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giovedì 12 maggio 2016

Signore come desidero vederti - don Tonino Lasconi

Signore Dio come desidero vederti!
Ma non voglio amare il collega antipatico e arrivista,
l'amico petulante e possessivo, il vicino chiassoso.
Voglio vederti,
ma non amo i lavavetri e i "vu'cumprà?",
non sopporto gli zingari,
e ce l'ho con gli extracomunitari che vengono a rubarci il lavoro.
Voglio vederti,
ma non mi va giù il parroco perché è un "faccio tutto io";
non mi va giù il vescovo che non sa decidere;
non mi va giù il papa che fa troppi viaggi.
Signore Dio, io amo te.
Tu non sei invadente, né possessivo;
non sei petulante né chiassoso;
non sei arrogante, né fastidioso.
Tu sei perfetto. Tu non mi dai nessun fastidio.
Signore Dio, davvero per vederti,
devo amare anche la gente fastidiosa.
Non potresti farti vedere nell'alba e nel tramonto,
nei mari e nelle vette dei monti,
o almeno nei volti dei belli e dei simpatici?

No. Ti posso vedere soltanto amando anche la gente noiosa.
Signore Dio, come sei strano!

- don Tonino Lasconi -




"Sappiatelo, sovrani e vassalli, eminenze e mendicanti,
nessuno avrà diritto al superfluo,
finché uno solo mancherà del necessario."


- Salvador Diaz Miròn -


La povertà è fame. 
La povertà è vivere senza un tetto. 
La povertà è essere ammalati e non riuscire a farsi visitare da un medico.
La povertà è non potere andare a scuola e non sapere leggere. 
La povertà è non avere un lavoro, è timore del futuro, è vivere giorno per giorno.
La povertà è perdere un figlio per una malattia causata dall'inquinamento dell'acqua.
La povertà è non avere potere e non essere rappresentati adeguatamente; la povertà è mancanza di libertà.

La povertà assume volti diversi, volti che cambiano nei luoghi e nel tempo, ed è stata descritta in molti modi.

La povertà è una situazione da cui la gente vuole evadere.
La povertà, quindi, richiede azioni sia da parte dei poveri che dei benestanti, e richiede di cambiare il mondo per fare sì che molte più persone possano avere un buon livello di nutrizione, un alloggio adeguato, accesso all'educazione e alla salute, protezione dalla violenza, e voce in ciò che succede nella loro comunità. 



Madonna delle lacrime,
abbiamo bisogno di Te:
della luce che si irradia dai Tuoi occhi,
del conforto che emana dal Tuo cuore,
della Pace di cui sei Regina.
Fiduciosi ti affidiamo le nostre necessità:
i nostri dolori perché Tu li lenisca,
i nostri corpi perché Tu li guarisca,
i nostri cuori perché Tu li converta,
le nostre anime perché Tu le guidi a salvezza.
Degnati, o Madre buona,
di unire le Tue lacrime alle nostre
affinché il Tuo divin Figlio
ci conceda la grazia......................
(esprimere)
che con tanto ardore noi Ti chiediamo.
O Madre d’Amore,
di Dolore e di Misericordia,
abbia pietà di noi.




Buona giornata a tutti. :-)


giovedì 19 novembre 2015

La vita chiama - Don Tonino Lasconi -

Signore,
il sole è sorto
e mi metti in mano
un'esperienza nuova.
Sarà bella? Sarà noiosa?
Sarà utile?
Non lo so ancora.
Però son certo
che molto dipenda da me.
Questo fammelo capire...
perché spesso rischio
di aspettarmi tutto dagli altri;
tutto da te.
Fammi sentire responsabile
di quello che faccio.
Tu hai creato l'uomo
senza chiedergli il permesso;
ti sei però subito "legato le mani"
e non gli puoi fare niente
se non lo vuole...
Signore,
aiutami a spalancare gli occhi,
per vedere dove mi trovo
e chi avrò vicino.
Signore,
aiutami a drizzare bene le orecchie,
per raccogliere tutte le voci
che la vita mi invia
e rispondere con coraggio e fantasia!

(Don Tonino Lasconi)





I sapori e la luminosità della vita dipendono dalla ricchezza o dalla povertà dei nostri ideali e delle nostre azioni. 
Capita di frequente di sperimentare in prima persona o di sentir parlare di una vita insipida, di un cammino al buio, di disorientamenti e di smarrimenti. Gesù cala la missione dei suoi discepoli in questa difficile situazione umana e affida loro il compito di essere sale e luce del mondo. 
La testimonianza della fede nei valori umani e trascendenti, la gioiosa scoperta della Verità, che s'identifica con la conoscenza del Cristo e del suo vangelo, l'orientamento sicuro verso una meta finale possono far riscoprire all'uomo le realtà e i valori essenziali della vita e far recuperare quell'interiore libertà che è già inizio di salvezza. 
Tutto ciò non può avvenire con un semplice annuncio verbale. 
Occorre che ci sia la forza dell'esempio e uno stile di vita informato sul Vangelo. 
E' così che il cristiano diventa sale e luce, è così che la Chiesa adempie concretamente la sua missione salvifica, che è opera di Cristo, ma che affidata ai suoi seguaci.

- Monaci Benedettini Silvestrini - 



Posare un mattone su un altro,
aggiungerne un terzo ed un quarto,
non lascia il tempo di chiedersi
se ha un senso quello che fai.
Ma star seduto con mattoni intorno
coi venti che imperversano dal cielo
meditando su quello che dovresti
fare o sul quel che puoi – toglie ogni dubbio.

- Philip Larkin -


Buona giornata a tutti. :-)






giovedì 22 ottobre 2015

Siamo i soliti fessi - don Tonino Lasconi -

Signore, noi siamo i "soliti fessi".
Quelli che "al dunque" non si tirano indietro.
Quelli che non sanno mai trovare la scusa per dire 
"Non sono potuto venire."

Quelli che dicono: 
"Ormai ci siamo impegnati, non possiamo tirarci indietro".

Quelli che si ritrovano "sempre gli stessi"
a lavorare, a sgobbare.

Quelli che devono inghiottire amari bocconi perché gli altri oltre a non lavorare ti prendono anche in giro.


Signore, è duro.
Siamo sempre in tanti ad avere idee,
a progettare, a programmare.
Ma poi, a lavorare, chi scappa di qua, chi fugge di là,
chi non può, chi non si ricorda...

E noi siamo i "soliti fessi".
Ci arrabbiamo, diciamo che questa è l'ultima volta;
che non ci cascheremo mai più...
Ma sappiamo che non è vero.

Perché non siamo soli. Ci sei Tu. 
Tu non hai mai tagliato la corda.
Aiutaci a stare in tua compagnia: 
anche Tu ci sei sempre!

(Don Tonino Lasconi)



Il bene che gli uomini possono fare da soli è ben poco in confronto a quello che possono fare uniti.

- Benjamin Franklin - 

"Lotta fra Carnevale e Quaresima" 
Pieter Bruegel il Vecchio (1525 - 1569)
Kunsthistorisches Museum, Vienna

Dobbiamo impegnarci in scelte di percorso, in tabelle di marcia: non possiamo parlare di pace indicando le tappe ultime e saltando le intermedie!
Se non siamo capaci di piccoli perdoni quotidiani fra individuo e individuo, tra familiari, tra comunità e comunità... è tutto inutile!
La pace non è soltanto un pio sospiro, un gemito favoloso, un pensiero romantico... è, soprattutto, prassi.

 - Don Tonino Bello - 



Preghiera per l'inizio di una riunione pastorale

Signore, donaci pensieri chiari,
preservaci da chiacchiere inutili,
concedi il distacco necessario per giudicarci,
per scoprire le nostre possibilità e i nostri limiti.
Non permettere che ci insuperbiamo per i successi
o ci scoraggiamo per gli insuccessi.
Fa' che ci comprendiamo reciprocamente,
anche quando le opinioni divergono;
che non litighiamo, anche quando l'argomento ci divide.
Vogliamo servire te, mediante il lavoro 
che compiamo per la comunità. Amen.



Buona giornata a tutti. :-)





mercoledì 5 novembre 2014

Com'è facile - don Tonino Lasconi -


Come è facile, Signore,
celebrare la tua Cena sotto le arcate della chiesa!
Come è facile, Signore,
riconoscerci peccatori
recitando distrattamente:
«Signore pietà!».
Come è facile, Signore,
rispondere
«Rendiamo grazie a Dio!»
alla tua Parola che ci comanda
di portare ciascuno
i problemi degli altri;
di leggere la tua presenza
nelle cose, nelle persone,
nei fatti.
Come è facile, Signore,
assistere in ginocchio
a te che diventi
pane e vino per tutti.
Come è facile, Signore,
dare la mano al vicino
dicendo:
"La pace sia con te!".
Come è facile, Signore,
mangiare l'unico pane
al suono dell'organo.
Ma tu, Signore,
dicendoci
"Fate questo in memoria di me"
ci hai comandato
di rifare tutta la tua vita,
non solo il gesto che la riassume.
Signore,
aiutami a celebrare la tua messa
da lunedì a sabato.
Signore,
che la messa diventi la vita,
e la vita la messa.


- don Tonino Lasconi -
da: "Amico Dio", Ed. Paoline




(2 Cor 6, 16b; 7, 1)Noi siamo il tempio del Dio vivente, come Dio stesso ha detto: “Abiterò in mezzo a loro e con loro camminerò” e sarò il loro Dio, ed essi saranno il mio popolo (Lv 26, 11-12; Ez 37, 27).
In possesso dunque di queste promesse, carissimi, purifichiamoci da ogni macchia della carne e dello spirito, portando a compimento la nostra santificazione, nel timore di Dio.




La preghiera di lode è una preghiera cristiana per tutti noi. 
Nella Messa, tutti i giorni, quando cantiamo ripetendo “Santo, Santo, Santo...”, questa è una preghiera di lode, lodiamo Dio per la sua grandezza perché è grande. E gli diciamo cose belle, perché a noi piace che sia così… 
La preghiera di lode ci fa fecondi. 
Sara ballava nel momento grande della sua fecondità a novant’anni! La fecondità dà lode al Signore. L’uomo o la donna che lodano il Signore, che pregano lodando il Signore - e quando lo fanno sono felici di dirlo - e si rallegrano quando cantano il Sanctus nella Messa sono un uomo o una donna fecondi. 
Pensiamo che bello è fare le preghiere di lode. Questa dev’essere la nostra preghiera di lode e, quando la eleviamo al Signore, dobbiamo dire al nostro cuore: “Alzati, cuore, perché stai davanti al re della gloria. Insieme alla preghiera di lode, la preghiera di intercessione è oggi un grido al Padre per i nostri fratelli cristiani perseguitati e assassinati e per la pace nel nostro mondo sconvolto. 
Lodate sempre il Signore, non smettete di farlo, lodatelo sempre di più, incessantemente. 
Mi hanno detto di gruppi di preghiera in cui si recita insieme il Rosario. 
La preghiera alla Madonna non deve mancare mai, mai! 
Ma quando voi vi riunite, lodate il Signore! 

(Papa Francesco, Discorso, 31 ottobre 2014).








Buona giornata a tutti :-)


giovedì 30 gennaio 2014

Rimetti a noi i nostri debiti – don Tonino Lasconi -

Tu ci perdoni sempre. 
Tu ci dai sempre
la possibilità di essere nuovi
e di ricominciare da capo.
Allora anche noi
dobbiamo perdonare
gli amici che ci lasciano,
a quelli che parlano male di noi,
a quelli che non mantengono
gli impegni presi insieme.
Tu ci perdoni sempre.
Allora nessuno deve mai
«chiudere» con un fratello.
Mai disperare che il bene
la spunti sui difetti.
Allora mai dobbiamo aspettare
che incomincino gli altri.
Tu ci perdoni sempre.
Allora nessuno di noi
deve mai stancarsi
di ricominciare,
di ridare fiducia,
di risalire la china
delle delusioni.
Tu ci perdoni sempre
e non ti stanchi mai di noi.

(Don Tonino Lasconi)

Fonte: Amico Dio


"..la malvagità e l'ignoranza degli uomini non è capace di frenare il piano divino della salvezza, la redenzione. Il male non può fare tanto. 
Un'altra meraviglia di Dio ce la ricorda il secondo Salmo che abbiamo appena recitato: la “rupe” si trasforma “in un lago, la roccia in sorgenti d’ acqua” (Sal 113,8).

Quello che potrebbe essere pietra di inciampo e di scandalo, col trionfo di Gesù sulla morte si trasforma in pietra angolare: “Questo è stato fatto dal Signore: una meraviglia ai nostri occhi” (Sal 117,23).
Non ci sono motivi, dunque, per arrendersi alla prepotenza del male. E chiediamo al Signore Risorto che manifesti la sua forza nelle nostre debolezze e mancanze."

Papa Benedetto XVI (Basilica-Cattedrale di León, dedicata a Nostra Signora della Luce)



Chi crede in Dio-Amore porta in sé una speranza invincibile, come una lampada con cui attraversare la notte oltre la morte, e giungere alla grande festa della vita.


Benedetto XVI - Angelus 6 Novembre 2011



Usciamo, usciamo ad offrire a tutti la vita di Gesù Cristo. Ripeto qui per tutta la Chiesa ciò che molte volte ho detto ai sacerdoti e laici di Buenos Aires: preferisco una Chiesa accidentata, ferita e sporca per essere uscita per le strade, piuttosto che una Chiesa malata per la chiusura e la comodità di aggrapparsi alle proprie sicurezze. 
Non voglio una Chiesa preoccupata di essere il centro e che finisce rinchiusa in un groviglio di ossessioni e procedimenti. 
Se qualcosa deve santamente inquietarci e preoccupare la nostra coscienza è che tanti nostri fratelli vivono senza la forza, la luce e la consolazione dell’amicizia con Gesù Cristo, senza una comunità di fede che li accolga, senza un orizzonte di senso e di vita. 
Più della paura di sbagliare spero che ci muova la paura di rinchiuderci nelle strutture che ci danno una falsa protezione, nelle norme che ci trasformano in giudici implacabili, nelle abitudini in cui ci sentiamo tranquilli, mentre fuori c’è una moltitudine affamata e Gesù ci ripete senza sosta: 
«Voi stessi date loro da mangiare» (Mc 6,37).

Papa Francesco, da "Evangelii Gaudium"



Preghiera per la sera

In te,
santo Signore,
noi cerchiamo
il riposo
dall'umana fatica,
al termine del giorno.
Se i nostri occhi
si chiudono,
veglia in te
il nostro cuore;
la tua mano
protegga coloro
che in te sperano.
Difendi,
o Salvatore,
dalle insidie del male
i figli che hai redenti
col tuo sangue prezioso.
Amen


Buona giornata a tutti. :-)








sabato 4 gennaio 2014

Le cuffiette – don Tonino Lasconi

Ho rincorso un mio amico 
chiamandolo a squarciagola.
Niente da fare!
Portava le cuffiette agli orecchi
e non mi sentiva.
Ho dovuto prenderlo
per un braccio
e strattonarlo.
Mi ha guardato stralunato
come se io fossi un UFO,
continuando a seguire,
con la mimica del volto,
la sua musica scatenata.
Ce n'è voluto
per riportarlo alla realtà!

Signore,
continuamente Tu mi chiami
con la voce delle persone,
dei fatti, delle cose,
ma io non ti sento,
perché i miei orecchi sono pieni
di sogni e di illusioni
scambiati per realtà.
Signore,
ti prego,
non stancarti di chiamarmi,
di rincorrermi.
Prendimi per un braccio,
fermami.
Aprimi gli orecchi
e riportami,
con pazienza e amore,
dentro la realtà.

(don Tonino Lasconi)



La speranza è la finestra che al mattino ti consegna un giorno tutto nuovo. Basta che la apri. 

Tonino Lasconi



...La professione mi possiede, la società mi possiede, il divertimento mi possiede, ma io non possiedo me stesso. E così mi imbarbarisco a poco a poco anche intimamente. 
Le cose mi travolgono, sono soltanto una funzione nel loro grande trambusto.
Ma ecco che adesso Dio mi ha tratto fuori. Devo stare in silenzio. Devo aspettare. Sono costretto a riflettere su me stesso, a sopportare la solitudine, a sopportare il dolore e ad accettarmi. 
Tutto questo è difficile.
Ma non potrebbe essere che Dio mi aspetta proprio in questo silenzio? Non potrebbe essere che adesso egli compie quanto sta scritto nella parabole della vite, e cioé che pota i rami che portano frutto, affinché ne porti ancora di più (Gv 15,2)?
Se imparo ad accettarmi in questi giorni di silenzio, se accetto di buon grado la sofferenza, perché il Signore con essa mi purifica, non sono diventato più ricco che se avessi guadagnato molto denaro? In me non è allora accaduto qualcosa che è più consistente e fruttifero delle cose che posso contare e calcolare?.........

Joseph Ratzinger - da "Licht, das uns leuchtet" (Luce che ci illumina) - 1978 -




“La vita quotidiana nel suo svolgersi può regalare le sensazioni più forti di qualsiasi effetto speciale. 
La vita quotidiana è fatta di piccole cose straordinarie, che se colte nella loro bellezza sanno regalare una serenità duratura.”

(Stephen Littleword - "Piccole cose")


Dipinto di Amedeo Merello (1890-1979) - "Mele", del 1942

"Una mela guasta può far marcire una mela sana, ma una mela sana non può sanare una mela guasta."

(Mario Rigoni Stern, da "Il sergente nella neve")


Buona giornata a tutti. J




mercoledì 20 giugno 2012

Come una filigrana – don Tonino Lasconi

Mi hanno spiegato a scuola
cosa è la filigrana.
E' una carta che,
se tu la guardi distrattamente
e in un posto poco illuminato,
sembra bianca, vuota, inutile.
Ma se tu la guardi controluce
ti rivela stupende figure.
il professore ce lo ha dimostrato.

Ha messo la carta bianca
contro i vetri della finestra:
è apparso un bellissimo volto di Cristo.

Io, Signore, ho pensato
che l'uomo è come una filigrana.
Se lo guardi, distratto,
vedi poco, quasi niente.

Ma se tu lo guardi per bene,
nella luce,
in ognuno scopri lo stupendo tuo volto.
L'uomo, ogni uomo
è una filigrana preziosa.
Signore, aiutami
a vedere gli uomini controluce.


(don Tonino Lasconi)

mercoledì 21 marzo 2012

Senza il perdono non c’è guarigione – don Tonino Lasconi -

Quanto sarebbe stato più bello se Gesù avesse subito sistemato il corpo dell’uomo senza quel perdono dei peccati, non richiesto né dai parenti né dal direttamente interessato, che ha complicato le cose agli scribi e le complica anche noi…
Che bel miracolo quello del paralitico di Cafarnao! Tutta la casa di Pietro piena zeppa di gente, quei parenti che fanno di tutto per portare davanti a Gesù quel poveretto, e non si rassegnano a costo di farlo passare dal tetto, il miracolato che se ne va via con la sua barella sotto braccio “davanti agli occhi di tutti”…
Ma quanto sarebbe stato più bello se Gesù avesse subito sistemato il corpo dell’uomo senza quel perdono dei peccati, non richiesto né dai parenti né dal direttamente interessato, che ha complicato le cose agli scribi e le complica anche noi.

Agli scribi per due motivi. Prima di tutto perché giustamente scandalizzati che un uomo si arrogasse il potere esclusivo di Dio. Poi perché Gesù, anche se in modo non così esplicito come farà più volte in seguito (Gv 9,34; Lc 13,4-5), smentisce la loro radicata convinzione (che purtroppo resiste anche dentro di noi) che la malattia sia una punizione divina per un comportamento peccaminoso. Gesù, infatti, perdona i peccati dell’uomo senza guarirgli il corpo. Se tra peccato e malattia ci fosse stato un nesso di causa ed effetto, con il perdono dei peccati sarebbe scattata subito la guarigione.

A noi perché facciamo fatica a capire a cosa serva il perdono dei peccati, dal momento che non siamo affatto sicuri che il peccato esista. Esiste l’infrazione della legge, ma tutto ciò che la legge non proibisce non ha bisogno di essere perdonato. Se l’aborto e il divorzio sono consentiti dalla legge, perché non li si può fare? Infatti non si capisce perché mai la Chiesa insista a dire che, se uno li fa, non può accostarsi alla comunione, e nemmeno fungere da padrino per il battesimo e la cresima. Se l’eutanasia, com’è probabile, diventerà legale, non sarà che i preti ricominceranno con la storia che impedisce di fare la comunione?

È così! Facciamo fatica a credere che esista il peccato, cioè pensieri, parole, opere e omissioni intrinsecamente sbagliati, anche se nessuna legge umana li proibisce, perché vanno contro la legge di Dio, scritta nel profondo del cuore di tutti gli uomini, e che non possono essere sanati con una multa, con il carcere, con l’amnistia, o con un buon avvocato, ma soltanto con il perdono di Dio.


Attenzione! Non stiamo parlando degli “altri”, di quelli che non credono in Dio e in Gesù. Il paralitico di Cafarnao è un grande stimolo per noi credenti. Gesù, dice il Vangelo;, “vedendo la loro fede, disse al paralitico: Figlio, ti sono perdonati i peccati”, affermando così che la salute dello spirito è più importante di quella del corpo o, quanto meno, che è inutile sanare il corpo senza sanare lo spirito.

È questa la convinzione che siamo chiamati a riconquistare.
In questo impegno dovremmo essere incoraggiati anche dall’osservazione della realtà che manifesta in modo sempre più evidente come i malesseri profondi dell’umanità non possono essere sanati dall’esterno senza sanare il cuore. Se infatti non c’è il nesso tra malattia e punizione divina, è però evidente quello tra male del corpo e male dello spirito. Da dove nascono, infatti, le grandi crisi, i grandi problemi e le grandi sofferenze dei nostri giorni se non dal fatto che ci si illude di sostituire i comandamenti di Dio, indelebili e intoccabili, con le sole leggi umane che qualsiasi autorità può scrivere a suo vantaggio e raggirare con facilità?

È necessario che noi cristiani ritroviamo l’impegno e la forza di testimoniare che non si deve rubare, non si deve mentire, non si deve uccidere, non si deve approfittare degli altri non perché c’è la legge umana che lo proibisce, o quando non è possibile farla franca, ma perché c’è un unico Signore che chiede alla nostra vita di essere come quella di Gesù: non un “sì” e “no”, ma soltanto un “sì”.
(don Tonino Lasconi)

Un pensiero speciale vorrei riservare a voi, donne che avete fatto ricorso all’aborto.La Chiesa sa quanti condizionamenti possono aver influito sulla vostra decisione, e non dubita che in molti casi s’è trattato d’una decisione sofferta, forse drammatica. Probabilmente la ferita nel vostro animo non s’è ancora rimarginata. In realtà, quanto è avvenuto è stato e rimane profondamente ingiusto. Non lasciatevi prendere, però, dallo scoraggiamento e non abbandonate la speranza. Sappiate comprendere, piuttosto, ciò che si è verificato e interpretatelo nella sua verità. Se ancora non l’avete fatto, apritevi con umiltà e fiducia al pentimento: il Padre di ogni misericordia vi aspetta per offrirvi il suo perdono e la sua pace nel sacramento della Riconciliazione.
(Beato Giovanni Paolo II)

Buona giornata a tutti. :-)

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mercoledì 2 novembre 2011

La fiera del giorno dei morti – don Tonino Lasconi -

La visita al cimitero, pensieri, preghiere e fiori per i nostri cari che non ci sono più: un incontro che non si esaurisce il 2 novembre.

Amo i cimiteri. Ci vado spesso. Non solo in quelli dove riposano i miei cari ma anche in quelli che incontro viaggiando. Sono un luogo dove mi piace riflettere, meditare, pregare. Questo perché amo la vita. Il pensiero dei defunti mi ricorda, senza ombra di dubbio, che la vita è un passaggio, spesso, purtroppo, breve. Per questo va vissuta senza sprecarne un solo istante con la noia, con la banalità, con la volgarità, con ciò che può rattristarla, impoverirla, metterla in pericolo.

Quando sono lì, penso: «Se ci ricordassimo sempre che non vivremo cinquemila anni, saremmo più saggi. Adopereremmo meglio le nostre capacità, i nostri sentimenti, il nostro tempo, i nostri soldi, i nostri giorni».

Metto dei fiori nelle tombe dei miei cari e in quelle abbandonate dai parenti.
I fiori - lo so - non servono ai defunti, ma a me. A noi.
Sono un segno bellissimo che dice: «Da questa morte rinasce una vita nuova, più bella e profumata di prima». E prego.
La preghiera serve ai defunti e a noi. Ci ricorda che, tra noi e loro, gli affetti, la compagnia, l'amicizia continuano, perché davanti a Dio siamo tutti contemporanei, ci abbraccia tutti con un unico sguardo.

E noi camminiamo tutti insieme verso di lui, aiutandoci l'un l'altro. Volete che una madre non cammini ancora accanto ai suoi figli rimasti quaggiù? Che un amico non ti rimanga accanto? Nemmeno a pensarci! Quando esco dal cimitero, mi sento ricaricato, stimolato a vivere con più grinta e intensità.

Non però negli ultimi giorni di ottobre e nei primi di novembre. In questi giorni non vado più al cimitero, perché l'ultima volta che l'ho fatto ho creduto di trovarmi in una fiera: chiacchiericcio, confusione, risate, paragoni sciocchi tra le tombe e i fiori più belli, curiosità stupide, telefonini che squillano dappertutto, commento sul costo dei fiori...
Uno spettacolo triste! Sapete cosa farei? Chiuderei i cimiteri dal 25 ottobre all'8 di novembre. Perché quelli che ci vanno per amore dei defunti e di se stessi ci andrebbero comunque durante l'anno, ogni volta che possono.

Quelli «della fiera» se ne starebbero a casa loro. Meglio così!

Tanto, andare in un cimitero per non pensare, per non pregare, per non meditare non serve né ai defunti né tanto meno ai vivi.

(don Tonino Lasconi)
Fonte: Popotus, 30/10/2004


La Resurrezione (1450-1463)

Piero della Francesca

Museo Civico, Sansepolcro (Arezzo), Italy

Mentre quattro soldati romani dormono, Cristo si leva dal sepolcro ridestandosi alla vita.  Risorge un Gesù “atletico”  ben eretto, come una statua greca ed esce dal sarcofago appoggiandosi con un ginocchio sul bordo, la mano destra regge il vessillo crociato, emblema del trionfo della vita sulla morte (altri autori ritengono che il vessillo rappresenti la vittoria delle crociate e della cristianità).  Si pensa che  soldato senza elmo sia un autoritratto di Piero della Francesca.


Buona giornata a tutti. :-)

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