martedì 18 novembre 2025

Il bacio - Ionela Craciun

 Nessun amore può esistere senza di lui. Purtroppo viene abbandonato troppo presto, con perdite enormi, che spesso portano al gelo sentimentale.

Il bacio è la nascita di un nuovo amore; tutto inizia con un bacio.

Si, il bacio!

Quel gesto istintuale che fa avvicinare le labbra e che provoca un’emozione immensa.

Quel tocco di origine sopranaturale che rende due esseri in un insieme.

E’ il segno del desiderio e della passione che purtroppo si abbassa col passare del tempo e poi viene sostituito col bacio fraterno sulla guancia, privo di ogni sensazione.

Si dice che noi donne siamo le prime a rimpiangere la morte del bacio, mentre per gli uomini si sentono… più sollevati di questo gesto piuttosto dolce.

Possiamo baciarci tutta la vita come quando ci siamo baciati la prima volta?

Possiamo mantenere quella voglia di sentire tutti i giorni le labbra del nostro partner?

Quando conosci “by heart” il partner, quando gli conosci il sapore, l’odore, le reazioni non senti più la voglia di scoprirlo con un bacio.

Nessuno dei gesti che compongono l’amore hanno la forza di irradiazione come il bacio. Il bacio è la promessa di quello che avverrà, è un immenso produttore di emozioni e di attese. Il bacio ci ammorbidisce l’anima. Finché è vero, il bacio rafforza la nostra fedeltà ed il suo ricordo ci spinge di desiderarlo sempre. Il bacio è una cosa innata e penso che l’infedeltà sia la ricerca di ritrovare il bacio con le sue emozioni. E’ la prova più vera che l’amore non è un processo che può essere imparato, ma un qualcosa di divino, l’espressione perfetta della felicità.

 (Ionela Craciun)

Il primo bacio (1873)
 William-Adolphe Bouguereau, collezione privata.
L'angelo ha le ali piumate mentre l'angioletta ha ali da farfalla


Ricordiamo, assieme che il “Talmud ebraico” - libro del dialogo tra Dio e l'uomo attraverso i tempi, termina dicendo:

"...State molto attenti a far piangere una donna
che poi Dio conta le sue lacrime!
La donna e' uscita dalla costola dell'uomo,
non dai piedi per essere pestata,
ne' dalla testa per essere superiore,
ma dal fianco per essere uguale.....
un po' piu' in basso del braccio, per essere protetta
e dal lato del cuore, per essere amata...."


Buona giornata a tutti :-)







 

domenica 16 novembre 2025

Lode al Signore per gli strumenti della Comunicazione sociale - Beato Giacomo Alberione

 Signore Dio, benedetto sii per nostra sorella stampa
che è pane dell'intelligenza e luce dell'anima.
Ti preghiamo, Signore per tutti i giornalisti del mondo
i disegnatori di fumetti, i pittori di cartelloni pubblicitari.
Illumina con la luce tua chi scrive e chi diffonde, chi stampa e chi legge:
umili servitori siano della verità nell'amore.


Lode a te, Signore per nostro fratello cinema.
Nel suo dinamico narrare intensamente agisce sull'uomo:
ha in sé la forza e il fascino del teatro e della fotografia,
della stampa e della parola viva, della musica e della pittura.
Guida, Signore, registi e produttori, attori e spettatori
verso ciò che è vero e buono che canta la vita e costruisce l'uomo.
 
Signore Dio, benedetto sii per nostra sorella radio
che cammina sulle ali del vento e tanto piccola fa la terra.
Ti preghiamo, Signore, per le radio trasmittenti grandi e piccole.
Questa creatura dell'ingegno umano
utilizzata sia per fare gli uomini liberi e fratelli.
 
Lode a te, Signore, per la televisione.
Questa cattedra che si pone nel cuore d'ogni casa
non turbi, ma alimenti l'armonia della famiglia,
prepari uomini nuovi per un mondo nuovo
fondato sul tuo vangelo.
 
Signore Dio, benedetto sii per la telematica
e per Internet, rete delle reti,
Piazza Grande del pianeta, casa della conoscenza.
Ti preghiamo, Signore, che diventi e resti il Sito
dove razza e credo, colore e sesso, risorse e culture
non dividano l'uno dall'altro, ma gente interagisca con gente
in una sola comunità estesa al mondo.
 
Lode a te, Signore nostro Dio, per il progresso della tecnologia
Lode a te per tutti gli strumenti della comunicazione
che ieri, oggi e domani, poni nelle nostre mani
a servizio dell'uomo e del Regno tuo.
 
Amen! Alleluia!
(Nuovo cantico delle creature nell'intuizione di don Alberione)




Giacomo Alberione (1884 -1971) È stato fondatore di numerose congregazioni religiose cattoliche. Il suo nome resta legato, tra le tante cose, alla fondazione delle Edizioni Paoline. Alberione fu il primo ecclesiastico ad occuparsi di mass media. Solo dopo la sua morte, la chiesa e altri ordini religiosi hanno seguito, con non poche resistenze, questa stessa via. Predicava la centralità della figura di Gesù Divino Maestro utilizzando le parole del vangelo "Io sono la Via, la Verità e la Vita" (Giovanni 14,6); fece scrivere su tutte le chiese paoline vicino al tabernacolo la frase “Non temete io sono con voi, di qui voglio illuminare, vivete in continua conversione”. È stato proclamato beato da Giovanni Paolo II il 27 aprile 2003.

"E' necessario che pure su Facebook il cattolico, anche giovane, si faccia subito riconoscere per uno stile diverso rispetto a una certa volgarità e superficialità oggi alla moda. Comunicare il Vangelo attraverso i nuovi media significa non solo inserire contenuti dichiaratamente religiosi sulle piattaforme dei diversi mezzi, ma anche testimoniare con coerenza, nel proprio profilo digitale e nel modo di comunicare, scelte, preferenze, giudizi che siano profondamente coerenti con il Vangelo, anche quando di esso non si parla in forma esplicita. Del resto, anche nel mondo digitale non vi può essere annuncio di un messaggio senza una coerente testimonianza da parte di chi annuncia. Nei nuovi contesti e con le nuove forme di espressione, il cristiano è ancora una volta chiamato ad offrire una risposta a chiunque domandi ragione della speranza che è in lui".

(Papa Benedetto XVI, dal Messaggio per la XLV Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali)





Buona giornata a tutti. :-)



venerdì 14 novembre 2025

Autunno

L’autunno è il tempo dell’avvento, dell’incubazione,
della terra che copre il suo segreto;
e il grano che sta sotto non si vede.
L’autunno è il tempo della fede:
del credere ciò che non è ancora,
del credere che sarà, che fiorirà, che darà frutti;
ed è tempo di semina, per un lontano raccolto.
È il tempo di gettar via piangendo,
come dicono i salmi, per poi raccogliere in letizia.
Ma il pianto d’autunno è un pianto dolce e consolato,
una tenera malinconia che sfuma con le nebbie mattutine,
incontro a un sole pallido
che illumina senza accecare e bacia senza ardere.
Autunno di frutti caduti,
autunno di foglie secche,
autunno di nebbie grigie,
autunno tuo:
del tuo passaggio silenzioso, del tuo amore paziente,
della tua attesa lunga.
Dacci l’amore paziente e la pazienza tenace,
l’ascolto attento e l’attesa vigilante:
dacci, Signore, la fede e la speranza dell’incontro con te.

 


Cadono le foglie,

Cadono come da lontani parchi nei cieli

cadono con lento indugio di lente volute

e nella notte anche la terra

cade dalle alte stelle nella solitudine.

Tutto cadrà, cadrà questa mia mano,

e questa pure, è la legge.

Ma c’è Uno, che regge questo eterno cadere nelle Sue mani, dolcemente.

- R. M. Rilke - 

 


Mattino d'Autunno

Il cielo era tutto sereno:

di mano in mano che il sole s’alzava

dietro il monte si vedeva la sua luce...

Un venticello d’autunno,

staccando dai rami

le foglie appassite del gelso,

le portava a cadere qualche passo

distante dall’albero.

- Alessandro Manzoni - 


Buona giornata a tutti :-)









mercoledì 12 novembre 2025

Pange lingua (in italiano e latino) - San Tommaso d'Aquino

 Canta, o mia lingua, 
il mistero del corpo glorioso
e del sangue prezioso
che il Re delle nazioni,
 
frutto benedetto di un grembo generoso,
 
sparse per il riscatto del mondo.
Si è dato a noi, nascendo per noi
da una Vergine purissima,
 
visse nel mondo spargendo
il seme della sua parola
e chiuse in modo mirabile
il tempo della sua dimora quaggiù.
Nella notte dell'ultima Cena, 
sedendo a mensa con i suoi fratelli,
 
dopo aver osservato pienamente
le prescrizioni della legge,
 
si diede in cibo agli apostoli
con le proprie mani.
Il Verbo fatto carne cambia con la sua parola
il pane vero nella sua carne
e il vino nel suo sangue,
 
e se i sensi vengono meno,
 
la fede basta per rassicurare
un cuore sincero.
Adoriamo, dunque, prostrati
un sì gran sacramento;
 
l'antica legge
ceda alla nuova,
 
e la fede supplisca
al difetto dei nostri sensi.
Gloria e lode, 
salute, onore,
 
potenza e benedizione
al Padre e al Figlio:
 
pari lode sia allo Spirito Santo,
 
che procede da entrambi.
Amen.

- S. Tommaso d’Aquino -


Pange língua gloriósi
Córporis mystérium, 
Sanguinísque pretiósi, 
Quem in mundi prétium
fructus ventris generósi
Rex effúdit géntium.
Nobis datus, nobis natus
ex intácta Vírgine,
 
et in mundo conversátus,
 
sparso verbi sémine,
 
sui moras incolátus
miro cláusit órdine.
In suprémae nocte cenae
recúmbens cum frátribus,
 
observáta lege plene
cibis in legálibus,
 
cibum turbae duodénae
se dat suis mánibus.
Verbum caro panem verum
verbo carnem éfficit:
 
fitque sanguis Christi merum.
 
Et si sensus déficit,
 
ad firmándum cor sincérum
sola fides súfficit.
Tantum ergo Sacraméntum
venerémur cérnui:
 
et antícuum documéntum
novo cedat rítui:
 
praestet fides suppleméntum
sénsuum deféctui.
Genitóri, Genitóque
laus et jubilátio,
 
salus, hónor, virtus quoque
sit et benedíctio:
 
procedénti ad utróque
cómpar sit laudátio.
Amen.

- S. Tommaso d’Aquino - 


Raffigurarsi Dio 

Ognuno si raffigura Dio a seconda di come vede se stesso. 
Se è al grado dei peccatori, vede Dio come giudice. 
Se è salito al secondo grado, quello dei penitenti, Dio si mostra a lui con il perdono. 
Se è al grado dei misericordiosi, scopre l'abbondanza della misericordia di Dio. 
Se ha rivestito dolcezza e mansuetudine, gli apparirà la benevolenza di Dio. 
Se ha acquisito un'intelligenza sapiente, contemplerà la incomprensibile ricchezza della sapienza divina. 
Se ha rinunciato alla collera e al furore, se la pace e la calma regnano in lui in ogni momento, è elevato all'inconfondibile purezza di Dio. 
Se la fede risplende incessantemente nella sua anima, egli guarda in ogni istante l'incomprensibilità delle opere di Dio, e ha la certezza che anche quelle ritenute spiegabili sono al di sopra di qualsiasi spiegazione. 
Se sale poi al livello dell'amore, giunto in cima a ogni grado vede che Dio non è altro che amore.
Tu lo vedrai come egli è, quando sarai divenuto come lui.

(Filosseno di Mabbug, Omelia 6)




"La fede è un dono di Dio" è la formula preferita dalle persone che non hanno fede. Infatti, se la fede è un dono di Dio, è dal Signore che dipende la quantità e la qualità di fede degli uomini. Se uno ha fede, non è lui il responsabile, ma Dio stesso che non gli ha fatto quel dono. Un dono normalmente più compatito che invidiato in chi ce l'ha, giacché molti ritengono che avere fede significhi dover accettare rassegnati i capricci della volontà divina o ei suoi sedicenti portavoce. Per questo si sente frequentemente l'espressione "Beato te che hai (tanta) fede!", che tradotto significa "Io me la cavo meglio senza".

- Alberto Maggi -
frate e biblista
http://www.studibiblici.it/







Buona giornata a tutti :-)



lunedì 10 novembre 2025

Dalla "Lettera a Proba" di sant'Agostino, vescovo

Quando preghiamo non dobbiamo mai perderci in tante considerazioni, cercando di sapere che cosa dobbiamo credere e temendo di non riuscire a pregare come si conviene. Perchè non diciamo piuttosto col salmista: "Una cosa ho chiesto al Signore, questa sola io cerco: abitare nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita, per gustare la dolcezza del Signore e ammirare il suo santuario" ? (Sal 26, 4).

Ivi infatti non c'è successione di giorni come se ogni giorno dovesse arrivare e poi passare. L'inizio dell'uno non segna la fine dell'altro, perchè vi si trovano presenti tutti contemporaneamente. La vita, alla quale quei giorni appartengono, non conosce tramonto.

Per conseguire questa vita beata, la stessa vera Vita in persona ci ha insegnato a pregare, non con molte parole, come se fossimo tanto più facilmente esauditi, quanto più siamo prolissi. Nella preghiera infatti ci rivolgiamo a colui che, come dice il Signore medesimo, già sa quello che ci è necessario, prima ancora che glielo chiediamo.

Potrebbe sembrare strano che Dio ci comandi di fargli delle richieste quando egli conosce, prima ancora che glielo domandiamo, quello che ci è necessario. Dobbiamo però riflettere che a lui non importa tanto la manifestazione del nostro desiderio, cosa che egli conosce molto bene, ma piuttosto che questo desiderio si ravvivi in noi mediante la domanda perchè possiamo ottenere ciò che egli è già disposto a concederci. Questo dono, infatti, è assai grande, mentre noi siamo tanto piccoli e limitati per accoglierlo. Perciò ci vien detto: "Aprite anche voi il vostro cuore! Non lasciatevi legare al gioco estraneo degli infedeli" (2 Cor 6, 13-14).

Il dono è davvero grande, tanto che nè occhio mai vide, perchè non è colore; nè orecchio mai udì, perchè non è suono; nè mai è entrato in cuore d'uomo, perchè è là che il cuore dell'uomo deve entrare. Lo riserveremo con tanta maggiore capacità, quanto più salda sarà la nostra fede, più ferma la nostra speranza, più ardente il nostro desiderio.

Noi dunque preghiamo sempre in questa stessa fede, speranza e carità, con desiderio ininterrotto. Ma in certe ore ed in determinate circostanze, ci rivolgiamo a Dio anche con le parole, perchè mediante questi segni, possiamo stimolare noi stessi ed insieme renderci conto di quanto abbiamo progredito nelle sante aspirazioni, spronandoci con maggiore ardore ad intensificarle. Quanto più vivo, infatti, sarà il desiderio, tanto più ricco sarà l'effetto. E perciò, che altro vogliono dire le parole dell'Apostolo: "Pregate incessantemente" (1 Ts 5, 17), se non questo: Desiderate, senza stancarvi, da colui che solo può concederla, quella vita beata, che niente varrebbe se non fosse eterna?
(Sant'Agostino)


Madonna col Bambino in trono, Sant'Agostino, l'Arcangelo Raffaello e Tobiolo
  Giovanni Antonio Sogliani
  Museo di S. Marco, Firenze.

Nella preghiera avviene la conversione del cuore verso Colui che è sempre pronto a dare se noi siamo in grado di ricevere. Nella conversione poi avviene la purificazione dell'occhio interiore, quando si escludono le cose che si bramavano temporalmente, e ciò affinché la pupilla del cuore possa sopportare la luce semplice che risplende senza tramonto o mutazione; e non solo sopportarla ma anche abitare in essa; e abitarvi non solo senza fastidio ma anche con ineffabile gaudio, nel quale consiste la vita veramente e genuinamente beata. (Sant' Agostino) da De serm. D. in m. 2, 3, 14)

Buona giornata a tutti :-)




sabato 8 novembre 2025

Il fuoco e la pentola

 Alla pentola il fuoco disse:
“Sei buona a nulla!
Se io non ti scaldassi
tu dormiresti in culla…”
La pentola rispose:
“Discutere non voglio
con te, perché ti infiammi 
subito con orgoglio!”.


Ciascuno senza aggressione  compia la sua missione.



Un professore, un intellettuale, la cui istruzione era maggiore dell'intelligenza, si prendeva gioco del ragazzo cristiano dicendogli: «Ma non vi è differenza alcuna fra la Madonna e mia madre!». «Questo lo dice lei – rispose il ragazzo – basta vedere il sacco di differenza che c'è tra i figli». 

- Fulton John Sheen - 


La ragione per cui non siamo felici come i santi è perché non vogliamo essere santi.

- Fulton John Sheen - 




Signore Gesù, tu conosci i miei problemi, li pongo tutti nel tuo cuore di buon Pastore. Ti prego, in virtù di quella grande piaga aperta nel tuo cuore, di guarire le piccole ferite che sono nel mio.
Guarisci le ferite dei miei ricordi, affinché nulla di quanto mi è accaduto mi faccia rimanere nel dolore, nell'angustia, nella preoccupazione.



Buona giornata a tutti. :-)



giovedì 6 novembre 2025

Ti sto chiedendo amami - Massimo Bisotti

 Ti sto chiedendo amami. Ti sto chiedendo arrampicati sulle mie parole verticali, lanciandoti, imparando a indossare anche il paracadute dei miei silenzi. 
Ti sto chiedendo amami. Che quando avremo le vertigini faremo attenzione a non guardare giù, per volare ancora e per ridarci le radici, che il posto non è il luogo, il luogo è l’amore ed è in ogni dove. 
L’Amore è un luogo vero e proprio che racchiude tutti i nostri altri luoghi interiori, è un modo di abitare la vita. Ed è l’ogni dove fondamentale attorno a cui ruota l’intero viaggio dell’esistenza.
Ti sto chiedendo amami. Non restare sulla porta e non lasciarmi sulle scale, affidati all’equilibrio che i tuoi piedi già conoscono, è solo il primo passo ad aver tanta paura.
Ti sto chiedendo amami, non vorrai aggrapparti a fughe infinite, indossare museruole emotive per mascherare la voglia di mordere la felicità.
Ti sto chiedendo ascoltami, chi si ama riceve in dono la fortuna dell’ubiquità e potrai sentirmi ovunque. Ti abbraccio e sento l’anima come nelle conchiglie, sarai marea.
Ti sto chiedendo rompi la monotona armonia delle paralisi planetarie e ricomponila di passi, di presenze, anche da lontano per creare l’infinito, duri pure quel che sia. 

Trasformami nell’uomo che vedi perché sai che esiste, ha solo bisogno di completare il mosaico di domani con la cheratina dei fili sottilissimi dei tuoi capelli.
Ti sto chiedendo inarcami la schiena con le mani, sollevami e mentre attorno tutto dorme tu svegliami e chiedimi: - Vuoi ballare con me in mezzo alla stanza? - 

Sorprendimi non con regali, non con l’Australia, ma con il tatuaggio di un sogno sulla parte sinistra del cuore, un OttoVolante infinito, per poter viaggiare senza bisogno di agenzie di viaggi, di navigatori, di programmi precisi. Essenze e presenze, io, tu e il caos. Non sei venuta a far la coda, sei venuta a percorrermi, senza barriere, senza caselli.
Ti sto chiedendo amami, cementa una sedia al centro dell’amore, sediamoci a incastro sull’orlo di un desiderio e se dondola basterà un origami di carta a far da fermo per un volo migliore.
Ti sto chiedendo amami, che se per molti è un vanto quel che danno di sé, il mio vanto sarà in quel che tu sei e sarai per me. Ti sto dicendo guardati, la tua foto mi sorride e mi sussurra che avresti la faccia di una che potrebbe essere felice, tu non sei mai così bella come quando guardi me.
Ti sto dicendo amami e bruciami fino a far diventare il mio incendio cenere, spegnendolo con il tuo corpo, una candela liquida mentre mi lecchi con la mente le delizie del desiderio.
Ti sto chiedendo amami, rideremo delle insolazioni, delle insoluzioni, dei nostri irrisolti problemi, gremiti, affollati in una piccola zona d’ombra, per ritornare a cibarci del sole.
Ti sto chiedendo amami, iniziami al secondo tempo del film della mia vita, antagonista dei miei ciak, dei miei tempi morti e sperpera con me l’impossibile per restare povera di luna, per sverginare gli angeli della perfezione, per smettere le ali e camminare a piedi, sfiniti, sorridenti, con qualche ruga in più, più belli anche per questo.
Ti sto chiedendo amami, al parco dei pensieri, con il giornale in mano della condivisione, a passeggiare l’erba della serenità, senza cogliere i fiori, soltanto le occasioni, i sospiri del vento. Senza indossare maschere né di bellezza né di cera, a sfumarci il viso solo di sensazioni e fra i cortocircuiti dei miei errori, elettricista del perdono, illuminami con le tue diversità, senza voler ragione e senza darne, che le carezze sono irragionevoli, sono prose e poesie, mescolate al quadrato.
Ti sto chiedendo amami, ti sto chiedendo senza chiederti, perché se mi ami già lo sai e l’emozione è sfrontata ma mai pretenziosa. E allora arrivami nella mia vita precedente a dare precedenza al pathos, a scoprirmi romantico senza farmi ammalare di gelosia, nella protezione e nella dolcezza che sono petali della stessa rosa.
Sii la mia rosa. Non ti coglierò. 

- Massimo Bisotti -




Ogni volta che perdi un treno pensi che ne passerà un altro. E invece, quando ti affacci dal finestrino vedi che tutto scorre così in fretta: gli alberi, le case, il vento, i sospiri. Ecco, la vita è così. È come quella che vedi scorrere da un finestrino del treno. Tu pensi che il tuo viaggio costi più di quel che dà e invece spesso ti darà quel che tu sai dare e a volte ti darà più di quel che riceve indietro, nei momenti in cui tu lo disprezzi o vorresti scendere in corsa. E soprattutto pensi che sia un viaggio infinito e invece arriva da qualche parte. Quando dovrai scendere ora non lo sai ma dove vuoi andare lo decidi tu.

 - Massimo Bisotti -

 da: La luna blu



È solo quando sai quello che vuoi che non prendi tutto quello che passa.



Fai rumore nei sogni di qualcuno solo per farlo svegliare con il cuore felice.

Altrimenti lascialo dormire.

Massimo Bisotti - La luna blu


Buona giornata a tutti J







martedì 4 novembre 2025

Eccoci o Signore - San Carlo Borromeo (4 Novembre)

 Eccoci, o Signore, davanti a te:
sappiamo di non ingannarci
perché crediamo fermamente
che tu sei qui presente
e ti vediamo con gli occhi della fede.
Non osiamo contemplarti,
ma tu guardaci
con lo sguardo pieno di misericordia
con cui hai guardato Pietro:
siamo davanti a te
con le nostre opere cattive
e il nostro grande peccato.
Come potremo restare davanti a te,
come potremo toglierci le macchie
se tu non le cancelli?
Come diverremo mondi
se tu non ci lavi?
Come guariremo
se tu non ci curi?
O Signore, purificaci dai nostri peccati,
lavaci dalle colpe,
guariscici dai nostri mali
e facci degni di ritornare nella tua grazia.
Amen.

- San Carlo Borromeo - 



S. Caroli Episcopi et Confessoris ~

Ecclésiam tuam, Dómine, sancti Caróli Confessóris tui atque Pontíficis contínua protectióne custódi: ut, sicut illum pastorális sollicitúdo gloriósum réddidit; ita nos eius intercéssio in tuo semper fáciat amóre fervéntes.

Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. 
R. Amen.


Prèdica prima di tutto con la vita e la santità, perché non succeda che essendo la tua condotta in contraddizione con la tua prèdica tu perda ogni credibilità!

- San Carlo Borromeo -
in Uff. d. Lett. 4 Novembre, T.O.


Ascolta ciò che ti dico. Se già qualche scintilla del divino amore è stata accesa in te, non cacciarla via, non esporla al vento. 
Tieni chiuso il focolare del tuo cuore, perché non si raffreddi e non perda calore. 
Fuggi, cioè le distrazioni per quanto puoi. 
Rimani raccolto con Dio, evita le chiacchiere inutili.

- san Carlo Borromeo -



Preghiera di San Carlo Borromeo al Santo Crocifisso

Ciò che mi attira verso di Voi, Signore,
siete Voi!
Voi solo, inchiodato alla Croce,
con il corpo straziato tra agonie di morte.
E il Vostro amore
si è talmente impadronito del mio cuore
che, quand’anche non ci fosse il Paradiso,
io Vi amerei lo stesso.
Nulla avete da darmi
per provocare il mio amore
perché quand’anche non sperassi ciò che spero,
pure Vi amerei come Vi amo.
Amen.



Buona giornata a tutti. :-)

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