lunedì 14 aprile 2025
Un Cristo senza croce, una croce senza Cristo - Centro Missionario Diocesano, Verona
venerdì 8 novembre 2024
Riflessioni sulla pace - don Primo Mazzolari, San Giovanni Paolo II, Thomas Merton
Ci siamo accorti che non basta essere custodi della pace e neanche uomini di pace nel nostro intimo, se lasciamo che altri ne siano i soli testimoni.
Come cristiani dobbiamo essere in prima linea nello sforzo comune verso la pace. Davanti per vocazione non per paura.
Quando fa buio la lampada non la si mette sotto la tavola.
Opponendo guerra a guerra, violenza a violenza non si fa' che moltiplicare le rovine. Invece di uno saremo in due a buttar giù, non importa se per ragioni o con animi opposti.
Perché non ammazzo chi non è d'accordo con me, non vuol dire che io sia d'accordo con lui.
Non l'ammazzo perché sono certo che la mia verità ha tanta verità da superare l'errore dell'altro.
Un cristiano deve fare la pace anche quando venissero meno le ragioni della pace.
Al pari della fede, della speranza e della carità, la pace è vera beatitudine, quando non c'è tornaconto o interesse o convenienza, vale a dire quando incomincia a sembrare follia davanti al buon senso della gente ragionevole.
Tutti si battono e si sputano addosso e aizzano gli uomini, i tuoi figli, gli uni contro gli altri.
giovedì 6 giugno 2024
Non a destra, non a sinistra, non al centro, ma in alto – don Primo Mazzolari
E’ vero che una nuova strada non cambia nulla se l’uomo non si muove con qualche cosa di nuovo, e che un paese può andare verso qualsiasi punto cardinale e rimanere qual è. Ma se gli italiani fossero d’accordo su questo fatto, la fiducia, della tonomastica parlamentare sarebbe felicemente superata.
Fa comodo ai neghittosi credersi arrivati per il solo fatto di muoversi da destra invece che da sinistra. Saper la strada o aver imbroccato la strada giusta non vuoi dire camminarla bene o aver raggiunto la méta.
Il fariseismo rivive in tanti modi e temo che questo sia uno dei più attuali.
La giustizia è a sinistra, la libertà al centro, la ragione a destra. E nessuno chiede più niente a se stesso e incolpa gli altri di tutto ciò che manca, attribuendosi la paternità di ogni cosa buona.
Non dico che siano sbagliate le strade che partono da destra, da sinistra o dal centro: dico solo che non conducono, perché sono state cancellate come strade e scambiate per punti d’arrivo e di possesso.
La sinistra è la giustizia - la destra è la ragione - il centro libertà. E siamo così sicuri delle nostre equazioni, che nessuno s’accorge che c’è gente che scrive con la sinistra e mangia con la destra: che in piazza fa il sinistro e in affari si comporta come un destro: che l’egoismo di sinistra è altrettanto lurido di quello di centro, per cui, destra, sinistra e centro possono divenire tre maniere di «fregare» allo stesso modo il Paese, la Giustizia, la Libertà, la Pace.
L’alto cosa sarebbe allora?
Una destra pulita, una sinistra pulita, un centro pulito, in virtù di uno sforzo di elevazione e di purificazione personale che non ha nulla a vedere con la tessera.
Come ieri per la salvezza non contava il circonciso né l’incirconciso, così oggi non conta l’uomo di destra né l’uomo di sinistra, ma solo la nuova creatura: la quale lentamente e faticosamente sale una strada segnata dalle impronte di Colui, che arrivato in alto, si è lasciato inchiodare sulla Croce a braccia spalancate per dar la sua mano forata a tutti gli uomini e costruire il vero arco della Pace.
Disponi bene ogni singolo punto e la linea sarà retta.
Vivi con perfezione ogni minuto della vita e questa sarà santa.
Il cammino della speranza è lastricato di piccoli atti di speranza.
Vivendo in essa ogni minuto, puoi far sì che la speranza diventi una vita.
- F.X. Nguyen Van Thuan -
venerdì 5 aprile 2024
A coloro che soffrono nel corpo – don Tonino Bello
Carissimi,
"L'amore di Dio si rivela attraverso segni che dapprima non comprendiamo, ma che in seguito rivelano la grandezza del suo disegno".
noi t'imploriamo di starci vicino
quando incombe il dolore,
irrompe la prova,
sibila il vento della disperazione,
e sovrastano sulla nostra esistenza
il cielo nero degli affanni,
o il freddo delle delusioni
o l'ala severa della morte.
Liberaci dai brividi delle tenebre.
Nell'ora del nostro calvario,
Tu, che hai sperimentato l'eclissi del sole,
stendi il tuo manto su di noi,
sicché, fasciati dal tuo respiro,
ci sia più sopportabile
la lunga attesa della libertà.
Alleggerisci con carezze di Madre
la sofferenza dei malati.
Riempi di presenze amiche e discrete
il tempo amaro di chi è solo.
Spegni i focolai di nostalgia
nel cuore dei naviganti,
e offri loro la spalla,
perché vi poggino il capo.
Preserva da ogni male i nostri cari
che faticano in terre lontane e conforta,
col baleno struggente degli occhi,
chi ha perso la fiducia nella vita.
Ripeti ancora oggi
la canzone del Magnificat,
e annuncia straripamenti di giustizia
a tutti gli oppressi della terra.
Non ci lasciare soli nella notte
a salmodiare le nostre paure.
Anzi, se nei momenti dell'oscurità
ti metterai vicino a noi
e ci sussurrerai che anche Tu,
Vergine dell'Avvento,
stai aspettando la luce,
le sorgenti del pianto
si disseccheranno sul nostro volto.
E sveglieremo insieme l'aurora.
sabato 30 marzo 2024
“La luce splende nelle tenebre” (Gv 1,5) - Cardinale Joseph Ratzinger
Del racconto della creazione la Chiesa, nella Veglia pasquale, ascolta soprattutto la prima frase: “Dio disse: «Sia la luce!» (Gen 1,3). Il racconto della creazione, in modo simbolico, inizia con la creazione della luce....
Il fatto che Dio abbia creato la luce significa che Dio ha creato il mondo come spazio di conoscenza e di verità, spazio di incontro e di libertà, spazio del bene e dell'amore. La materia prima del mondo è buona, l'essere stesso è buono. E il male non proviene dall'essere che è creato da Dio, ma esiste solo in virtù della negazione. È il “no”.
A Pasqua, al mattino del primo giorno della settimana, Dio ha detto nuovamente: “Sia la luce!”. Prima erano venute la notte del Monte degli Ulivi, l'eclissi solare della passione e morte di Gesù, la notte del sepolcro. Ma ora è di nuovo il primo giorno – la creazione ricomincia tutta nuova.
“Sia la luce!”, dice Dio, “e la luce fu”. Gesù risorge dal sepolcro.
La vita è più forte della morte. Il bene è più forte del male. L'amore è più forte dell'odio. La verità è più forte della menzogna.
Il buio dei giorni passati è dissipato nel momento in cui Gesù risorge dal sepolcro e diventa, Egli stesso, pura luce di Dio.
Questo, però, non si riferisce soltanto a Lui e non si riferisce solo al buio di quei giorni.
Con la risurrezione di Gesù, la luce stessa è creata nuovamente.
Egli ci attira tutti dietro di sé nella nuova vita della risurrezione e vince ogni forma di buio.
Egli è il nuovo giorno di Dio, che vale per tutti noi. Ma come può avvenire questo? Come può tutto questo giungere fino a noi così che non rimanga solo parola, ma diventi una realtà in cui siamo coinvolti?
Mediante il Sacramento del battesimo ... il Signore dice a colui che lo riceve: Fiat lux – sia la luce. Il nuovo giorno, il giorno della vita indistruttibile viene anche a noi. Cristo ti prende per mano. D'ora in poi sarai sostenuto da Lui e entrerai così nella luce, nella vita vera.
O
Signore Gesù, o vivere per amarti,
o morire per non più offenderti.
Creatore degli Angeli e Signore delle Potenze, apri la mia mente in preda al
dubbio e muovi la mia lingua, perché io lodi il tuo purissimo nome, così come
una volta hai fatto udire e parlare il sordomuto, che invocandoti così disse:
Gesù, meraviglioso, Meraviglia degli Angeli;
Gesù, fortissimo, Liberazione dei Progenitori;
Gesù, dolcissimo, Lode dei Patriarchi;
Gesù, gloriosissimo, Sostegno dei Re;
Gesù, desideratissimo, tu che hai realizzato l’annuncio dei Profeti;
Gesù, mirabile, Firmamento dei martiri;
Gesù, mitissimo, Soavità dei monaci;
Gesù, misericordiosissimo, Dolcezza dei Sacerdoti;
Gesù, pietosissimo, Continenza di quanti digiunano;
Gesù, dilettissimo, gioia dei giusti;
Gesù, nobilissimo, Saggezza delle Vergini;
Gesù, sempiterno, Salvezza dei peccatori;
Gesù, Figlio di Dio, abbi pietà di me. Amen.
Il silenzio attonito davanti alla morte del Maestro e Signore,
è il silenzio adorante e commosso della Chiesa-Sposa raggiunta dal dono d'amore dell'Agnello-Sposo,
è
il silenzio della fede, carico di speranza nell'attesa
della Risurrezione.
lunedì 8 gennaio 2024
I fanciulli – don Primo Mazzolari
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Foto by Pierpaolo Lo Monaco - Indonesia 2010 |
La verità ha le sue ore, le conosce e sa attendere: a
differenza di qualche suo impaziente paladino.
(Don Primo Mazzolari- Mazzolari:
se tu resti con noi : pensieri, moniti, orientamenti per l'oggi e per il tempo
che verrà, a cura di Arturo Chiodi, Paoline, 2000)
Cristo, oggi sono in cerca di pane,
il mio pane quotidiano,
domenica 18 giugno 2023
Lezione di vita - + Cardinale Francisco Candido Xavier
Che Dio non mi permetta di perdere l'ottimismo,
anche sapendo che il futuro che ci aspetta non è tanto allegro...
Che io non perda la voglia di vivere,
anche sapendo che la vita è, in molti momenti, dolorosa...
Che io non perda la voglia di avere grandi amici,
anche sapendo che, con il giro del mondo, anche loro vanno via dalle nostre vite...
Che io non perda la voglia di aiutare le persone,
anche sapendo che molte di loro sono incapaci di vivere, di vedere, riconoscere e compensare questo aiuto...
Che io non perda la voglia di amare,
anche sapendo che la persona che io più amo può non provare lo stesso sentimento verso di me...
Che io non perda la luce e la lucentezza degli occhi,
anche sapendo che molte cose che vedrò nel mondo oscureranno i miei occhi...
Che io non perda la forza,
anche sapendo che la sconfitta e la perdita sono due avversari estremamente pericolosi...
Che io non perda la ragione,
anche sapendo che le tentazioni della vita sono molte e attraenti...
Che io non perda il sentimento di giustizia,
pur sapendo che il pregiudicato possa essere io stesso...
Che io non perda il mio abbraccio forte,
anche sapendo che un giorno le mie braccia saranno fiacche...
Che io non perda la bellezza e la gioia di vedere,
anche sapendo che molte lacrime scorreranno dai miei occhi e finiranno nella mia anima...
Che io non perda l'amore per la mia famiglia,
anche sapendo che molte volte essa mi chiederà degli sforzi incredibili per mantenere la sua armonia...
Che io non perda la voglia di essere grande,
anche sapendo che il mondo è piccolo...
E soprattutto...
Che io non dimentichi mai che Dio mi ama infinitamente,
che un piccolo grano di allegria e di speranza dentro ciascuno è capace di cambiare e trasformare qualsiasi cosa, poi...
La vita è costruita sui sogni
e realizzata nell'amore!
papa Benedetto XVI, 28 giugno 2009
(Padre Cantalamessa)