Paddy sta camminando lungo le strade di Belfast e a un certo punto si sente puntare una pistola alla nuca, e una voce gli chiede: “Sei cattolico o protestante?”
Paddy è costretto a pensare in fretta e risponde:”Sono ebreo”.
E sente la voce che dice: “Devo proprio essere l’arabo più fortunato di tutta Belfast”.
E sente la voce che dice: “Devo proprio essere l’arabo più fortunato di tutta Belfast”.
Le etichette sono davvero importanti
per noi.
Passiamo gran parte della nostra vita a reagire a delle etichette, le
nostre e quelle degli altri.
Mark Twain ha espresso molto bene il concetto
scrivendo: "Faceva talmente freddo che se il termometro fosse stato più
lungo di due centimetri saremmo morti congelati".
Noi moriamo davvero congelati a causa delle
parole.
Non è il freddo che c'è fuori che conta, ma il termometro.
Non è la realtà che conta, ma quel che diciamo a noi stessi riguardo alla realtà.
Non è la realtà che conta, ma quel che diciamo a noi stessi riguardo alla realtà.
Mi è stata raccontata una storiella
interessante su un agricoltore finlandese. Quando si stava tracciando il
confine russo-finnico, l'agricoltore doveva decidere se preferiva stare in
Russia o in Finlandia. Dopo lungo tempo, decise che preferiva stare in
Finlandia, ma non voleva offendere gli ufficiali russi. Questi vennero a fargli
visita, e vollero sapere perché voleva stare in Finlandia.
Il contadino rispose:
"E' sempre stato mio desiderio vivere nella Grande Madre Russia, ma credo
che alla mia età non sopravviverei a un altro inverno russo".
La Russia e la Finlandia sono solo parole,
concetti, ma non per gli esseri umani, per i folli esseri umani. Non guardiamo
quasi mai la realtà.
- Padre Anthony De Mello -
da: Messaggio per
un’aquila che si crede un pollo, p. 54-55
Due monaci di Gaza del 6° secolo. Dopo aver
biasimato un fratello per la sua negligenza, Giovanni è dispiaciuto vederlo
triste. È ancora ferito quando a sua volta si sente giudicato dai suoi
fratelli.
Per trovare la calma, decide allora di non fare più rimproveri a
nessuno e di occuparsi unicamente di ciò di cui sarebbe responsabile. Ma
Barsanufio gli fa capire che la pace del Cristo non sta nel chiudersi in se
stesso.
Gli cita più volte una parola dell’apostolo Paolo: «Ammonisci,
rimprovera, esorta con ogni magnanimità e dottrina» (2 Timoteo 4,2).
Da: Barsanufio e Giovanni
Lasciare gli altri tranquilli, può essere
ancora una forma sottile di giudicare. Se voglio occuparmi solo di me stesso, è
forse perché considero gli altri non degni della mia attenzione e dei miei
sforzi? Giovanni di Gaza decide di non più riprendere nessun suo fratello, ma
Barsanufio comprende che in effetti egli continua a giudicarli nel suo cuore.
Gli scrive: «Non giudicare e non condannare
nessuno, ma avvertili come veri fratelli» (Lettera 21), È rinunciando ai
giudizi che Giovanni diventerà capace di una vera preoccupazione per gli altri.
da Barsanufio e Giovanni
Buona giornata a tutti. :)
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