Quanto dev'essere costato agli angeli / non prorompere in un canto / perché sapevano: in questa notte si genera la madre / di quell'Uno che presto apparirà! / Dove solitaria sorgeva la masseria di Gioacchino / percepivano, in quello spazio, addensarsi la purità. / Ma a nessuno di loro fu dato di scender laggiù.
Se guardate sul calendario, troverete l'indicazione: «Natività della Beata Vergine Maria» (almeno fino a quando non si leverà qualche esagitato a gridare allo scandalo di una simile "imposizione" confessionale!).
Ho pensato di evocare quell'evento, celebrato in uno degli apocrifi più popolari, il cosiddetto Protovangelo di Giacomo, con l'avvio (un po' semplificato) della lirica Nascita di Maria di un poeta da me molto amato, l'austriaco Rainer Maria Rilke (1875-1926). Egli immagina quella nascita immersa in una notte, per creare un parallelo con quella di suo Figlio, Gesù.
C'è, però, una differenza: gli angeli non vengono inviati a intonare il Gloria, come nella nascita di Cristo. Essi conoscono Maria e il suo destino futuro di «madre di quell'Uno che presto apparirà», fremono e contemplano solo dall'alto questo evento. Nei versi di Rilke c'è un'espressione suggestiva per descrivere la dimensione profonda di ciò che avviene nello spazio modesto della «masseria di Gioacchino», padre della Vergine: «addensarsi la purità».
In Maria si ha l'umanità rinnovata, libera da un'altra densità tenebrosa, quella del peccato. Ora, invece, a creare un gorgo di luce è la «purità», una parola ai nostri giorni obsoleta, anche nelle sue varianti, «castità», «purezza», «innocenza». A tenere banco sui giornali è, invece, la sfrontatezza, la spudoratezza, la volgarità. Sarà ancora possibile far capire che c'è una purezza che non è sinonimo di frigidità ma di limpidità, di virtù, di bellezza, di donazione?
- Card. Ravasi Gianfranco - [da Avvenire del 8 settembre 2011]
Preeghiera a Maria
Ave Maria, Donna
povera e umile,benedetta dall’Altissimo!Vergine della speranza, profezia dei tempi nuovi,noi ci associamo al tuo cantico di lodeper celebrare le misericordie del Signore,per annunciare la venuta del Regno di Dioe la piena liberazione dell’uomo. Ave Maria, umile
serva del Signore,gloriosa Madre di Cristo!Vergine fedele,
dimora santa del Verbo,insegnaci a perseverare nell’ascolto della Parola,a essere docili alla voce dello Spirito,attenti ai suoi appelli nell’intimità della coscienzae alle sue manifestazioni negli avvenimenti della storia. Ave Maria, Donna del
dolore,Madre dei viventi!Vergine sposa presso
la Croce, Eva novella,sii nostra guida sulle strade del mondo,insegnaci a vivere e a diffondere l’amore di Cristo,a portare con umiltà la nostra crocee stare con te presso la croce di Cristo– presso i deboli, i sofferenti, gli emarginati, i poveried a conoscere nel loro volto il volto di Cristo.Ave Maria, Donna della fede,prima dei discepoli!Vergine Madre della
Chiesa,aiutaci a rendere sempre ragionedella speranza che è in noi,confidando nella bontà dell’uomocreato da Dio a sua immaginee nell’ amore del Padre.Insegnaci a rinnovare il mondo dal di dentro:nella profondità del silenzio e dell’orazione,nella gioia dell’amore fraterno,nella fecondità insostituibile della Croce.Santa Maria, Madre dei credenti,prega per noi. Preghiera
di papa Benedetto XVI alla Veglia di Preghiera per la Beatificazione
di Giovanni Paolo II al Circo Massimo
Quanto dev'essere costato agli angeli / non prorompere in un canto / perché sapevano: in questa notte si genera la madre / di quell'Uno che presto apparirà! / Dove solitaria sorgeva la masseria di Gioacchino / percepivano, in quello spazio, addensarsi la purità. / Ma a nessuno di loro fu dato di scender laggiù.
Se guardate sul calendario, troverete l'indicazione: «Natività della Beata Vergine Maria» (almeno fino a quando non si leverà qualche esagitato a gridare allo scandalo di una simile "imposizione" confessionale!).
Ho pensato di evocare quell'evento, celebrato in uno degli apocrifi più popolari, il cosiddetto Protovangelo di Giacomo, con l'avvio (un po' semplificato) della lirica Nascita di Maria di un poeta da me molto amato, l'austriaco Rainer Maria Rilke (1875-1926). Egli immagina quella nascita immersa in una notte, per creare un parallelo con quella di suo Figlio, Gesù.
C'è, però, una differenza: gli angeli non vengono inviati a intonare il Gloria, come nella nascita di Cristo. Essi conoscono Maria e il suo destino futuro di «madre di quell'Uno che presto apparirà», fremono e contemplano solo dall'alto questo evento. Nei versi di Rilke c'è un'espressione suggestiva per descrivere la dimensione profonda di ciò che avviene nello spazio modesto della «masseria di Gioacchino», padre della Vergine: «addensarsi la purità».
In Maria si ha l'umanità rinnovata, libera da un'altra densità tenebrosa, quella del peccato. Ora, invece, a creare un gorgo di luce è la «purità», una parola ai nostri giorni obsoleta, anche nelle sue varianti, «castità», «purezza», «innocenza». A tenere banco sui giornali è, invece, la sfrontatezza, la spudoratezza, la volgarità. Sarà ancora possibile far capire che c'è una purezza che non è sinonimo di frigidità ma di limpidità, di virtù, di bellezza, di donazione?
Se guardate sul calendario, troverete l'indicazione: «Natività della Beata Vergine Maria» (almeno fino a quando non si leverà qualche esagitato a gridare allo scandalo di una simile "imposizione" confessionale!).
Ho pensato di evocare quell'evento, celebrato in uno degli apocrifi più popolari, il cosiddetto Protovangelo di Giacomo, con l'avvio (un po' semplificato) della lirica Nascita di Maria di un poeta da me molto amato, l'austriaco Rainer Maria Rilke (1875-1926). Egli immagina quella nascita immersa in una notte, per creare un parallelo con quella di suo Figlio, Gesù.
C'è, però, una differenza: gli angeli non vengono inviati a intonare il Gloria, come nella nascita di Cristo. Essi conoscono Maria e il suo destino futuro di «madre di quell'Uno che presto apparirà», fremono e contemplano solo dall'alto questo evento. Nei versi di Rilke c'è un'espressione suggestiva per descrivere la dimensione profonda di ciò che avviene nello spazio modesto della «masseria di Gioacchino», padre della Vergine: «addensarsi la purità».
In Maria si ha l'umanità rinnovata, libera da un'altra densità tenebrosa, quella del peccato. Ora, invece, a creare un gorgo di luce è la «purità», una parola ai nostri giorni obsoleta, anche nelle sue varianti, «castità», «purezza», «innocenza». A tenere banco sui giornali è, invece, la sfrontatezza, la spudoratezza, la volgarità. Sarà ancora possibile far capire che c'è una purezza che non è sinonimo di frigidità ma di limpidità, di virtù, di bellezza, di donazione?
- Card. Ravasi Gianfranco -
[da Avvenire del 8 settembre 2011]
Preeghiera a Maria
Ave Maria, Donna
povera e umile,
benedetta dall’Altissimo!
Vergine della speranza, profezia dei tempi nuovi,
noi ci associamo al tuo cantico di lode
per celebrare le misericordie del Signore,
per annunciare la venuta del Regno di Dio
e la piena liberazione dell’uomo.
Ave Maria, umile
serva del Signore,
gloriosa Madre di Cristo!
Vergine fedele,
dimora santa del Verbo,
insegnaci a perseverare nell’ascolto della Parola,
a essere docili alla voce dello Spirito,
attenti ai suoi appelli nell’intimità della coscienza
e alle sue manifestazioni negli avvenimenti della storia.
Ave Maria, Donna del
dolore,
Madre dei viventi!
Vergine sposa presso
la Croce, Eva novella,
sii nostra guida sulle strade del mondo,
insegnaci a vivere e a diffondere l’amore di Cristo,
a portare con umiltà la nostra croce
e stare con te presso la croce di Cristo
– presso i deboli, i sofferenti, gli emarginati, i poveri
ed a conoscere nel loro volto il volto di Cristo.
Ave Maria, Donna della fede,
prima dei discepoli!
Vergine Madre della
Chiesa,
aiutaci a rendere sempre ragione
della speranza che è in noi,
confidando nella bontà dell’uomo
creato da Dio a sua immagine
e nell’ amore del Padre.
Insegnaci a rinnovare il mondo dal di dentro:
nella profondità del silenzio e dell’orazione,
nella gioia dell’amore fraterno,
nella fecondità insostituibile della Croce.
Santa Maria, Madre dei credenti,
prega per noi.
Preghiera
di papa Benedetto XVI alla Veglia di Preghiera
per la Beatificazione
di Giovanni Paolo II al Circo Massimo
Auguri di Buon Compleanno a Gabriele 💗
Buona giornata a tutti :-)
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