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sabato 24 febbraio 2024

Ogni giorno è da vivere - Madeleine Delbrel

 Ogni mattina
è una giornata intera
che riceviamo dalle mani di Dio.

Dio ci dà una giornata intera
da lui stesso preparata per noi.

Non vi è nulla di troppo
e nulla di "non abbastanza",
nulla di indifferente
e nulla di inutile.

È un capolavoro di giornata
che viene a chiederci di essere vissuto.

Noi la guardiamo
come una pagina di agenda,
segnata d'una cifra e d'un mese.

La trattiamo alla leggera
come un foglio di carta.

Se potessimo frugare il mondo
e vedere questo giorno elaborarsi
e nascere dal fondo dei secoli,
comprenderemmo il valore
di un solo giorno umano.


- Madeleine Delbrel - 


Quando fra noi si interrompe la comunicazione, ne soffriamo tutti: quando nessuno ci ascolta o ci comprende diventiamo come bombe pronte a esplodere.

L'ascolto compassionevole, invece, porta alla guarigione: a volte dieci minuti di ascolto profondo bastano a trasformarci e a riportare il sorriso sulle nostre labbra.

In famiglia molti di noi hanno perso la capacità di ascoltare

ed esprimersi con la parola amorevole, forse perché nessuno è capace di ascoltare gli altri, dunque ci sentiamo molto soli anche all'interno della famiglia.

Abbiamo perso la capacità di dire le cose con calma, ci irritiamo troppo facilmente; ogni volta che apriamo la bocca ci escono parole acide e amare.

Abbiamo perso la capacità di parlare con gentilezza, e senza questa capacità non c'è modo di recuperare l'armonia, l'amore e la felicità.

 - Thich Nhat Hanh  - 

su Essere Indaco



«Accanto alle due realtà di religione e anti-religione esiste, nel mondo in espansione dell’agnosticismo, anche un altro orientamento di fondo: persone alle quali non è stato dato il dono del poter credere e che tuttavia cercano la verità, sono alla ricerca di Dio.

Persone del genere non affermano semplicemente: “Non esiste alcun Dio”.

Esse soffrono a motivo della sua assenza e, cercando il vero e... il buono, sono interiormente in cammino verso di Lui. Sono “pellegrini della verità, pellegrini della pace”.

Pongono domande sia all’una che all’altra parte.

Tolgono agli atei combattivi la loro falsa certezza, con la quale pretendono di sapere che non c’è un Dio, e li invitano a diventare, invece che polemici, persone in ricerca, che non perdono la speranza che la verità esista e che noi possiamo e dobbiamo vivere in funzione di essa. 

Ma chiamano in causa anche gli aderenti alle religioni, perché non considerino Dio come una proprietà che appartiene a loro così da sentirsi autorizzati alla violenza nei confronti degli altri. 

Queste persone cercano la verità, cercano il vero Dio, la cui immagine nelle religioni, a causa del modo nel quale non di rado sono praticate, è non raramente nascosta. Che essi non riescano a trovare Dio dipende anche dai credenti con la loro immagine ridotta o anche travisata di Dio. 

Così la loro lotta interiore e il loro interrogarsi è anche un richiamo per i credenti a purificare la propria fede, affinché Dio – il vero Dio – diventi accessibile».

- Papa Benedetto XVI - 


Buona giornata a tutti :-)


www.leggoerifletto.it




sabato 14 ottobre 2023

Spiritualità della bicicletta e Liturgia laica- Madeleine Delbrêl

“Andate...” dici a ogni svolta del Vangelo.
Per essere con Te sulla Tua strada occorre andare
anche quando la nostra pigrizia ci scongiura di sostare.

Tu ci hai scelto per essere in un equilibrio strano.
Un equilibrio che non può stabilirsi né tenersi
se non in movimento,
se non in uno slancio.

Un po’ come in bicicletta che non sta su senza girare,
una bicicletta che resta appoggiata contro un muro
finché qualcuno non la inforca
per farla correre veloce sulla strada.

La condizione che ci è data è un’insicurezza universale,
vertiginosa.
Non appena cominciamo a guardarla,
la nostra vita oscilla, sfugge.

Noi non possiamo star dritti se non per marciare,
se non per tuffarci,
in uno slancio di carità.

Tutti i santi che ci sono dati per modello,
o almeno molti,
erano sotto il regime delle Assicurazioni,
una specie di Società assicurativa spirituale che li garantiva
contro rischi e malattie,
che prendeva a suo carico anche i loro parti spirituali.
Avevano tempi ufficiali per pregare
e metodi per fare penitenza, tutto un codice di consigli
e di divieti.

Ma per noi
è in un liberalismo un poco pazzo
che gioca l’avventura della tua grazia.
Tu ti rifiuti di fornirci una carta stradale.
Il nostro cammino si fa di notte.
Ciascun atto da fare a suo turno s’illumina
come uno scatto di segnali.
Spesso la sola cosa garantita è questa fatica regolare
dello stesso lavoro ogni giorno da fare
della stessa vita da ricominciare
degli stessi difetti da correggere
delle stesse sciocchezze da non fare.

Ma al di là di questa garanzia
tutto il resto è lasciato alla tua fantasia
che vi si mette a suo agio con noi.

(Madeleine Delbrel)
(Se vuoi trovare Dio sappi che è dappertutto, ma sappi anche che non è solo)

Tu ci hai condotto stanotte in questo bar che ha nome "chiaro di luna".
Volevi esserci Tu, in noi,
per qualche ora, stanotte. Tu hai voluto incontrare,
attraverso le nostre povere sembianze,
attraverso il nostro miope sguardo,
attraverso i nostri cuori che non sanno amare,
tutte queste persone venute ad ammazzare il tempo.
E poiché i Tuoi occhi si svegliano nei nostri
e il tuo Cuore si apre nel nostro cuore,
noi sentiamo il nostro labile amore aprirsi in noi
come una rosa espansa,
approfondirsi come un rifugio immenso e dolce
per tutte queste persone,
la cui vita palpita intorno a noi.

Allora il bar non è più un luogo profano,
quell'angolo di mondo che sembrava voltarti le spalle.
Sappiamo che, per mezzo di Te, noi siamo diventati
la cerniera di carne,
la cerniera di grazia,
che lo costringe a ruotare su di sé ,
a orientarsi suo malgrado
e in piena notte
verso il Padre di ogni vita.

In noi si realizza il sacramento del Tuo amore.
Ci leghiamo a Te
Con tutta la forza della nostra fede oscura,
ci leghiamo a loro
con la forza di questo cuore che batte per Te,
Ti amiamo,
li amiamo,
perché si faccia di noi tutti una cosa sola.
In noi, attira tutto a Te…
Attira il vecchio pianista,
dimentico del posto in cui si trova,
che suona soltanto per la gioia di suonare;
la violinista che ci disprezza e offre in vendita
ogni colpo d'archetto,
il chitarrista e il filarmonicista
che fan della musica senza saperci amare.
Attira quest'uomo triste, che ci racconta storie cosiddette gaie.
Attira il bevitore che scende barcollando
la scala del primo piano;
attira questi esseri accasciati, isolati dietro un tavolo
e che son qui soltanto per non essere altrove;
attirali in noi perché incontrino Te,
Te cui solo è il diritto di aver pietà.
Dilataci il cuore, perché vi stiano tutti;
incidili in questo cuore,
perché vi rimangano scritti per sempre.

Tu fra poco ci condurrai
sulla piazza ingombra di baracconi da fiera.
Sarà mezzanotte o più tardi.
Soli resteranno sul marciapiede
quelli per cui la strada è il focolare,
quelli per cui la strada è la bottega.
Che i sussulti del Tuo cuore affondino i nostri
più a fondo dei marciapiedi,
perché i loro tristi passi
camminino sul nostro amore
e il nostro amore
gl'impedisca di sprofondare più a fondo
nello spessore del male.
Resteranno, intorno alla piazza,
tutti i mercanti di illusioni,
venditori di false paure, di falsi sports,
di fase acrobazie, di false mostruosità.
Venderanno i loro falsi mezzi di uccidere la noia,
quella vera, che rende simili tutti i volti scuri.
Facci esultare nella Tua verità e sorridere loro
un sorriso sincero di carità.
Più tardi saliremo sull'ultimo metrò.
Delle persone vi dormiranno.
Porteranno impresso su di sé
un mistero di pena e di peccato.
Sulle banchine delle stazioni quasi deserte,
anziani operai,
deboli, disfatti, aspetteranno che i treni si fermino
per lavorare e riparare le vie sotterranee.

E i nostri cuori andranno sempre dilatandosi,
sempre più pesanti
del peso di molteplici incontri,
sempre più grevi del Tuo amore,
impastati di Te,
popolati dai nostri fratelli, gli uomini.
Perché il mondo
non sempre è un ostacolo a pregare per il mondo.
Se certuni lo devono lasciare per trovarlo
E sollevarlo verso il cielo,
altri visi devono immergere
per levarsi
con lui
verso il medesimo cielo.
Nel cavo dei peccati del mondo
tu fissi loro un appuntamento:
incollati al peccato,
con Te essi vivono
un cielo che li respinge e li attira.
Mentre Tu continui
a visitare in loro la nostra scura terra,
con Te essi scalano il cielo,
votati a un'assunzione pesante,
inguaiati nel fango, bruciati dal Tuo spirito,
legati a tutti,
legati a Te,
incaricati di respirare nella vita eterna,
come alberi con radici che affondano.
(Madeleine Delbrel)
Fonte: "Il piccolo monaco" di Madeleine Delbrêl, P.Gribaudi editore, Torino, 1990


Buona giornata a tutti :-)




giovedì 18 maggio 2023

I nostri deserti - Madeleine Delbrel

Quando ci si ama, si vuol stare insieme 
e quando si è insieme ci si desidera parlare.
Quando ci si ama, è penoso
avere sempre gente intorno.
Quando ci si ama, si vuole ascoltare l'altro,
solo,
senza che voci estranee ci vengano a turbare.
Per questo coloro che amano Dio
hanno sempre sognato il deserto,
per questo a coloro che l'amano
Dio non può rifiutarlo.
E sono sicura, mio Dio, che Tu mi ami
e che in questa vita così ostacolata,
stretta tutt'intorno dalla famiglia,
dagli amici e da tutti gli altri,
non può mancare quel deserto
in cui ti si può incontrare.
Non si arriva mai al deserto
senza avere attraversato molte cose,
senza essere affaticati da una lunga strada,
senza strappare i propri occhi al loro orizzonte
abituale.
Si guadagnano i deserti, non si regalano.
I deserti della nostra vita, noi li strapperemo
al segreto delle nostre ore umane,
se non faremo violenza alle nostre abitudini,
alle nostre pigrizie.
E' difficile,
ma essenziale al nostro amore.
Lunghe ore di sonnolenza non valgono dieci
minuti
di sonno vero. Così è della solitudine con Te.
Ore di quasi solitudine
sono per l'anima un riposo minore
che un tuffo istantaneo nella Tua presenza.
Non si tratta di imparare l'ozio.
Bisogna imparare a essere soli
ogni volta che la vita ci riserva una pausa.
E la vita è piena di pause,
che noi possiamo scoprire o sprecare.
Nella più pesante e grigia giornata,
quale splendida gioia per noi la previsione
di tutti questi incontri sgranati...
Quale gioia sapere che noi potremo al tuo
solo volto
levare gli occhi, mentre la farinata diventerà
densa,
mentre crepiterà il telefono occupato,
mentre, alla fermata, attenderemo l'autobus in
ritardo,
mentre saliremo le scale,
mentre andremo a cercare,
in fondo al viale del giardino,
ciuffi di prezzemolo per condire l'insalata.
Che straordinaria passeggiata,
sarà per noi questa sera
il ritorno in metrò,
quando s'intravedranno appena
le persone incrociate sul marciapiede.
Quali "vantaggi" per te sono i nostri ritardi,
quando si attende un marito, degli amici e dei
figli.
Ogni fretta di ciò che non arriva è molto
spesso
il segno di un deserto.
Ma i nostri deserti hanno rudi divieti,
non fossero che le nostre impazienze
o le nostre fantasticherie vagabonde
o il nostro torpore.
Perché noi siamo fatti così,
che non possiamo preferirti senza un minimo
di lotta,
e Tu, nostro Diletto,
sarai sempre messo da noi sulla bilancia
con questo fascino,
con questa ossessione logorante
delle nostre quisquilie.

- Madeleine Delbrel - 
da: La gioia di credere, p. 100-102 

 
Non si arriva mai al deserto senza avere attraversato molte cose, senza essere affaticati da una lunga strada, senza strappare i propri occhi al loro orizzonte abituale.


Buona giornata a tutti :-)



 

giovedì 9 dicembre 2021

La necessità del silenzio – Madeleine Delbrel

Non c'è solitudine senza silenzio. 
Il silenzio è talvolta tacere, ma è sempre ascoltare. Un'assenza di rumore che fosse vuota della nostra attenzione alla parola di Dio non sarebbe silenzio. Una giornata piena di rumori, piena di voci, può essere una giornata di silenzio se il rumore diventa per noi l'eco della presenza di Dio, se le parole sono per noi messaggi e sollecitazioni di Dio.
Quando parliamo di noi stessi, quando parliamo tra noi, usciamo dal silenzio.
Quando ripetiamo con le nostre labbra gli intimi suggerimenti della Parola di Dio nel profondo di noi stessi, lasciamo il silenzio intatto.
Il silenzio non ama la confusione delle parole.
Sappiamo parlare o tacere, ma non sappiamo accontentarci delle parole necessarie. Oscilliamo senza posa tra un mutismo che affossa la carità e una esplosione di parole che svia la verità.
Il silenzio è carità e verità.
Esso risponde a colui che chiede qualcosa, ma non dà che parole cariche di vita. Il silenzio, come tutti gli impegni della vita, ci induce al dono di noi stessi e non ad un'avarizia mascherata. Ma esso ci tiene uniti per mezzo di questo dono. Non ci si può donare quando ci si è sprecati. Le vane parole di cui rivestiamo i nostri pensieri sono un continuo sperpero di noi stessi.
"Vi sarà chiesto conto di ogni parola".
Di tutte quelle che bisognava dire e che la nostra avarizia ha frenato.
Di tutte quelle che bisognava tacere e che la nostra prodigalità avrà seminato ai quattro venti della nostra fantasia o dei nostri nervi.

(Madeleine Delbrel) 
da: "Noi delle strade"



Non dovete nessuna fedeltà al passato in quanto passato; darete fedeltà soltanto a ciò che a voi ha portato di eterno, cioè di carità.

- Madeleine Delbrêl - 





Non devi temere di metterti di fronte a Lui insieme con coloro che ami e con ciò che ami. E questo, non con il desiderio di "esaltarti", né di demolirti, bensì di "diventare quello che tu sei", quello che è "dovuto" a tutti. 
Penso anche che tu debba stare davanti a Dio con tutti i desideri comuni che hai in cuore e che - figurati - Lui stesso ha inventato.

- Madeleine Delbrêl - 




Amare sempre e comunque, è la via miglior per salvare sicuramente qualcuno, in qualche parte del mondo. 


- Madeleine Delbrêl -




Buona giornata a tutti. :-)


domenica 12 luglio 2020

Perpetrare un furto - Madeleine Delbrel

Troppo spesso ci fermiamo alla bellezza del vangelo, ci lasciamo affascinare. Ma non basta, dimentichiamo che il Vangelo è esigente. Dobbiamo lasciare tutto e superare quanto abbiamo fatto (le nostre certezze) per gettare ancora la rete sulla sua Parola.

Il diritto di Cristo di prendere la Parola

Quando si è cristiani,
non fare tutto il possibile,
ognuno al suo posto,
perché il Vangelo di Cristo venga annunciato,
è perpetrare un furto,
è rubare il suo sangue,
perché è a prezzo del suo sangue
che Cristo ha conquistato di forza
il suo diritto di prendere la parola
fino alle estremità della terra,
per sempre,
tutti i giorni,
fino alla fine del mondo.

Madeleine Delbrêl  -
(da: Provocazione marxista a un’esistenza per Dio) 



17 maniere di pregare senza averne l'aria

Utili a coloro che sono disperati dal dovere di pregare.

1
Camminare in lungo e in largo
in una chiesa romanica, bella, abbastanza grande
Saint Philibert de Tournus per esempio
o una chiesa gotica
Chartres, Reims, Bourges
o barocca, come la Wieskirche
e non pensare a niente
niente di niente
lasciar errare lo sguardo
lasciar cantare la pietra
lasciare che il luogo dica
ed andarsene, dopo un po’,
senza alcuna fretta.

Maurice Bellet -
(Cahiers pour croire aujourd'hui. Novembre 1993, n° 131) 



Quando esercitiamo la compassione, dobbiamo fare i conti con la paura del dolore.
Ci vuole coraggio per essere compassionevoli; bisogna imparare a rilassarsi e ad avvicinarsi dolcemente verso ciò che spaventa.
Per coltivare la compassione bisogna attingere alla totalità delle proprie esperienze, che comprendono le sofferenze, l'empatia, ma anche la crudeltà e il terrore. 
E' da lì che si deve passare.
La compassione non è una relazione tra il guaritore e il ferito, ma tra pari.
Solo quando conosciamo bene le nostre tenebre possiamo immedesimarci nelle tenebre altrui.
La sofferta partecipazione nasce nel momento in cui riconosciamo la nostra comune umanità.



- Pema Chodron - 
da "Consigli a un Guerriero Compassionevole"



Buona giornata a tutti. :-)