Dietro ogni malattia c’è il divieto di fare qualcosa che
desideriamo oppure l’ordine di fare qualcosa che non desideriamo. Ogni cura
esige la disobbedienza a questo divieto o a quest’ordine. E per disobbedire è necessario
abbandonare la paura infantile di non essere amati; vale a dire di essere
abbandonati. Questa paura provoca una mancanza di coscienza: non ci si rende
conto di quello che si è davvero, cercando di essere quello che gli altri si
aspettano che noi siamo. Se si persiste in questa attitudine, si trasforma la
propria bellezza interiore in malattia.
La salute si trova solo nell’autentico, non c’è bellezza senza autenticità, ma
per arrivare a quello che siamo davvero dobbiamo eliminare quello che non siamo.
Essere quello che si è: questa è la felicità più grande."
Quando si va a cercare un guru, si va in cerca di quello
che potremmo fare da soli: vuoi che un altro faccia per te quello che dovresti
fare tu, perché pensi di non riuscire a farlo da solo.
Ma il guru non ha ricevuto questo dono dal cielo, lo ha fatto lui, lo ha creato.
Ha lavorato per riuscirci, riescici anche tu.
Ma il guru non ha ricevuto questo dono dal cielo, lo ha fatto lui, lo ha creato.
Ha lavorato per riuscirci, riescici anche tu.
- Alejandro Jodorowsky -
"I miracoli sono paragonabili alle pietre: si
trovano ovunque e offrono la loro bellezza, ma nessuno ne riconosce il valore.
Viviamo in una realtà dove abbondano i prodigi, ma li vedono soltanto coloro che hanno sviluppato le proprie percezioni. Senza tale sensibilità tutto è banale, l'evento meraviglioso viene chiamato casualità e si cammina per il mondo senza avere in tasca quella chiave che si chiama gratitudine."
Viviamo in una realtà dove abbondano i prodigi, ma li vedono soltanto coloro che hanno sviluppato le proprie percezioni. Senza tale sensibilità tutto è banale, l'evento meraviglioso viene chiamato casualità e si cammina per il mondo senza avere in tasca quella chiave che si chiama gratitudine."
- Alejandro Jodorowsky -
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