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martedì 15 aprile 2014

L'amore crocifisso – don Dolindo Ruotolo

Il nostro amore deve essere crocifisso:
nella mente, con le oscurità
nel cuore, con le aridità
nella vita, con le contrarietà
nell'onore, con le ingiustizie
nella dignità, con le umiliazioni
nelle persone care, con l'ansietà
negli ideali, con i disinganni
nelle speranze, col vuoto
nelle preghiere stesse, con la sterilità
nell'apostolato, con l'insuccesso
nella carità, con l'ingratitudine
nel corpo, con i malanni
nelle necessità, con la povertà
negli slanci dello spirito, col peso delle miserie.

Quando in questa completa crocifissione
l'anima crede
l'anima spera
l'anima ringrazia
l'anima rimane fedele a Dio
l'anima glorifica tutte le cose
allora essa Lo ama.

(Sacerdote Dolindo Ruotolo)


Calmati

Se la tua fede vacilla, calmati: Dio ti guarda.
Se tutto sembra finire, calmati: Dio rimane.
Se sei nella tristezza, calmati: Dio è la consolazione.
Se il peccato ti opprime, calmati: Dio perdona.
Se hai i nervi tesi, calmati: Dio è pazienza.
Se nessuno ti comprende, calmati: Dio ti conosce.
Se urgono scelte importanti, calmati: Dio ti guida.
Se sei smarrito, calmati: Dio ti vede.
Se sei in difficoltà, calmati: Dio è provvidente.
Se la malattia ti logora, calmati: Dio guarisce.
Se la croce è pesante, calmati: Dio ti sostiene.
Se la morte ti spaventa, calmati: Dio è risurrezione.
Dio è sempre con noi, ci ama e ci ascolta.



Le scelte di ogni giorno

Signore,
sto comprendendo che spesso
cerco la via più semplice e meno faticosa:
faccio l'autostop
piuttosto di camminare;
invento malesseri
piuttosto di affrontare momenti impegnativi;
regalo menzogne
quando mi è chiesta la verità
preferisco nascondermi
quando mi è chiesto di collaborare;
scarico la colpa sugli altri
quando dovrei assumermi le mie responsabilità;
prendo in giro gli amici
invece di essere solidale con loro;
ho dato spazio alle lamentele e ai piagnistei
anziché vivere le giornate con gioia.
Signore,
fammi capire il senso della vita.



O Mamma Maria,
dolcissima regina del Cielo e della Terra,
insegnami Tu ad amare Gesù,
ed a celebrare bene il Santo Sacrificio della Messa!
Scuoti da me ogni fiamma terrena,
donami i tuoi affetti,
partecipami la tua purezza,
fa' che io sia veramente Sacerdote,
vivendo di Gesù Cristo e donandolo alle anime!
Così sia.

(servo di Dio don Dolindo Ruotolo)


Buona giornata a tutti :-)








sabato 1 febbraio 2014

Caro sacerdote -


Caro Sacerdote,

non mi interessano i campetti di calcio, i cineforum, i teatrini, le conferenze, i baretti con videogiochi e biliardini, i porticati coi ping pong e il calciobalilla, le vacanze organizzate, il grest, le pizze dei sabato sera.

In una parola, tutto il ribollente attivismo che ruota intorno alle parrocchie, lo trovo anche fuori, nel freddo "mondo", e magari organizzato meglio, più nuovo, luccicante, efficiente, coinvolgente, appassionante.

Non c'è concorrenza: il "mondo" è specializzato in divertimenti, passatempi, sport, intrattenimenti vari, in cui ha profuso studi, energie e investimenti.
Voi curatemi l'anima.
Datemi un direttore spirituale che abbia tempo e pazienza per la mia conversione.
Datemi confessori che mi permettano di riconciliarmi con Dio.
Datemi l’Eucarestia da adorare, non tenetela chiusa a doppia mandata nei Tabernacoli d'oro ad aspettare mentre brucia d'Amore.

Dissetatemi col Vangelo dei semplici, non spiegatemi troppo, sono piccolo, una cosa sola ma ripetuta, così che possa ritornarmene a casa con la perla preziosa.

Insegnatemi quel digiuno che tutti hanno dimenticato, ma che ho voglia di tentare, non come un atto di superba autodeterminazione della volontà, ma come fiduciosa invocazione della grazia dello
Spirito.
Mostratemi i Santi, voglio farmeli amici. I filosofi mi hanno condotto su strade sbagliate, inquinato la mente, divorato la gioia. I Santi sono felici: ditemi il perchè, fatemi scoprire quel filo segreto che li legava alla SS. Trinità.

Il rosario, ho fame di rosario. Perchè non lo recitate più?
Persino nelle veglie funebri, a volte ci si ferma a tre decine, come se quello intero fosse troppo lungo anche per chi davanti ha l'eternità.

Arricchitemi della Divina Misericordia, fatemi gustare soavemente le invocazioni, le giaculatorie, le novene- beneditemi e consacratemi ai SS. Cuori di Gesù e Maria.

Parlatemi del mio Papa, di ciò che dice e di ciò che fa. Del Papa si parla raramente fuori dalle grandi occasioni, se voglio sapere qualcosa devo arrangiarmi con i suoi libri o qualche rivista.
E' poco presente nelle omelie, nelle catechesi.
Mi parlate spesso di voi, di quello che vi sembra giusto, di quello che si dovrebbe fare.
Ma è il Papa la mia bussola, il mio porto sicuro, è lui il "dolce Cristo in terra per favore, fatemelo gustare.

Incoraggiatemi nella via della carità, dell'altruismo, dell'occuparmi del prossimo, nel nome di Cristo.
Plasmate in me uno spirito missionario, inalatemi la voglia di santità.
Pregate per me qualche volta.
Come sarebbe edificante per me trovarvi in ginocchio davanti al Tabernacolo e sapere che stavate pregando per me, per la mia salvezza!

Questo desidero, ma tutto insieme, e in ogni parrocchia; non scegliete quello che più vi aggrada, non discriminate tra ciò che vi sembra più o meno moderno, più o meno consono o proponibile.
Voglio tutti gli strumenti di salvezza che la Chiesa ha preparato per me, ho fame di salvezza piena, traboccante, luminosa, ho voglia di Verità.
Che abbia 4 o 100 anni, non starò con voi per il grest o il bel campetto o gli amici che ho incontrato.
Ci starò per quel banco consunto in cui mi sono inginocchiato e per quel santo sacerdote che ho incontrato.
Ci starò perchè Cristo, per mezzo loro, mi ha convertito.
Ecco Chi mi salverà l'anima!

Ti prego, sacerdote, torna ad essere nuovamente ciò che devi essere perchè io, pecorella smarrita e figliol prodigo, possa tornare alla Casa del Padre.
In questo modo tu riavrai la tua dignità umana e sacerdotale, ed io mi salverò, e tutti saremo spronati a supplicare il Padrone della messe perchè mandi operai, questi operai, e non assistenti sociali, ma dispensatori dei misteri di Dio.

Da "La Chiesa Cattolica"
Dio si perde dietro anche a uno solo, uno solo di noi, è sufficiente.
( A. Casati)

Il crocefisso di don Camillo

"Quando tu vedi il Signore che giace lì, immolato, e il sacerdote inclinato a sacrificare e ornate, e tutti gli astanti che rosseggiano di quel sangue onorando, di', credi d'essere ancora tra gli uomini e di sta sulla faccia della terra, e non piuttosto di essere traslocato in un istante nei cieli?"

San Giovanni Crisostomo


Don Giuseppe De Luca (1898-1962) 
nel suo studio con primo volume Archivio italiano per la Storia della Pietà (1951)

"A parte il problema storico, delle responsabilità nostre di preti nell'apostasia del mondo contemporaneo, che non si possono né affermare né negare a vanvera e in astratto, c'è un problema più umile, quello del nostro formalismo o del nostro sonnecchiare: non si parla neppure dell'infedeltà o del tradimento. Ci contentiamo, a volte, di essere preti come si è ragionieri, con un disimpegno tecnico delle nostre competenze e spettanze; e spesso indugiamo a un sonnellino, quando non è un sonno pesante, mentre nella notte Gesù suda sangue e Giuda gli si avvicina".

Don Giuseppe De Luca (il grande studioso della Storia della Pietà)



















"Li farà mettere a tavola e passerà a servirli."
E' il capovolgimento dell'idea di padrone: il punto commovente, sublime di questo racconto: il momento straordinario, quando accade l'impossibile: il Signore si mette a fare il servo! Dio viene e si pone a servizio della mia felicità.

- Padre Ermes Ronchi  - 



Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. 
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».



























Buona giornata a tutti J







giovedì 14 luglio 2011

Preghiera del sacerdote prima di amministrare il sacramento della penitenza -

Signore, donami la sapienza cui derivano i tuoi giudizi,
perché sappia ascoltare e soccorrere i tuoi fedeli nella giustizia e i tuoi poveri nella rettitudine.
Fa’ che io usi le chiavi del regno dei cieli
cosí che non apra mai le porte a chi dovrei chiuderle, 
e non le chiuda mai a chi dovrei aprirle.
Sia pura la mia intenzione, leale la mia premura,
paziente la mia magnanimità, ricca di frutti la mia fatica. 
Inteneriscimi senza cedimenti,
rendimi austero senza asprezze.
Aiutami a non disprezzare chi è fragile e a non adulare chi è forte. 
Concedimi tenerezza nell'accogliere i peccatori.
Fa’ che sia delicato, contenuto e semplice nell'interrogarli, 
efficace nel richiamare loro il tuo insegnamento.
Donami, ti supplico, il vigore di sradicarli dal male, 
la tensione a confermarli nel bene,
l’entusiasmo perché crescano nella vita di grazia:
donami saggezza nel rispondere, 
rettitudine nel consigliare, 
capacità di intuire il vero e il bene nelle situazioni oscure, 
discernimento nei casi complessi, 
forza nelle situazioni difficili. 
Non mi dilunghi e non mi disperda in colloqui inutili, 
non mi contamini con il discorrere di cose turpi. 
Salvi gli altri, non perda me stesso. Amen.


 Il Santo in confessionale.


Padre Pio da Pietrelcina, al secolo Francesco Forgione, nato a Pietrelcina il 25 maggio 1887, morto a San Giovanni Rotondo il 23 settembre 1968, sacerdote appartenente all' Ordine dei Frati Minori. 
La gente arrivava da ogni parte del mondo per vederlo, per farsi confessare. San Pio  celebrava Messa dalle 5 alle 8, confessava uomini e donne dalle 8 alle 17. Continuò a confessare nella vecchia chiesa, anche dopo che la nuova chiesa fu costruita. 
La confessione delle donne si teneva in un confessionale. Gli uomini si confessavano nella vecchia sacrestia. Recitava il rosario diverse volte al giorno. Il frate passò 52 anni nel convento di San Giovanni Rotondo. 
Padre Pio non andò mai in vacanza, non ebbe mai una promozione in carriera, non scrisse nessun libro, non pronunciò' discorsi eloquenti, mai vacillò nella sua obbedienza alla Chiesa. Egli pensava solo ad amare Dio, salvare anime, alleviare le sofferenze. 
E’ stato beatificato il 2 maggio 1999 e fatto santo il 16 giugno 2002 sempre dal Beato Giovanni Paolo II. La sua  memoria liturgica si celebra il 23 settembre, anniversario della morte.




Buona giornata a tutti. :-)