Nel racconto dell' annunciazione la risposta è formulata attraverso una autodefinizione di Maria: "Io sono la serva del Signore". L'aspetto di umiltà in quella parola "serva" è stato spesso sottolineato e non sempre felicemente, dirottato spesso verso consapevoli o inconsce conclusioni antifemminili: l'umiltà, il nascondimento, la discrezione devono essere le doti della donna che vuole imitare Maria.
In realtà il titolo è solenne, è quello che esprime dignità della sposa ed è anche il titolo classico dei personaggi che devono espletare una funzione decisiva nella storia della salvezza: servo del Signore è Abramo, è Mosè, Giosuè, è Davide, sono i profeti e "Servo del Signore" per eccellenza sarà il Messia: Maria ha la coscienza che in lei, donna semplice e comune, Dio ha realizzato l'intervento grandioso e definitivo della salvezza "attesa da tutte le generazioni".
Maria afferma, quindi, la piena coscienza della sua vocazione e del suo destino: E da questo momento in avanti la sua missione è quella di accogliere il dono sublime di quel figlio: "avvenga di me quello che hai detto".
Con questa adesione nella fede e nell'amore Maria diventa l'emblema del vero discepolo di Dio.
«… e gli auguri Nostri riguardano ogni bene; ogni bene migliore; ogni bene desiderabile. Essi attingono alla sorgente di ogni bene, che è Dio; e non temono d'essere troppo abbondanti e troppo audaci.
Essi osano aspirare anche ai beni più grandi e più difficili!
Sì, Noi vogliamo con i Nostri voti confortare la speranza di ogni cuore; e la speranza del mondo.
Noi lo auguriamo, Noi lo speriamo! Avrà il mondo i pensieri ed i propositi di bontà, di giustizia, di onestà, di libertà, di concordia, che lo possono fare migliore e felice?
Noi lo auguriamo, Noi lo speriamo! E avrà la pace il mondo; la pace sempre così fragile e compromessa, sempre così offesa e minacciata, sempre così desiderabile e necessaria?
Si, Noi lo auguriamo e Noi lo speriamo!»
Angelus 1° gennaio 1965
non vi è alcuna simile a Te,
nata nel mondo, fra le donne;
Figlia e Ancella dell'altissimo Re,
il Padre Celeste;
Madre del Santissimo Signore nostro Gesù Cristo;
Sposa dello Spirito Santo.
Prega per noi con San Michele Arcangelo,
e con tutte le Virtù dei cieli
e con tutti i Santi,
presso il tuo santissimo Figlio diletto,
nostro Signore e Maestro.
Vi auguro la pace nel cuore, questa è la nostra più grande ricchezza!
Stefania