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lunedì 9 marzo 2015

Come si possono cambiare le cose? - Padre Anthony De Mello -

Come potete cambiare voi stessi?
Ci sono molte cose da capire qui, o meglio, una sola cosa che si può esprimere in molti modi. Immaginate un paziente che va dal dottore per dirgli di cosa soffre. 
Il dottore dice: “Bene, ho capito i suoi sintomi. Lo sa cosa farò? Prescriverò un farmaco al suo vicino!”. 
Il paziente risponde: “Grazie mille, dottore: mi sento già molto meglio”.
Non è assurdo? Eppure è proprio quel che facciamo tutto noi.
La persona addormentata pensa sempre che si sentirà meglio se sarà qualcun altro a cambiare. 
Si soffre perché si è addormentati, però si pensa: “Come sarebbe meravigliosa la vita se qualcun altro cambiasse; come sarebbe meravigliosa la vita se il mio vicino cambiasse, mia moglie cambiasse, il mio capo cambiasse”.
Vorremmo sempre che fosse qualcun altro a cambiare, in modo da sentirci meglio. Ma vi siete mai accorti che anche se vostra moglie cambia, o vostro marito cambia, su di voi non ha alcun effetto?
Siete vulnerabili tanto quanto prima; idioti tanto quanto prima; addormentati tanto quanto prima.
Siete voi ad avere bisogno di cambiare, ad aver bisogno della medicina. Continuate ad insistere: “Mi sento bene perché il mondo va bene”. Sbagliato! Il mondo va bene perché io mi sento bene. È questo quello che dicono tutti i mistici.

- Padre Anthony De Mello -
Tratto da: "Messaggio per un'aquila che si crede un pollo"





Il soldato Jack

“Signore, il mio amico è tornato dal campo di battaglia. Chiedo il permesso di andare a prenderlo”. “Permesso non concesso”, replicò l’ufficiale: “Non voglio che rischi la vita per un uomo che probabilmente è già morto”.
Il soldato uscì lo stesso e rientrò un’ora dopo ferito mortalmente, trasportando il cadavere dell’amico. 
L’ufficiale era fuori di sé dalla rabbia. “Te l’avevo detto che era morto. Ora vi ho persi tutti e due. Dimmi, valeva la pena di rischiare per portare indietro un cadavere?”. 
Il soldato morente rispose: “Oh sì, signore. Quando l’ho raggiunto, era ancora vivo e mi ha detto: “Jack, ero sicuro che saresti venuto.”

- Padre Anthony De Mello -






Vivevano in un eremo due monaci, che da poco avevano abbracciato quella vita santa; si capisce che il demonio li spingeva ad abbandonarla.
Per superare questa tentazione, essi decisero di aspettare fino alla stagione seguente: 
- Ecco l’inverno! - si dicevano; - passiamolo ancora qui. Del resto è tanto breve... Ce ne andremo a primavera. 
L’inverno passava ancora in santità ed orazione. - Ecco la primavera - si dicevano poi; - il clima tiepido piace perfino in un deserto. Ce ne andremo in autunno.
E così, di stagione in stagione, rimasero cinquant’anni nella solitudine, e morirono in pace.


- Padre Anthony De Mello -






Noi vediamo le persone e le cose non per come sono, ma per come siamo noi. Ecco perché, quando due persone guardano qualcosa o qualcuno, si verificano due reazioni diverse. 
Vediamo le persone e le cose non per come sono loro, ma per come siamo noi [...] Il giorno in cui voi cambiate, cambieranno anche loro. E voi vedrete in modo diverso. 

- Padre Anthony De Mello -



Buona giornata a tutti. :-)









mercoledì 11 febbraio 2015

Le etichette che ci portiamo addosso – Padre Anthony De Mello -

L’importante non è sapere chi o cosa sia “l’io”. Non ci riuscirete mai.
Non esistono parole che possano esprimerlo. L’importante è dimenticare le etichette.
Come dicono i maestri giapponesi dello Zen: “Non cercate la verità; abbandonate i vostri giudizi”.
Abbandonate le vostre teorie; non cercate la verità. La verità non è una cosa da cercare. Se smetteste di essere dogmatici, ve ne accorgereste. Qui accade qualcosa di simile. Se dimenticherete le vostre etichette, lo scoprirete.
Cosa intendo per etichette?
Ogni etichetta che vi venga in mente, eccetto forse quella di essere umano.
È vero: questa definizione non dice molto. Ma quando dite: “Sono una persona di successo” è una follia.
Il successo non è parte “dell’io”. Il successo è qualcosa che va e viene; oggi c’è domani potrebbe essere finito. Non è “l’io”. Quando si dice: “Sono uno di successo”, si è in errore: significa che si è precipitati nelle tenebre.
Ci si è identificati con il successo.
E lo stesso vale per chi ha detto: “Sono un fallimento, sono un avvocato, sono un uomo d’affari”.
Sapete cosa vi accadrà, se vi identificherete con queste cose? Vi abbarbicherete a esse, avrete paura che svaniscano, ed è qui che deriva la vostra sofferenza.
Intendevo proprio questo, quando vi ho detto, poco fa: “Se state soffrendo, siete addormentati”. 
Volete un segno evidente del fatto che siete addormentati?
Eccolo: state soffrendo.
La sofferenza vi viene data perché possiate capire che da qualche parte regna la falsità, proprio come un dolore fisico si fa sentire perché si capisca che da qualche parte c’è una malattia o un morbo.
La sofferenza indica che da qualche parte c’è del falso.
La sofferenza sorge quando ci si scontra con la realtà, quando la vostra falsità si scontra con la verità: allora scatta la sofferenza. Altrimenti, non c’è sofferenza.

- Padre Anthony De Mello - 
Tratto da: "Messaggio per un'aquila che si crede un pollo"




Per la strada vidi una ragazzina che tremava di freddo, aveva un vestitino leggero e ben poca speranza in un pasto decente. Mi arrabbiai e dissi a Dio: "Perché permetti questo? Perché non fai qualcosa?" Per un po' Dio non disse niente. Poi improvvisamente, quella notte rispose. "Certo che ho fatto qualcosa: Ho fatto te." 

(Padre Anthony de Mello)





Bussano nel cuore del cercatore

 ... e un cuore indomito. Il cercatore sentì bussare forte nel suo cuore. "Chi è?", chiese quello spaventato.
"Sono io, la Verità", fu la risposta. "Non essere ridicola", replicò il cercatore. "La Verità parla in silenzio". E questo, con grande sollievo dell'uomo, eliminò il rumore. Quello che lui non sapeva è che a produrre quei colpi erano i battiti del suo cuore pieno di paura.
La verità che ci fa liberi è quasi sempre la verità che non vorremo udire. Perciò quando affermiamo che una cosa non è vera, molto spesso ciò significa che non ci piace.
 
(Padre Anthony de Mello)

 



C’è una bella storiella che racconta di alcune persone a bordo di una zattera al largo della costa brasiliana, che stavano per morire di sete.
Non avevano idea che l’acqua su cui galleggiavano era dolce.
Il fiume si riversava in mare con una forza tale da coprire un paio di miglia, e quindi, nel punto in cui si trovavano, l’acqua era dolce. Solo che non lo sapevano.
Allo stesso modo, noi siamo circondati di gioia, di felicità, di amore.
La maggior parte della gente non ne ha la più pallida idea.
Il motivo? E’ stata sottoposta a un lavaggio del cervello.
Il motivo? E’ ipnotizzata, addormentata. 
(Padre Anthony de Mello)







Buona giornata a tutti. :-)






giovedì 22 gennaio 2015

Attaccarsi alle illusioni – Padre Anthony De Mello -

C’è un ulteriore illusione, e cioè il fatto che sia importante essere rispettabili, essere amati e apprezzati, essere importanti. 
Molti dicono che abbiamo un’esigenza naturale di essere amati e apprezzati, di appartenere a qualcuno.
È falso. Lasciate cadere quest’illusione e sarete felici. 
Abbiamo un’esigenza naturale di libertà, un’esigenza naturale di amare, ma non di essere amati.
Talvolta, nelle mie sedute di psicoterapia, m’imbatto in un problema molto comune: “Nessuno mi ama: come posso dunque, essere felice?”. E io spiego a questa persona: “Vuoi forse dire che non ci sono mai dei momenti in cui dimentichi di non essere amata, ti lasci andare e ti senti felice?”. 
Certo che ci sono.
Una donna, per esempio, è tutta intenta a guardare un film. Si tratta di una commedia, e la donna ride a crepapelle, e in quell’ attimo benedetto ha dimenticato di ricordare a se stessa che nessuno l’ama, nessuno l’ama, nessuno l’ama. È felice! Poi esce dal cinema e l’amica con cui ha visto il film se ne va con un ragazzo, lasciandola tutta sola. E così si mette a pensare: “Tutte le mie amiche hanno il ragazzo e io non ho nessuno. Sono tanto infelice. Nessuno mi ama!”.
In India, molti dei nostri poveri hanno iniziato a procurarsi delle radio transistor, che rappresentano un lusso. 
“Tutti hanno una radio” si sente dire, “ma io non ce l’ho. Sono tanto infelice”. Finché la gente non si è messa a comprare radio, erano tutti perfettamente felici senza averne una. 
Lo stesso vale per voi: finché qualcuno non vi ha detto che non sareste stati felici senza essere amati, desiderati o attraenti per qualcuno.
Attraverso il contatto con la realtà si diventa felici. Ecco cosa porta la felicità: un contatto con la realtà istante per istante. 
È qui che troverete Dio; è qui che troverete la felicità. Ma la maggior parte della gente non è pronta per sentirsi dire queste cose.
Un’altra illusione comune è che gli eventi esterni abbiano il potere di farvi del male, che le persone abbiano il potere di farvi del male. 
Non è così. Siete voi che date loro il potere di farlo.

- Padre Anthony De Mello - 
Tratto da "Messaggio per un’aquila che si crede un pollo"



"Finché non avremo visto il lato oscuro di una persona, non sapremo mai veramente chi è.
Finché non avremo perdonato quel lato oscuro, non sapremo mai veramente cos'è l’amore."


- Marianne Williamson -





Siate figli del vento, gente del cammino, diffidenti verso le sistemazioni, le istituzioni e le regole formulate troppo bene…. 
Cristo non ci ha dato nessun sistema di pensiero, nessuna visione religiosa.
Ci ha comunicato la vita e ha creato in noi l'anelito verso la vita più grande...

(Giovanni Vannucci)




Un primo essenziale luogo di apprendimento della speranza è la preghiera. 
Se non mi ascolta più nessuno, Dio mi ascolta ancora.
Se non posso più parlare con nessuno, più nessuno invocare, a Dio posso sempre parlare.
 

Se non c'è più nessuno che possa aiutarmi – dove si tratta di una necessità o di un'attesa che supera l'umana capacità di sperare – Egli può aiutarmi.
Se sono relegato in estrema solitudine...; ma l'orante non è mai totalmente solo.

- Papa Benedetto XVI -

Lettera Enciclica, Spe salvi,n. 32





Buona giornata a tutti :-)









venerdì 28 novembre 2014

Come giunge la Felicità - Padre Anthony De Mello -

Prendete coscienza di voi stessi. Osservatevi. E’ per questo che prima ho detto che l’autosservazione è una cosa tanto straordinaria e meravigliosa. 
Dopo un pò non è necessario alcun sforzo, perché man mano che le illusioni si sbriciolano si iniziano a conoscere delle cose che non possono essere descritte. Si chiama felicità. Tutto cambia, e ci si abbandona alla consapevolezza.
Una storia racconta di un discepolo che è andato dal suo maestro e gli ha domandato: “Mi puoi dire una parola di saggezza? Mi puoi suggerire qualcosa che mi guidi per tutta la vita?”.
Era la giornata del silenzio di quel maestro, e così egli prese un foglio, e scrisse: “Consapevolezza”.
Quando il discepolo vide la parola, disse: “E’ troppo sintetico. Non puoi ampliarlo un pò?”.
Il maestro prese il foglio e scrisse: “Consapevolezza, consapevolezza, consapevolezza”.
Il discepolo replicò: “Va bene, ma cosa significa?”.
Il maestro riprese il foglio e scrisse: “Consapevolezza, consapevolezza, consapevolezza significa… consapevolezza”.
Ecco cosa vuol dire osservare se stessi. Nessuno può mostrarvi come fare, perché vi darebbe una tecnica, vi programmerebbe. Ma osservatevi. Quando parlate con qualcuno, ne siete consapevoli o vi state semplicemente identificando? Quando vi siete arrabbiati con qualcuno, ne eravate consci o vi stavate semplicemente identificando con la vostra ira? Più tardi, quando ne avete avuto il tempo, avete studiato la vostra esperienza, tentando di capirla? Da dove è venuta? Cos’ha portato? Non conosco alcun’altra strada che porti alla consapevolezza. Solo quello che si comprende può essere cambiato. 
Ciò che non si capisce, o di cui non si è consapevoli, viene represso. Non si cambia. Ma quando lo si capisce, si cambia.
Qualche volta mi viene chiesto: “Questa crescita in consapevolezza è una cosa graduale o piuttosto un cambiamento repentino?”. Esistono alcune persone fortunate che hanno una sorta di colpo di fulmine. Semplicemente, diventano consapevoli. Altre si avvicinano lentamente, gradualmente, piano piano. Iniziano a capire alcune cose. Le illusioni cadono, le fantasie vengono eliminate, strato dopo strato, e queste persone iniziano a venire a contatto con i fatti. Non esiste una regola assoluta.
C’è una famosa storiella su un leone che s’imbatte in un gregge e con sua grande sorpresa trova un leone tra le pecore. Si trattava di un leone cresciuto nel gregge da quando era cucciolo. Belava come una pecora e si muoveva come una pecora. Il leone si diresse dritto verso di lui, e quando il leone-pecora si trovò di fronte il leone vero, si mise a tremare come un fuscello.
Il leone gli disse: “Cosa fai in mezzo a queste pecore?”.
Il leone-pecora gli rispose: “Sono una pecora”.
E l’altro: “Oh, no che non lo sei. Adesso vieni con me.”
Portò il leone-pecora fino a uno specchio d’acqua e disse: “Guarda!”.
Quando il leone-pecora vide il proprio riflesso nell’acqua emise un potente ruggito. In quel momento si trasformò, e non fu mai più lo stesso.
Se avete fortuna e gli dei sono propizi, o se siete dotati di grazia divina (usate pure qualsiasi espressione teologica vi piaccia), potrete capire improvvisamente chi è “l’io”, e allora non sarete più gli stessi, mai più. 
Niente potrà toccarvi e nessuno potrà più farvi del male.
Non avrete paura di nulla e di nessuno. Non è straordinario? Vivrete come re, come regine. Ecco cosa significa vivere come un sovrano. Non c’entra niente con la possibilità di apparire su giornale o di possedere un sacco di soldi.
Quelle sono tutte sciocchezze.
Non si ha paura di nessuno perché si è più che soddisfatti di non essere nessuno.
Non ve ne frega niente del successo o del fallimento. Non hanno alcun significato.
L’onore, il disonore, non hanno alcun significato! E anche se vi rendete ridicoli, non ve ne importa niente. Non è forse una condizione stupenda?
Alcuni raggiungono quest’obiettivo passo dopo passo, scrupolosamente, attraverso mesi e settimane di autocoscienza.
Ma una cosa posso assicurarvi: non conosco neanche una persona che abbia dedicato del tempo alla consapevolezza e che non abbia notato dei cambiamenti nel giro di qualche settimana.
Cambia la qualità della vita, e dunque le persone non devono più credermi sulla parola. Lo vedono; sono diverse, reagiscono in modo diverso. Anzi, reagiscono meno e agiscono di più. Capiscono cose che non hanno mai capito prima.
Si ha più energia, si è più vivaci. La gente pensa che, senza desideri, si sia come dei pezzi di legno senza vita. In realtà, si perde solo la tensione. Liberatevi della paura di fallire, della preoccupazione di riuscire, e sarete voi stessi. Rilassatevi. Non guidereste, come state facendo ora, con il piede sul freno. Ecco cosa accadrebbe.
C’è un bellissimo detto di Tranxu, grande saggio cinese, che mi sono preso la briga di imparare a memoria. Dice:
“Quando l’arciere tira senza ambire a un premio particolare, ha tutte le sue capacità; quando tira per vincere una fibbia d’ottone, è già nervoso quando tira per un trofeo dorato, diventa cieco, vede due bersagli e perde la testa. 
Le sue capacità non sono andate perdute, ma il premio lo turba. 
Per lui è importante! Pensa più a vincere che a tirare, e il bisogno di vincere gli toglie la sua abilità”.
Non vi sembra l’immagine della maggior parte delle persone? Quando non si vive in funzione di qualcosa, si conserva tutta la propria capacità, la propria energia, e si è rilassati, perché non importa che si vinca o si perda.


- Padre Antony de Mello -

Tratto da “Messaggio per un’aquila che si crede un pollo“






Il prigioniero e la formica 

Un prigioniero viveva da anni in cella d'isolamento. Non vedeva e non parlava con nessuno e i pasti gli venivano serviti attraverso un pertugio nel muro. Un giorno entrò nella sua cella una formica. L'uomo la contemplava affascinato mentre percorreva la stanza in lungo e in largo. La teneva sul palmo della mano per osservarla meglio, le dava qualche granellino di cibo e di notte la custodiva sotto la sua scodella di ferro. Un giorno si rese improvvisamente conto che gli ci erano voluti dieci lunghi anni di isolamento perché i suoi occhi si accorgessero della bellezza di una formica.

- Padre Anthony De Mello -
Tratto da “La preghiera della rana. Saggezza popolare dell’oriente” Ed. Paoline 1988


Dipinto: (Frederick George Cotman)


La vita è troppo breve per non viverla in piena serenità con se stessi e con gli altri. Non c'è cosa più nobile al mondo di quel momento in cui scende la notte e tu appoggi la tua testa sul tuo cuscino. 
Ti senti bene, sereno del fatto che nonostante qualche delusione, hai dato comunque il meglio di te. 
Vivere sereni in un mondo di persone serene. 

Questo è il senso della vita: essere in competizione solo con se stessi, mai con gli altri. Dare il meglio di stessi ogni giorno.





Buona giornata a tutti. :-)

www.leggoerifletto.it

domenica 19 ottobre 2014

La paura, radice della violenza - Padre Anthony de Mello -

Alcuni affermano che esistono solo due cose al mondo: Dio e la paura; l’amore e la paura sono le sole cose.
C’è un solo male al mondo: la paura.
C’è un solo bene al mondo: l’amore.
Talvolta viene definito con altri nomi. Talvolta si chiama felicità, o libertà, o pace, o gioia o Dio o chissà cosa. Ma l’etichetta non ha grande importanza. E non esiste male al mondo che non possa essere fatto risalire alla paura.
Nemmeno uno.
Ignoranza e paura, ignoranza causata dalla paura: è da qui che deriva ogni male, è da qui che deriva la vostra violenza. 
La persona veramente non violenta, incapace di violenza, è una persona senza paura. 
È solo quando si ha paura che ci si arrabbia.
Pensate all’ultima volta che vi siete arrabbiati. Avanti, riflettete. 
Pensate all’ultima volta che vi siete arrabbiati e andate in cerca della paura che era sottintesa. Che cosa temevate di perdere? Che cosa pensavate che potesse esservi sottratto? È da lì che viene la rabbia. Pensate a una persona arrabbiata, magari una di cui avete paura. Riuscite a vedere quanto è spaventata? Lo è davvero. È davvero spaventata, altrimenti non sarebbe arrabbiata.
In ultima analisi, esistono solo due cose: l’amore e la paura.
In questa sede preferisco mantenere una discussione come questa, non strutturata, capace di spostarsi da un argomento all’altro e di tornare di volta in volta ai diversi temi, perché in questo modo è possibile riuscire ad afferrare veramente quello che dico. Se un’affermazione non vi colpisce la prima volta, potrebbe farlo la seconda, e quel che non colpisce una persona può colpirne un’altra. Parlo di temi diversi, ma trattano tutti della stessa cosa. Chiamatela consapevolezza, libertà, risveglio o come volete. È davvero la stessa cosa.


Padre Anthony de Mello





Alcuni di noi vengono svegliati dall'aspra realtà della vita. Soffriamo a tal punto da svegliarci. Ma la gente non fa che andare a sbattere contro la vita, una volta dopo l'altra. Continua a girare in stato di sonnambulismo. Non si sveglia mai. Purtroppo, non le viene mai in mente che potrebbe esistere un altro modo di vivere. Non le viene in mente che potrebbe esserci un modo migliore di vivere. Tuttavia, se non si è ancora stati bastonati a sufficienza, e se non si è sofferto abbastanza, c'è anche un altro modo per svegliarsi: ascoltare.

- Padre Anthony de Mello -


La vita è un mistero, il che significa che la mente razionale non è in grado di comprenderla. Per questo dovete svegliarvi, e improvvisamente vi renderete conto che la realtà non è problematica: il problema siete voi.

- Padre Anthony de Mello -



Volete cambiare il mondo? Che ne dite di cominciare da voi stessi? Che ne dite di venire trasformati per primi? Ma come si ottiene il cambiamento? Attraverso l'osservazione. Attraverso la comprensione. Senza interferenze o giudizi da parte vostra. Perché quel che si giudica non si può comprendere.

- Padre Anthony de Mello -






Buona giornata a tutti :-)






mercoledì 13 agosto 2014

Per la strada vidi una ragazzina e altri racconti - Padre Anthony de Mello -

Per la strada vidi una ragazzina che tremava di freddo, aveva un vestitino leggero e ben poca speranza in un pasto decente.
Mi arrabbiai e dissi a Dio:
"Perché permetti questo?
Perché non fai qualcosa?".
Per un po' Dio non disse niente.
Poi improvvisamente, quella notte rispose.
"Certo che ho fatto qualcosa:
Ho fatto Te".


(Padre Anthony de Mello)




Spiritualità come risveglio – Padre Anthony De Mello

Un tale bussa alla porta di suo figlio: "Paolo", dice, "svegliati!".
Paolo risponde: "Non voglio alzarmi, papà".
Il padre urla: "Alzati, devi andare a scuola".
Paolo dice: "Non voglio andare a scuola".
"E perché no?" chiede il padre.
"Ci sono tre ragioni", risponde Paolo. "Prima di tutto, è una noia; secondo, i ragazzi mi prendono in giro; terzo, io odio la scuola".
E il padre dice: "Bene, adesso ti dirò io tre ragioni per cui devi andare a scuola: primo, perché è tuo dovere; secondo, perché hai quarantacinque anni, e terzo, perché sei il preside".

(Padre Anthony de Mello)





Esperienza di Dio - Padre Anthony De Mello

Un mistico tornò dal deserto. «Dicci», gli chiesero avidamente, «com'è Dio?». Ma come poteva esprimere in parole ciò che aveva sperimentato nel profondo del suo cuore? È possibile esprimere in parole la verità?
Alla fine diede loro una formula - così imprecisa, così inadeguata - nella speranza che alcuni di loro si sentissero tentati, a sperimentare essi stessi ciò che egli aveva sperimentato.
Essi s'impadronirono della formula. Ne fecero un testo sacro. L'imposero a tutti come un articolo di fede. Affrontarono grandi sofferenze per diffonderla in paesi stranieri. E alcuni dettero persino la propria vita per essa.
E il mistico rimase triste. Sarebbe stato meglio se non avesse mai parlato.

(Padre Anthony de Mello)
Fonte: A. De Mello, Il canto degli uccelli: frammenti di saggezza nelle grandi religioni





Buona giornata a tutti. :-)







domenica 20 luglio 2014

da "Dove non osano i polli" - Padre Anthony de Mello -

Buddha attraversò tutto il paese in cerca dell’illuminazione; visitò i principali maestri della sua epoca, praticò tutte le discipline e le spiritualità esistenti, ma non raggiunse l’illuminazione. Alla fine desistette. 
Disperato, si sedette sotto un fico e venne illuminato.
Anni dopo, i suoi discepoli gli chiesero: “Maestro, raccontaci il segreto dell’illuminazione. Come l’hai ottenuta?”.
Non esistono segreti o tecniche. E il maestro tentava di spiegarlo loro.
I discepoli però volevano conoscere la tecnica. Allora Buddha – me lo immagino mentre strizza l’occhio – disse: “va bene, vi rivelo la tecnica. Quando state inspirando, siate consapevoli del fatto che state inspirando.
E quando state espirando, siate consapevoli del fatto che state espirando”.

- Anthony de Mello -
(Dove non osano i polli, i nuovi messaggi)






Un discepolo andò dal suo maestro e gli disse, astioso:
“Tu mi stai nascondendo il segreto ultimo della contemplazione!”.
“Nient’affatto”, rispose il maestro.
“E invece sì!” ribadì l’allievo, e si allontanò risentito.
Capitò che i due si ritrovarono camminando all’alba ai piedi della montagna e udirono un uccello cantare al primo giorno.
Il maestro chiese: “Hai sentito l’uccello cantare?”.
L’allievo rispose: “Sì. L’ho sentito”.
Il maestro riprese: “Adesso sai che non ti ho nascosto nulla”.

- Anthony de Mello -
(Dove non osano i polli, i nuovi messaggi)



A un famoso guru, che aveva avuto il dono dell’illuminazione, i suoi discepoli chiesero: “Maestro, la tua illuminazione cosa ha provocato in te? Cosa ti ha dato?”.
L’uomo rispose: “Bene, vi racconto quello che essa mi ha dato: quando mangio, mangio; quando guardo, guardo; quando ascolto, ascolto. Questo essa mi ha dato!”.
I suoi discepoli obiettarono: “Ma tutti fanno Così!”.
E il maestro rispose ridendo: “Tutti fanno Così? Allora tutti devono essere illuminati!”.
Un giorno un discepolo chiese al suo maestro: “Qual è per te la cosa più importante nella vita?”
Il maestro rispose: “Qualunque cosa io stia facendo in quel momento”.

- Anthony de Mello -
(Dove non osano i polli, i nuovi messaggi)





Tutti uguali!

 "Tutti gli esseri umani sono ugualmente buoni o cattivi", disse il maestro, che non amava usare tali etichette.
"Come puoi mettere un santo allo stesso livello di un peccatore?" protestò un discepolo.
"Sono tutti e due alla stessa distanza dal sole. La distanza diminuisce davvero se vivi in cima a un grattacielo?".

- Anthony De Mello -




Buona giornata a tutti :-)