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mercoledì 8 marzo 2023

Auguri per la Festa delle donne 2023

 Le coglione come me, di solito, tacciono. 
Tacciono quando sono felici, perché hanno paura di disturbare le tristezza altrui. 
Tacciono quando sono tristi, perché hanno paura di rovinare un bel momento agli altri. 
Le coglione come me tacciono soprattutto quando si incazzano, quando trovano che qualcosa non sia giusto, quando si sentono schiacciate, attaccate o non comprese. 
Le coglione come me arrivano ad un certo punto in cui si guardano allo specchio e si dicono: “da oggi si cambia, da oggi non si tiene più tutto dentro”. 
E lo fanno, lo fanno sul serio. 
Dicono che sono felici e gli viene risposto: “Beata te, io ho una vita di merda.” 
Dicono che sono tristi e gli viene risposto: “Dai, via… ti passerà. Ne possiamo parlare dopo?” 
Si ribellano, provano ad esprime la propria opinione, a difendersi e cosa si sentono dire? “Oddio, stai calma! Stavo scherzando…che pesantezza!” 
O peggio: “Certo che sei una stronza eh!” 
Le coglione come me non reggono a sentirsi cattive, nemmeno per un minuto. 
Le coglione come me sono fatte per sfogarsi contro i muri, per abbracciare chi piange, per ridere quando qualcuno ride. 
Le coglione come me, (cercherò di non bestemmiare), si sentono in colpa per qualsiasi sentimento stiano provando. 
Cogliona. Cogliona. Cogliona.

- Susanna Casciani -


Non volevo amore perché è caos,
perché fa vacillare la mente come lampioni scossi dal vento.
Volevo essere fortissima davanti a te,
essere contro di te -
tu ami tanto contrapporti alle cose.
Io amo essere per le cose. -
Tu fai caricature.
Occorre un grande odio per fare caricature.
Io eleggo, io amo –
la marea dell’amore, la notte, mi soffoca
come in quel sogno che ieri ti sei sforzato di rendere reale,
di inchiodare, proprio così, con il tuo bacio travolgente .

Anaïs Nin - a Henry Miller, 9 marzo 1932


Soltanto una donna insoddisfatta ha bisogno di lussi.
Una donna soddisfatta può dormire anche sul pavimento.

- Anais Nin - 


Buona giornata a tutti :-)



martedì 8 marzo 2022

Preghiera per la donna - Pio XII, 2 agosto 1958

 « O piena di grazia e benedetta fra le donne » (Luc. I, 28, 42), Maria, distendi, te ne preghiamo, la mano della tua materna protezione sopra di noi, tue figlie, che ci stringiamo intorno al tuo trono di Regina, come falangi docili ai tuoi cenni e risolute ad attuare col tuo ausilio in noi stesse e nelle nostre sorelle l'ideale della verità e della perfezione cristiana. 

In te si fissa ammirato il nostro sguardo, o immacolata Fanciulla, prediletta dal Padre! O Vergine Sposa dello Spirito Santo! O Madre tenerissima di Gesù! Ottienici dal tuo Figlio divino di poter rispecchiare in noi le tue eccelse virtù in ogni età e condizione. 

Fa che noi siamo intemerate e pure nei sentimenti e nei costumi; verso i nostri sposi compagne dolci, affettuose, comprensive; verso i nostri figli madri diligenti, vigili, sagge; amministratrici accorte dei nostri focolari domestici; cittadine esemplari della nostra amata patria; figlie fedeli della Chiesa, pronte a lasciarci da essa guidare nel pensiero e nell'azione. 

Aiutaci, o Madre nostra amorosissima, ad essere veramente osservanti dei doveri del nostro stato e a fare delle nostre dimore centri di vita spirituale e di operante carità, scuole di formazione delle coscienze e giardini di tutte le virtù; assistici, affinché anche nella vita sociale e pubblica sappiamo essere esempi di fede profonda, di pratica cristiana costante e amabile, d'incorrotta integrità e di giusto equilibrio fondato sui più solidi principi religiosi. 

Benedici i nostri propositi e le nostre fatiche, e come da te siamo ispirate ad intraprenderle, così col tuo aiuto ci sia dato di vederne gli abbondanti frutti nel tempo e nella eternità. Così sia!

- Papa Pio XII - 


“E qui vorrei sottolineare come la donna abbia una sensibilità particolare per le “cose di Dio”, soprattutto nell'aiutarci a comprendere la misericordia, la tenerezza e l’amore che Dio ha per noi. 
A me piace anche pensare che la Chiesa non è “il” Chiesa, è “la” Chiesa. 
La Chiesa è donna, è madre, e questo è bello. Dovete pensare e approfondire su questo.”

(Papa Francesco, nel XXV anniversario della "Mulieris Dignitatem")


Dipinto: (Daniel F Gerhartz)

Certo che le donne sono un’altra razza. (…) 
Sono maestre di dignità le donne. Non bisogna lasciarsi distrarre dall’ ondeggiare dei fianchi se vogliamo capire qualcosa di loro, dobbiamo soltanto guardarle negli occhi perché i loro occhi dicono quello che le bocche sanno tacere. Sì, le donne sono un’altra razza. Spesso ci camminano a fianco così leggere che neanche ce ne accorgiamo. 
Quasi sempre, però, ci precedono e basterebbe solo seguirle per capirne di più. Seguirle con poco orgoglio e molto rispetto. 
Per essere più uomini. Un po’ più uomini, almeno. 

- Antonello De Sanctis -


Le donne sono come fiori:
se cerchi di aprirli con la forza,
i petali ti restano in mano e il fiore muore.
Perchè solamente con il calore
si schiudono.
E l’amore e la tenerezza insieme
sono il sole per una donna.
Avrei dovuto semplicemente amarla.
Poi sarebbe stato tutto naturale.
Perchè una donna quando si sente amata,
si apre e dà tutto il suo mondo. 


- Fabio Volo -


Buona giornata a tutti :-)

lunedì 8 marzo 2021

"Voglio le mimose" da Memorie di una vagina

Oggi è la Festa della Donna e se c’è una cosa che non capisco della Festa della Donna, sono le donne che disdegnano la Festa della Donna.
Per carità, mi rendo conto che l’8 marzo tocca sorbirsi i sermoni di tutte le milf della televisione italiana, un redazionale della Palombelli, decine di pubblicità dedicate alle donne du-du-du-in-cerca-di-guai, una timeline di Facebook infognata di quotes sul fatto che oltre alle ciglia finte c’è di più.
……
Ok, lo so. Siamo d’accordo.
Ma, a parte questo, nella Festa della Donna c’è dell’altro, inclusa l’occasione – magari insufficiente ma ultra legittima – di discutere di femminilità in tutte le sue imponderabili declinazioni. Ed è proprio in ragione di questo che io non riesco a comprendere le donne che disdegnano la Festa della Donna.
Non capisco perché lo facciano.
Per sentirsi intellettuali?
Per sentirsi contro-corrente? 
Ma ci sono così tanti modi per essere contro-corrente, potrebbero smetterla di depilarsi lì giù, per dirne una, se volessero essere davvero contro-corrente.
Per cercare di risolvere questo complicatissimo rebus, delle donne che disdegnano la Festa della Donna, ho provato a indagare e mi sono imbattuta in ricercatissime argomentazioni del tipo:
1.       “Ogni giorno dev’essere la festa della donna, non solo l’8 marzo” (no guarda che questo si dice per San Valentino, mi sa che stai confondendo il repertorio delle frasi originali)
2.       “Diventa uno spettacolo indecente, queste donne in giro con gli spogliarellisti, senza rispetto per se stesse” (riflettendoci, persino Dio ammette il libero arbitrio, se ti sforzi puoi farcela anche tu)
3.       “A me le mimose non mi piacciono, puzzano!” (hai ragione, manco le fogne di Bombay maleodorano quanto un ramoscello di mimosa)
4.       “Tanto è solo una scusa per far spendere soldi, tutto consumismo” (perché invece le unghie di gel che ti sei fatta fare per 50 euro cosa sono? Un bisogno primario di memoria marxista?)
La verità è che io non capisco le donne che disprezzano la Festa della Donna, perché a me la Festa della Donna piace. 
Mi piace formalmente e mi piace sostanzialmente. A costo di risultare conformista, post-femminista, retorica e asfalta-coglioni, io la Festa della Donna la amo e le mimose le voglio. Sempre.
Voglio le mimose per le donne che sanno rullare le sigarette e per quelle che ai concerti ci vanno anche da sole.
Voglio le mimose per quelle che non sono mai state in Tanzania o nel Laos.
Voglio le mimose per le donne insicure che hanno bisogno di conferme, per quelle che conservano sempre un briciolo di vanità, per quelle che hanno i capelli crespi e il coraggio di tagliarli corti.  
Voglio le mimose per le donne che, nella difficoltà, sanno sorridere e quelle che, nel baccano, sanno emozionarsi.
Voglio le mimose per le donne che lavorano e per quelle che il lavoro l’hanno perso.
Voglio le mimose per le madri e per le figlie che si amano senza dirlo.
Voglio le mimose per quelle che ogni sera mettono a tavola la cena per la propria famiglia.
Voglio le mimose per quelle che ogni sera mettono a tavola la cena per se stesse.
Voglio le mimose per le donne che hanno una vita in salita e per quelle che ogni giorno devono dimostrare il proprio valore.
Voglio le mimose per le donne in salute e per le donne “difettose”.
Voglio le mimose per le donne che sanno amare e soprattutto per quelle che sanno amarsi.
Voglio le mimose per le donne che non hanno paura di sperimentare e di scoprirsi.
Voglio le mimose per le donne che sanno quello che vogliono e per quelle che stanno cercando di capirlo.
Voglio le mimose per le donne capaci di amore puro.
Voglio le mimose per le donne che amano solo nell’errore.  
Voglio le mimose per le donne che hanno il desiderio di crescere. 
Voglio le mimose per le donne che hanno la sincerità di invecchiare.
Voglio le mimose per le donne che hanno il coraggio di denunciare. 
Voglio le mimose per le donne forti, che non hanno paura delle proprie debolezze.
Voglio le mimose per i volti deturpati dall’acido.
Voglio le mimose per ogni livido.
Voglio le mimose per ogni coltellata, per ogni lacrima, per ogni urlo. 
Voglio le mimose per tutte le straordinarie donne qualsiasi che ho conosciuto.
Voglio le mimose perché non serve rifiutare un fiore, per dimostrare di avere personalità. 

da "Memorie di una vagina"
https://memoriediunavagina.wordpress.com/



Alzai lo sguardo verso il cielo azzurro e capii di non essere cambiata affatto da quando ero bambina.
Una scoperta di cui mi meravigliai.
Come se nell'animo delle persone, il fulcro da cui scaturiscono i sentimenti, non cambiasse mai.


- Banana Yoshimoto -
da: "L'abito di piume"



La donna uscì dalla costola dell'uomo, non dai piedi per essere calpestata, non dalla testa per essere superiore ma dal lato, per essere uguale, sotto il braccio per essere protetta, accanto al cuore per essere amata...

(WIlliam Shakespeare)


“Ci sono luoghi e culture dove la donna viene discriminata o sottovalutata per il solo fatto di essere donna, dove si fa ricorso persino ad argomenti religiosi e a pressioni familiari, sociali e culturali per sostenere la disparità dei sessi, dove si consumano atti di violenza nei confronti della donna rendendola oggetto di maltrattamenti e di sfruttamento nella pubblicità e nell'industria del consumo e del divertimento. 
Dinanzi a fenomeni così gravi e persistenti ancor più urgente appare l’impegno dei cristiani perché diventino dovunque promotori di una cultura che riconosca alla donna, nel diritto e nella realtà dei fatti, la dignità che le compete.”

- Papa Benedetto XVI -
9 febbraio 2009





“...la Chiesa desidera ringraziare la Santissima Trinità per il «mistero della donna», e, per ogni donna - per ciò che costituisce l'eterna misura della sua dignità femminile, per le «grandi opere di Dio» che nella storia delle generazioni umane si sono compiute in lei e per mezzo di lei. In definitiva, non si è operato in lei e per mezzo di lei ciò che c'è di più grande nella storia dell'uomo sulla terra: l'evento che Dio stesso si è fatto uomo?”

Papa Giovanni Paolo II
da: "Mulieris Dignitatem, 31"



Buona giornata e ..... buona Festa della donna a tutte :-)





mercoledì 8 marzo 2017

Lacrime di donna

Un bambino chiede alla mamma: «Perché piangi?».
«Perché sono una donna» gli risponde.
«Non capisco» dice il bambino.
La mamma lo stringe a sé e gli dice: «E non potrai mai capire...»
Più tardi il bambino chiede al papà: «Perché la mamma piange?»
«Tutte le donne piangono senza ragione», fu tutto quello che il papà seppe dirgli.
Divenuto adulto, chiese a Dio: «Signore, perché le donne piangono così facilmente?»
E Dio rispose:
«Quando l'ho creata, la donna doveva essere speciale.
Le ho dato delle spalle abbastanza forti per portare i pesi del mondo,
e abbastanza morbide per renderle confortevoli.
Le ho dato la forza di donare la vita,
quella di accettare il rifiuto che spesso le viene dai suoi figli.
Le ho dato la forza per permettele di continuare quando tutti gli altri abbandonano.
Quella di farsi carico della sua famiglia senza pensare alla malattia e alla fatica.
Le ho dato la sensibilità di amare i suoi figli di un amore incondizionato,
anche quando essi la feriscono duramente.
Le ho dato la forza di sopportare il marito nelle sue debolezze
e di stare al suo fianco senza cedere.
E finalmente, le ho dato lacrime da versare quando ne sente il bisogno.
Vedi figlio mio, la bellezza di una donna
non è nei vestiti che porta, né nel suo viso, o nella sua capigliatura.
La bellezza di una donna risiede nei suoi occhi.
Sono la porta d'entrata del suo cuore, la porta dove risiede l'amore.
Ed è spesso con le lacrime che vedi passare il suo cuore».


"...Maria allora, presa una libbra di olio profumato, di vero nardo, assai prezioso, cosparse i piedi di Gesù e li asciugò con i suoi capelli..." (Gv. 12)

"...quell'amore che si sta manifestando come abbraccio totale che parte dalla punta dei piedi di Gesù e arriva alla cima dei capelli di Maria..." 

- Fr. Michael Davide Semeraro -



La donna tutto crede, tutto spera, tutto sopporta...

La donna sfida le convenzioni,
la donna rischia la sua immagine e la sua vita,
la donna tutto dona con generosità grande,
la donna vince la paura.
La donna intuisce, incontra, anticipa,
abbraccia, ama, dona,
unge, lenisce, eterna,
nell'illogicità dell'amore.



 Credo in Dio Padre
che creò la donna e l'uomo
a sua immagine e somiglianza
e consegnò ai due la cura del mondo:
e vide che questo era molto buono;
che chiese il consenso ad una donna
per realizzare la sua opera di salvezza.
Credo in Gesù nato da una donna;
che ascoltava e valorizzava le donne
e le proteggeva contro le accuse degli uomini.
Che aveva donne discepole 
che lo seguivano e servivano.
Che apparve per primo a Maria Maddalena ed altre donne
e le invia per prime ad annunciare
la buona novella della sua Resurrezione 
proprio ai suoi discepoli.
Credo nello Spirito Santo,
soffio e principio di vita che è disceso
sopra uomini e donne nel giorno della Pentecoste
e che spinge la comunità della Chiesa verso l'uguaglianza.



Carissime amiche lettrici.... buona festa della donna. :-)






mercoledì 8 aprile 2015

A tutte le donne - Alda Merini

Fragile, opulenta donna, matrice del paradiso
sei un granello di colpa
anche agli occhi di Dio
malgrado le tue sante guerre
per l'emancipazione.
Spaccarono la tua bellezza
e rimane uno scheletro d'amore
che però grida ancora vendetta
e soltanto tu riesci
ancora a piangere,
poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli,
poi ti volti e non sai ancora dire
e taci meravigliata
e allora diventi grande come la terra
e innalzi il tuo canto d'amore.


- Alda Merini -



Il Naviglio mi vuole anche di notte
come lucciola appesa sui piloni,
vuole che canti la poesia e i bar fumosi
dei miei ponti e io, malgrado tutto,
canto un poeta che è risorto
dalle ceneri inermi di un peccato:
non dimentico mai questo dolore
di essere sgradita alla mia gente.

- Alda Merini – 

Canto Milano, 2007, Manni editore



Potresti anche telefonarmi
e dirmi in un soffio di vita
che hai bisogno del mio racconto:
favole di una bimba che legge i sospiri,
favole di una donna che vuole amare,
una donna che cerca un prete
per avere l'estrema unzione.

- Alda Merini - 



I versi sono polvere chiusa
di un mio tormento d’amore,
ma fuori l’aria è corretta,
mutevole e dolce ed il sole
ti parla di care promesse,
così quando scrivo
chino il capo nella polvere
e anelo il vento, il sole,
e la mia pelle di donna
contro la pelle di un uomo.

- Alda Merini - 






Buona giornata a tutti. :-)









domenica 8 marzo 2015

"Voglio le mimose" da Memorie di una vagina -

Oggi è la Festa della Donna e se c’è una cosa che non capisco della Festa della Donna, sono le donne che disdegnano la Festa della Donna.
Per carità, mi rendo conto che l’8 marzo tocca sorbirsi i sermoni di tutte le milf della televisione italiana, un redazionale della Palombelli, decine di pubblicità dedicate alle donne du-du-du-in-cerca-di-guai, una timeline di Facebook infognata di quotes sul fatto che oltre alle ciglia finte c’è di più.
……
Ok, lo so. Siamo d’accordo.
Ma, a parte questo, nella Festa della Donna c’è dell’altro, inclusa l’occasione – magari insufficiente ma ultra legittima – di discutere di femminilità in tutte le sue imponderabili declinazioni. Ed è proprio in ragione di questo che io non riesco a comprendere le donne che disdegnano la Festa della Donna.
Non capisco perché lo facciano.
Per sentirsi intellettuali?
Per sentirsi contro-corrente? 
Ma ci sono così tanti modi per essere contro-corrente, potrebbero smetterla di depilarsi lì giù, per dirne una, se volessero essere davvero contro-corrente.
Per cercare di risolvere questo complicatissimo rebus, delle donne che disdegnano la Festa della Donna, ho provato a indagare e mi sono imbattuta in ricercatissime argomentazioni del tipo:
1.       “Ogni giorno dev’essere la festa della donna, non solo l’8 marzo” (no guarda che questo si dice per San Valentino, mi sa che stai confondendo il repertorio delle frasi originali)
2.       “Diventa uno spettacolo indecente, queste donne in giro con gli spogliarellisti, senza rispetto per se stesse” (riflettendoci, persino Dio ammette il libero arbitrio, se ti sforzi puoi farcela anche tu)
3.       “A me le mimose non mi piacciono, puzzano!” (hai ragione, manco le fogne di Bombay maleodorano quanto un ramoscello di mimosa)
4.       “Tanto è solo una scusa per far spendere soldi, tutto consumismo” (perché invece le unghie di gel che ti sei fatta fare per 50 euro cosa sono? Un bisogno primario di memoria marxista?)
La verità è che io non capisco le donne che disprezzano la Festa della Donna, perché a me la Festa della Donna piace. 
Mi piace formalmente e mi piace sostanzialmente. A costo di risultare conformista, post-femminista, retorica e asfalta-coglioni, io la Festa della Donna la amo e le mimose le voglio. Sempre.
Voglio le mimose per le donne che sanno rullare le sigarette e per quelle che ai concerti ci vanno anche da sole.
Voglio le mimose per quelle che non sono mai state in Tanzania o nel Laos.
Voglio le mimose per le donne insicure che hanno bisogno di conferme, per quelle che conservano sempre un briciolo di vanità, per quelle che hanno i capelli crespi e il coraggio di tagliarli corti.  
Voglio le mimose per le donne che, nella difficoltà, sanno sorridere e quelle che, nel baccano, sanno emozionarsi.
Voglio le mimose per le donne che lavorano e per quelle che il lavoro l’hanno perso.
Voglio le mimose per le madri e per le figlie che si amano senza dirlo.
Voglio le mimose per quelle che ogni sera mettono a tavola la cena per la propria famiglia.
Voglio le mimose per quelle che ogni sera mettono a tavola la cena per se stesse.
Voglio le mimose per le donne che hanno una vita in salita e per quelle che ogni giorno devono dimostrare il proprio valore.
Voglio le mimose per le donne in salute e per le donne “difettose”.
Voglio le mimose per le donne che sanno amare e soprattutto per quelle che sanno amarsi.
Voglio le mimose per le donne che non hanno paura di sperimentare e di scoprirsi.
Voglio le mimose per le donne che sanno quello che vogliono e per quelle che stanno cercando di capirlo.
Voglio le mimose per le donne capaci di amore puro.
Voglio le mimose per le donne che amano solo nell’errore.  
Voglio le mimose per le donne che hanno il desiderio di crescere. 
Voglio le mimose per le donne che hanno la sincerità di invecchiare.
Voglio le mimose per le donne che hanno il coraggio di denunciare. 
Voglio le mimose per le donne forti, che non hanno paura delle proprie debolezze.
Voglio le mimose per i volti deturpati dall’acido.
Voglio le mimose per ogni livido.
Voglio le mimose per ogni coltellata, per ogni lacrima, per ogni urlo. 
Voglio le mimose per tutte le straordinarie donne qualsiasi che ho conosciuto.
Voglio le mimose perché non serve rifiutare un fiore, per dimostrare di avere personalità. 

da "Memorie di una vagina"
https://memoriediunavagina.wordpress.com/



Alzai lo sguardo verso il cielo azzurro e capii di non essere cambiata affatto da quando ero bambina.
Una scoperta di cui mi meravigliai.
Come se nell'animo delle persone, il fulcro da cui scaturiscono i sentimenti, non cambiasse mai.


- Banana Yoshimoto -
da: "L'abito di piume"



La donna uscì dalla costola dell'uomo, non dai piedi per essere calpestata, non dalla testa per essere superiore ma dal lato, per essere uguale, sotto il braccio per essere protetta, accanto al cuore per essere amata...

(WIlliam Shakespeare)


“Ci sono luoghi e culture dove la donna viene discriminata o sottovalutata per il solo fatto di essere donna, dove si fa ricorso persino ad argomenti religiosi e a pressioni familiari, sociali e culturali per sostenere la disparità dei sessi, dove si consumano atti di violenza nei confronti della donna rendendola oggetto di maltrattamenti e di sfruttamento nella pubblicità e nell'industria del consumo e del divertimento. 
Dinanzi a fenomeni così gravi e persistenti ancor più urgente appare l’impegno dei cristiani perché diventino dovunque promotori di una cultura che riconosca alla donna, nel diritto e nella realtà dei fatti, la dignità che le compete.”

- Papa Benedetto XVI -
9 febbraio 2009





“...la Chiesa desidera ringraziare la Santissima Trinità per il «mistero della donna», e, per ogni donna - per ciò che costituisce l'eterna misura della sua dignità femminile, per le «grandi opere di Dio» che nella storia delle generazioni umane si sono compiute in lei e per mezzo di lei. In definitiva, non si è operato in lei e per mezzo di lei ciò che c'è di più grande nella storia dell'uomo sulla terra: l'evento che Dio stesso si è fatto uomo?”

Papa Giovanni Paolo II
da: "Mulieris Dignitatem, 31"



Buona giornata e ..... buona Festa della donna a tutte :-)