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lunedì 16 maggio 2011

Preghiera alla Madonna di Fatima – Papa Benedetto XVI -

Signora Nostra
e Madre di tutti gli uomini e le donne,
eccomi come un figlio
che viene a visitare sua Madre
e lo fa in compagnia
di una moltitudine di fratelli e sorelle.

Come successore di Pietro,
a cui fu affidata la missione
di presiedere al servizio
della carità nella Chiesa di Cristo
e di confermare tutti nella fede
e nella speranza,
voglio presentare al tuo
Cuore Immacolato
le gioie e le speranze
nonché i problemi e le sofferenze
di ognuno di questi tuoi figli e figlie
che si trovano nella Cova di Iria
oppure ci accompagnano da lontano.

Madre amabilissima,
tu conosci ciascuno per il suo nome,
con il suo volto e la sua storia,
e a tutti vuoi bene
con la benevolenza materna
che sgorga dal cuore stesso di Dio Amore.

Tutti affido e consacro a te,
Maria Santissima,
Madre di Dio e nostra Madre.

Il Venerabile Papa Giovanni Paolo II,
che ti ha visitato per tre volte, qui a Fatima,
e ha ringraziato quella «mano invisibile»
che lo ha liberato dalla morte
nell’attentato del tredici maggio,
in Piazza San Pietro, quasi trenta anni fa,
ha voluto offrire al Santuario di Fatima
un proiettile che lo ha ferito gravemente
e fu posto nella tua corona di Regina della Pace.

È di profonda consolazione
sapere che tu sei coronata
non soltanto con l’argento
e l’oro delle nostre gioie e speranze,
ma anche con il «proiettile»
delle nostre preoccupazioni e sofferenze.

Ringrazio, Madre diletta,
le preghiere e i sacrifici
che i Pastorelli
di Fatima facevano per il Papa,
condotti dai sentimenti
che tu hai ispirato loro nelle apparizioni.

Ringrazio anche tutti coloro che,
ogni giorno,
pregano per il Successore di Pietro
e per le sue intenzioni
affinché il Papa sia forte nella fede,
audace nella speranza e zelante nell’amore.

Madre diletta di tutti noi,
consegno qui nel tuo Santuario di Fatima,
la Rosa d’Oro
che ho portato da Roma,
come omaggio di gratitudine del Papa
per le meraviglie che l’Onnipotente
ha compiuto per mezzo di te
nei cuori di tanti che vengono pellegrini
a questa tua casa materna.

Sono sicuro che i Pastorelli di Fatima
i Beati Francesco e Giacinta
e la Serva di Dio Lucia di Gesù
ci accompagnano in quest’ora di supplica e di giubilo.

(Papa Benedetto XVI)


Papa Benedetto XVI, visitando alcuni insigni santuari mariani, ha donato una rosa d'oro quale segno di pietà e devozione. Si tratta di un gesto antico, riservato al Papa e mai caduto in disuso: Paolo VI donò la rosa d'oro al santuario di Fátima nel 1965 e a quello della Vergine di Guadalupe nel 1966, mentre Giovanni Paolo II la inviò alla Madonna nera di Jasna Góra nel 1982.

Originariamente la rosa d'oro indicava principalmente gioia e allegrezza per la Pasqua imminente, e aveva un profondo significato cristologico, in quanto essa rappresentava il giglio delle valli, il fiore di campo: cioè Cristo. All'unico Signore si chiedeva che la Chiesa, per mezzo delle buone opere, potesse associarsi alla fragranza di quel fiore e spandere il buon profumo di Cristo nel mondo. Così, a chi la riceveva in dono, veniva riconosciuto il compito di portare il buon odore di Cristo, con la vita e le opere al servizio della Chiesa. Anche il dono a una chiesa o a un santuario mariano riconduceva allo stesso significato: portare Cristo al mondo.



Roma, 13 maggio 1981,
attentato al Papa


Divina  Misericordia. È stato Giovanni Paolo II a introdurre nel calendario liturgico la festa della Divina Misericordia, la domenica dopo Pasqua. Lui stesso è morto il giorno di questa festa e per questo è stata scelta come data per la sua beatificazione. Il culto era stato diffuso dalla suora polacca Faustina Kowalska, che lui volle proclamata beata e santa. Da giovane operaio e seminarista clandestino Wojtyla da suor Faustina imparò a pregare Gesù Misericordioso. La sua enciclica Dives in Misericordia è ispirata da questa devozione.


L'allora vescovo Luciani con papa Giovanni XXIII.
Il 10  luglio del 1977 il cardinale Albino Luciani, molto devoto alla Madonna di Fatima, vi si reca in pellegrinaggio e  incontra al Carmelo di Coimbra suor Lucia.
Ad  un anno dall’attentato di Ali Agca, Giovanni Paolo II venne aggredito una seconda volta. E rimase ferito. Il racconto e’ stato fatto dal suo segretario personale, il cardinale polacco Stanislaw Dziwisz. In un documentario britannico, infatti, il segretario racconta la vita del papa scomparso. E anche alcuni retroscena sconosciuti. Don Juan Fernandez Krohn, un prete spagnolo, il 12 maggio del 1982, mentre papa Giovanni Paolo II si trovava a Fatima in visita tento’ di uccidere il pontefice con un pugnale. In quell’occasione venne ferito, mentre l’aggressore venne arrestato dalla polizia.
“Adesso posso rivelare che il Santo Padre rimase ferito. Ricordo che quando tornammo nella stanza c’era del sangue“.


 “Uomini, siate uomini” .
Papa Paolo VI il  13 maggio 1967, nel cinquantesimo anniversario della prima apparizione di Fatima, andò in pellegrinaggio al Santuario della Madonna di Fatima e scrisse un’enciclica per l’occasione. In precedenza il papa aveva donato una rosa dorata al Santuario affinché fossero affidate a Maria le sorti del mondo.





Buona giornata a tutti. :-)

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mercoledì 19 gennaio 2011

Preghiera del Papa – Papa Giovanni XXIII :)

“Questa è la preghiera che io recito d’abitudine durante la Messa ma che tutti voi, se lo desiderate, potete adottare. E il mio augurio è che dia a voi gli stessi benefici che sempre ha procurato, da quando la recito, a me”.

Padre celeste. Padre di misericordia, accogli la preghiera del tuo servo:

1)  in soddisfazione e remissione di tutti i miei peccati;

2)  a salute e forza della mia anima, della mia casa e di quelli ai quali mi legano le obbligazioni del mio servizio;

3)  in soddisfazione e remissione dei peccati dei governanti, dei prelati, delle anime consacrate e di tutti, affinché ti degni di concedere a tutti la grazia dello Spirito Santo;

4)  per tutti i peccatori del mondo, perché tu li converta e li riconduca sulla strada della salvezza;

5)  a conforto dei tribolati, affinché tu dia ad essi il sostegno e la vera pazienza;

6)  a refrigerio e liberazione delle anime del purgatorio, principalmente di quelle che hanno diritto alla mia preghiera;

e infine a illuminazione di tutte le genti che non hanno ricevuto la luce del Vangelo e dei nostri fratelli separati, perché tutti conoscano e amino Te, Padre Onnipotente, che col Figlio e lo Spirito Santo sei benedetto nei secoli dei secoli. Così sia.




(Papa Giovanni XXIII)

Papa Giovanni XXIII (Sotto il Monte 25 novembre 1881-Città del Vaticano 3 giugno 1963). Fu eletto papa il 28 ottobre 1958, in meno di cinque anni di pontificato riuscì ad avviare il rinnovato impulso evangelizzatore della Chiesa Universale. E’ ricordato con l’appellativo di “Papa buono”. Indisse il Consiglio Vaticano II e riuscì a programmarlo e ad organizzarlo in pochi mesi, Il 4 ottobre 1962, ad una settimana dall’inizio del Consiglio si recò in pellegrinaggio a Loreto ed Assisi, per affidare le sorti del Concilio alla Madonna e a San Francesco. E’ stato beatificato da papa Giovanni Paolo II il 3 settembre 2000.
http://leggoerifletto.blogspot.com/2010/08/prestaci-i-tuoi-occhi.html

http://leggoerifletto.blogspot.com/2010/08/solo-per-oggi.html

http://leggoerifletto.blogspot.com/2010/11/discorso-alla-luna-papa-giovanni-xxiii.html


Buona giornata a tutti. :-)


domenica 19 dicembre 2010

Quella sera – Padre David Maria Turoldo -

Anche il sole tardava a morire quella sera:
sostava una luce strana sulle case
e sopra le facce della gente, e dalle strade
saliva un silenzio ancora più strano:
solo dalla Grande Piazza - il palco ove
si affrontano Speranza e Delusione
da sempre - si spandeva nell'aria un murmure
che mai nessuno aveva udito finora:
un murmure da sottosuolo, sommesso:
un sospiro delle cose pareva
ancor prima di farsi umana coscienza,
voce fusa del mondo: quella sera
tutto il mondo si era fermato,

la gente era sulle porte, in silenzio,
solo con il capo qualcuno accennava a quell'unica Cosa:
nessuno osava dire all'altro
quanto era impossibile dire, e tutti
piangevamo di gioia e di dolore:
tutti improvvisamente orfani!
Forse solo alla tua morte, Francesco
- tra le morti umane - così
la gente che sapeva, deve
aver cantato e pianto
come tutto il mondo e noi,
quella sera! E subito
udito "l'Ite" della preghiera
posto per Caso divino a sigillo
della favolosa "Leggenda", oh quanti
per le vie si abbracciavano! Perfino
il fratello ateo (ma chi era ateo, almeno quella sera!)

e il mussulmano e l'ebreo e il fratello riformato piangevano
quella sera! E il negro e l'olivastro... Uno aveva appena
scritto: "sono un buddista: Dio vi ama"!
Anche il bianco era un fratello quella sera...
E tutti a dire:
sì, il genere umano è uno
il mondo può essere uno
sì, ogni terra può essere in pace.
Avevi appena varcato la Notte del Fuoco:
era la feria prima di Pentecoste:
per te ora di nuova fiamma splendeva la Chiesa,
o Papa Giovanni, tu padre del mondo!
E tutti noi, per giorni, a narrare
la tua lunga agonia in faccia all'universo:
la enciclica più vera: una morte
ancora all'antica, la bella
morte fra tanta nostra
morte organizzata: questa
nostra morte "industriale"...
Tutti, quei giorni, a evocare le tue
parole di addio:

"Figlioli cercate ciò che vi unisce e non quanto divide!"
Dicevi di offrir la tua vita per la pace:
"saremo sempre amici!", dicevi!
E dal palco la Speranza bandiva
la Delusione: almeno quella sera!


II°
Papa Giovanni, tu padre del mondo, uomo della pace per tutte le terre: così
hai scritto: a rispetto di tutte le fedi e razze e culture: "in terris", quale necessaria e libera armonia per tutto l'universo: tu
che hai creduto alla Ragione perciò hai bollato di follia la guerra:
Papa Giovanni, tu padre del mondo, uomo
che eri serenamente timorato del divino mistero
perciò non amavi i profeti di sventura
e dicevi di quale pace soave lo spirito
gode pur dentro la bufera: e tu per primo
lassù così in alto, finalmente hai distinto
l'errante dall'errore e perciò eri
amico di tutto l'universo umano,
e dicevi che verità antica
per nuova lingua si fa novella...
Papa Giovanni, tu padre del mondo
che mai dalla terra hai tagliato le radici
mai rinnegata la origine tua
di uomo della terra:
i poveri sono ancora traditi e soli,
impedita anche da noi
la loro liberazione;
e fratelli continuano ancora
a morire di morte caina;
e il Grande Potere subito calpesta
appena germogli di speranza
accennino a fiorire: poiché nulla
di nuovo deve avvenire
e meno ancora se da Oriente!...
E intanto il mondo é di nuovo ferito e più
neppure alla porta del tempio attende:
Papa Giovanni, tu padre del mondo, uomo
di fede, ritorna...
ritorna almeno tu a dirci: "poiché
non ho né oro né argento...
io vi dico: alzatevi
e riprendete il cammino!..."

(Padre David M. Turoldo)
Priorato S. Egidio 24039 Sotto il Monte (BG)

Pubblicata in Servitum quaderni di spiritualità n. 59/60 sett.-dic. 1988, numero monografico: "L'eredità spirituale di Papa Giovanni" pagg. 7-10.

domenica 28 novembre 2010

Discorso alla luna - Papa Giovanni XXIII -


Cari figlioli, sento le vostre voci. La mia è una voce sola, ma riassume la voce del mondo intero: qui di fatto tutto il mondo è rappresentato. Si direbbe che persino la luna si è affrettata stasera... osservatela in alto, a guardare questo spettacolo. Noi chiudiamo una grande giornata di pace... 
Sì, di pace: "Gloria a Dio, e pace agli uomini di buona volontà".
Se domandassi, se potessi chiedere ora a ciascuno: voi da che parte venite? I figli di Roma, che sono qui specialmente rappresentati, risponderebbero: ah, noi siamo i figli più vicini, e voi siete il nostro vescovo. Ebbene, figlioli di Roma, voi sentite veramente di rappresentare la "Roma caput mundi", la capitale del mondo, così come per disegno della Provvidenza è stata chiamata ad essere attraverso i secoli.
La mia persona conta niente: è un fratello che parla a voi, diventato padre per la volontà di nostro Signore... Ma tutti insieme, paternità e fraternità e grazia di Dio, tutto tutto... Continuiamo dunque a volerci bene, a volerci bene così; guardandoci così nell'incontro: cogliere quello che ci unisce, lasciar da parte, se c'è, qualche cosa che ci può tenere un po' in difficoltà... Tornando a casa, troverete i bambini, date loro una carezza e dite: questa è la carezza del Papa.
Troverete qualche lacrima da asciugare: abbiate per chi soffre un parola di conforto... Sappiano gli afflitti che il Papa è con i suoi figli specie nelle ore della tristezza e dell'amarezza... E poi, tutti insieme ci animiamo: cantando, sospirando, piangendo, ma sempre pieni di fiducia nel Cristo che ci aiuta e che ci ascolta, continuiamo a riprendere il nostro cammino.
Addio, figlioli. Alla benedizione aggiungo l'augurio della buona notte.

(Papa Giovanni XXIII)

(Sera dell’11 ottobre 1962, al termine della giornata di apertura del Concilio Vaticano II).




Un atto della più alta importanza compiuto dalle Nazioni Unite è la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo approvata in Assemblea generale il 10 dicembre 1948. Nel preambolo della stessa dichiarazione si proclama come un ideale da perseguirsi da tutti i popoli e da tutte le nazioni l'effettivo riconoscimento e rispetto di quei diritti e delle rispettive libertà. 

(Papa Giovanni XXIII)
dall'Enciclica "Pacem in Terris"






lunedì 16 agosto 2010

Solo per oggi - Papa Giovanni XXIII -

Solo per oggi crederò fermamente,
nonostante le apparenze contrarie,
che la Provvidenza di Dio si occupi di me
come se nessun altro esistesse al mondo.

Solo per oggi cercherò di vivere alla giornata
senza voler risolvere i problemi della mia vita
tutti in una volta.

Solo per oggi farò almeno una cosa
che non desidero fare,
e se mi sentirò offeso nei miei sentimenti,
farò in modo che nessuno se ne accorga.

Solo per oggi avrò la massima cura del mio aspetto:

vestirò con sobrietà,
non alzerò la voce,
sarò cortese nei modi, non criticherò nessuno,
non cercherò di migliorare o disciplinare nessuno
tranne me stesso.

Solo per oggi sarò felice nella certezza
che sono stato creato per essere felice
non solo nell'altro mondo,
ma anche in questo.


Solo per oggi mi adatterò alle circostanze,
senza pretendere che le circostanze
si adattino ai miei desideri.


Solo per oggi dedicherò dieci minuti del mio tempo
a sedere in silenzio ascoltando Dio,
ricordando che come il cibo è necessario alla vita del corpo,
così il silenzio e l'ascolto
sono necessari alla vita dell'anima.


Solo per oggi, compirò una buona azione
e non lo dirò a nessuno.


Solo per oggi mi farò un programma:

forse non lo seguirò perfettamente, ma lo farò.

E mi guarderò dai due malanni:

la fretta e l'indecisione.

Solo per oggi non avrò timori.

Posso ben fare per 12 ore ciò che mi sgomenterebbe
se pensassi di doverlo fare tutta la vita.
  
(Preghiera di Papa Giovanni XXIII)




Buona giornata a tutti. :-)