Nei tempi remoti, in Giappone, si usavano lanterne di carta e di bambù con le
candele dentro.
Una notte, a un cieco che era andato a trovarlo, un tale offrì una lanterna da
portarsi a casa.
«A me non serve una lanterna», disse il cieco. «Buio o luce per me sono la
stessa cosa».
«Lo so che per trovare la strada a te non serve una lanterna», rispose l’altro,
«ma se non l’hai, qualcuno può venirti addosso. Perciò devi prenderla».
Il cieco se ne andò con la lanterna, ma non era ancora andato molto lontano
quando si sentì urtare con violenza.
«Guarda dove vai!», esclamò il cieco allo sconosciuto. «Non vedi questa
lanterna?».
«La tua candela si è spenta, fratello», rispose lo sconosciuto.
Chi non conosce quelle persone arroganti che fendono il mondo in modo
presuntuoso, senza accorgersi di essere ciechi che portano in mano una lampada
spenta?
Eppure molti di loro si fanno chiamare «maestro» o «dottore» o «onorevole».
(o «signor parroco», o «eccellenza», o «superiore»... ma non era questo il
pensiero e non è questo lo stile di Gesù..
- don Bruno Ferrero -
da: “40 Storie nel deserto”, editrice Elledici
Non mi sento responsabile d'essere migliore degli altri.
Ciò che non sopporto è di provare piacere nel dimostrarlo.
- Fabrizio De André -
Profumo, pellicce, biancheria fine, gioielli:
lussuosa arroganza di un mondo dove non c'è posto per la morte; ma essa restava
in agguato dietro quella facciata, nel segreto grigiastro delle cliniche, degli
ospedali, delle camere chiuse.
- Simone de Beauvoir -
Buona giornata a tutti. :-)
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