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martedì 13 maggio 2025

Cari pellegrini di Fatima! - Greeting of the Holy Father John Paul II of the Sick at Fatima

 Cari pellegrini di Fatima!
Desidero ora rivolgere un particolare saluto ai numerosi malati qui presenti. Con esso intendo anche abbracciare quanti, sia nelle loro case che negli ospedali, ci accompagnano spiritualmente.
Il Papa vi saluta con vivo affetto, carissimi malati, assicurando un speciale ricordo nella preghiera per voi e per le persone che vi stanno accanto. Porto i desideri e le richieste di ciascuno presso l'Altare in cui Gesù incessantemente intercede e si sacrifica per l'umanità.
Sono venuto oggi in mezzo a voi come testimone di Gesù risorto. Lui sa che cosa è il patire; ha vissuto le angosce della morte; con la sua morte, però, ha ucciso la stessa morte, essendo Lui il primo umano, in assoluto, che si è liberato definitivamente dalle sue catene. Egli ha compiuto tutto l'itinerario dell'uomo fino alla patria del Cielo, dove ha preparato un trono di gloria per ognuno di noi.
Carissimo fratello malato!
Se qualcuno o qualsiasi cosa ti facesse pensare di essere al capo linea, non lo credere! Se conosci l'eterno Amore che ti ha creato, sai anche che c'è dentro di te un'anima immortale. Ci sono diverse stagioni nella vita; se per caso tu sentissi arrivare l'inverno, voglio che tu sappia che questa non è l'ultima stagione, perché l'ultima sarà la primavera: la primavera della risurrezione. La totalità della tua vita si estende infinitamente oltre i suoi confini terrestri: è previsto il Cielo.

Carissimi malati! Io so che "le sofferenze del momento presente non sono paragonabili alla gloria futura che dovrà essere rivelata in voi" (Rom 8, 18). Coraggio! In quest'Anno Santo, si riserva l’abbondanza della grazia del Padre su chi sa accoglierla con l’animo semplice e fiducioso del bambino. Gesù ce lo ha ripetuto nel brano evangelico proclamato poc’anzi. Tra questi "piccoli" sappiate porvi anche voi cari ammalati, affinché Gesù possa compiacersi in voi. Tra poco, Egli Si avvicinerà a voi per benedirvi di persona nel Santissimo Sacramento. Egli viene a voi con la promessa: "Ecco, Io faccio nuove tutte le cose" (Ap 21, 5).
Abbiate fiducia! Abbandonatevi nelle sue provvide mani, come hanno fatto i pastorelli Francesco e Giacinta.
Essi vi dicono che non siete soli. Il Padre celeste vi ama.
san Giovanni Paolo II

Dal saluto del Papa agli ammalati – Fatima, 13.5.2000




  Dear Pilgrims to Fátima!
I would now like to offer a special greeting to the sick, who are present here in large numbers, but I also extend it to all who, at home or in hospital, have joined us in spirit.
The Pope greets you with great affection, dear sick people, and assures you and those who are close to you of a special remembrance in prayer. I place the longings of each of you on the altar where Jesus continuously intercedes and sacrifices himself for humanity.
I have come among you today as a witness to the risen Jesus. He knows what it is to suffer; he experienced the anguish of death, but by his death he destroyed death itself and is absolutely the first human being to have freed himself from its chains once and for all. He traveled man's whole journey to the heavenly homeland, where he has prepared a throne of glory for each of us.
Dear sick brother or sister!
If someone or something makes you think that you have reached the end of the line, do not believe it! If you know the eternal Love who created you, you also know that there is an immortal soul within you. There are various seasons in life; if by chance you feel winter approaching, I want you to know that it is not the last season, because the last one will be spring:  the springtime of the Resurrection. Your whole life extends infinitely beyond its earthly limits:  heaven awaits you.
Dear sick people!
I know that "the sufferings of this present time are not worth comparing with the glory that is to be revealed to us" (Rom 8: 18). Take courage! In this Holy Year an abundance of the Father's grace is poured out on those who know how to receive it with the simple, trusting heart of a child. Jesus reminded us of this in the Gospel passage proclaimed earlier. Seek also to be numbered among these "little ones", dear sick people, so that Jesus will delight in you. In a little while he will draw near you to bless you personally in the Blessed Sacrament. He comes to you with the promise:  "Behold, I make all things new" (Rv 21: 5). Have trust! Abandon yourselves to his provident hands, as did the little shepherds Francisco and Jacinta. They are telling you that you are not alone. The heavenly Father loves you.



Saturday, 13 May 2000


Buona giornata a tutti :-)

domenica 11 maggio 2025

Auguri a tutte le mamme del mondo!

"Quante volte ve lo siete sentito dire dai vostri figli in tono accusatore?
E quante volte avete resistito alla tentazione di spiegar loro quanto li amavate?
Un giorno, quando i miei figli saranno abbastanza grandi da capire la logica che spinge una madre a comportarsi in un certo modo, glielo dirò.
Ti ho amato abbastanza da chiederti continuamente dove andavi, con chi e a che ora saresti tornato.
Ti ho amato abbastanza da insistere perché ti comprassi una bicicletta con i tuoi soldi, anche se noi potevamo permettercela e tu no.
Ti ho amato abbastanza da star zitta e lasciare che scoprissi da solo chi era l'amico che ti eri scelto.
Ti ho amato abbastanza da costringerti a restituire al proprietario del negozio la cioccolata già morsicata e confessare.
Ti ho amato abbastanza da restar lì come un gendarme per più di due ore a guardarti pulire la stanza, un lavoro che io avrei potuto fare in un quarto d'ora.
Ti ho amato abbastanza da dire "Si, vai pure al luna park. Non Importa se è il giorno della tua mamma."
Ti ho amato abbastanza da lasciare che vedessi la rabbia, la delusione, il disgusto e le lacrime nei miei occhi.
Ti ho amato abbastanza da non scusarmi mai con gli altri per le tue mancanze o cattive maniere.
Ti ho amato abbastanza da ammettere di aver avuto torto e chiederti scusa.
Ti ho amato abbastanza da ignorare quello che dicevano o facevano "le altre madri".
Ti ho amato abbastanza da lasciare che inciampassi, cadessi, ti facessi male, sbagliassi.
Ti ho amato abbastanza da lasciare che ti prendessi le responsabilità delle tue azioni, a sei, come a dieci, o a sedici anni.
Ti ho amato abbastanza da sospettare che avevi mentito sulla presenza dei genitori del tuo amico a quella festa, e lasciar correre... dopo aver scoperto che non mi sbagliavo.
Ti ho amato abbastanza da metterti a terra, lasciarti andare la mano, non rispondere alle tue suppliche... perché imparassi a stare in piedi da solo.
Ti ho amato abbastanza da accettarti per quello che sei, non per quello che avrei voluto che fossi.
Ma soprattutto ti ho amato abbastanza da continuare a dire "no",  anche sapendo che mi avresti odiato.
E' stata questa la decisione più difficile."

- Erma Bombeck -
Fonte:  "Se la Vita è un piatto di Ciliege, perché a me solo i Noccioli?" di Erma Bombeck


«Madre mia,

Ti chiamo madre anche se a mia volta sono diventata mamma. Sono anni che ti penso, e sebbene tutti dicano che sono impazzita per amore, sbagliano. Io sono impazzita per te. Sei stata la donna che ho odiato di più nella mia vita, perché eri bella, stupenda, regale, e perché sapevi tutto di tutti.

Ti devo la vita, non una ma cento volte, e a te devono la vita anche i miei figli. Questo mi fa rabbia. La tua bontà ha salvato tante persone, ma non mi hai mai insegnato che cosa è il male e da che parte va affrontato. Consideravo il male i tuoi rimproveri, i tuoi semplici castighi, quella guerra da cui mi salvavi tenendomi tra le braccia. Se tu avessi visto la tua piccola, gracile bambina alle prese coi cancelli di un manicomio, ne saresti morta. Invece sei morta in pace, memore dell'amore per noi.

Tu non sai che cosa vuol dire lottare contro un mostro. Non sai che cosa vuol dire scoprire in un giorno qualsiasi qualcuno che ha detto che io non avevo avuto una madre. Certo era qualcuno che non aveva visto i tuoi occhi, il tuo amore, i tuoi gesti imperiali, né quando mi carezzavi i capelli con mano lenta e conoscitrice dicendomi sottovoce: "Ho paura per te, perché un giorno diventerai un genio". Non mi hai detto: "una madre, una sposa", ma un genio e forse per obbedirti sono diventata grande, ma agli occhi di chi?

Ogni sera vorrei consolarti e dirti che la tua bambina aspetta che tu le misuri la febbre, e che tu la baci sulla fronte, e che tu picchi e punisca il vicino di casa che non mi saluta, e che tu urli contro l'uomo che mi ha abbandonato. Così sono le madri, le madri che guardano negli occhi i loro figli capendo di che cosa hanno paura». 

- Alda Merini -


Dipinto di Elena Kokin, "Mother with Child"
Sulla tua bianca tomba

Sulla tua bianca tomba
sbocciano i fiori bianchi della vita.
oh quanti anni sono già spariti
senza di te – quanti anni?

Sulla tua bianca tomba
ormai chiusa da anni
qualcosa sembra sollevarsi:
inesplicabile come la morte.

Sulla tua bianca tomba,
Madre, amore mio spento,
dal mio amore filiale
una prece:
A lei dona l'eterno riposo.

(Karol Wojtyla - Cracovia, primavera 1939)



Se hai la fortuna di avere ancora la mamma al tuo fianco, tienila stretta. Ridi insieme a lei, parlale e goditi ogni momento in sua compagnia. Questi sono i ricordi che un giorno ti scalderanno il cuore.

Se invece la tua mamma ti veglia dal cielo, possa tu sentire il suo amore in un soffio di vento, il suo sorriso nella luce del sole e la sua gentile presenza in ciò che ancora ti circonda.

-        Web -


Auguri a tutte le mamme del mondo!!
Smack! Vi voglio un mindi di bene!!

























domenica 27 aprile 2025

Ricordiamo questa data: 27 aprile 2014 Santi!!!! San Giovanni Paolo II e San Giovanni XXIII

Aprite gli occhi a visioni di pace!
Parlate un linguaggio di pace!
Fate gesti di pace!
Perché la pratica della pace porta alla pace.
La pace si rivela e si offre a coloro che realizzano,
giorno dopo giorno,
tutte quelle forme di pace di cui sono capaci.

"La pace si costruisce"
(Karol Wojtyła)



























Come i due discepoli del Vangelo,
ti imploriamo, Signore Gesù: rimani con noi!
Tu, divino Viandante,
esperto delle nostre strade
e conoscitore del nostro cuore,
non lasciarci prigionieri delle ombre della sera.
Sostienici nella stanchezza,
perdona i nostri peccati,
orienta i nostri passi sulla via del bene.
Benedici i bambini,
i giovani, gli anziani,
le famiglie, in particolare gli ammalati.
Benedici i sacerdoti e le persone consacrate.
Benedici tutta l'umanità.
Nell' Eucarestia ti sei fatto "farmaco d'immortalità"
dacci il gusto di una vita piena,
che ci faccia camminare su questa terra
come pellegrini fiduciosi e gioiosi,
guardando sempre al traguardo
della vita che non ha fine.
Rimani con noi, Signore!
Rimani con noi! Amen

- Beato Giovanni Paolo II -



Regina della Pace – Giovanni Paolo II

Vergine, Madre nostra! prega per noi adesso.
Concedici il dono inestimabile della pace,
di perdonare tutti gli odi ed i rancori,
la riconciliazione di tutti i fratelli.
Che cessi la violenza e la guerriglia.
Che progredisca e si consolidi il dialogo
e si inauguri una convivenza pacifica.
Che si aprano nuovi cammini di giustizia e di prosperità.
Lo chiediamo a te che invochiamo come Regina della Pace.
Adesso e nell’ora della nostra morte!
Ti affidiamo tutte le vittime dell’ingiustizia e della violenza,
tutti coloro che sono morti nelle catastrofi naturali,
tutti quelli che nell’ora della morte
si rivolgono a te come Madre e Patrona.
Sii per tutti noi, Porta del Cielo,
vita, dolcezza e speranza,
perché insieme possiamo con te
glorificare il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Amen.























Preghiera della sera

Oh Signore,
mentre la luce del giorno si dilegua
e scompare e discende la sera,
nella Tua clemenza veglia sulle case di tutti,
particolarmente si prolunghi il palpito
della Tua bontà e del Tuo conforto
là dove la sofferenza e le preoccupazioni
delle umane miserie sono più vive, sugli ammalati, gli afflitti, sui poveri, vecchi e i bambini.
Allontana i sogni e i fantasmi notturni.
Frena le tentazione del nemico che attenta alle nostre anime.
Proteggi la Tua Santa Chiesa che,
da tutti i punti della terra ci accoglie benigna e pia.
La tua benedizione sia sempre sopra di noi e i nostri cari,
oh Signore.
Così sia.

- papa Giovanni XXIII - 


Buona giornata a tutti :-)

mercoledì 16 aprile 2025

Il martirio di Rabbi Akiva

 Secondo il Talmud, per cercare di eliminare per sempre l’Ebraismo, il governo Romano proibì ai Maestri Ebrei di insegnare la Torah.
Tuttavia, Rabbi Akiva si rifiutò di seguire questo decreto e fu catturato e condannato a morte.
Mentre il torturatore gli bruciava la pelle, il Rabbino sorrideva e recitava le preghiere della sera, collegandosi così con il sacrificio serale nel Tempio di Gerusalemme.
I suoi discepoli volevano risparmiargli quell’ultimo sforzo: “Maestro, ora però sei dispensato!”.
Ma Rabbi Akiva disse:
«Per tutta la vita mi sono tormentato a causa del verso:
“Amerai il Signore tuo Dio con tutta l’anima”, con il mio ultimo respiro, e mi sono sempre chiesto quando sarei stato capace di adempiere questo precetto, ed ora che finalmente posso adempierlo, non dovrei farlo?»
Allora egli cominciò a recitare lo Shemà:
“Ascolta Israele, Hashem è il nostro Dio, Hashem è uno” (Shemà Yisrael, Hashem Elohenu Hashem Echad) e morì mentre pronunciava l’ultima parola.
Si racconta che in quel momento una voce dal Cielo proclamò:
«Tu sei beato Akiva, il tuo respiro si è spento con “Echad”. Tu sei beato Akiva, avrai una parte nel Mondo Avvenire.»

(Questo racconto si trova nel Talmud Bavlì, Berachot 61b)


Caravaggio, La negazione di S. Pietro

Decisivo nella vicenda fu quello che avvenne nella notte tra il giovedì e il venerdì della Passione. 
Cristo, condotto fuori della casa del sommo sacerdote, fissò Pietro negli occhi. L’apostolo, che lo aveva appena rinnegato tre volte, folgorato da quello sguardo, comprese tutto. 
Gli tornarono alla mente le parole del Maestro e si sentì trafiggere il cuore. “E uscito, pianse amaramente”. 
Il pianto di Pietro ci scuota nell’intimo, sì da spingerci ad un’autentica purificazione interiore. 

- San Giovanni Paolo II, papa -



Una domanda e un rimprovero, le parole di Gesù rivolte ai discepoli, a Pietro, a ciascuno di noi. 
Il Vangelo di oggi è stretto in questa morsa perché fuoriesca il pus che giace nascosto nei nostri cuori e nelle nostre menti. 
Pensare secondo gli uomini, ecco il veleno. 
La parola greca che nel Vangelo indica il pensiero assume una gamma di significati che ruotano attorno a quello più profondo di sapienza. La stessa che diviene astuzia nel caso del serpente. Ma indica anche la sapienza creatrice di Dio, come appare in più testi della letteratura sapienziale, dove assume il senso di giudizio, perspicacia, discernimento. 
Nei Vangeli, il termine indica spesso una sapienza capace di valutare, aspirare a una meta, prendere posizione. 
Il pensiero è dunque legato alla sapienza, che può essere secondo la carne o secondo Dio. 
E' una sorta di Dna spirituale, la molecola chiave nell'economia della cellula. Come in una catena di informazioni, nel Dna è contenuta l'informazione genetica dalla quale partono tutte le informazioni su come deve essere fatta e su cosa deve produrre una cellula. L'informazione viene poi trasmessa alle generazioni successive. 
Potremmo allora chiederci quale sapienza è all'origine dei nostri pensieri, delle aspirazioni, delle scelte e dei nostri atti. Se il nostro Dna spirituale stia scrivendo una catena carnale o una catena divina. Se in noi tutto è scomposto, frammentato, se i dubbi la fanno da padrone, oppure se si vi è un centro, un'origine che infonde pace, gioia, gratitudine. Seguiamo il Signore o lo prendiamo in disparte scandalizzati dalla Croce? Appartiene a Cristo chi ne ha lo Spirito e il pensiero. 
Pensare secondo la carne, seguirne i desideri significa essere nemici di Dio. Pietro con i suoi pensieri umani, carnali, era un nemico di Dio, sino ad identificarsi con Satana diventando così scandalo, l'inciampo sul cammino di obbedienza che il Figlio doveva percorrere. 
Il pensiero di Pietro si era posto davanti e di traverso a quello di Dio. Gesù doveva soffrire ed essere rifiutato per risorgere. Era questa la missione di Cristo, del Messia, che Pietro aveva pur riconosciuto e confessato. 
Era il Figlio dell'uomo, l'Uomo che realizzava il pensiero di Dio. 
Era la Sapienza stessa di Dio, la scandalosa Sapienza della Croce. Per questa sapienza Egli doveva donare la vita, e non era un dovere morale, ma, come suggerisce l'originale greco, era una necessità di tipo naturale. Era nel suo Dna l'amore per i propri amici e anche per i propri nemici, sino alla morte. Lui pensava un amore infinito.
Altro aveva in mente Pietro. 
Altro abbiamo in mente noi. 
Anziani, sacerdoti, scribi, sono tutte categorie che ci portiamo dentro. Costituiscono la catena del Dna dei nostri pensieri: prestigio, potere, intelligenza, religione vista e usata come un totem capace di soddisfare i nostri desideri. 
Gesù è infatti rifiutato proprio dai nostri pensieri, la cui immagine appare chiaramente nelle categorie "religiose" che storicamente lo condurranno al supplizio: 
"Sono le tre maschere dell'unico male, l'egoismo... Corrispondono alle tre concupiscenze sulle quali si struttura il mondo...e ai tre aspetti seducenti e illusori del frutto proibito, che già ad Eva parve buono, bello e desiderabile" (Silvano Fausti, Ricorda e racconta il Vangelo). 
Il veleno di satana, il Dna impazzito dei nostri pensieri. Ma proprio qui appare la salvezza, per Pietro e per ciascuno di noi. L'amore infinito di Gesù, che chiama per nome il nostro pensiero corrotto, per tirar fuori ed espellere il veleno che ci distrugge. 
Satana e Pietro, tu ed io. Satana che occulta la verità scoprendone solo un pezzettino. Satana che mostra il rifiuto e la morte e nasconde la risurrezione. E Pietro ci casca, e sgrida il Signore. 
Non ha sentito, non ha potuto ascoltare la buona notizia che il Signore aveva annunciato subito dopo quella della passione, si era bloccato alla parte che riguardava il dover soffrire; il suo pensiero inquinato gli aveva sottratto l'epilogo di Gloria. Non aveva compreso l'amore, il dover morire per risuscitare, il dover caricarsi del rifiuto e dei peccati, per cancellarli e per risorgere, garanzia del perdono e della vita eterna. Lo capirà più tardi, quando l'evento annunciato si farà carne in Lui, la carne santificata dallo Spirito di Cristo risorto. Quando il pensiero sarà, per mezzo dello Spirito Santo, lo stesso pensiero di Cristo, e guiderà la sua carne ad essere offerta in una missione identica a quella del Signore. 
La Croce che ora rifiuta sarà il suo destino, la morte con la quale glorificherà chi ha rifiutato. E così per noi. 
Esattamente quello che stiamo oggi rifiutando sarà il nostro trofeo, il candelabro sul quale brillerà la luce del Padre in noi. 
Malattie, fallimenti, rifiuti. La nostra croce. 
Per ora però, Pietro deve scendere, tornare, convertirsi. Tornare a camminare dietro Gesù. La traduzione scelta non ci aiuta a capire l'amore di Gesù verso Pietro. In greco non dice "lungi da me" ma "dietro di me". Quest'ultima è l'espressione che caratterizza il discepolo. 
Gesù vuole Pietro vicino come vuole noi con Lui, ma al nostro posto. Non ci giudica, ci illumina. Ci dice la verità svelando quello che abbiamo nel cuore e nella mente. E ci attira a sé con amore, per imparare a seguirlo, a camminare umilmente ogni giorno dietro di Lui, per conoscerlo negli eventi della vita. Seguirlo e conoscerlo nella misura in cui conosciamo noi stessi. 
Siamo oggi chiamati a pregare con San Francesco:
"Chi sei tu Signore, e chi sono io?" (Considerazioni sulle stimmate). 
Camminare con Lui per ricevere da Lui, in dono, il suo Spirito, il Dna sano della Sapienza celeste, quella della Croce, per pensare le cose secondo Dio, quelle di lassù per vivere quaggiù. 
"Noi, invece, abbiamo un’altra misura: il Figlio di Dio, il vero uomo. É lui la misura del vero umanesimo. 
“Adulta” non è una fede che segue le onde della moda e l’ultima novità; adulta e matura è una fede profondamente radicata nell’amicizia con Cristo. É quest’amicizia che ci apre a tutto ciò che è buono e ci dona il criterio per discernere tra vero e falso, tra inganno e verità" (card. Joseph Ratzinger, Omelia nella Missa pro eligendo Romano Pontifice).

- don Antonello Iapicca -



Buona giornata a tutti. :-)



venerdì 3 gennaio 2025

Rimani con noi, Signore - san Giovanni Paolo II, papa

 


Come i due discepoli del Vangelo,
ti imploriamo, Signore Gesù: rimani con noi!
Tu, divino Viandante,
esperto delle nostre strade
e conoscitore del nostro cuore,
non lasciarci prigionieri delle ombre della sera.
Sostienici nella stanchezza,
perdona i nostri peccati,
orienta i nostri passi sulla via del bene.
Benedici i bambini,
i giovani, gli anziani,
le famiglie, in particolare gli ammalati.
Benedici i sacerdoti e le persone consacrate.
Benedici tutta l'umanità.
Nell' Eucarestia ti sei fatto "farmaco d'immortalità"
dacci il gusto di una vita piena,
che ci faccia camminare su questa terra
come pellegrini fiduciosi e gioiosi,
guardando sempre al traguardo
della vita che non ha fine.
Rimani con noi, Signore!
Rimani con noi! Amen

Beato Giovanni Paolo II




Certi vuoti, Signore,
scavano il volto
e fanno l’uomo diverso.
Certi vuoti, Signore,
spingono su strade sbagliate
a cercare pienezze bugiarde.
Certi vuoti, Signore,
inquinano gli occhi.
Certi vuoti, Signore,
portano a fondo,
ma anche sul fondo, Signore,
Tu tendi la mano
Ai tuoi figli
E li disseti
Con acqua limpida
Che disseta e sazia.
Certi vuoti, Signore,
solo Tu li puoi colmare.

di Patrizio Righero


“Il valore di una persona risiede in ciò che è capace di dare e non in ciò che è capace di prendere.”

- Albert Einstein - 



Preghiera per la sera

E’ passato un altro giorno Signore,
è passato un altro giorno
e ho percorso un altro tratto delle strade della vita.
Perdonami per tutte le volte che ho risposto “Si” alla tua parola
per poi comportarmi nel modo contrario.
Perdonami per tutte le volte che ho fatto il bene
solo dopo alcuni ripensamenti ed indecisioni.
Aiutami domani a ritrovare l’entusiasmo
per accogliere senza condizioni il tuo difficile invito ad amare i fratelli.
Il silenzio della notte renda più vera la mia preghiera,
perché con il riposo del corpo,
il cuore possa contemplare l’ampiezza
e la profondità della tua pace. Amen


Buona giornata a tutti. :-)