sabato 30 luglio 2022

Il cerbiatto e il cervo - Esopo

Un bellissimo cerbiatto dal manto scuro e con delle stupende macchioline bianche sul dorso viveva con la sua famiglia in una meravigliosa foresta con un ricchissimo sottobosco che offriva cibo in abbondanza. 
Il cerbiatto ammirava il suo caro babbo e desiderava diventare grande e forte proprio come lui aspettando con ansia che gli spuntassero finalmente le stesse lunghissime corna che tutti invidiavano al suo genitore. 
Nell'impazienza di quel momento egli seguiva costantemente il grosso cervo cercando di imitarlo in ogni cosa. 
Durante un bel mattino di fine inverno, mentre il grande cervo brucava tranquillo le foglie dei cespugli più bassi in compagnia dell'inseparabile figliolo, un possente ruggito squarciò il silenzio della foresta. 
Era un leone! 
Il cerbiatto sconcertato osservò il suo babbo e, con enorme stupore scoprì che questi tremava come un fuscello al vento. Sì, il suo venerato papà aveva paura! Come era possibile? Ma prima ancora che egli potesse chiedergli spiegazioni il cervo gridò al figlio: "Corri!" e si lanciò in una velocissima fuga. 
Il cucciolo obbediente lo seguì con le lacrime agli occhi per la vergogna e la delusione. Quando finalmente si fermarono il cervo si avvicinò al figlio e scorgendo il suo pianto gli parlò con voce dolce: "Piccolo mio, questa paura che tu disprezzi ci ha salvato la vita. Quel leone non avrebbe avuto pietà di noi e ci avrebbe sicuramente sbranati se non fossimo fuggiti. A volte bisogna ingoiare il proprio orgoglio e sapersi arrendere di fronte a chi é più forte di noi. Questo significa diventare adulti e saggi." 
Quelle parole consolarono il cerbiatto. Adesso ammirava ancora di più quel suo babbo che non aveva esitato a dimostrarsi un fifone rischiando di perdere la stima del figlio pur di salvargli la vita. Questo era il vero coraggio. 

Morale : Nella vita serve più coraggio per rinunciare ad affrontare persone più forti e prepotenti piuttosto che per accettare sfide inutili e violente.


La speranza e la paura ci fanno vedere come verosimile e prossimo rispettivamente ciò che desideriamo e ciò che temiamo, ma entrambe ingrandiscono il loro oggetto.

- Arthur Schopenhauer - 


Soltanto una cosa rende impossibile un sogno: la paura di fallire.

- Paulo Coelho -

Buona giornata a tutti :-)


 



giovedì 28 luglio 2022

L'inventore, La fune sospesa sull'abisso e altro - Padre Anthony de Mello

 Dopo lunghi anni di lavoro, un inventore scopri l’arte di accendere il fuoco. Portò con sé i suoi attrezzi nelle regioni del nord ammantate di neve e insegnò a una tribù quell’arte e i suoi vantaggi. La gente era così affascinata da quella novità che a nessuno venne in mente di ringraziare l’inventore, il quale un giorno se ne andò in silenzio. 
Poiché era uno di quei rari esseri umani dotati di vera grandezza, non aveva alcun desiderio di essere ricordato o riverito; si accontentava di sapere che la sua scoperta era servita a qualcuno. 
La seconda tribù presso cui si recò era altrettanto ansiosa di imparare della prima. Ma i preti locali, gelosi dell’ascendente che egli esercitava sul popolo, lo fecero assassinare. 
Per sviare i sospetti, fecero collocare un ritratto del Grande inventore in bella vista sull’altare principale del tempio, studiarono una speciale liturgia che rendesse omaggio al suo nome e ne mantenesse vivo il ricordo e posero la massima cura nell’evitare che si modificasse o omettesse anche solo una rubrica di tale liturgia. 
Gli attrezzi per accendere il fuoco furono conservati in uno scrigno e si diceva che avessero il potere di guarire tutti coloro che vi ponevano sopra le mani con spirito di fede. 
Il Sommo Sacerdote si incaricò personalmente di redigere una biografia dell’inventore, il Libro Sacro in cui venivano presentate la sua tenerezza e la sua generosità come esempio da imitare per tutti, si tesseva l’elogio delle sue opere grandiose e la sua origine soprannaturale era diventata un articolo di fede. 
I preti si occuparono di tramandare il Libro alle generazioni successive, mentre interpretavano con autorevolezza il senso delle sue parole e il significato profondo della santità della sua vita e della sua morte. 
Chiunque si discostasse dai loro insegnamenti veniva punito senza pietà con la morte o la scomunica. Assorta com’era nelle attività religiose, la gente finì col dimenticare come si accendeva il fuoco.

- Padre Anthony de Mello -
Da: The prayer of the frog Gujarat Sahitya Prakash, Anand 1988, India-Traduzione dall'inglese di Adria Marconi-Pedrazzi, ed. Paoline



….. Quando Kruscev pronunciò la famosa denuncia dell'epoca staliniana, si dice che qualcuno, in parlamento, abbia esclamato: "Dov'eri tu, compagno Kruscev, quando tutte queste persone innocenti venivano massacrate?".
Kruscev smise di parlare, girò lo sguardo nella sala e disse: "Per favore, si alzi chi ha detto questo".
Ci fu grande tensione nella sala. Nessuno si alzò.
Allora Kruscev disse: "Bene, ora hai la risposta, chiunque tu sia. 

Io ero allora nella stessa identica posizione in cui tu ora ti trovi".

Gesù si sarebbe alzato.

- Anthony De Mello - 
Da: “Il canto degli uccelli. Frammenti di saggezza nelle grandi religioni”, p. 119




La fune sospesa sull'abisso

I discepoli di Baal Shem un giorno chiesero: “Rabbi caro, dicci come dobbiamo servire Dio”. Egli rispose: “Come faccio a saperlo?”... poi raccontò loro l’episodio seguente:

Un re aveva due amici che furono dichiarati colpevoli di un delitto e condannati a morte. Pur amandoli, il re non osò graziarli per timore di dare cattivo esempio al suo popolo, perciò emise il seguente verdetto: “Si stenda una fune attraverso un burrone profondo e ciascuno dei condannati vi cammini sopra, verso la libertà, o verso la morte, nel caso di caduta”. Il primo riuscì ad arrivare sano e salvo dall’altra parte, l’altro allora gli gridò: “Amico dimmi come hai fatto”. E quello di rimando: “Che ne so? Ogni volta che pendevo da una parte, mi inclinavo verso quella opposta”.

- Padre Anthony de Mello -
Da: The prayer of the frog Gujarat Sahitya Prakash, Anand 1988, India Traduzione dall'inglese di Adria Marconi-Pedrazzi, ed. Paoline




Buona giornata a tutti. :-)

martedì 26 luglio 2022

Preghiera per gli anziani - Sant'Efrem il Siro

 Signore Gesù Cristo,
che hai potere sulla vita e sulla morte,
tu conosci ciò che è segreto e nascosto,
i pensieri e i sentimenti non ti sono velati.
Guarisci i miei raggiri e il male fatto nella mia vita.
Ecco, la mia vita declina di giorno in giorno,
ma i miei peccati crescono.
Signore, Dio delle anime e dei corpi,
tu conosci l'estrema fragilità della mia anima e del mio corpo,
concedimi forza nella mia debolezza,
sostienimi nella mia miseria.
Dammi un animo grato:
che mi ricordi sempre dei tuoi benefici,
non ricordare i miei numerosi peccati,
perdona tutti i miei tradimenti.
Signore, non disdegnare questa preghiera,
la preghiera di questo misero.
Conservami la tua grazia fino alla fine,
custodiscimi come per il passato. Amen.

Diacono e dottore della Chiesa
Nisibis 306 – Edessa 9 giugno 373

Efrem il Siro nato a Nisibis nel 306, morto a Edessa il 9 giugno 373, autore di inni in lingua siriaca, visse buona parte della vita nella città natale ma fu esiliato ad Edessa nel 373 dove morì. 
Viene venerato come santo dai cristiani del mondo intero, ma in particolare dalla Chiesa Siro ortodossa di Antiochia e dalla Chiesa cattolica Sira.
Venne riconosciuto come dottore della chiesa cattolica nel 1920 da papa Benedetto XV nella sua enciclica  "Principi Apostolorum" del 5 ottobre.



Acquista cosa nella tua gioventù che ristori il danno della tua vecchiezza. 
E se tu intendi la vecchiezza aver per suo cibo la sapienza, adoprati in tal modo in gioventù, che a tal vecchiezza non manchi il nutrimento. 

- Leonardo da Vinci -




«A una data età nessuno di noi è quello a cui madre natura lo destinava; ci si ritrova con un carattere curvo come la pianta che avrebbe voluto seguire la direzione che segnalava la radice, ma che deviò per farsi strada attraverso pietre che le chiudevano il passaggio».

Italo Svevo
da: “La coscienza di Zeno”



«Più invecchio anch’io, più mi accorgo che l’infanzia e la vecchiaia non solo si ricongiungono, ma sono i due stati più profondi in cui ci è dato vivere. 
In essi si rivela la vera essenza di un individuo, prima o dopo gli sforzi, le aspirazioni, le ambizioni della vita. [...] 
Gli occhi del fanciullo e quelli del vecchio guardano con il tranquillo candore di chi non è ancora entrato nel ballo mascherato oppure ne è già uscito. 
E tutto l’intervallo sembra un vano tumulto, un’agitazione a vuoto, un inutile caos per il quale ci si chiede perché si è dovuto passare».

- Marguerite Yourcenar -
da:  “Archivi del Nord”


Buona giornata a tutti. :-)

domenica 24 luglio 2022

A tavola il nonno anziano...... - Josè Saramago

 A tavola il nonno anziano, si sporcava sempre perchè non riusciva a portare il cibo alla bocca poichè gli tremava la mano. Eran sempre a litigare per questo, il babbo la mamma ed il bimbo, zitto ascoltava. 
Fu deciso che per risparmiare i troppo frequenti lavaggi di tovaglioli e tovaglie, il vecchio mangiasse davanti alla porta d' ingresso, così poi si dava il cencio e via. 
Gli fu intagliata una scodella apposita di legno e gli fu fatto fare colazione pranzo e cena sulla porta. La mano gli tremava sempre di più, ed era più il cibo che andava in terra di quanto ne mangiasse. 
Andando al lavoro, il babbo, un giorno, vide il figlio col coltellino che stava intagliando un legno, erano ancora quei tempi in cui un ragazzo poteva intagliarsi un giocattolo da solo, senza che venisse dato l' allarme e tutti, colti dal terrore che si facesse male glielo levassero. Starà facendosi un giocattolo, pensò il babbo, e se ne uscì. 
Al suo ritorno la sera, il ragazzo stava ancora intagliando, ed il babbo gli chiede: "Cosa stai facendo, figliolo?" Una ciotola per quando sarete vecchio, padre.... 
Da quella sera il nonno sedette a tavola con tutti ed il figlio premurosamente lo imboccava e gli ripuliva il mento. 

(Josè Saramago)
Fonte: da "Le intermittenze della morte"





Quando due persone crescono insieme, molte volte accadrà che si ritroveranno distanti, perché non possono tenere la stessa andatura; ognuno ha la sua velocità, il suo ritmo di crescita. Ma se ami, puoi aspettare un po' fino a quando l'altro arriva, per poi proseguire mano nella mano.

- Osho -


La medicina non può far molto per i mali che si accompagnano alla senescenza. Non può guarire le malattie cardiovascolari, la maggior parte dei tumori, l'artrite, la sclerosi multipla o la cirrosi avanzata. Qualcuno dei malanni di cui soffrono gli anziani può essere talvolta alleviato. Di massima, le cure dei vecchi che comportano un intervento professionale non soltanto aggravano le loro sofferenze ma, se l'intervento riesce, le protraggono. Sorprende quindi la quantità delle risorse che si spendono per curare la vecchiaia.

- Ivan Illich -




Anche se non puoi entrare,
non allontanarti da me,
tendimi sempre la mano 
anche quando non ti è possibile vedermi,
se tu non lo facessi, 
mi dimenticherei della vita, 
o sarebbe la vita a dimenticarsi di me. 

- Josè Saramago -



Perchè gli oggetti acquistano valore con gli anni e le persone con gli anni tendono a non valere più nulla? 
Perchè viviamo in un mondo materializzato, di cose, non di persone, di prezzi , non di valori.... soltanto chi ti vuol bene ti rimane accanto sino alla fine.


Buona giornata a tutti. :-)

venerdì 22 luglio 2022

Le Belle fate - Gianni Rodari

Le belle fate dove saranno andate?
Non se ne sente più parlare.
Io dico che sono scappate:
si nascondono in fondo al mare,
oppure sono in viaggio per la luna in cerca di fortuna.
Ma che cosa potevano fare?
Erano disoccupate! Nessuno le voleva ascoltare.
Tutto il giorno se ne stavano imbronciate
nel castello diroccato ad aspettare che qualcuno le mandasse a chiamare.
Girava il mondo per loro in cerca di lavoro
una streghina piccina picciò, col naso a becco, magra come uno stecco,
che tremava di freddo perché era senza paltò.
E quando la vedevano arrivare si facevano tutte a domandare:
“Ebbene com’è andata? Avremo un impiego?”
“Lasciatemi, vi prego, lasciatemi respirare, sono tutta affannata…”
“Ma com’è andata?”
“Male! C’è una crisi generale. Ho salito tutte le scale,
bussato a tutti i portoni, mendicato sui bastioni,
e dappertutto mi hanno risposto che per noi non c’è posto.
Vi dico, una cosa seria, altro che storie!
Fame, freddo, miseria…
La gente ha un sacco di guai:
i debiti, le tasse, la pigione, la bolletta del gas,
i nonni aspettano la pensione che non arriva mai…
Chi volete che pensi a noi?
E poi, e poi, c’è sempre per aria la guerra:
ho visto certi generaloni, con certi speroni, con certi galloni,
con certi cannoni dalla bocca spalancata…
figuratevi come sono scappata.
Per noi su questa terra non c’è posto.
Ci vogliono cacciare ad ogni costo.
Voi se non mi credete, fate come volete.
Io per me, faccio il bagaglio e me la squaglio”.
E le povere fate ve le immaginate a fare le valige?
Per l’emozione le trecce della fata turchina son diventate grigie.
Il mago nella fretta si scorda la bacchetta
e Cappuccetto perde la berretta.
Che spavento!
Biancaneve ha uno svenimento. Il castello si vuota in un momento.
A bordo di una nuvola la compagnia se ne va…
Dove, nessuno lo sa.
Forse in qualche paese dove si sentono sicure,
dove anche i generali vogliono bene alle fate
e le circondano di premure perché sono così delicate.
Allora io mi domando:
torneranno? Ma quando?
Nella selva incantata ci crescono le ortiche,
sul naso della Bella Addormentata ci passeggiano le formiche,
la porta del Castello è sempre chiusa
e quando i bimbi chiedono una storia
i nonni trovano la scusa che hanno perso la memoria…
Ma allora torneranno?
Io dico di sì.
Sapete che si fa?
Si va dai generali con gli stivali
incapricciati di fare la guerra
e si dice così:
“Signori, per cortesia andatevene via da questa terra,
andate sulla luna o anche più lontano in un posto fuori mano,
dove potrete sparare a tutto spiano e non si sentirà il baccano.
La mattina vi farete svegliare con un bombardamento
o un cannoneggiamento, a vostro piacimento
e di sera direte la preghiera con la mitragliatrice.
La gente sarà più felice.
Si potrà stare in pace tutti i giorni dell’anno,
e di certo così le fate torneranno”.

- Gianni Rodari -

Da Filastrocche in cielo e in terra, Einaudi 1960, una delle filastrocche più lunghe e dolenti, atto di accusa contro la violenza e la guerra, contro l'ambizione del potere e il falso progresso

Ogni tempo ha il suo fascismo: se ne notano i segni premonitori dovunque la concentrazione di potere nega al cittadino la possibilità e la capacità di esprimere ed attuare la sua volontà. 
A questo si arriva in molti modi, non necessariamente col terrore dell’intimidazione poliziesca, ma anche negando o distorcendo l’informazione, inquinando la giustizia, paralizzando la scuola, diffondendo in molti modi sottili la nostalgia per un mondo in cui regnava sovrano l’ordine, ed in cui la sicurezza dei pochi privilegiati riposava sul lavoro forzato e sul silenzio forzato dei molti.

- Primo Levi - 
Un passato che credevamo non dovesse tornare più, in: Corriere della sera, 8 maggio 1974.


Buona giornata a tutti :-)



mercoledì 20 luglio 2022

Su Gioia e Dolore - Kahlil Gibran

 Allora una donna disse: Parlaci della Gioia e del Dolore.

E lui rispose:

"La vostra gioia è il vostro dolore senza maschera, e il pozzo da cui scaturisce il vostro riso, è stato sovente colmo di lacrime.
E come può essere altrimenti ?
Quanto più a fondo vi scava il dolore, tanta più gioia potrete contenere.
La coppa che contiene il vostro vino non è forse la stessa bruciata nel forno del vasaio ?
E il liuto che rasserena il vostro spirito non è forse lo stesso legno scavato dal coltello ?
Quando siete felici, guardate nel fondo del vostro cuore e scoprirete che è proprio ciò che vi ha dato dolore a darvi ora gioia.
E quando siete tristi, guardate ancora nel vostro cuore e saprete di piangere per ciò che ieri è stato il vostro godimento.

Alcuni di voi dicono: "La gioia è più grande del dolore", e altri dicono: "No, è più grande il dolore".

Ma io vi dico che sono inseparabili.
Giungono insieme, e se l'una siede con voi alla vostra mensa, ricordate che l'altro è addormentato nel vostro letto.
In verità voi siete bilance che oscillano tra il dolore e la gioia.
Soltanto quando siete vuoti, siete equilibrati e saldi.
Quando il tesoriere vi solleverà per pesare oro e argento, allora la vostra gioia e il vostro dolore dovranno per forza sollevarsi oppure ricadere.

(Kahlil Gibran)

Fonte: da "Il Profeta"

Art path to Paradise
by Kahlil Gibran (1883-1931), poeta, filosofo, pittore libanese




Buona giornata a tutti :-)







lunedì 18 luglio 2022

Il Dio Vero - Anthony Bloom

Il Dio che incontriamo dev'essere vero tanto quanto lo siamo noi che andiamo alla sua ricerca. Ma Dio non è sempre vero? Non è forse sempre uguale a se stesso, immutabile? Certo che lo è!
Ma non è solo Dio in sé a essere coinvolto nelle nostre preghiere. È anche l'immagine che ci formiamo di lui, poiché il nostro atteggiamento dipende non solo da ciò che egli è in se stesso, ma anche da quello che noi crediamo che lui sia.
Se abbiamo immagini alterate di Dio, il nostro atteggiamento verso di lui e la nostra preghiera risulteranno adulterate di conseguenza. E importante imparare per tutto il corso della nostra vita, giorno dopo giorno, a conoscere Dio come egli è veramente.

- Anthony Bloom - 
1914 – 2003 
Da “La preghiera giorno dopo giorno” , Gribaudi Editore nella collana Meditazione e preghiera 





La nostra stessa giornata è benedetta da Dio. Questo non significa forse che ogni cosa che essa contiene, ogni evento che accade nel corso di essa è volontà di Dio? Credere che le cose accadono solo per caso non è credere in Dio. E se accogliamo tutto quel che avviene e ogni persona con questo spirito, ci accorgeremo che siamo chiamati a compiere l'opera dei cristiani in ogni cosa.
Ogni incontro è in Dio e in vista di lui. Siamo inviati a tutti quelli che incontriamo nel nostro cammino, sia per dare che per ricevere, a volte senza neppure saperlo. Qualche volta sperimentiamo la meraviglia di dare quel che non possediamo, altre volte ci tocca pagare con il sangue quel che diamo agli altri.
Dobbiamo anche saper ricevere. Dobbiamo essere capaci di incontrare il prossimo, di guardarlo, di ascoltarlo, di tacere, di prestare attenzione; dobbiamo saper amare e rispondere con tutto il cuore a quel che ci viene offerto, che sia gioia o amarezza, una cosa triste o qualcosa di meraviglioso. Dovremmo essere del tutto ricettivi, come della creta nelle mani di Dio. Le cose che accadono nella nostra vita, accolte come doni di Dio ci daranno per questa ragione l'occasione di rinnovare incessantemente la nostra creatività, svolgendo l'opera che compete a un cristiano.

 - Anthony Bloom - 
1914 – 2003 
Da “La preghiera giorno dopo giorno” , Gribaudi Editore nella collana Meditazione e preghiera 


Buona giornata a tutti :-)





sabato 16 luglio 2022

16 luglio: Commemorazione della Madonna del Carmine

Quando il santo giorno di Pentecoste gli Apostoli, divinamente ispirati, parlavano diverse lingue, e facevano molti miracoli invocando l'augustissimo nome di Gesù, numerosi uomini (a quanto si racconta), che si erano messi a seguire le orme dei santi profeti Elia ed Eliseo, e che Giovanni Battista colla sua predicazione aveva preparati alla venuta di Cristo, avendo riconosciuta e constatata la verità delle cose, abbracciarono subito la fede del Vangelo, e cominciarono a venerare e ad amare con tale singolare affetto la beatissima Vergine (dei cui colloqui e familiarità poterono felicemente godere) che primi fra tutti costruirono un santuario alla stessa purissima Vergine su quel medesimo punto del monte Carmelo, dove Elia aveva già visto innalzarsi una nuvoletta, espressiva figura della Vergine. 

Radunandosi dunque più volte al giorno nel nuovo oratorio, vi onoravano con pie pratiche, con preghiere e lodi la beatissima Vergine come singolare protettrice del loro ordine. Così cominciarono ad essere chiamati dappertutto fratelli della beata Maria del Monte Carmelo; e i sommi Pontefici non solo confermarono questo titolo, ma concessero indulgenze speciali a quelli che designassero sotto questo titolo o l'ordine in generale o i fratelli in particolare. Ma col nome e la protezione la generosissima Vergine concesse loro anche l'insegna del santo scapolare, ch'ella diede al beato Simone, Inglese, affinché con questa veste il santo ordine si distinguesse da ogni altro, e fosse preservato dai mali avvenire. Ma quest'ordine essendo sconosciuto in Europa, e perciò molti avendo fatto istanza ad Onorio III perché lo sopprimesse, la Vergine Maria apparve di notte ad Onorio ingiungendogli di concedere la sua benevolenza all'istituto e ai suoi membri. 

Né in questo mondo soltanto, la beatissima Vergine ha voluto colmare di prerogative un ordine che le è sì caro, dacché è pia credenza che anche nell'altro mondo (il suo potere e la sua misericordia valgono dappertutto moltissimo) ella soccorra con affetto veramente materno e introduca quanto prima, col suo intervento, nella patria celeste quei suoi figli che stanno espiando nel fuoco del purgatorio, e che ascritti alla confraternita dello scapolare, praticarono le leggere astinenze e le piccole preghiere, e osservarono la castità a seconda del proprio stato. 

Così arricchito di tanti e sì grandi favori, quest' ordine istituì una solenne Commemorazione della beatissima Vergine da celebrarsi perpetuamente ogni anno a gloria della Vergine medesima.

(Dal Breviario Romano)

 


“Fuori della Divina Volontà non c'è nessun vero bene”

Il Fiat operò nella Madonna senza trovare l'ombra della minima resistenza e rese i suoi immensi dolori gemme che la costituirono Regina affianco al Re. Fuori della Divina Volontà Gesù non riconosce valore né al patire né all'operare; molte volte dietro l'apparenza di bene, ci sono solo passioni, frustrazioni e schiavitù. Necessità di chiedere con insistenza che il Fiat venga a regnare sulle nostre anime e il suo regno venga sulla terra (Volume 15, 23 Marzo e 14 Aprile 1923). Meditazione mariana in occasione della memoria della Beata Vergine Maria del Carmelo, tratta dai brani dedicati alla Divina Maria del Libro di Cielo della Serva di Dio Luisa Piccarreta.

Meditazione mariana in occasione della memoria della Beata Vergine Maria del Carmelo, tratta dai brani dedicati alla Divina Maria del Libro di Cielo della Serva di Dio Luisa Piccarreta


Buona giornata a tutti :-)