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mercoledì 23 aprile 2025

Preghiera della terza età e altre preghiere - C. Riovài

 Padre santo,
m’accorgo che la mia vita avanza e corre veloce.
Se guardo la strada percorsa,
temo che non sia stata perfetta come tu l’avresti voluta.
Di questo perdonami, Signore.
Ma soprattutto ti ringrazio
Per tutto ciò che in essa vi è stato di bene.
Questi ultimi anni o giorni che mi concedi,
siano l’estremo atto fecondo della mia vita.
Donami la serenità e la pace dell’anima.
Riempi del tuo amore misericordioso le ore della mia solitudine,
benedici coloro che amo e quanti mi fanno del bene.
Aiutami a perdonare con sincera carità.
Accetta l’offerta della mia debolezza, delle mie sofferenze,
e anche delle gioie che tu vorrai spargere sul mio cammino.
Tutto trasforma e santifica a lode del tuo nome
e a santificazione del tuo Regno.
O Maria, madre del mio Dio,
degnati di proiettare sull’ultimo tratto della mia esistenza
un riflesso della tua santità.
Offri questa mia vita a Dio Padre
e  ricevimi tra le tue braccia materne nell’ora della morte. Amen.

- C. Riovài -


Da: L’autunno è la mia primavera, I tesori della terza età - ed. Studio Domenicano



Nell'età avanzata 

O Signore, sento che la mia vita s'incammina verso il tramonto. 
Se guardo il mio passato, due sentimenti m'invadono l'animo: il pentimento e il ringraziamento. 
Signore, ti domando perdono di tutto il male che ho fatto e mi affido al tuo amore misericordioso. 
Ti ringrazio per tutti i doni di cui mi hai colmato durante la vita. 
Ti prego, conservami vivo e aperto ai problemi del mondo, capace di accettare le nuove generazioni e di rendermi ancora utile. 
Concedimi di trascorrere questi ultimi giorni nella serenità, nella pace e in buona salute. 
Ma se l'infermità dovesse colpirmi, dammi la forza di accettarla con amore. 
Ti prego per coloro che mi vogliono bene e che non mi lasciano solo. 
Sii vicino a tutti gli anziani che sono abbandonati. 
Signore, mia speranza, io vengo incontro a te.



Benedetti quelli che mi guardano con simpatia.
Benedetti quelli che comprendono il mio camminare stanco.
Benedetti quelli che parlano a voce alta per minimizzare la mia sordità.
Benedetti quelli che stringono con calore le mie mani tremanti.
Benedetti quelli che si intessano della mia lontana giovinezza.
Benedetti quelli che non si stancano di ascoltare i miei discorsi già tante volte ripetuti.
Benedetti quelli che comprendono il mio bisogno di affetto.
Benedetti quelli che mi regalano frammenti del loro tempo.
Benedetti quelli che si ricordano della mia solitudine.
Benedetti quelli che mi sono vicini nella sofferenza.
Beati quelli che rallegrano gli ultimi giorni della mia vita.
Beati quelli che mi sono vicini nel momento del passaggio.
Quando entrerò nella vita eterna mi ricorderò di loro presso il Signore Gesù Cristo.


























Buona giornata a tutti.:-)


sabato 4 novembre 2023

L’inverno della malattia non è l’ultima stagione della vita: c’è la primavera della Resurrezione - Papa Giovanni Paolo II

 …gli anni passano in fretta; il dono della vita, nonostante la fatica e il dolore che la segnano, è troppo bello e prezioso perché ce ne possiamo stancare.
Anziano anch'io, ho sentito il desiderio di mettermi in dialogo con voi.
E lo faccio anzitutto rendendo grazie a Dio per i doni e le opportunità che mi ha elargito con abbondanza sino ad oggi.
Lo Spirito agisce come e dove vuole, servendosi non di rado di vie umane che agli occhi del mondo appaiono di poco conto.
Quanti trovano comprensione e conforto in persone anziane, sole o ammalate, ma capaci di infondere coraggio mediante il consiglio amorevole, la silenziosa preghiera, la testimonianza della sofferenza accolta con paziente abbandono!
Proprio mentre vengono meno le energie e si riducono le capacità operative, questi nostri fratelli e sorelle diventano più preziosi nel disegno misterioso della Provvidenza.
Carissimi anziani, che vi trovate in precarie condizioni per la salute o per altro, vi sono vicino con affetto.
Quando Dio permette la nostra sofferenza a causa della malattia, della solitudine o per altre ragioni connesse con l'età avanzata, ci dà sempre la grazia e la forza perché ci uniamo con più amore al sacrificio del Figlio e partecipiamo con più intensità al suo progetto salvifico.
Siamone persuasi: Egli è Padre, un Padre ricco di amore e di misericordia!
La fede illumina così il mistero della morte e infonde serenità alla vecchiaia, non più considerata e vissuta come attesa passiva di un evento distruttivo, ma come promettente approccio al traguardo della maturità piena.
Sono anni da vivere con un senso di fiducioso abbandono nelle mani di Dio, Padre provvidente e misericordioso; un periodo da utilizzare in modo creativo in vista di un approfondimento della vita spirituale, mediante l'intensificazione della preghiera e l'impegno di dedizione ai fratelli nella carità.
È bello potersi spendere fino alla fine per la causa del Regno di Dio.
Al tempo stesso, trovo una grande pace nel pensare al momento in cui il Signore mi chiamerà: di vita in vita! Per questo mi sale spesso alle labbra, senza alcuna vena di tristezza, una preghiera che il sacerdote recita dopo la celebrazione eucaristica:
- In hora mortis meae voca me, et iube me venire ad te –
- nell'ora della morte chiamami, e comanda che io venga a te –
E’ la preghiera della speranza cristiana, che nulla toglie alla letizia dell'ora presente, mentre consegna il futuro alla custodia della divina bontà.
- san Giovanni Paolo II, papa - 
dalla "Lettera agli anziani", ottobre 1999

 


 In questa tarda età risorge in me un bisogno provato da bambino. E cerco una mano che stringa la mia, un volto e una voce: sì, ho bisogno di mia madre.
Vergine Maria, madre della mia sera, a te affido i miei ultimi giorni: è una nascita nuova, un figlio ancora da partorire e condurre per mano nell'eternità beata.  

- Dario Rezza -
da: “Riflessi d'autunno”, edizioni Palumbi



... Vengo tra di voi come Vescovo di Roma, ma anche come anziano in visita ai suoi coetanei. Superfluo dire che conosco bene le difficoltà, i problemi e i limiti di questa età, e so che queste difficoltà, per molti, sono aggravate dalla crisi economica. Talvolta, a una certa età, capita di volgersi al passato, rimpiangendo quando si era giovani, si godeva di energie fresche, si facevano progetti per il futuro. Così lo sguardo, a volte, si vela di tristezza, considerando questa fase della vita come il tempo del tramonto. (...)

- Papa Benedetto XVI - 
Dal discorso alla Casa-Famiglia “Viva gli Anziani” della Comunità di Sant’Egidio, Novembre 2012



“Gli anziani apportano la memoria e la saggezza dell’esperienza, che invita a non ripetere stupidamente gli stessi errori del passato. Fa bene agli anziani comunicare saggezza ai giovani, e fa bene ai giovani raccogliere questo patrimonio di esperienza e di saggezza, e portarlo avanti, per il bene delle rispettive famiglie".

- Papa Francesco - 
da "Evangelii Gaudium"


Per gli anziani

O Dio eterno,
che nel passare degli anni rimani sempre lo stesso,
sii vicino a coloro che sono anziani.
Sebbene il loro corpo si indebolisce,
fa' che il loro spirito sia forte,
perché con pazienza possano sopportare le stanchezze
e le afflizioni e, alla fine,
andare incontro alla morte con serenità
in unione con Gesù nostro Signore. Amen.


Buona giornata a tutti. :-)


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giovedì 2 novembre 2023

Bagaglio del ritorno - Wislawa Szymborska

 Un settore di piccole tombe al cimitero.
Noi, i longevi, lo oltrepassiamo furtivi,
come i ricchi oltrepassano i quartieri dei poveri.
Qui giacciono Zosia, Jacek e Dominik,
prematuramente sottratti al sole, alla luna,
al mutare delle stagioni, alle nubi.
Non molto hanno messo nel bagaglio del ritorno.
Frammenti di viste
in numero non troppo plurale.
Una manciata d’aria con una farfalla in volo.
Un sorso di amaro sapere sul gusto della medicina.
Piccole disobbedienze,
una delle quali mortale.
L’allegro inseguimento d’una palla per strada.
Pattinare felici sul ghiaccio sottile.
Quello laggiù e quella accanto, e quelli di lato:
prima che riuscissero a crescere fino alla maniglia,
a guastare un orologio,
a fracassare il loro primo vetro.
Malgosia, di anni quattro,
due dei quali distesa a guardare il soffitto.
Rafalek: gli mancava un mese ai cinque anni,
e a Basia le feste di Natale
con la nebbiolina del fiato nel gelo.
Che dire poi di un giorno di vita,
di un minuto, di un secondo:
buio, s’accende una lampadina, di nuovo buio?

Kosmos Makros Chronos Paradoxos
Nell'infinità dell'universo, il tempo è un paradosso

- Wislawa Szymborska - 


Ognuno deve lasciarsi qualche cosa dietro quando muore, diceva sempre mio nonno: un bimbo o un libro o un quadro o una casa o un muro eretto con le proprie mani o un paio di scarpe cucite da noi. 
O un giardino piantato col nostro sudore. 
Qualche cosa insomma che la nostra mano abbia toccato in modo che la nostra anima abbia dove andare quando moriamo, e quando la gente guarderà l'albero o il fiore che abbiamo piantato, noi saremo là. 
Non ha importanza quello che si fa, diceva mio nonno, purché si cambi qualche cosa da ciò che era prima in qualcos'altro che porti poi la nostra impronta. 
La differenza tra l'uomo che si limita a tosare un prato e un vero giardiniere sta nel tocco, diceva. 
Quello che sega il fieno poteva anche non esserci stato, su quel prato; ma il vero giardiniere vi resterà per tutta una vita.

- Ray Bradbury -
da: Fahrenheit 451, 1953




E' così desolante lasciare incompleto un lavoro che in realtà non sarà mai completato; è così de­solante abbandonare i compagni che si logorano accanto a noi.
E' normale che uno si ostini a tener duro, spossandosi.
Eccomi dunque, o Signore, per un certo tempo o per sempre, non so, fuori combattimento.
Sia fatta la tua volontà!
So che siamo sempre dei servi inutili; tu puoi suscitare coloro che proseguiranno e faranno molto me­glio, mentre l'essenziale è amarti e continuare ad amare intensamente i propri fratelli, quando pa­re impossibile poter essere utili per loro.
L'arre­sto dell'azione non comporta l'arresto del deside­rio, e il desiderio espresso in preghiera non è inefficace.
Tu sai realizzare le cose anche con le preghiere di coloro che non possono far altro che pregare.
Affido a te il mio desiderio, affinché i miei compagni non si scoraggino, affinché nuovi compagni si aggiungano al loro sforzo, affinché questi facciano molto meglio di quanto avevano pensato quando ero uno di loro.
Se a te piace che la mia partenza sia seguita da decadenza, da sbandamento, da soppressione, ho fiducia che tutto questo sarà in vista di un gran bene, affin­ché ne venga qualcosa di meglio.
Tu solo sai ciò che è meglio, e io mi affido a te, o Signore.

- Padre Louis Joseph Lebret -
Fonte: Breviario della Terza età, don FerdinandoBay, Ed. Salcom, gennaio 1989


Buona giornata a tutti. :-)




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lunedì 17 maggio 2021

Preghiera per gli anziani - Efrem il Greco

Signore Gesù Cristo,
che hai potere sulla vita e sulla morte,
tu conosci ciò che è segreto e nascosto,
i pensieri e i sentimenti non ti sono velati.
Guarisci i miei raggiri e il male fatto nella mia vita.
Ecco, la mia vita declina di giorno in giorno,
ma i miei peccati crescono.
Signore, Dio delle anime e dei corpi,
tu conosci l'estrema fragilità della mia anima e del mio corpo,
concedimi forza nella mia debolezza,
sostienimi nella mia miseria.
Dammi un animo grato:
che mi ricordi sempre dei tuoi benefici,
non ricordare i miei numerosi peccati,
perdona tutti i miei tradimenti.
Signore, non disdegnare questa preghiera,
la preghiera di questo misero.
Conservami la tua grazia fino alla fine,
custodiscimi come per il passato. Amen.

- Efrem il Greco -



Se non trovo altro modo, si può consolare una persona anche col silenzio, con la sola presenza, purché si faccia con amore: basta un sorriso che esprima la dolcezza della comprensione. 
Meglio se il silenzio è accompagnato dalla preghiera del cuore. 
In questo caso forse mi sarà suggerita anche qualche parola. 
Da chi? Dallo Spirito Santo, che è il vero Consolatore.

- Agata Fernandez Motzo - 
da: Mio tutto oltre la morte


Si ha sempre da imparare quando si ascoltano
e si considerano senza pregiudizio
le vedute degli anziani,
soprattutto partendo dalla loro esperienza.

Edith Stein
da "La mistica della Croce"




Se un giorno ti verrà rimproverato che il tuo lavoro non è stato fatto con professionalità, rispondi che l'Arca di Noè è stata costruita da dilettanti e il Titanic da professionisti....
Per scoprire il valore di un anno, chiedilo ad uno studente che è stato bocciato all'esame finale.
Per scoprire il valore di un mese, chiedilo ad una madre che ha messo al mondo un bambino troppo presto.
Per scoprire il valore di una settimana, chiedilo all'editore di una rivista settimanale.
Per scoprire il valore di un'ora, chiedilo agli innamorati che stanno aspettando di vedersi.
Per scoprire il valore di un minuto, chiedilo a qualcuno che ha appena perso il treno, il bus o l'aereo.
Per scoprire il valore di un secondo, chiedilo a qualcuno che è sopravvissuto a un incidente.
Per scoprire il valore di un millisecondo, chiedilo ad un atleta che alle Olimpiadi ha vinto la medaglia d'argento.
Il tempo non aspetta nessuno. Raccogli ogni momento che ti rimane, perché ha un grande valore. 
Condividilo con una persona speciale, e diventerà ancora più importante.




Ho capito di essere invecchiato quando al mio compleanno tutti gli invitati si sono messi intorno alla torta per scaldarsi le mani. 

- George Burns - 




Buona giornata a tutti :-)


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martedì 27 ottobre 2020

La preghiera fragile dei vecchi vicini a Dio - p. Carlo Maria Martini S.J.

Ho ben 82 anni di vita e la malattia di Parkison e gli acciacchi dell’età si fanno sentire. Ma probabilmente, per quanto riguarda la preghiera, sono ancora a metà del guado. Sento che la mia preghiera dovrebbe trasformarsi, ma non so bene in che modo, e sento anche una certa resistenza a compiere un salto decisivo. So che posso dire come Isacco: «Io sono vecchio e ignoro il giorno della mia morte» (Gen 27,2), ma di questo non ho ancora tratto le conclusioni.

Cerco comunque di chiarirmi le idee riflettendo un po’ sull’argomento. Mi pare che si possa parlare in due modi della preghiera dell’anziano. Si può considerare l’anziano nella sua crescente debolezza e fragilità, secondo la descrizione metaforica (ed elegante) del Qohèlet (12, 1-4):

Ricordati del tuo Creatore
nei giorni della tua giovinezza
prima che vengano i giorni tristi
e giungano gli anni di cui dovrai dire:
non ci trovo alcun gusto.
Prima che si oscurino il sole,
la luna, la luce e le stelle
e tornino ancora le nubi dopo la pioggia;
quando tremeranno i custodi della casa
e si curveranno i gagliardi
e cesseranno di lavorare le donne che macinano,
perché rimaste poche
e si offuscheranno quelle che guardano dalle finestre
e si chiuderanno i battenti sulla strada:
quando si abbasserà il rumore della mola
e si attenuerà il cinguettio degli uccelli
e si affievoliranno tutti i toni del canto .

In questo caso il tema sarà la preghiera (qui evocata dalle parole «Ricordati del tuo Creatore») di colui che è debole e fragile, di colui che sente il peso della fatica fisica e mentale e si stanca facilmente.

La salute e l’età non consentono più di dedicare alla preghiera i tempi lunghi di una volta: si sonnecchia facilmente e ci si appisola. Mi pare quindi sia necessario imparare a utilizzare al meglio il poco tempo di preghiera di cui si è in grado di disporre.

Non riuscendo più a dedicare alla preghiera lo stesso tempo di quando si avevano più energie, e sentendola spesso come un po’ distante e poco consolante, è possibile che il proprio spirito venga catturato da un certo senso di scoraggiamento. Allora la tentazione sarà di accorciare ulteriormente i tempi da consacrare alla preghiera, limitandosi allo strettamente necessario.

Tuttavia questo accorciare i tempi dell’orazione potrebbe essere molto pericoloso. Infatti la preghiera, per dare qualche conforto, deve essere di norma un po’ prolungata. Se si restringe il tempo, anche le consolazioni sorgeranno con maggiore difficoltà e si creerà una sorta di circolo vizioso, che porterà a pregare sempre meno.

Ma la preghiera dell’anziano potrebbe anche essere considerata la preghiera di qualcuno che ha raggiunto una certa sintesi interiore tra messaggio cristiano e vita, tra fede e quotidianità.

Quali saranno allora le caratteristiche di questa preghiera? Non è facile stabilirlo in astratto e aprioristicamente: occorrerebbe piuttosto riflettere sull’esperienza dei santi, in particolare dei santi anziani.

Perciò bisognerebbe dedicare, con pazienza, un po’ di tempo alla ricerca. Anzitutto nella Bibbia . In molti Salmi si parla apertamente dell’anziano e della sua condizione con espressioni molto significative e suggestive. 

Ad esempio: «Sono stato fanciullo e ora sono vecchio; non ho mai visto il giusto abbandonato né i suoi figli mendicare il pane» (Sal 36,25). 

Si veda anche l’esortazione del Salmo 148,12: «I vecchi insieme ai bambini lodino il nome del Signore».

La Scrittura ci offre anche preghiere tipiche di un anziano. La più nota è la preghiera dell’anziano Simeone al tempio quando prende tra le sue deboli braccia il piccolo Gesù (Lc 2,29 ss.) :

«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli»

La ricerca dovrebbe allargarsi ai Padri apostolici, come Ignazio e Policarpo, quindi ai Padri del deserto e ai grandi oranti di tutti i secoli.

Non essendo qui possibile percorrere una tale via analitica, mi limiterò ad alcune riflessioni generali, aiutato anche dalla testimonianza di qualche confratello più anziano di me. Mi chiederò, cioè, quali potrebbero essere alcune caratteristiche positive nella preghiera di un anziano. Mi pare che possano emergere tre aspetti: un’insistenza sulla preghiera di ringraziamento; uno sguardo di carattere sintetico sulla propria vita ed esperienza; infine una forma di preghiera più contemplativa e affettiva, una prevalenza della preghiera vocale sulla preghiera mentale.

Sul primo di questi tre punti riporto la testimonianza di un confratello: "Riguardo ai contenuti della mia preghiera in questi anni di vecchiaia – ho 85 anni – si distingue la preghiera di ringraziamento. Si sono sviluppati due motivi per ringraziare Dio: anzitutto per avermi concesso un tempo in cui mi posso dedicare (vorrei quasi dire “a tempo pieno”) a prepararmi alla morte. E ciò non è dato a tutti. In secondo luogo per avermi mantenuto finora nel pieno dominio delle risorse mentali e, largamente, anche di quelle fisiche" .

Là dove invece non c’è questo vigore fisico e/o mentale la preghiera si colorerà soprattutto di pazienza e di abbandono nelle mani di Dio, sull’esempio di Gesù che muore dicendo: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito» (Lc 23,46).

È così che i Salmi ci insegnano a pregare: 

«Tu salvi dai nemici chi si affida alla tua destra» (Sal 16,7); 

«Mi affido alle tue mani: tu mi riscatti, Signore, Dio fedele» (Sal 30,6); 

«Lo salverò, perché a me si è affidato» (Sal 90,14).

Chi ha raggiunto una certa età è anche nelle condizioni di volgere uno sguardo sintetico sulla propria vita, riconoscendo i doni di Dio, pur attraverso le inevitabili sofferenze. Veniamo quindi invitati a una lettura sapienziale della nostra storia e di quella del mondo da noi conosciuto.

E beati coloro che riescono a leggere il proprio vissuto come un dono di Dio, non lasciandosi andare a giudizi negativi sui tempi vissuti o anche sul tempo presente in confronto con quelli passati!

La terza caratteristica della preghiera dell’anziano dovrebbe essere un crescere della preghiera vocale (e quindi una diminuzione della preghiera mentale) insieme a un inizio di semplice contemplazione che esprime con mezzi molto poveri la propria dedizione al Signore. Diminuisce la preghiera mentale per la minore capacità di concentrazione dell’anziano. Ma contemporaneamente bisogna aver cura di aumentare la preghiera vocale. Anche se un po’ assonnata o distratta, essa è comunque un mezzo per avvicinarci al Dio vivente.

Sarebbe ideale arrivare a contemplare molto semplicemente il Signore che ci guarda con amore, oppure pensare a Gesù che ha bisogno di noi per rendere piena la sua lode al Padre.

Ma qui sarà lo Spirito Santo che si farà nostro maestro interiore. A noi non resterà che seguirlo che docilmente» .

- card. Carlo Maria Martini -

Tratto da: "Qualcosa di così personale. Meditazioni sulla preghiera" – Mondadori editore


Buona giornata a tutti. :-)




giovedì 12 marzo 2020

La preghiera e il respiro della mia anima! - don Ferdinando Bay

La preghiera e il respiro della mia anima!

Senza di essa cadrei senz'altro nel peccato, perché chi non prega è come un essere in mezzo al mare, in balìa dei flutti e delle tempeste, senza alcuna ancora di salvezza.

La preghiera è la luce, il nutrimento, il sostegno, il calore della mia vita spirituale, la quale soffre e viene meno senza questa divina elevazione, che mi congiunge a Dio.

La preghiera è il dolcissimo colloquio con Dio, fiducioso, filiale, amoroso.
È lo stimolo alla carità fraterna, rispettosa e affettuosa, operosa e generosa.

Senza la preghiera vivrei nella solitudine più profonda, nell'insoddisfazione più amara della vita, e sentirei al vivo e la mancanza di Qualcuno, che solo può colmare il mio spirito, mantenerlo in equilibrio, infondermi coraggio, nel duro sentiero del mio terreno pellegrinare.

La preghiera mi riconcilia con Dio, cancella la mia colpa, e fa sgorgare dal mio cuore lacrime di compunzione.

La preghiera attutisce le lotte del mio spirito; è sorgente di virtù, luce alla debole mente, scudo contro la malinconia, la sfiducia, la disperazione; vittoria sulla tristezza, gioia piena e pegno della mia gloria futura.

Davvero, l'anziano è la sua preghiera.

Sac.  Ferdinando Bay
Breviario della terza età-editrice Salcom




"Nel bel mezzo dell'inverno, 
ho infine imparato che in me albergava un'invincibile estate".

- Albert Camus -




 È vero, a volte la vecchiaia è un po’ brutta per le malattie che comporta. Ma la sapienza che hanno i nostri nonni è l’eredità che noi dobbiamo ricevere. 
Un popolo che non custodisce i nonni, che non rispetta i nonni non ha futuro perché ha perso la memoria. 
Eleazaro, davanti al martirio, è cosciente della responsabilità che ha nei confronti dei giovani. 
Pensa a Dio ma pensa anche ai giovani: “Io ai giovani devo dare l’esempio di coerenza sino alla fine”».
«Ci farà bene pensare a tanti anziani e anziane, ai tanti che sono nelle case di riposo e anche ai tanti che — è brutta la parola ma diciamola — sono abbandonati dai loro cari», «essi sono il tesoro della nostra società. Preghiamo per loro perché siano coerenti sino alla fine. Questo è il ruolo degli anziani, questo è il tesoro. 
Preghiamo per i nostri nonni e per le nostre nonne che tante volte hanno avuto un ruolo eroico nella trasmissione della fede in tempi di persecuzioni». Soprattutto nei tempi passati, quando i papà e le mamme spesso non erano in casa o avevano strane idee, confuse dalle ideologie in voga in quei tempi, «sono state proprio le nonne quelle che hanno trasmesso la fede».

Papa Francesco omelia del 19 novembre 2013, cappella di Santa Marta



Preghiera per la sera

Vivete nella fede,
trasmettetela ai figli,
testimoniatela nella vita,

Amate la Chiesa,
vivete in essa e per essa.

Fate spazio nel cuore
a tutti gli uomini,
perdonatevi a vicenda,
costruite ambienti di pace
ovunque siete.

Ai non credenti dico:
cercate Dio,
Egli sta cercando voi.

E ai sofferenti dico:
abbiate fiducia,
Cristo che vi ha preceduto
vi darà la forza
di far fronte al dolore.

Ai giovani:
spendete bene la vita,
è un tesoro unico.

A tutti:
la Grazia di Dio
vi accompagni ogni giorno.

san Giovanni Paolo II, papa



Buona giornata a tutti. :-)

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