Era una calda giornata d'estate: l'erba dei prati, i
fiori e le foglie degli alberi erano ingiallite da un sole infuocato.
La gente se ne stava chiusa in casa e gli animali non
uscivano dalle loro tane.
Nel cielo non si vedeva nemmeno l'ombra di una nuvola,
ma solo il bagliore accecante dei raggi del sole.
In primavera quando l'aria era tiepida, gli uomini
avevano passato molto tempo all'aria aperta.
Nei giorni di festa si organizzavano merende nei prati
colmi d'erbe e di fiori profumati.
I bambini si divertivano un mondo a correre e a
giocare.
Al tramonto tutti ritornavano felici nelle loro case
lasciando le tracce ..... del loro passaggio.
Spesso si dimenticavano barattoli, bottiglie e cartacce
che nessuno si preoccupava di raccogliere.
Fu così che accadde.......e all'inizio nessuno se ne
accorse!!!!!
Si udì solo uno stridio, una scintilla ed ecco........
che da un pezzo di vetro di bottiglia dimenticato nel bosco e, diventato
incandescente, dai raggi del sole, si sprigionò una piccola fiammella.
"Dove sono!" - disse la fiamma impaurita
guardandosi in giro - perché mi trovo qui da sola?"
"E' una fortuna che non ci siano le tue
sorelle" - rispose una foglia che stava lì vicino.
"Guarda che cosa hai combinato, ci stai bruciando
con il tuo calore vai via .....vuoi farci morire tutte?!"
"Non sono stata certo io.... a scegliere di
nascere qui!" - replicò la fiammella indispettita da tale arroganza -
"e adesso che ci sono, non ho nessuna voglia di andarmene!!!
Voglio diventare grande, bella e risplendente così
tutti mi guarderanno e mi ammireranno."
"Vattene!!!"- dissero in coro gli alberi
agitando i rami per scacciarla.
"Non siate sciocchi! Lasciatemi in pace! Io posso
fare quello che voglio e di certo non mi fermerete voi!! Che non vi potete
neanche muovere".
E così dicendo iniziò a spostarsi e, camminando,
diventava sempre più grande e colorata di rosso, di giallo, di
arancio.
Si nutriva dell'erba secca, delle foglie e dei rami
caduti dagli alberi, divorando tutto nel suo cammino.
"Dobbiamo andarcene, o moriremo" - dicevano
gli scoiattoli saltando impauriti tra i rami degli alberi.
Il gufo saggio, che se ne stava appollaiato sul ramo di
una quercia, non aveva nessuna voglia di lasciare il suo nido.
"Aspettate"- disse - mi è venuta un'idea!
Chiediamo al vento di aiutarci".
Il vento si stava riposando, negli ultimi tempi aveva
lavorato parecchio e non desiderava essere disturbato.
"Caro vento, aiutaci a salvare il bosco! Dissero
in coro gli animaletti. Soffia, soffia forte, spazza via quella fiammella
impertinente che sta minacciando di distruggerci".
Allora il vento brontolando cercò di recuperare tutte
le sue forze, e soffiando raggiunse la fiammella, che aveva delle lingue di
fuoco cosi grandi.... da far paura.
La sollevò, e facendola danzare nell'aria la trasportò
lontano.
"Aiuto st'ò volando, mi gira la testa! Lasciami
stare vento dispettoso mettimi giù!".
Il vento non la ascoltò e continuò a soffiare.
Volteggiando nel cielo la fiammella arrivò sopra il
tetto di una casa.
"Ecco sei arrivata! Ora me ne vado" - disse
il vento - e andandosene fece cadere la fiammella dentro il camino.
Il buio la ingoiò: - "Non ci vedo"- disse la
fiammella che lentamente si stava spegnendo per la mancanza d'aria.
Alla fine della corsa, tra la cenere di in una stufa,
ritrovò le sue compagne che dormivano un lungo sonno.
Aspettavano di essere svegliate, per riscaldare e
illuminare d'inverno le case degli uomini.
(Maria Maddalena Covassi)
Dio si serve dei
venti contrari per portarci in porto.
- Charles de
Foucauld -
Papa Francesco: Dio si cerca, i cristiani “seduti” non
lo vedono.
Per incontrare Dio bisogna mettersi in cammino, perché
un cristiano “quieto” non potrà “mai conoscere” il
volto di Dio.
Per incontrare Dio bisogna rischiare e mettersi in
cammino, perché un cristiano “quieto” non potrà “mai conoscere” il volto del
Padre.
Se un cristiano vuole conoscere la sua
identità, non può starsene comodo in poltrona a sfogliare un libro perché al
mondo “non c’è un catalogo” con dentro “l’immagine di Dio”. E nemmeno può
disegnarsi un Dio di comodo obbedendo a regole che con Dio non hanno niente a
che fare.
Papa Francesco, omelia 13 febbraio 2015,
cappella di Casa S. Marta
"Se c'è qualcosa di peggio dell'odierno
indebolirsi dei grandi principi morali, è l'odierno irrigidirsi dei piccoli
principi morali. "
(G.K. Chesterton)
Un uomo cercava una buona chiesa da frequentare ed
entrò per caso in una chiesa in cui i fedeli e il prete stavano leggendo il
loro libro di preghiere.
E dicevano:
"Non abbiamo fatto queste cose che avremmo dovuto fare, e abbiamo fatto
queste altre cose che non avremmo dovuto fare."
L'uomo si lasciò cadere in un banco e sospirò sollevato
dicendo:
"Grazie a Dio, ho finalmente trovato la mia gente."
Tutti abbiamo bisogno del perdono di Dio e degli altri,
nessuno escluso.
Chi pensa o dice il contrario è solo bugiardo!
Maria, Madre degli infermi
Rimani, Maria,
accanto a tutti gli ammalati del mondo,
di coloro che in questo momento,
hanno perso
conoscenza e stanno per morire;
di coloro che stanno iniziando una lunga agonia,
di coloro che hanno perso ogni speranza di guarigione;
di coloro che gridano e piangono per la sofferenza;
di coloro che non possono curarsi perché poveri;
di quelli che vorrebbero camminare
e devono restare
immobili;
di quelli che vorrebbero riposare
e la miseria
costringe a lavorare ancora.
Di quelli che cercano una sistemazione meno dolorosa
nella loro vita e
non la trovano;
di quelli che sono tormentati dal pensiero
di una famiglia in
miseria;
di quanti devono rinunciare ai loro progetti più cari per il futuro;
di quanti soprattutto non credono in una vita migliore;
di quanti si ribellano e bestemmiano Dio;
di quanti non sanno o non ricordano
che il Cristo ha
sofferto come loro.
Amen.
Buona giornata a tutti. :-)