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martedì 20 dicembre 2011

Il lupo di Betlemme - don Bruno Ferrero --

Si, si, lo so..... gli amici e le amiche che seguono questo blog dall'inizio l'hanno già riconosciuta. La ripropongo perché penso che questa  “storiella” natalizia rappresenti  non solo il Natale, la nascita del bambinello che alla fine ci porterà tutti in Paradiso, ma soprattutto rappresenti l’amore, la misericordia, il perdono assoluto… perfetto. Essere perdonati per Amore, senza nemmeno dover chiedere.  Al Signore basta un piccolo gesto, uno sfiorare  delle piccole dita e il male si trasforma in bene.
 
C'era una volta un lupo.
Viveva nei dintorni di Betlemme.
I pastori lo temevano tantissimo e vegliavano l'intera notte per salvare le loro greggi. C'era sempre qualcuno di sentinella, così il lupo era sempre più affamato, scaltro e arrabbiato.
Una strana notte, piena di suoni e luci, mise in subbuglio i campi dei pastori. L'eco di un meraviglioso canto di angeli era appena svanito nell'aria.

Era nato un bambino, un piccino, un batuffolo rosa, roba da niente. Il lupo si meravigliò che quei rozzi pastori fossero corsi tutti a vedere un bambino.
"Quante smancerie per un cucciolo d'uomo" pensò il lupo. Ma incuriosito e soprattutto affamato com'era, li seguì nell'ombra a passi felpati.

Quando li vide entrare in una stalla si fermò nell'ombra e attese. I pastori portarono dei doni, salutarono l'uomo e la donna, si inchinarono deferenti verso il bambino e poi se ne andarono.
Gli occhi e le zanne del lupo brillarono nella notte: stava per giungere il suo momento. L'uomo e la donna stanchi per la fatica e le incredibili sorprese della giornata si addormentarono. "Meglio così" pensò il lupo, "comincerò dal bambino".
Furtivo come sempre scivolò nella stalla. Nessuno avvertì la sua presenza.

Solo il bambino.
Spalancò gli occhioni e guardò l'affilato muso che, passo dopo passo, guardingo ma inesorabile si avvicinava sempre più. Gli occhi erano due fessure crudeli. Il bambino però non sembrava spaventato.
"Un vero bocconcino" pensò il lupo. Il suo fiato caldo sfiorò il bambino. Contrasse i muscoli e si preparò ad azzannare la tenera preda.
In quel momento una mano del bambino, come un piccolo fiore delicato, sfiorò il suo muso in una affettuosa carezza. Per la prima volta nella vita qualcuno accarezzò il suo ispido e arruffato pelo, e con una voce, che il lupo non aveva mai udito, il bambino disse: "Ti voglio bene, lupo".
Allora accadde qualcosa di incredibile, nella buia stalla di Betlemme. La pelle del lupo si lacerò e cadde a terra come un vestito vecchio. Sotto, apparve un uomo. Un uomo vero, in carne e ossa. L'uomo cadde in ginocchio e baciò le mani del bambino e silenziosamente lo pregò.
Poi l'uomo che era stato un lupo uscì dalla stalla a testa alta, e andò per il mondo ad annunciare a tutti :"E' nato il bambino divino che può donarvi la vera libertà! Il Messia è arrivato! Egli vi cambierà!". 
(don Bruno Ferrero)
Fonte “ Il segreto dei pesci rossi” di Bruno Ferrero


Natività (1492)
Domenico Ghirlandaio
Pinacoteca Vaticana, Vaticano



Buona giornata a tutti. :-)

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lunedì 19 dicembre 2011

Altro Natale – Madre Anna Maria Cànopi -

 Altro Natale:
culle insanguinate
senza lacrime di madri,
pianti sconsolati di fame
senza latte, senza pace,
senza ninne nanne.

Altro Natale
non con il piccolo presepe
tra gente semplice, fedele,
ma su strade d'asfalto,
tra l'urlo dei motori
nel brivido della morte violenta.

Altro Natale
senza compassione
dove Tu, Dio,
vuoi nascere ancora
per amare con cuore d'uomo.
Vieni, non mancare,
perché c'è sempre Lei ad aspettarti
in mezzo a noi:
la Povera,
la Vergine,
la Madre.


 (Madre Anna Maria Cànopi)

Campo profughi in Darfur, l'emergenza dimenticata

Darfur parola oscura, lontana. Difficile da collocare su una mappa. Eppure nei villaggi in fiamme di questa regione del Sudan sono morte 300mila persone negli ultimi sei anni e più di due milioni di persone sono state costrette a fuggire verso il Ciad e altri Stati.

Buona giornata a tutti. :-)

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sabato 25 dicembre 2010

Auguri scomodi – don Tonino Bello -

Carissimi, non obbedirei al mio dovere di vescovo, se vi dicessi “Buon Natale” senza darvi disturbo.
Io, invece, vi voglio infastidire.
Non sopporto infatti l’idea di dover rivolgere auguri innocui, formali, imposti dalla routine di calendario.
Mi lusinga addirittura l’ipotesi che qualcuno li respinga al mittente come indesiderati. Tanti auguri scomodi, allora, miei cari fratelli!
Gesù che nasce per amore vi dia la nausea di una vita egoista, assurda, senza spinte verticali e vi conceda di inventarvi una vita carica di donazione, di preghiera, di silenzio, di coraggio.
Il Bambino che dorme sulla paglia vi tolga il sonno e faccia sentire il guanciale del vostro letto duro come un macigno, finché non avrete dato ospitalità a uno sfrattato, a un marocchino, a un povero di passaggio.
Dio che diventa uomo vi faccia sentire dei vermi ogni volta che la vostra carriera diventa idolo della vostra vita, il sorpasso, il progetto dei vostri giorni, la schiena del prossimo, strumento delle vostre scalate.
Maria, che trova solo nello sterco degli animali la culla dove deporre con tenerezza il frutto del suo grembo, vi costringa con i suoi occhi feriti a sospendere lo struggimento di tutte le nenie natalizie, finché la vostra coscienza ipocrita accetterà che il bidone della spazzatura, l’inceneritore di una clinica diventino tomba senza croce di una vita soppressa.
Giuseppe, che nell’affronto di mille porte chiuse è il simbolo di tutte le delusioni paterne, disturbi le sbornie dei vostri cenoni, rimproveri i tepori delle vostre tombolate, provochi corti circuiti allo spreco delle vostre luminarie, fino a quando non vi lascerete mettere in crisi dalla sofferenza di tanti genitori che versano lacrime segrete per i loro figli senza fortuna, senza salute, senza lavoro.
Gli angeli che annunciano la pace portino ancora guerra alla vostra sonnolenta tranquillità incapace di vedere che poco più lontano di una spanna, con l’aggravante del vostro complice silenzio, si consumano ingiustizie, si sfratta la gente, si fabbricano armi, si militarizza la terra degli umili, si condannano popoli allo sterminio della fame.
I poveri che accorrono alla grotta, mentre i potenti tramano nell’oscurità e la città dorme nell’indifferenza, vi facciano capire che, se anche voi volete vedere “una gran luce” dovete partire dagli ultimi. Che le elemosine di chi gioca sulla pelle della gente sono tranquillanti inutili.
I pastori che vegliano nella notte, “facendo la guardia al gregge”, e scrutano l’aurora, vi diano il senso della storia, l’ebbrezza delle attese, il gaudio dell’abbandono in Dio. E vi ispirino il desiderio profondo di vivere poveri che è poi l’unico modo per morire ricchi.
Buon Natale! Sul nostro vecchio mondo che muore, nasca la speranza.

(don Tonino Bello)



Buona giornata a tutti. :-)




venerdì 24 dicembre 2010

E' Natale ogni volta che... - Madre Teresa di Calcutta -

E’ Natale ogni volta
che sorridi a un fratello
e gli tendi la mano.
E’ Natale ogni volta
che rimani in silenzio
per ascoltare l’altro.
E’ Natale ogni volta
che non accetti quei principi
che relegano gli oppressi
ai margini della società.
E’ Natale ogni volta
che speri con quelli che disperano
nella povertà fisica e spirituale.
E’ Natale ogni volta
che riconosci con umiltà
i tuoi limiti e la tua debolezza.
E’ Natale ogni volta
che permetti al Signore
di rinascere per donarlo agli altri.

giovedì 23 dicembre 2010

Dio si è fatto uomo – Sant’Agostino -

"Chiamiamo Natale del Signore il giorno in cui la sapienza di Dio si manifestò in un bambino e il Verbo di Dio, che si esprime senza parole, emise vagiti umani. La divinità nascosta in quel bambino fu tuttavia indicata ai Magi per mezzo di una stella e fu annunziata ai pastori dalla voce degli angeli. Con questa festa che ricorre ogni anno celebriamo dunque il giorno in cui si adempì la profezia:
"La verità è sorta dalla terra e la giustizia si è affacciata dal cielo" (Ps 84, 12).
La Verità che è nel seno del Padre è sorta dalla terra perché fosse anche nel seno di una madre.
La Verità che regge il mondo intero è sorta dalla terra perché fosse sorretta da mani di donna.
La Verità che alimenta incorruttibilmente la beatitudine degli angeli è sorta dalla terra perché venisse allattata da un seno di donna.
La Verità che il cielo non è sufficiente a contenere è sorta dalla terra per essere adagiata in una mangiatoia. Con vantaggio di chi un Dio tanto sublime si è fatto tanto umile? Certamente con nessun vantaggio per sé, ma con grande vantaggio per noi, se crediamo.

Ridestati, uomo: per te Dio si è fatto uomo.
"Svegliati, o tu che dormi, destati dai morti e Cristo ti illuminerà." (Ef 5,14).
Per te, ripeto, Dio si è fatto uomo.
Saresti morto per sempre se lui non fosse nato nel tempo.
Mai saresti stato liberato dalla carne del peccato, se lui non avesse assunto una carne simile a quella del peccato.
Ti saresti trovato sempre in uno stato di miseria, se lui non ti avesse usato misericordia.
Non saresti ritornato a vivere, se lui non avesse condiviso la tua morte.
Saresti venuto meno, se lui non fosse venuto in tuo aiuto.
Ti saresti perduto, se lui non fosse arrivato."   

(Sant' Agostino)

Sermone 185, 1

http://leggoerifletto.blogspot.com/2010/07/tardi-ti-amai.html

http://leggoerifletto.blogspot.com/2010/08/siate-vigilanti-in-ordine-alla-vostra.html



La resurrezione dei fanciulli morti -  Corso di Buono (1284)
Prioria di Sal Lorenzo – Chiesa di Montelupo


Buona giornata a tutti. :-)