D’Ars -




Preghiera per la sera dell'ultimo dell'anno


Signore, tu hai benedetto questo giorno col dono del tuo amore: 
perdona e guarisci in me tutto ciò che non proviene da te.
Mentre il giorno si allontana e cede alla calma della notte,
ogni illusione cade:
possano i miei occhi aprirsi alla verità,
vedere non la luce di questo mondo,
ma quella della tua risurrezione gloriosa.

Buon 2013 a tutti quanti e per tutti voi auguro un mondo di bene
 Stefania

www.leggoerifletto.it