Visualizzazione post con etichetta amore. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta amore. Mostra tutti i post

lunedì 13 ottobre 2025

Potresti essere con me - Massimo Bisotti

 “C’è chi ti ruba l’aria e chi te la ridà, dosandola in quel modo così perfetto da insegnarti a respirare”
E così oggi ti dedico un pensiero. Piccolo piccolo. Impercettibile.
Potresti essere come me, cercare il perché di ogni cosa, stremata, fino a comprendere che non sempre c’è un perché a tutte le infinite domande che si affacciano alle finestre del tempo. E ogni tanto il dolore si trasforma in rabbia, e ogni tanto la rabbia si trasforma in dolore, e ogni tanto le parole perdono il loro significato originale per lasciare originale solo la nostra condizione del cuore.
E così oggi ti dedico un respiro, profondo e leggero, impalpabile.
Potresti essere come me, sentire la necessità di scrivermi nei momenti di estrema serenità. Per dimostrare che non è per necessità che vuoi assaggiare una vita ma per l’emozione di sapere che solo i morsi dell’amore levano la fame.
E così oggi ti dedico una canzone, lenta, sensuale, incalzante.
Potresti essere come me, mentre ti scopri a stonare con gusto le note esplosive della realtà.
E così oggi ti dedico un mattino, fresco, avvolgente, puro.
Potresti essere come me, con lo sguardo nel colore di un caffè a fumare previsioni del giorno senza che importi niente alla mente di sapere se piove oppure no, e nella musica della radio la traccia nascosta di un paradiso terrestre normale, niente alberi proibiti su cui lanciarsi per fare uno sgarro all’entusiasmo della quotidianità, alla pace di un ritorno dopo l’altro, senza curve d’assenza, senza picchi e ripartenze e addii traditi a riconferma di atti mancati.
Ma tu non sei come me.
Ma io ti volevo lo stesso con me.
A dedicarti la mia vita.
A farmi dire: vorrei stare in un altro posto ma non so dove e non saprei con chi se non ci fossi tu.
A farmi dire di quelle finestre aperte appena dietro la mia ombra che focalizzano lo sguardo sui paesaggi delle anime, su quelle ricchezze naturali che ci portano alla gioia e non hanno niente a che vedere con quello che possiamo comprare, perché la gioia non è artificiale, è nello spendere se stessi per qualcuno e nel trovare il proprio demone negli occhi dell’altro, come talento sconfinato d’amore ..

- Massimo Bisotti - 
 da: La luna blu



Le persone più preziose nella nostra vita sono quelle che vengono in mente all’ improvviso, quelle che lasciano tracce invisibili ma indistruttibili.
Non importano i tempi e i modi in cui ci sono passate accanto.
Resteranno perché assumono le sembianze di alcuni preziosi dettagli della vita: una canzone, un paesaggio, un regalo pensato, un soffio di vento, il desiderio di un bacio, la curva di un sorriso condiviso.
Quell’ insieme di piccole attenzioni che, nel silenzio di un tramonto, ha la luna per il mare.

- Massimo Bisotti -


(Richard Emil Miller)

Non esistono scelte che non abbiano un prezzo. Si paga sempre un prezzo per le cose che contano.
Se non si è disposti a pagare è meglio non toccare.
Il cuore si sgualcisce facilmente.

- Massimo Bisotti - 



I veri addii scattano nella mente, sono silenziosi. 
Sono i più veri, i più pericolosi. 
Sono quelli che tieni per te. 
E puoi anche continuare a sentirla una persona.
Non ti avrà più se l'hai salutata dentro.

- Massimo Bisotti -



Le donne che leggono sono più sensuali di quelle che sfilano sul lungomare.
 Hanno l'eleganza nell'anima.

- Massimo Bisotti -





Buona giornata a tutti :-)



lunedì 21 luglio 2025

Donne Mie (prima parte) - Dacia Maraini

 Ovidio secoli fa insegnava ai maschi
giovani romani, soldati, servi, padroni,
come conquistare le donne, nei teatri,
ai mercati, sotto i portici, al mare, in città.
Li esortava a essere tenaci, furtivi, avidi,
rapaci di furbizia e di galanteria. “Sono le
piccole cose a conquistare le teste leggere
delle donne”, diceva. E poi ancora, invitando
a fare buon uso del vino: “sovente ai giovani
rapì la donna il cuore e fu nei vini come fiamma Amore
dentro la fiamma. Ma non ti fidare troppo
di un lume incerto di lucerna, la notte e il vino
nuocciono al giudizio. Chiedi alla luce se una
gemma è pura, se ben tinta di porpora è una lana,
chiedi al giorno se una donna vale. Ma al buio,
sappilo, tutte le donne sono belle uguali.
Ora io voglio rovesciare le tue parole.
Ovidio Nasone, poeta gentile e nemico.
La tua voce festosa io la faccio mia e dico:
se tra voi, donne mie giocate, c’è
qualcuna che non conosce l’arte dell’amore
legga questi versi, sciolti nell’acqua dell’orgoglio,
e fatta esperta, imponga il suo furore.
La mano di una madre selvatica, incontaminata
e secca ci ha guidate vigili al dovere sociale.
La madre tua assolata è una vestale, un carceriere
che ti indica la strada verso il tuo dovere donnesco.
Quella mano perversa e gentile che ti ha
lavato la faccia e il sedere, che ti ha imboccato
e pulito, carezzato e punito, quella mano è
la tua nemica più dura perché è una mano di donna
che ti insegna le regole dell’uomo, la mano
attenta e dolce del padrone sulla testa tua
che è sfottuta e tu non lo sai, donna mia cieca
e sorda, ardita e fiacca. Tu scavi nel tuo
ventre di terra un budello senza aria dove
nascondere e nutrire la tua anima asfittica incolore.
Buttiamo via le bende del pudore!
Gettiamo per una volta il dio del sacrificio
nell’immondizia e guardiamoci negli occhi
impauriti e viziosi per troppa servitù, donne mia amate.

Tu che nasci alla conoscenza del dolore
i calzettoni bianchi sotto il ginocchio,
la gonna corta a scacchi, i capelli a coperta
sulle spalle mingherline, a scuola, a casa,
nelle balere e sui motorini dietro al tuo ragazzo.
La tua bandiera è l’indifferenza truffaldina
degli occhi tuoi dolci di camelia affamata.
Delle altre donne non ti importa niente,
il nitore della pelle, il fulgore dei capelli,
il brillio dei denti ti fanno vincitrice senza
fatica e senza guerra, nell’onda naturale dell’età.
E vai e corri e sei beata di essere te perché
ti attacchi al suo torace fertile di maschio
sapendo che ti vuole come vuole il pane,
con serena languida passione, senza amore.

- Dacia Maraini - 



Eh sì, voi donne quando siete per la strada sembrate dei dipinti, ma siete campane nei salotti, gatte selvatiche in cucina, sante quando offendete, diavoli se vi offendono; prendete per gioco i lavori di casa e vi affaticate soltanto a letto.

- William Shakespeare -
"Otello" 


I 10 comandamenti al femminile

1. La mia libertà non finisce quando mi unisco a qualcun altro
2. Come madre non educo né maschi maschisti, né figlie sottomesse
3. Niente mi terrà zitta se qualcosa non mi piace
4. Non accetterò nessun tipo di violenza contro di me
5. Non mi tradirò mai smettendo di essere chi sono davvero
6. Nessuno, nemmeno il mio partner toccherà il mio corpo se io non voglio
7. Lavorerò per non dipendere economicamente da qualcuno
8. Le zitelle non esistono, io decido se sposarmi o no
9. Non farò io sola le faccende domestiche e questo non mi rende una cattiva    donna
10. Non mi accontenterò di un uomo qualsiasi solo perché i miei figli abbiano  un padre




Buona giornata a tutti. :-)

giovedì 17 luglio 2025

Domande poste a me stessa - Wislawa Szymborska

                                                   Qual è il contenuto del sorriso
e d’una stretta di mano?
Nel dare il benvenuto
non sei mai lontana
come a volte è lontano
l’uomo dall’uomo
quando dà un giudizio ostile
a prima vista?
Ogni umana sorte
apri come un libro
cercando emozione
non nei suoi caratteri,
non nell’edizione?
Con certezza tutto,
afferri della gente?
Risposta evasiva la tua,
insincera,
uno scherzo da niente,
i danni li hai calcolati?
Irrealizzate amicizie,
mondi ghiacciati.
Sai che l’amicizia va
concretata come l’amore?
C’è chi non ha retto il passo
in questa dura fatica.
E negli errori degli amici
non c’era colpa tua?
C’è chi si è lamentato e consigliato.
Quante le lacrime versate
prima che tu portassi aiuto?
Corresponsabile
della felicità di millenni
forse ti è sfuggito
il singolo minuto
la lacrima, la smorfia sul viso?
Non scansi mai
l’altrui fatica?
Il bicchiere era sul tavolo
e nessuno lo ha notato,
finché non è caduto
per un gesto distratto.
Ma è tutto così semplice
nei rapporti fra la gente?

- Wislawa Szymborska - 


"Noi tutti siamo schiavi in un periodo della nostra vita. 
Non sappiamo cosa cercare né dove. 
Ci abituiamo alla nostra condizione e andiamo avanti per quello che ci sembra il percorso più facile, senza chiederci perché. 
Procediamo fustigandoci attraverso la vita, contando le ore, anche se in fondo al nostro cuore sappiamo che la via più stretta e ardua ci condurrebbe alla libertà. 
Abbiamo sentito dire tante volte che la libertà può essere pericolosa, perciò preferiamo restare al buio, attorniati da estranei, con le mani legate. 
Non ci ribelliamo: abbassiamo la testa e seguiamo rassegnati la massa, sordi alla Voce, al Richiamo. 
E quando moriamo, lo facciamo in silenzio, e i nostri padroni si occupano delle nostre tombe, assicurandosi che restiamo anonimi. Tuttavia ricorda, nessuno è più schiavo di chi si sente libero, ma non lo è. 
E nessuno è più schiavo di chi ode il Richiamo, ma per paura di andare controcorrente chiude il proprio cuore e zittisce per sempre la voce di Amore..."

- Sergio Bambarén -
da:  L'Eco Del Deserto 


Prima della libertà e dell'amore c'è la speranza. L'idea che le cose possano migliorare. Che tutto possa andare bene.
Il potere della speranza ci libera dalle catene della disperazione e della sofferenza. Come una mano che ci guida sulla via, ci fa sollevare il mento e ci indica qualcosa che avevamo guardato fino a questo momento.
Ci chiede di vedere di più. Quando lo facciamo, ci diamo la possibilità di vivere con amore e di amare la vita.

Richard Bandler, Owen Fitzpatrick 
da: Viaggio nella PNL



Buona giornata a tutti. :-)



giovedì 3 luglio 2025

Io pronuncio il tuo nome e altre poesie - Federico García Lorca

Io pronuncio il tuo nome
nelle notti oscure,
quando giungono gli astri
a bere nella luna,
e dormono i rami
delle fronde occulte.
Ed io mi sento vuoto
di passione e di musica.
Folle orologio che canta
antiche ore defunte.

Io pronuncio il tuo nome
in questa notte oscura,
e il tuo nome mi suona
più lontano che mai.
Più lontano di tutte le stelle
e più dolente della mite pioggia.
Ti amerò come allora qualche volta?
Che colpa ha commesso il mio cuore?
Se la nebbia si scioglie quale nuova passione mi aspetta?
Sarà tranquilla e pura?
Se potessi sfogliare con le dita la luna!!

 - Federico García Lorca - 

Vincent Van Gogh
Notte stellata sul Rodano 1889

Datemi stelle e rose e tuberose,
Datemi vita e musica e sole,
Datemi labbra e occhi e baci,
Imbevermi di viva passione.
Io vi darò gratitudine nei miei versi
E il sangue del mio cuore.

- Federico Garcia Lorca - 


Antoine Calbet (1860-1944), Dancing Girls

Notte dell'amore insonne

Notte su, per noi due, di luna piena,
io mi misi a piangere e tu ridevi.
Il tuo sprezzo era un dio, i lamenti miei
Istanti e colombe in catene.

Notte giù, per noi due. Cristallo di pena,
piangevi tu per profonde lontananze.
Il mio dolore era un gruppo di agonie
sul tuo fragile cuore di sabbia.
L'aurora ci unì sopra il letto,
le bocche protese sul fiotto gelato
di un sangue che incessante sgorga.

E il sole entrò dal balcone chiuso
e il corallo della vita aprì i suoi rami
sul mio cuore avvolto nel sudario.

- Federico Garcia Lorca - 






Buona giornata a tutti. :-)

 

lunedì 9 giugno 2025

Essere o non essere... - William Shakespeare

 “Essere o non essere, questo è il problema: se sia più nobile d’animo sopportare gli oltraggi, i sassi e i dardi dell’iniqua fortuna, o prender l’armi contro un mare di triboli e combattendo disperderli. Morire, dormire, nulla di più, e con un sonno dirsi che poniamo fine al cordoglio e alle infinite miserie naturale retaggio della carne, è soluzione da accogliere a mani giunte.
Morire, dormire, sognare forse: ma qui é l’ostacolo, quali sogni possano assalirci in quel sonno di morte quando siamo già sdipanati dal groviglio mortale, ci trattiene: é la remora questa che di tanto prolunga la vita ai nostri tormenti.
Chi vorrebbe, se no, sopportar le frustate e gli insulti del tempo, le angherie del tiranno, il disprezzo dell’uomo borioso, le angosce del respinto amore, gli indugi della legge, la tracotanza dei grandi, i calci in faccia che il merito paziente riceve dai mediocri, quando di mano propria potrebbe saldare il suo conto con due dita di pugnale? Chi vorrebbe caricarsi di grossi fardelli imprecando e sudando sotto il peso di tutta una vita stracca, se non fosse il timore di qualche cosa, dopo la morte, la terra inesplorata donde mai non tornò alcun viaggiatore, a sgomentare la nostra volontà e a persuaderci di sopportare i nostri mali piuttosto che correre in cerca d’altri che non conosciamo? Così ci fa vigliacchi la coscienza; così l’incarnato naturale della determinazione si scolora al cospetto del pallido pensiero. E così imprese di grande importanza e rilievo sono distratte dal loro naturale corso: e dell’azione perdono anche il nome…” 

- William Shakespeare -

(“Amleto”, atto III scena I)





“Succeda quel che succeda, i giorni brutti passano,
esattamente come tutti gli altri.” 

- William Shakespeare -



Date parole al vostro dolore 
altrimenti il vostro cuore si spezza.

- William Shakespeare -
Macbeth



Più dolce sarebbe la morte se il mio ultimo sguardo avesse come ultimo orizzonte il tuo volto, e se così fosse .....mille molte vorrei nascere per mille volte ancor morire.

- William Shakespeare -
da “Amleto”


«Tu sei per i miei pensieri come il cibo per la vita,
 o come per la terra le dolci piogge di primavera,
e per amor tuo sostengo una lotta
come l’avaro con le sue ricchezze:
ora orgoglioso possessore,
e quindi affranto che i tempi ladri gli rubino il suo tesoro;
ora contando solo di stare con te,
e ora preferendo
che anche altri partecipino delle mie conquiste;
qualche volta deliziato della tua vista,
e poco dopo affamato di un tuo sguardo;
non possedendo né cercando altra gioia
che quella che tu dai o che da te io spero.
E così, giorno dopo giorno,
languisco e sono sazio,
di tutto disponendo, e tutto
desiderando.»

- William Shakespeare - 


Buona giornata a tutti :-)






sabato 7 giugno 2025

La sera fiesolana - Gabriele D'Annunzio

 […] Laudata sii pel tuo viso di perla,

o Sera, e pe’ tuoi grandi umidi occhi ove si tace
l’acqua del cielo!

Dolci le mie parole ne la sera
ti sien come la pioggia che bruiva
tepida e fuggitiva,
commiato lacrimoso de la primavera,
su i gelsi e su gli olmi e su le viti
e su i pini dai novelli rosei diti
che giocano con l’aura che si perde,
e su ’l grano che non è biondo ancóra
e non è verde,
e su ’l fieno che già patì la falce
e trascolora,
e su gli olivi, su i fratelli olivi
che fan di santità pallidi i clivi
e sorridenti.

Laudata sii per le tue vesti aulenti,
o Sera, e pel cinto che ti cinge come il salce
il fien che odora! […]

- Gabriele D'Annunzio -
da Alcyone


Si vive per anni accanto a un essere umano, senza vederlo.
Un giorno ecco che uno alza gli occhi e lo vede.
In un attimo non si sa perchè,
non si sa come, qualcosa si rompe:
una diga tra due acque.
E due sorti si mescolano,
si confondono e precipitano.

- Gabriele D’Annunzio -

                                                                                 



La parola è una cosa profonda, in cui per l'uomo d'intelletto son nascoste inesauribili ricchezze.

- Gabriele d'Annunzio -




Buona giornata a tutti. :-)






martedì 3 giugno 2025

Francesco - Alda Merini

 Anch'io ho avuto
un'annunciazione,
anch'io ho avuto
una lunga gravidanza di fede,
anch'io devo partorire il mio vero Dio,
anch'io sono una femmina
congiunta a quel maschio
che chiamo martirio.
Anch'io sono cieco delle mie lacrime,
perciò, fratelli ricchi,
guardate a un povero
che non è diventato conte
ma che vi chiede
un po' di mangime
per la sua musica,
per poter innalzare la lingua
fino alla lode di Dio.
Tutte le creature
cantano la lode di Dio,
tutte le creature
non fanno che vivere
per volontà del Signore.
Anch'io sono vivo
solo grazie alla sua carità
e sono nudo e sofferente così,
finché rimarrà solo un filo di voce
per legarmi alle caviglie
del mio Signore morente.

(Alda Merini)


Mi piace il verbo sentire

Sentire il rumore del mare,
sentirne l’odore.
Sentire il suono della pioggia
che ti bagna le labbra,
sentire una penna
che traccia sentimenti su un foglio bianco.
Sentire l’odore di chi ami,
sentirne la voce e sentirlo col cuore.
Sentire è il verbo delle emozioni,
ci si sdraia sulla schiena del mondo
e si sente.

- Alda Merini -



A pelle si sentono cose a cui le parole non sanno dare nome. 

- Alda Merini - 





La Vergine

Non avete veduto le farfalle
Con che leggera grazia
Sfiorano le corolle in primavera?
Con pari leggerezza
Limpido aleggia sulle cose tutte
Lo sguardo della vergine sorella
Non avete veduto quand’è notte
Le vergognose stelle
Avanzare la luce e ritirarla?...
Così, timidamente, la parola
Varca la soglia
Del suo labbro al silenzio costumato.
Non ha forma la vesta ch’essa porta,
la luce che ne filtra
ne disperde i contorni, il suo bel volto
non si sa ove cominci, il suo sorriso
ha la potenza di un abbraccio immenso.

Alda Merini

15 novembre 1947


Buona giornata a tutti :-)