Nell'ora della morte chiamami, e comanda che io venga a te.
Dacci, o Signore della vita, di prenderne lucida coscienza e di assaporare come un dono, ricco di ulteriori promesse, ogni stagione della nostra vita.
Fa' che accogliamo con amore la tua volontà, ponendoci ogni giorno nelle tue mani misericordiose.
E quando verrà il momento del definitivo "passaggio", concedici di affrontarlo con animo sereno, senza nulla rimpiangere di quanto lasceremo.
Incontrando Te, dopo averti a lungo cercato, ritroveremo infatti ogni valore autentico sperimentato qui sulla terra, insieme con quanti ci hanno preceduto nel segno della fede e della speranza.
E tu, Maria, Madre dell'umanità pellegrina, prega per noi "adesso e nell'ora della nostra morte".
Tienici sempre stretti a Gesù, Figlio tuo diletto e nostro fratello, Signore della vita e della gloria.
Amen!
- San Giovanni Paolo II, papa -
Il peccato è un prodotto della libertà umana.
Eppure, radicati all’interno della sua realtà umana,
sono in atto fattori che lo compongono al di là del
puramente umano,
in quella soglia dove la coscienza,
la volontà e la sensibilità umane sono in contatto con
le forze oscure che, come dice san Paolo, sono attive
nel mondo quasi al punto di dominarlo.
- San Giovanni Paolo II, papa -
fonte: Il Perdono, pensieri d'amore e di misericordia, Sonzogno Editore
Poiché vi è solidarietà tra tutti i fedeli all’interno
della comunità cristiana,
non vi può essere un peccato
che non abbia effetto sull’intera comunità.
- San Giovanni Paolo II, papa -
fonte: Il Perdono, pensieri d'amore e di misericordia, Sonzogno Editore
A Te, Signore Gesù Cristo, unico Pastore della Chiesa, offro i frutti di questi venticinque anni di ministero al servizio del popolo che mi hai affidato.
Perdona il male compiuto e moltiplica il bene: tutto è opera tua e a Te solo è dovuta la gloria.
Con piena fiducia nella tua misericordia, Ti ripresento, oggi ancora, coloro che anni fa hai affidato alle mie cure pastorali.
Conservali nell’amore, radunali nel tuo ovile.
Prendi sulle tue spalle i deboli, fascia i feriti, abbi cura dei forti.
Sii Tu il loro Pastore, affinché non si disperdano.
Proteggi la diletta Chiesa che è in Roma e le Chiese del mondo intero.
Pervadi con la luce e la potenza del tuo Spirito quanti hai posto a capo del tuo gregge: adempiano con slancio la loro missione di guide, maestri e santificatori, nell’attesa del tuo ritorno glorioso.
Ti rinnovo, per le mani di Maria, Madre amata, il dono di me stesso, del presente e del futuro: tutto si compia secondo la tua volontà.
Pastore Supremo, resta in mezzo a noi, perché possiamo con Te procedere sicuri, verso la casa del Padre.
Nessun commento:
Posta un commento