sabato 23 agosto 2025

La vipera e la pecora

Una vipera morse una pecorella sul muso.
Lei sentì un dolore fortissimo. Si gonfiò.
La vipera provava odio. E vederla soffrire… la fece sorridere.
Ma non conosceva la forza che scorre nel sangue delle pecore.
Sai con cosa si crea l’antidoto contro il veleno di serpente?
Con il sangue delle pecore.
La pecorella non si fermò.
Continuò a pascolare, bere, camminare nel prato con serenità.
Sapeva che sarebbe guarita.
Nel frattempo, la vipera, da lontano, la osservava piena d’invidia.
Non sopportava vederla felice.
Quel sorriso la faceva impazzire.
Tanto che alla fine… fu vittima del suo stesso veleno.

Non preoccuparti delle vipere.
Non vivere nella paura dei loro morsi.
Assicurati solo che nelle tue vene scorra la forza del bene.
Come ci sono serpenti, ci sono persone che non sopportano la tua luce.
Il tuo sorriso. La tua pace.
Si infastidiscono anche solo a vederti… serena.
E a volte, mordono.
Con parole. Con gesti. Con assenze.
Fa male, sì.
Ma non lasciare che il loro veleno ti cambi.
Prenditi il tempo per guarire.
Per piangere, se serve. Per fermarti.
Ma poi… torna a camminare nel tuo prato. A testa alta.
Il segreto non è non essere ferita.
Il segreto è sapere che guarisci.
Perché il vero antidoto… sei tu.

 

Vorrei che il mio cuore si spaccasse perchè potessero uscire tutte le cose che vi sono imprigionate. Le mie mani sono stupide, timide, sconosciute.
I nostri cuori sono molto migliori di noi; e fra i sentimenti e le maniere che noi possediamo per descriverli, ci sono mille veli.
Quando si riesce ad esternare ciò che si ha all'interno, si vive in uno stato di costante rinascita.
E' una ricostruzione quotidiana del proprio essere: è il giorno di ieri accaduto mille anni fa.

- Kalhil Gibran –

Distacco da Orfeo - particolare

Buona giornata a tutti :-)


 


 

giovedì 21 agosto 2025

Una volta che smetti di dipendere dagli altri - Anthony de Mello

 "Una volta che smetti di dipendere dagli altri, quando non hai più il bisogno di altre persone - quando ti metti in contatto con questo per la prima volta - è terrificante perché improvvisamente diventi solo. Non solitario, ma solo. È una strana sensazione. Lo sei sempre stato, ma non l'avevi visto, e all'improvviso ti rendi conto di quanto sia bello essere soli, che bello non aver bisogno degli altri emotivamente e per la prima volta capisci che puoi amare le persone.

Non è più necessario corrompere le persone, non è necessario manipolarle, non è necessario impressionarle. Non hai bisogno di placarli. Finalmente puoi amare. E per la prima volta nella tua vita, sei incapace di solitudine. Non puoi più essere solo. Sai cosa significa "solitudine"? È un bisogno disperato delle persone, al punto che sei infelice senza le persone. La solitudine non è curata dalla compagnia umana. La solitudine è curata dal contatto con la realtà, comprendendo che non hai bisogno delle persone. Finalmente puoi goderti le altre persone perché non ne hai più bisogno.

Non c'è più tensione. Sai cosa vuol dire stare con le persone e non avere tensioni? Perché non te ne frega niente se tu gli piaci o no, non importa cosa pensano di te. Sai cosa significa? La libertà. Gioia. Possono pensare quello che vogliono, possono dire quello che vogliono. Va tutto bene. Non sei interessato. Hai eliminato la droga dal tuo sistema.

E oh, sì, sei ancora nel mondo; non ne sei più del mondo. Non possono controllarti più. E all'improvviso, non hai nessun posto dove rifugiarti. Le volpi hanno i loro buchi, gli uccelli hanno i loro nidi. Ma non ti stai rifugiando da nessuna parte perché non ne hai bisogno. Perché non ti aggrappi più. Ecco quando inizia l'amore".

- Anthony De Mello -

 

Immagine: Opera di Igor Morski 

In India si dice che l’ora più bella è quella dell’alba, quando la notte aleggia ancora nell’aria e il giorno non è ancora pieno, quando la distinzione fra tenebra e luce non è ancora netta e per qualche momento l’ uomo, se vuole, se sa fare attenzione, può intuire che tutto ciò che nella vita gli appare in contrasto, il buio e la luce, il falso e il vero non sono che due aspetti della stessa cosa. Sono diversi, ma non facilmente separabili, sono distinti, ma «non sono due». Come un uomo e una donna, che sono sì meravigliosamente differenti, ma che nell’ amore diventano Uno.

- Tiziano Terzani - 

 


Come qualcuno ha detto una volta: "Per ottenere la pace del cuore, dimettetevi dall'incarico di direttore generale dell'universo".
Non sono il direttore generale, ma faccio quello che posso.

Mi immergo e il risultato dipende da Dio, dalla vita, dal destino.

-Anthony de Mello - da "Un pesce nell'acqua" 1968


Buona giornata a tutti -):


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lunedì 18 agosto 2025

Rissa con la ciurma – Derek Walcott

 C'era un bastardo a bordo, manco m'avesse marchiato -
era il cuoco, un idiota di Saint Vincent
con la pelle rossiccia come una corteccia spelata,
e gli occhi azzurri stinti; non mi mollava un secondo,
tipo che si credeva bianco.

Avevo un quaderno, questo che vedi,
in cui scrivevo i miei versi,
bene, un giorno quello me lo strappa di mano
e inizia a lanciarlo a destra e a manca
al resto della ciurma, strillando: «Piglialo»,
e si mette a farmi il verso quasi fossi una dama
per via delle poesie. Certi casi sono da pugni,
altri da scalmiera, altri ancora da lama -
questo era da lama. Be', prima lo prego,
ma quello non smette di leggere: «O figli miei, o moglie mia»,
e fa finta di frignare, per far ridere gli altri:
guizza come un pesce volante, il coltello d'argento
che gli infilza il polpaccio, e lui che va giù lento,
lento, e mi diventa più bianco di quanto
si credeva di essere. Mi sa che certe cose
tra uomini servono. Non è giusto, ma è così.
Non gli ho fatto un gran male, solo un fottio
di sangue e Vincie e io fratelli,
ma nessuno fa più il coglione con la mia poesia.


(Derek Walcott)

Fonte: The Star-Apple Kingdom, 1980 - Traduzione di Matteo Campagnoli
  “Veliero”
Conrad Herman

Il viaggio non finisce mai. Solo i viaggiatori finiscono. E anche loro possono prolungarsi in memoria, in ricordo, in narrazione. 

Quando il viaggiatore si è seduto sulla sabbia della spiaggia e ha detto: "Non c'è altro da vedere", sapeva che non era vero. 

Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quel che si è visto in estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, vedere le messi verdi, il frutto maturo, la pietra che ha cambiato posto, l'ombra che non c'era. Bisogna ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini. 

Bisogna ricominciare il viaggio. Sempre. Il viaggiatore ritorna subito. 

(Josè Saramago)


Buona giornata a tutti :-)

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venerdì 15 agosto 2025

15 agosto 2025 - Il dogma dell'Assunta in Cielo

 L’Assunzione di Maria in cielo è un dogma proclamato da papa Pio XII il 1° novembre 1950, anno santo. Questo è il passaggio finale del documento, con la solenne definizione dogmatica:

« Pertanto, dopo avere innalzato ancora a Dio supplici istanze, e avere invocato la luce dello Spirito di Verità, a gloria di Dio onnipotente, che ha riversato in Maria vergine la sua speciale benevolenza a onore del suo Figlio, Re immortale dei secoli e vincitore del peccato e della morte, a maggior gloria della sua augusta Madre e a gioia ed esultanza di tutta la chiesa, per l'autorità di nostro Signore Gesù Cristo, dei santi apostoli Pietro e Paolo e Nostra, pronunziamo, dichiariamo e definiamo essere dogma da Dio rivelato che: l'immacolata Madre di Dio sempre vergine Maria, terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo.

Perciò, se alcuno, che Dio non voglia, osasse negare o porre in dubbio volontariamente ciò che da Noi è stato definito, sappia che è venuto meno alla fede divina e cattolica. »

(Munificentissimus Deus)


La proclamazione di questo dogma rientra per i cattolici in uno degli ambiti in cui il papa, nell’esercizio del suo magistero, nel proclamare certe condizioni di una verità della fede o della morale, è infallibile. 
L'infallibilità del papa è stata sancita nel 1870 da Papa Pio IX e dai padri del Concilio Vaticano Primo.



Oggi la Vergine Maria sale, gloriosa, in cielo.
Quale ha dovuto essere l’esaltazione degli angeli e dei santi, quando hanno potuto ascoltare la sua voce, e vedere il suo volto ed esultare, infine, della sua presenza benedetta! 
E per noi, fratelli amatissimi, quale occasione di solennità nella sua Assunzione gloriosa! 
Quale causa di gaudio e quale fonte di gioia, oggi! 
La presenza di Maria illumina il mondo intero, tanto il cielo risplende, irradiato dalla luce della Vergine santissima. 
È dunque a ragione che risuonano nei cieli il rendimento di grazie e la lode. Perché non abbiamo quaggiù una città permanente, e cerchiamo quella in cui oggi la Vergine Maria è giunta. Se noi siamo già iscritti nel numero degli abitanti di quella città, è bene oggi ricordarcene e condividere quella gioia per la quale oggi esulta la città di Dio. Essa ricade oggi come rugiada gioiosa sulla nostra terra.
Sì, ella ci ha preceduti, la nostra Regina, ci ha preceduti ed è stata ricevuta con tanta gloria che con fiducia questi piccoli servi seguono la loro sovrana gridando: “Conducici con te, Maria, noi accorriamo all’odore dei tuoi profumi!”.

- San Bernardo - 
monaco cistercense e dottore della Chiesa (1091-1153)
Francesco Botticini (1446-1497)
L’elezione della Vergine (XV° sec.)
National Gallery – London - Inghilterra

Preghiera per l'Assunzione della B.V. Maria

O Vergine Immacolata, Madre di Dio e Madre degli uomini,
noi crediamo nella tua assunzione in anima e corpo al cielo,
ove sei acclamata da tutti i cori degli angeli e da tutte le schiere dei santi.
E noi ad essi ci uniamo per lodare e benedire
il Signore che ti ha esaltata sopra
tutte le creature e per offrirti l'anelito della nostra devozione
e del nostro amore.
Noi confidiamo che i tuoi occhi misericordiosi si abbassino
sulle nostre miserie
e sulle nostre sofferenze; che le tue labbra sorridano alle nostre gioie
e alle nostre vittorie; che tu senta la voce di Gesù
ripeterti per ciascuno di noi:
Ecco tuo figlio.
E noi ti invochiamo nostra madre e ti prendiamo,
come Giovanni, per guida,
forza e consolazione della nostra vita mortale.
Noi crediamo che nella gloria, dove regni vestita di sole e coronata di stelle,
sei la gioia e la letizia degli angeli e dei santi.
E noi in questa terra, ove passiamo pellegrini, guardiamo verso di te,
nostra speranza; attiraci con la soavità della tua voce
per mostrarci un giorno,
dopo il nostro esilio, Gesù, frutto benedetto del tuo seno,
o clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.


- Papa Pio XII -





Buona festa dell'Assunta a tutti. :-)



mercoledì 13 agosto 2025

Il digiuno del cuore – Padre Jean Galot

 Signore, fa' digiunare il nostro cuore: che sappia rinunciare a tutto quello che l'allontana dal tuo amore, Signore, e che si unisca a Te più esclusivamente e più sinceramente.

Fa' digiunare il nostro orgoglio, tutte le nostre pretese, le nostre rivendicazioni, rendendoci più umili e infondendo in noi, come unica ambizione, quella di servirTi.

Fa' digiunare le nostre passioni, la nostra fame di piacere, la nostra sete di ricchezza, il possesso avido e l'azione violenta; che nostro solo desiderio sia di piacere a Te in tutto.

Fa' digiunare il nostro "io", troppo centrato su se stesso, egoista indurito, che vuole trarre solo il suo vantaggio: che sappia dimenticarsi, nascondersi, donarsi.
Fa' digiunare la nostra lingua, spesso troppo agitata, troppo rapida nelle sue repliche, severa nei giudizi, offensiva o sprezzante: fa' che esprima solo stima e bontà.

Che il digiuno dell'anima, con tutti i nostri sforzi per migliorarci, possa salire verso di Te come offerta gradita, meritarci una gioia più pura, più profonda.
Amen

(Padre Jean Galot)

La Chiesa vive dell'Eucaristia. Questa verità non esprime soltanto un'esperienza quotidiana di fede, ma racchiude in sintesi il nucleo del mistero della Chiesa. Con gioia essa sperimenta in molteplici forme il continuo avverarsi della promessa: « Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo » (Mt 28,20); ma nella sacra Eucaristia, per la conversione del pane e del vino nel corpo e nel sangue del Signore, essa gioisce di questa presenza con un'intensità unica. Da quando, con la Pentecoste, la Chiesa, Popolo della Nuova Alleanza, ha cominciato il suo cammino pellegrinante verso la patria celeste, il Divin Sacramento ha continuato a scandire le sue giornate, riempiendole di fiduciosa speranza. 
San Giovanni Paolo II, incipit  "Lettera Enciclica ECCLESIA DE EUCHARISTIA, 
Dato a Roma, presso San Pietro, il 17 aprile, Giovedì Santo, dell'anno 2003, venticinquesimo del mio Pontificato, Anno del Rosario.)

Buona giornata a tutti :-)


lunedì 4 agosto 2025

san Giovanni Maria Vianney - 4 agosto

 Tutta la santità e la perfezione di un'anima consiste nell'amar Gesù Cristo nostro Dio, nostro sommo bene e nostro Salvatore. 
La carità è quella che unisce e conserva tutte le virtù che rendono l'uomo perfetto.
Forse Iddio non si merita tutto il nostro amore? Egli ci ha amati sin dall'eternità. «Uomo, dice il Signore, considera ch'io sono stato il primo ad amarti. Tu non eri ancora al mondo, il mondo neppure v'era ed io già t'amavo. Da che sono Dio, io t'amo». 
Vedendo Iddio che gli uomini si fan tirare da benefici, volle per mezzo de' suoi doni cattivarli al suo amore. Disse pertanto: «Voglio tirare gli uomini ad amarmi con quei lacci con cui gli uomini si fanno tirare, cioè coi legami dell'amore». Tali appunto sono stati i doni fatti da Dio all'uomo. Egli dopo di averlo dotato di anima colle potenze a sua immagine, di memoria, intelletto e volontà, e di corpo fornito dei sensi, ha creato per lui il cielo e la terra e tante altre cose tutte per amor dell'uomo; acciocché servano all'uomo, e l'uomo l'ami per gratitudine di tanti doni.
Ma Iddio non è stato contento di donarci tutte queste belle creature. Egli per cattivarsi tutto il nostro amore è giunto a donarci tutto se stesso. L'Eterno Padre è giunto a darci il suo medesimo ed unico Figlio. Vedendo che noi eravamo tutti morti e privi della sua grazia per causa del peccato, che fece? Per l'amor immenso, anzi, come scrive l'Apostolo, per il troppo amore che ci portava, mandò il Figlio diletto a soddisfare per noi, e così renderci quella vita che il peccato ci aveva tolta.
E dandoci il Figlio (non perdonando al Figlio per perdonare a noi), insieme col Figlio ci ha donato ogni bene: la sua grazia, il suo amore e il paradiso; poiché tutti questi beni sono certamente minori del Figlio: «Egli che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi, come non ci donerà ogni cosa insieme con lui?» (Rm 8, 32).

(San Giovanni Maria Vianney)




































«Un carro di opere buone, trascinato dal cavallo della superbia, va sempre a finire all'inferno. Invece un carro anche di miserie e di peccati, trascinato dal cavallo dell'umiltà, va quasi sempre a finire in paradiso». 

(San Giovanni Maria Vianney)





I Santi manifestano in diversi modi la presenza potente e trasformante del Risorto; hanno lasciato che Cristo afferrasse così pienamente la loro vita da poter affermare con san Paolo “non vivo più io, ma Cristo vive in me” (Gal 2,20). 
Seguire il loro esempio, ricorrere alla loro intercessione, entrare in comunione con loro, “ci unisce a Cristo, dal quale, come dalla Fonte e dal Capo, promana tutta la grazia e tutta la vita dello stesso del Popolo di Dio” (Conc. Ec. Vat. II, Cost. dogm. Lumen gentium 50).

- Papa Benedetto XVI - 




Signor mio Gesù Cristo, che per l'amore che porti agli uomini, Te ne stai notte e giorno in questo Sacramento tutto pieno di pietà e di amore, aspettando, chiamando ed accogliendo tutti coloro che vengono a visitarti, io Ti credo presente nel Sacramento dell'Altare. 
Ti adoro nell'abisso del mio niente, e Ti ringrazio di quante grazie mi hai fatte; specialmente di avermi donato Te stesso in questo Sacramento, e di avermi data per Avvocata la tua Santissima Madre Maria e di avermi chiamato a visitarti in questa chiesa. 
Io saluto oggi il tuo amantissimo Cuore ed intendo salutarlo per tre fini: primo, in ringraziamento di questo gran dono; secondo, per compensarti di tutte le ingiurie, che hai ricevuto da tutti i tuoi nemici in questo Sacramento: terzo, intendo con questa visita adorarti in tutti i luoghi della terra, dove Tu sacramentato te ne stai meno riverito e più abbandonato. Gesù mio, io ti amo con tutto il cuore. 
Mi pento di aver per il passato tante volte disgustata la tua Bontà infinita. Propongo con la tua grazia di non offenderti più per l'avvenire: ed al presente, miserabile qual sono, io mi consacro tutto a Te: ti dono e rinunzio tutta la mia volontà, gli affetti, i desideri e tutte le cose mie. 
Da oggi in avanti fai di me e delle mie cose tutto quello che ti piace. Solo ti chiedo e voglio il tuo santo amore, la perseveranza finale e l'adempimento perfetto della tua volontà. 
Ti raccomando le anime del Purgatorio, specialmente le più devote del Santissimo Sacramento e di Maria Santissima. 
Ti raccomando ancora tutti i poveri peccatori. 
Unisco infine, Salvator mio caro, tutti gli affetti miei cogli affetti del tuo amorosissimo Cuore e così uniti li offro al tuo Eterno Padre, e lo prego in nome tuo, che per tuo amore li accetti e li esaudisca. Così sia.

- Sant’Alfonso Maria de Liguori -






Buona giornata a tutti. :-)


domenica 3 agosto 2025

La preghiera del Papa a Maria, Stella del Mare - Papa Francesco

                                     

                                        
                                               O Maria, stella del mare,
ancora una volta ricorriamo a te, per trovare rifugio e serenità,

per implorare protezione e soccorso.

Madre di Dio e Madre nostra, volgi il tuo sguardo dolcissimo

su tutti coloro che ogni giorno affrontano i pericoli del mare per garantire alle proprie famiglie il sostentamento necessario alla vita,

per tutelare il rispetto del creato, per servire la pace tra i popoli.

Protettrice dei migranti e degli itineranti, assisti con cura materna gli uomini, le donne e i bambini
costretti a fuggire dalle loro terre in cerca di avvenire e di speranza.
L'incontro con noi e con i nostri popoli
non si trasformi in sorgente di nuove e più pesanti schiavitù e umiliazioni.

Madre di misericordia, implora perdono per noi che,
resi ciechi dall'egoismo, 
ripiegati sui nostri interessi e prigionieri delle nostre paure,
siamo distratti nei confronti delle necessità e delle sofferenze dei fratelli.

Rifugio dei peccatori, ottieni la conversione del cuore
di quanti generano guerra, odio e povertà, 
sfruttano i fratelli e le loro fragilità,
fanno indegno commercio della vita umana.

Modello di carità, benedici gli uomini e le donne di buona volontà,
che accolgono e servono coloro che approdano su questa terra: l'amore ricevuto e donato sia seme di nuovi legami fraterni
e aurora di un mondo di pace. Amen.

Papa Francesco
S. Messa a Lampedusa, 8 luglio 2013





«La Risurrezione di Cristo è la nostra forza! notiamo che le prime testimoni di questo evento furono le donne. All'alba, si recano al sepolcro e trovano il primo segno: la tomba vuota; poi l'incontro con un Messaggero di Dio che annuncia: Gesù non è qui, è risorto. Le donne sono spinte dall'amore e sanno accogliere questo annuncio con fede: credono, e subito lo trasmettono, non lo tengono per sé. La gioia di sapere che Gesù è vivo, la speranza che riempie il cuore, non si possono contenere. Questo dovrebbe avvenire anche nella nostra vita. Sentiamo la gioia di essere cristiani!»

Papa Francesco
(Udienza generale, mercoledì 3 aprile 2013)



Sei capace di gridare quando la tua squadra segna un goal e non sei capace di cantare le lodi al Signore? Di uscire un po’ dal tuo contegno per cantare questo? Lodare Dio è totalmente gratuito! Non chiediamo, non ringraziamo: lodiamo!

"Ma, Padre, questo è per quelli del Rinnovamento nello Spirito, non per tutti i cristiani!". No, la preghiera di lode è una preghiera cristiana per tutti noi!

Nella Messa, tutti i giorni, quando cantiamo il Santo… Questa è una preghiera di lode: lodiamo Dio per la sua grandezza, perché è grande! E gli diciamo cose belle, perché a noi piace che sia così.



«Ci sono cristiani che sembrano avere uno stile di Quaresima senza Pasqua. Però riconosco che la gioia non si vive allo stesso modo in tutte le tappe e circostanze della vita, a volte molto dure. Si adatta e si trasforma, e sempre rimane almeno come uno spiraglio di luce che nasce dalla certezza personale di essere infinitamente amato, al di là di tutto. Capisco le persone che inclinano alla tristezza per le gravi difficoltà che devono patire, però poco alla volta bisogna permettere che la gioia della fede cominci a destarsi, come una segreta ma ferma fiducia, anche in mezzo alle peggiori angustie: Sono rimasto lontano dalla pace, ho dimenticato il benessere. Questo intendo richiamare al mio cuore, e per questo voglio riprendere speranza. Le grazie del Signore non sono finite, non sono esaurite le sue misericordie. Si rinnovano ogni mattina, grande è la sua fedeltà. È bene aspettare in silenzio la salvezza del Signore.» 

(dalla Lettera Apostolica "Evangelii Gaudium" di Papa Francesco, 2013)
























Esortazione alla Lode di Dio
(Lode di Dio nel luogo dell'Eremita)


Temete il Signore e rendetegli onore.
Il Signore è degno di ricevere la lode e l'onore.
Voi tutti che temete il Signore, lodatelo.
Ave, Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Lodatelo, cielo e terra. Lodate il Signore, o fiumi tutti.

Benedite il Signore, o figli di Dio.
Questo è il giorno fatto dal Signore,
esultiamo e rallegriamoci in esso.
Alleluia, alleluia, alleluia! Il Re di Israele.
Ogni vivente dia lode al Signore.

Lodate il Signore, perché è buono;
tutti voi che leggete queste parole,
benedite il Signore.
Benedite il Signore, o creature tutte.
Voi tutti, uccelli del cielo, lodate il Signore.
Servi tutti del Signore, lodate il Signore.
Giovani e fanciulle lodate il Signore.

Degno è l'Agnello che è stato immolato
di ricevere la lode, la gloria e l'onore.
Sia benedetta la santa Trinità e l'indivisa Unità.
Il San Michele arcangelo, difendici nel combattimento.



Buona giornata a tutti :-)


sabato 2 agosto 2025

Preghiera di Liberazione, preghiera di indulgenza plenaria per l'assoluzione

O Signore tu sei grande, tu sei Dio, tu sei Padre, noi ti preghiamo per 
l'intercessione e con l'aiuto degli arcangeli Michele, Gabriele, Raffaele,
affinchè i nostri fratelli e sorelle siano liberati dal maligno che li ha resi schiavi.

O Santi tutti venite in nostro aiuto.
Dall'angoscia, dalla tristezza, dalle ossessioni.
Noi ti preghiamo. Liberaci o Signore!
Dall'odio, dalla fornicazione, dall'invidia.
Noi ti preghiamo. Liberaci o Signore! 
Dai pensieri di gelosia, di rabbia, di morte.
Noi ti preghiamo. Liberaci o Signore!
Da ogni pensiero di suicidio e aborto.
Noi ti preghiamo. Liberaci o Signore!
Da ogni forma di sessualità cattiva.
Noi ti preghiamo. Liberaci o Signore!

Dalla divisione di famiglia, 

da ogni amicizia cattiva.

Noi ti preghiamo. Liberaci o Signore!
Da ogni forma di malefizio, di fattura,

di stregoneria e da qualsiasi male occulto.
Noi ti preghiamo. Liberaci o Signore!

O Signore che hai detto: "Vi lascio la pace, vi do la mia pace",

per l'intercessione della Vergine Maria,

concedici di essere liberati da ogni maledizione

e di godere sempre della tua pace.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.



«Piacesse a Dio, che avessimo timore non del demonio ma d'ogni peccato ve­niale, che può farci più danno che tutti i demoni dell'inferno!». 

- Santa Tere­sa d'Avila -




don Gemma esorcista

Intanto la gente corre dai maghi… 
“Ed è proprio così, lo scriva a chiare lettere, che si diffondono principalmente le possessioni diaboliche. I maghi - io non faccio distinzione tra magia bianca o nera - invocano Satana per esaudire le richieste dei loro clienti. Ma, sempre, prima o poi, il Diavolo presenta il conto. 
Cosicché chi è andato da un mago, inizia ad essere vessato, ossessionato o addirittura posseduto dal Maligno. E nel frattempo i maghi, quelli veri, quelli dediti all’occultismo, incuranti del fatto che si dannano l’anima, si riempiono i portafogli con la complicità del Maligno e le sofferenze di poveri sventurati”.


- don Gemma, esorcista -





















«Checché ne dicano certi teologi superficiali, il Diavolo è, per la fede cristiana, una presenza misteriosa ma reale, personale, non simbolica». 

- cardinale Joseph Ratzinger - 
in "Rapporto sulla fede", 1984

















Indulgenza Plenaria per l'Assoluzione

O mio Gesù, Tu sei la luce della Terra,
Tu sei la fiamma che tocca tutte le anime.
La tua misericordia
e il Tuo amore non conoscono limiti.
Noi non siamo degni del sacrificio
che hai fatto con la Tua morte sulla croce.
Eppure sappiamo che il Tuo amore per noi
è più grande dell'amore che abbiamo per te.
Donaci Signore il dono dell'umiltà
in modo da essere meritevoli del Tuo Nuovo Regno.
Riempici di Spirito Santo,
in modo da poter marciare avanti
e condurre il tuo esercito per proclamare,
la verità della Tua Parola Santa
e preparare i nostri fratelli e sorelle
per la Gloria della Tua Seconda Venuta sulla Terra.
Noi ti onoriamo,
noi Ti lodiamo,
Ti offriamo i nostri dolori,
le nostre sofferenze
come un dono per te per salvare le anime.
Ti amiamo Gesù.
Abbi pietà di tutti i Tuoi figli,
ovunque essi si trovino.
Amen





























Buona giornata a tutti. :-)

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