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martedì 1 ottobre 2013

Lo Sposo dell'anima, scritti e preghiera d'intercessione - Santa Teresa di Gesù d'Avila -


«Si, o bontà infinita del mio Dio, (...) come sopportate chi vi permette di stargli vicino! Che buon amico dimostrate di essergli, Signore! 
Come lo favorite, e con quanta pazienza sopportate la sua condizione aspettando che si conformi alla vostra! Tenete in conto ogni istante che egli trascorre in amarvi e per un attimo di pentimento dimenticate le offese che vi ha fatte. Questo io so per esperienza, e non capisco, o mio Creatore, perché il mondo non corra tutto ai vostri piedi per intrecciare con Voi questa particolare amicizia. Se vi avvicinassero, diverrebbero buoni anche i cattivi, quelli cioè che non sono della vostra condizione, purché vi permettessero di star con loro un due ore al giorno, nonostante che il loro spirito andasse agitato da mille sollecitudini e pensieri di mondo come il mio» (Vit. 8,6; cfr. 22,14).

«Sappiate, figliole mie, che questo vostro Sposo non vi perde mai di vista, né sono bastate, perché lasciasse di guardarvi, le mille brutture e abominazioni che gli avete fatto soffrire. Ora, è forse gran cosa che togliendo gli occhi dagli oggetti esteriori, li fissiate alquanto su di Lui? Ricordate ciò che dice alla Sposa: non aspetta che un vostro sguardo per subito mostrarvisi quale voi la bramate. Stima tanto questo sguardo, che per averlo non lascia nulla di intentato» (Cam. 26, 3; cfr. Rel. 33, 3).




Son nata per Te, per Te è il mio cuore
Dimmi che vuoi da me, dimmi, Signore!
Sapienza eterna, Altezza inaccessibile,
Signor dell'alma mia,
non ti sdegnar se, del suo nulla immemore,
oggi il mio cuor vorria
a Te dolce innalzare inno d'amore,
Dimmi che vuoi da me, dimmi, Signore!
Son tutta tua; la tua bontà ineffabile
m'ha dal nulla creata,
m'ha redenta e chiamata in questo ospizio,
ed io fui sempre ingrata!...
Ma di dannarmi mai ti resse il cuore...
Dimmi che vuoi da me, dimmi, Signore!
Che cosa vuoi, o mio Signor, che faccia
per Te quest'alma mia,
sì incapace ad oprar, sì miserabile,
sì peccatrice e ria?
Eccomi quivi ai piedi tuoi, mio Amore:
Dimmi che vuoi da me, dimmi, Signore!
La mia vita, il mio cuor, il corpo e l'anima,
quanta, Signor, io sono, 
tutto ai Tuoi piedi, o Sposo mio dolcissimo, 
tutto depongo e dono, 
ed ostia mi sacro a Te d'amore.
Dimmi che vuoi da me, dimmi, Signore!
Vita o morte, trionfo oppur infamia,
infermità o salute,
Sia che in pace Tu mi voglia o in orride
pene continue e acute,
tutto accetta e gradisce questo cuore;
Dimmi che vuoi da me, dimmi, Signore!
Dammi ricchezza o povertà riservami,
inferno dammi o cielo,
vita sepolta fra più dense tenebre
o sole senza velo:
a tutto mi sottometto, o dolce Amore:
Dimmi che vuoi da me, dimmi, Signore!
L'alma, se vuoi, di gioia inalterabile
oppur d'assenzio inonda;
divozione, orazione, ratti ed estasi
o siccità profonda;
nel tuo volere trova pace il cuore;
Dimmi che vuoi da me, dimmi, Signore!
Sia che il mondo per sapienza illumini
o per stoltezza attristi,
sia che giorni d'abbondanza attendanmi
o d'ogni ben sprovvisti,
inalterato t'avrò sempre amore.
Dimmi che vuoi da me, dimmi, Signore!
Se vuoi che vita spensierata godami,
vò qui per Te gioire;
se vuoi che assidua nel lavor m'astenui,
vò nel lavorar morire;
quanto a Te piace, tutto accetta il cuore;
Dimmi che vuoi da me, dimmi, o Signore!
Vengan gli strazi del Calvario o vengano
pur del Tabòr gli incanti;
goda, giovanni, sul Tuo petto, o spasimi,
Giobbe, fra pene e pianti;
vite frondosa o sterpo senz'umore;
Dimmi che vuoi da me, dimmi, Signore!
Giuseppe per calunnia chiuso in carcere
o vicerè d'Egitto;
Davidde sovra il trono e nella gloria
o per deserti afflitto;
Giona nel pesce o accolto banditore;
Dimmi che vuoi da me, dimmi, Signore!
Parli oppur taccia, inaridisca o prodiga
frutti in fecondo seme
di terror la tua legge inondi l'anima 
o di gioconda speme.
per Te soltanto pulserà il mio cuore;
Dimmi che vuoi da me, dimmi, Signore!
Son nata per Te, per Te è il mio cuore
Dimmi che vuoi da me, dimmi, Signore!

Teresa di Gesù


Il castello interiore

«Possiamo considerare la nostra anima come un castello fatto di un sol diamante o di un tersissimo cristallo , nel quale vi siano molte mansioni, come molte ve ne sono in cielo. (...) al centro, in mezzo a tutte, vi è la stanza principale, quella dove si svolgono le cose di grande segretezza tra Dio e l'anima ».


«Dobbiamo ora vedere il modo di poter entrare. Sembra che dica uno sproposito, perché se il castello è la stessa anima, non si ha certo bisogno di entrare, perché si è già dentro. (...) Però dovete sapere che vi è grande differenza tra un modo di esservi e un altro, perché molte anime stanno soltanto nei dintorni, (...) senza curarsi di andare innanzi, né sapere cosa si racchiuda in quella splendida dimora, né chi l'abiti, né quali appartamenti contenga. Se avete letto in qualche libro di orazione consigliare l'anima ad entrare in se stessa, è proprio quello che intendo io».

«Per quanto io ne capisca, la porta per entrare in questo castello è l'orazione e la meditazione ».

«Le anime senza l'orazione sono come un corpo storpiato e paralitico che ha mani e piedi, ma non li può muovere. Ve ne sono di così ammalate e talmente avvezze a vivere fra le cose esteriori, da esser refrattarie a qualsiasi cura, quasi impotenti a rientrare in se stesse. Abituate a un continuo contatto con i rettili e gli animali che stanno intorno al castello, si son fatte quasi come essi e non sanno più vincersi, nonostante la nobiltà della loro natura e la possibilità che hanno di trattare nientemeno che con Dio» (Mans. I, 1,3,5, 6,7).



O Serafica Santa Teresa,
per quella fedeltà con cui servisti fino alla morte il tuo mistico sposo Gesù,
vivendo sempre con la continua pratica della meditazione,
della preghiera e della penitenza cristiana,
ottienimi di essere sempre fedele alle promesse fatte a Gesù.
Tu che hai assicurato grazie a tutti,
promettendo una pioggia di rose, ascolta questo tuo devoto
che ti domanda....  (grazia).
Grazie, o buona Santina, della tua intercessione:
fa in modo che, amando come te Gesù in questa terra,
andiamo un giorno con te a contemplarlo in cielo.
Gloria...


S. Teresita vi protegga sempre e vi accompagni da Gesù, insieme a Maria. Amen!

Buona giornata a tutti. :-)





giovedì 29 agosto 2013

In prigione, per Cristo - card. François Xavier Nguyen van Thuan -

Gesù,
ieri pomeriggio, festa di Maria Assunta,
sono stato arrestato.
Trasportato durante la notte da Saigon fino a Nhatrang
quattrocentocinquanta chilometri di distanza
in mezzo a due poliziotti,
ho cominciato l'esperienza di una vita di carcerato.
Tanti sentimenti confusi nella mia testa: tristezza, paura, tensione,
il mio cuore lacerato
per essere allontanato dal mio popolo.
Umiliato, ricordo le parole della Sacra Scrittura:
«E stato annoverato tra i malfattori
- et cum iniquis deputatus est» (Lc 22,37).

Ho attraversato in macchina le mie tre diocesi, Saigon, Phanthiet, Nhatrang:
con tanto amore verso i miei fedeli,
ma nessuno di loro sa che il loro Pastore sta passando,
la prima tappa della sua Via crucis.
Ma in questo mare di estrema amarezza,
mi sento più che mai libero. Non ho niente con me,
neanche un soldo, eccetto il mio rosario
e la compagnia di Gesù e Maria.
Sulla strada della prigionia ho pregato:
«Tu sei il mio Dio e il mio tutto ».

Gesù,
ormai posso dire come san Paolo:
«Io Francesco, a causa di Cristo, ora sono in prigione
- ego Franciscus, vinctus Jesu Christi pro vobis» (Ef 3,1).
Nel buio della notte
in mezzo a questo oceano di ansietà, d'incubo,
piano piano mi risveglio:

«Devo affrontare la realtà ».
«Sono in prigione,
se aspetto il momento opportuno
per fare qualcosa di veramente grande,
quante volte nella vita mi si presenteranno
simili occasioni?
No, afferro le occasioni che si presentano ogni giorno,
per compiere azioni ordinarie in un modo straordinario ».

Gesù,
io non aspetterò, vivo il momento presente, colmandolo di amore.
La linea retta è fatta di milioni di piccoli punti uniti uno all'altro.
Anche la mia vita è fatta di milioni di secondi e di minuti uniti uno all'altro.
Dispongo perfettamente ogni singolo punto
e la linea sarà retta.
Vivo con perfezione ogni minuto
e la vita sarà santa.
Il cammino della speranza è lastricato di piccoli passi di speranza.
La vita di speranza è fatta di brevi minuti di speranza.
Come tu, Gesù, che hai fatto sempre ciò che piace al Padre tuo.
Ogni minuto voglio dirti:
Gesù, ti amo,
la mia vita è sempre una «nuova ed eterna alleanza» con te.
Ogni minuto voglio cantare con tutta la Chiesa:
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo...


Residenza obbligatoria
a Cây-Vông (Nhatrang, Centro Viet Nam),
16 agosto 1975,
all'indomani dell'Assunzione di Maria


(card. François Xavier Nguyen van Thuan)



Preghiera per la canonizzazione del Servo di dio Card. Van Thuan





"Non lasciarti scoraggiare dai fallimenti. Se hai cercato di fare la volontà di Dio, ogni fallimento può essere un successo ai suoi occhi, perchè questo è il modo che Dio ha scelto. 
Guarda all'esempio di Gesù sulla Croce."

- Servo di Dio Card. Van Thuan -



Foto dell'Esequie del Card. Van Thuan, in data 16 Settembre 2002



"Saremo giudicati da Dio sulla carità, su come lo avremo amato nei nostri fratelli, specialmente i più deboli e bisognosi. Certo, dobbiamo sempre tenere ben presente che noi siamo giustificati, siamo salvati per grazia, per un atto di amore gratuito di Dio che sempre ci precede; da soli non possiamo fare nulla.
La fede è anzitutto un dono che noi abbiamo ricevuto.
Ma per portare frutti, la grazia di Dio richiede sempre la nostra apertura a Lui, la nostra risposta libera e concreta.
Cristo viene a portarci la misericordia di Dio che salva. A noi è chiesto di affidarci a Lui, di corrispondere al dono del suo amore con una vita buona, fatta di azioni animate dalla fede e dall’amore”.

Papa Francesco


giovedì 15 agosto 2013

Omaggio nel giorno dell'Assunta in Cielo -

L'Assunzione di Maria, Corrado Giaquinto da Molfetta

 Preghiera per l’Assunzione della B.V. Maria

O Vergine Immacolata, Madre di Dio e Madre degli uomini,
noi crediamo nella tua assunzione in anima e corpo al cielo,
ove sei acclamata da tutti i cori degli angeli e da tutte le schiere dei santi.
E noi ad essi ci uniamo per lodare e benedire il Signore che ti ha esaltata sopra
tutte le creature e per offrirti l'anelito della nostra devozione e del nostro amore.
Noi confidiamo che i tuoi occhi misericordiosi si abbassino sulle nostre miserie
e sulle nostre sofferenze; che le tue labbra sorridano alle nostre gioie
e alle nostre vittorie; che tu senta la voce di Gesù ripeterti per ciascuno di noi:
Ecco tuo figlio.
E noi ti invochiamo nostra madre e ti prendiamo, come Giovanni, per guida,
forza e consolazione della nostra vita mortale.
Noi crediamo che nella gloria, dove regni vestita di sole e coronata di stelle,
sei la gioia e la letizia degli angeli e dei santi.
E noi in questa terra, ove passiamo pellegrini, guardiamo verso di te,
nostra speranza; attiraci con la soavità della tua voce per mostrarci un giorno,
dopo il nostro esilio, Gesù, frutto benedetto del tuo seno, o clemente,
o pia, o dolce Vergine Maria.

(Papa Pio XII)


Maria

Chi ama currit, volat, laetatur. Amare significa correre con il cuore verso l'oggetto amato. 
Ho iniziato ad amare la Vergine Maria prima ancora di conoscerla... le sere al focolare sulle ginocchia materne, la voce della mamma che recitava il rosario. 

(Papa Giovanni Paolo I)


Giotto,  la visitazione: Incontro di Elisabetta e Maria. Cappella degli Scrovegni, Padova.


[Dio] creò la Vergine Maria, e cioè fece sorgere sulla terra una purezza così intensa da potere, in seno a tanta trasparenza, concentrarsi fino ad apparirvi bambino. Ecco, espressa nella sua forza e nella sua realtà, la capacità che la purezza ha di far nascere il Divino in mezzo a noi.


- Pierre Teilhard de Chardin - 



L'Annunciazione di Simone Martini.  Dalla bocca dell'angelo fuoriesce la scritta in caratteri dorati con la salutazione angelica.

Volto Madonna di Fatima



La Pietà, Michelangelo Buonarroti, Basilica di San Pietro, Roma

Preghiera a Maria Regina - Sant'Alfonso Maria de' Liguori

O Madre del mio Dio e mia Signora Maria,
mi presento a Te che sei la Regina del Cielo e della terra
come un povero piagato davanti ad una potente Regina.

Dall'alto trono dal quale tu siedi, non sdegnare,
Ti prego, di volgere gli occhi su di me, povero peccatore.

Dio Ti ha fatta così ricca per aiutare i poveri
e Ti ha costituita Madre di Misericordia
affinché Tu possa confortare i miserabili.
Guardami dunque e compatiscimi.

Guardami e non mi lasciare se non dopo avermi trasformato
da peccatore in Santo.

Mi rendo conto di non meritare niente, anzi, per la mia ingratitudine dovrei essere privato di tutte le grazie che per tuo mezzo ho ricevuto dal Signore; ma Tu che sei la Regina di Misericordia non cerchi i meriti, bensì le miserie per soccorrere i bisognosi. Chi è più povero e bisognoso di me?

O Vergine sublime, so che Tu, oltre ad essere la Regina dell'universo, sei anche la mia Regina. Voglio dedicarmi completamente ed in modo particolare al tuo servizio, affinché Tu possa disporre di me come Ti piace. Perciò Ti dico con San Bonaventura: "O Signora, mi voglio affidare al tuo potere discreto, perchè Tu mi sostenga e governi totalmente.
Non mi abbandonare". Guidami Tu, Regina mia, e non lasciarmi solo. Comandami, utilizzami a Tuo piacere, castigami quando non Ti ubbidisco, poiché i castighi che mi verranno dalle Tue mani mi saranno salutari.

Ritengo più importante essere tuo servo piuttosto che signore di tutta la terra. "Io sono tuo: salvami". O Maria, accoglimi come tuo e pensa a salvarmi. Non voglio più essere mio, mi dono a Te.
Se nel passato Ti ho servito male ed ho perduto tante belle occasioni per onorarti, in avvenire voglio unirmi ai tuoi servi più innamorati e fedeli.
No, non voglio che da oggi in poi qualcuno mi superi nell'onorarti e nell'amarti, mia amabilissima Regina. Prometto e spero di perseverare così, con il tuo aiuto. Amen.

(Sant'Alfonso Maria de Liguori)



Ecco: la vergine  concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele.

- Libro di Isaia  -



Preghiera della notte a Maria

Madre, fa bene pregare dinanzi la tua dolce immagine!
Quando in ginocchio, gli occhi fissi su di te, tu mi parli, io comprendo il tuo soave linguaggio,
Poi sento che mi viene da piangere, senza sapere il perché.
Ma, intanto, sono felice... Quando dico che ti amo,
quando il mio sguardo cerca e trova il tuo;
Attraverso le vetrate, nel momento che la pallida luna,
ci illumina con il suo raggio diafano;
Quando, lontano, tutto si assopisce nelle braccia della natura triste;
quando il silenzio scende al calar delle ombre,
la mia anima, allora, si eleva sino a te, tranquilla e pura
ed io sento che la felicità mi invade dolcemente.
Madre, quando verrà la mia ultima ora, simile alla corolla
che si china su di te, questa notte, sul tuo altare,
Oh! Volgere il mio sguardo verso la tua dolce aureola,
e addormentarmi... addormentarmi... nel tuo seno materno.

Félix Anizam

"Le rose del mio vecchio giardino"
Editore dei "Rayons" - 1934




Buona festa dell'Assunta a tutti. :-)


                                                                                   www.leggoerifletto.it






domenica 23 giugno 2013

Supplica a San Francesco d'Assisi -


Supplica a San Francesco

Santo Francesco, pellegrino di Dio,
insegnaci a diventare, da uomini distratti,
cercatori attenti del Signore in ogni cosa.
Fermandoci in preghiera alla tua Tomba,
parlaci del Signore Gesù,
tu che l’hai amato e seguito come un vero discepolo.
Santo Francesco, ascoltatore di Dio,
insegnaci a sostare in ascolto, in mezzo ai tanti rumori della nostra vita,
della Parola di libertà, di perdono, di speranza
che nasce dal Vangelo di Gesù.
Santo Francesco, fratello di tutti,
insegnaci a partire da questo luogo
con il desiderio di amare e perdonare
perché nella nostra misericordia
e nel nostro lavoro e servizio quotidiano
mostriamo il volto Paterno e Materno di Dio.
Santo Francesco, uomo fatto preghiera,
prega tu stesso per noi che spesso non sappiamo come pregare.
Con la tua voce adoriamo il Signore dell’universo,
il Signore Forte e Potente, il Signore che è Bellezza e Bontà,
il Signore che è Tenerezza e Perdono.
Con la tua voce lodiamo il Signore per ogni creatura che parla di Lui,
per ogni famiglia, per ogni vita di uomo.
Santo Francesco, che accogli i poveri e li ami,
accoglici e presenta le nostre povertà al Padre:
il dolore di molti che soffrono nel corpo e nello spirito,
la solitudine e l’abbandono dei deboli e degli anziani,
le speranze dei giovani, le fatiche quotidiane
di credere e di essere fedeli al Signore nella famiglia e nella vita sociale,
Ricchi di cose, ma bisognosi di essere amati da Dio,
e di amarci fra noi,
insegnaci a non attaccarci a niente
per essere liberi nel cuore,
di quella libertà che tu hai avuto.
Santo Francesco, uomo di fede, di speranza e di carità,
aiutaci ad amare la Chiesa, a volte ferita dai limiti umani,
ma con i segni della presenza del suo Signore.
Non farci rinunciare a dare il nostro contributo
perché la Chiesa di Cristo diventi un popolo santo.
Santo Francesco, modello dei minori,
rendi perseveranti coloro che vogliono servire Cristo nella tua via.
Santo Francesco, poverello di Dio e ricco di amore per tutti,
a te che sei il nostro fratello affidiamo ogni nostra preghiera
e la preghiera di ogni uomo che in te vede il fratello in umanità,
il cristiano, il prefetto discepolo di Gesù,
perché tutto tu presenti al cuore di Dio.
Amen.



Con Francesco alla Sequela di Cristo
Oh come sono belli i piedi di quel messaggero di lieti annunzi il cui nome è Francesco, il Poverello di Assisi, di Greccio e della Verna.
Francesco, amante di tutte le creature
Intercedi per noi
Francesco conquistato dall’amore del Divin Bambino nato nella grotta di Betlemme.
Francesco, nel cui cuore Cristo cominciò a regnare perché anche per mezzo del povertà del discepolo noi comprendessimo meglio la povertà di Gesù e fossimo indotti a pensieri di amore e di pace.
Francesco, amante del Creatore e di ogni creatura.
Francesco, promotore della pace sulla terra.
Francesco, eloquente immagine di Cristo.
Francesco, araldo delle otto beatitudini.
Francesco evangelista della carità di Dio.



“Il Signore ci ha fatto inquieti per cercarlo, per trovarlo, per crescere. Ma se il nostro tesoro è un tesoro che non è vicino al Signore, che non è dal Signore, il nostro cuore diventa inquieto per cose che non vanno, per questi tesori… Tanta gente, anche noi siamo inquieti… Per avere questo, per arrivare a questo alla fine il nostro cuore si stanca, mai è pieno: si stanca, diventa pigro, diventa un cuore senza amore. La stanchezza del cuore. Pensiamo a quello. 
Io cosa ho: un cuore stanco, che soltanto vuol sistemarsi, tre-quattro cose, un bel conto in banca, questo, quell’altro? 
O un cuore inquieto, che sempre cerca di più le cose che non può avere, le cose del Signore? Questa inquietudine del cuore bisogna curarla sempre”.

Papa Francesco - Omelia 21 giugno 2013

Buona giornata a tutti. :-)







giovedì 13 giugno 2013

Preghiera a Sant’Antonio nell’afflizione, intercessione -

Amorosissimo Sant’Antonio, tenero protettore delle anime afflitte,
io mi prostro umilmente davanti alla tua immagine con il cuore straziato.
Nella piena dei mali che mi opprimono a chi posso rivolgermi per avere tranquillità e pace, se non a te che sei lo speciale ritrovatore delle cose perdute?
E qual motivo di confidenza e di speranza non devo avere in te che tutti invocano il Santo dei miracoli?
Nello splendore della gloria, ove Dio volle premiare le tue eroiche virtù,
non puoi dimenticare chi soffre.
Mentre sulla terra fosti tutto carità per il prossimo, e per accorrere in suo aiuto  rompesti spessissimo le leggi della natura e operasti i più insigni prodigi, è possibile che ora, e solamente per me,tu abbia a negare la tua intercessione?
Il mondo abbandona i suoi amici nel tempo della sventura!
Per te, tenerissimo amico di Dio, è questo il tempo  in cui concedi più spesso i tuoi soccorsi.
Ebbene, caro Santo, tu vedi quali pene io soffra e quali angustie mi opprimono.
Sii, te ne prego, il mio amoroso e potente protettore:
sollevami da tanti affanni, perché io non ne posso più!
Vedi che sono in procinto di soccombere sotto il peso di tante sventure che mi tormentano e di tanti nemici che mi assediano.
Intorno a me non veggo che tenebre, desolazione e tempeste:
un raggio di speranza lo trovo solo nel tuo valevole patrocinio.
Potresti lasciarmi deluso?
Se Dio, per i suoi imprescrutabili fini, non vuol togliermi da sì fiero travaglio,
ottienimi almeno la forza necessaria e la grazia di accettare tali pene con rassegnazione, di sopportarle con pazienza,di soffrirle in espiazione dei miei peccati, per soddisfare la divina giustizia, e per meritare un giorno  la ricompensa e la gloria dei Santi .
Così sia!




Il miracolo del salterio rubato

Sant'Antonio possedeva un salterio scritto e annotato di sua mano, che utilizzava per le lezioni e le prediche, uno strumento prezioso custodito con cura. Una notte un novizio non seppe resistere alla tentazione di rubarlo dalla cella dove il Santo dormiva. Impossessatosi dell'ambito libro, il novizio fuggì dal convento. Sant'Antonio si mise a cercare il libro, ma non trovandolo, iniziò a pregare; in quel momento il demonio comparve al fuggitivo e gli ordinò minaccioso di tornare al convento e di restituire il maltolto.
La cosa avvenne e il ladro pentitosi, dopo aver domandato perdono, fu riammesso da sant'Antonio nel noviziato.
Per questo il ritrovamento degli oggetti smarriti è affidato all'intercessione del Santo e, a questo riguardo, è molto conosciuto il responsorio "Si quæris miracula" che i fedeli sono soliti recitare con frequenza durante la giornata, nel caso di smarrimento di utensili e oggetti, dai più umili ai più preziosi.



Il miracolo del bicchiere intatto

Aleardino di Salvaterra, uno scettico cavaliere eretico, si trovava a Padova con la moglie e la famiglia. A pranzo, tutti i commensali proclamavano la grandezza di sant'Antonio ed enumeravano i miracoli che il Signore aveva elargito per intercessione del Santo. Allora Aleardino li sfidò: «Io scaglierò giù in strada questo bicchiere; se non si infrangerà, anch'io crederò in quello che dite!» E lanciò la coppa di cristallo che, sbattendo sul selciato, restò intatta fra lo stupore dei numerosi passanti. Il cavaliere corse a raccogliere il bicchiere e lo custodì come segno. Si convertì, fece penitenza e spese la vita proclamando la potenza di Cristo e del Santo.
 

Per saperne di più: http://leggoerifletto.blogspot.it/2011/06/motto-di-santantonio-da-padova.html


Preghiera della sera

O Vergine Maria, si fa tardi,
tutto si addormenta sulla terra,
è l´ora del riposo: non abbandonarmi!
Riconosco e ringrazio per i doni
e le luci di questo giorno.
Metti la tua mano sui miei occhi
come una buona madre.
Chiudili dolcemente alle cose di quaggiù.
L´anima mia è stanca di affanni,
e di tristezze.
Metti la tua mano sulla mia fronte,
arresta i miei pensieri e dolce sarà il mio riposo;
se tu mi benedici, domani,
con il sorriso riprenderò il nuovo giorno.
Metti la tua mano sul mio cuore,
perché vegli nella notte e canti a Dio un amore eterno.
Amen



Buona giornata a tutti. :-)