Pierino sogna... sta andando insieme ai
pastori e ai Re Magi verso la stalla quando si trova improvvisamente davanti a
Gesù Bambino che giace nella mangiatoia. Pierino si accorge di essere a mani
vuote.
Tutti hanno portato qualcosa: solo lui è senza doni.
Avvilito dice subito: "Prometto di darti
la cosa più bella che ho. Ti regalo la mia nuova bicicletta, anzi il mio
trenino elettrico".
Il bambino nel presepe scuote la testa e
sorridendo dice: "Io non voglio il tuo trenino elettrico. Dammi il tuo
tema in classe!".
"Il mio ultimo tema?" balbetta il
ragazzino. "Ma ho preso un insufficiente!".
"Appunto, proprio per questo lo
vorrei" dice Gesù. "Devi darmi sempre tutto quello che è
insufficiente, imperfetto. Per questo sono venuto nel mondo. Ma vorrei un'altra
cosa ancora da te: la tua tazza del latte".
A questo punto Pierino si rattrista: "La
mia tazza? Ma è rotta!".
"Proprio per questo la vorrei
avere" dice Gesù Bambino. "Tu mi puoi portare tutto quello che si
rompe nella tua vita. Io sono capace di risanarlo".
Il ragazzino sentì di nuovo la voce del
Bambino Gesù: "Vorrei una terza cosa da te: vorrei la risposta che hai
dato a tua mamma quando ti ha chiesto come mai si è rotta la tazza del
latte".
Allora Pierino inizia a piangere e confessa
tra le lacrime: "Ma le ho detto una bugia, quella volta. Ho detto alla
mamma che la tazza era caduta per caso, ma in realtà l'ho gettata a terra io,
per rabbia".
"Per questo vorrei avere quella tua
risposta" risponde sicuro Gesù Bambino. "Portami sempre tutto quello
che nella tua vita è cattivo, bugiardo, dispettoso e malvagio. Sono venuto nel
mondo per perdonarti, per prenderti la mano e insegnarti la via".
Gesù sorride di nuovo a Pierino, mentre lui
guarda, comprende e... si meraviglia....
A Natale l’Onnipotente si fa bambino e chiede
aiuto e protezione.
Il suo modo di essere Dio mette in crisi il nostro modo di
essere uomini; il suo bussare alle nostre porte ci interpella, interpella la
nostra libertà e ci chiede di rivedere il nostro rapporto con la vita e il
nostro modo di concepirla.
- papa Benedetto XVI -
Dio è lì a sbirciare il mio ritorno
Dio mio,
quando nel cammino verso di te
non ho più provviste,
non ho altra possibilità
che rivolgermi a te,
ritornare umile sui miei passi.
Quando la colpa mi fa temere il castigo,
la speranza mi offre riparo alla tua giustizia.
Quando l'errore mi confina nel mio tormento,
la fede annuncia il tuo conforto.
Quando mi lascio vincere dal sonno della debolezza,
i tuoi benefici e la tua generosità mi risvegliano.
Quando la disobbedienza e la rivolta
mi allontanano da te,
il tuo perdono e la tua misericordia
mi riconducono all'amicizia.
E tu sei sempre lì
a sbirciare il mio ritorno
per stringermi in un abbraccio rigenerante,
aperto ad un futuro unico d'amore.
Possa la tua Parola
calare proficua nel mio cuore
e farmi vivere
per amarti e ringraziarti
ogni giorno della mia vita. Amen.
- don Marino Gobbin -
da: Lectio Divina sui vangeli festivi per
l'anno liturgico C, Elledici 2009
Buona giornata a tutti. :-)