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mercoledì 9 luglio 2014

La Leggenda del pianista sull'oceano, monologo finale -

"Tutta quella città, non si riusciva a vederne la fine… la fine, per cortesia, si potrebbe vedere la fine? Era tutto molto bello su quella scaletta, e io ero grande, con quel bel cappotto, facevo il mio figurone, e non avevo dubbi che sarei sceso, non c’era problema.
Non è quello che vidi che mi fermò, Max… è quello che non vidi. 

Puoi capirlo. Quello che non vidi… in tutta quella sterminata città c’era tutto, tranne la fine. C’era tutto! Ma non c’era una fine. 
Quello che non vidi è dove finiva tutto quello, la fine del mondo.
Tu pensa ad un pianoforte: i tasti iniziano, i tasti finiscono. 

Ma tu lo sai che sono ottantotto, e su questo nessuno può fregarti. Ma non sono infiniti loro: tu sei infinito; e dentro a quegli ottantotto tasti la musica che puoi fare è infinita. E questo a me piace, in questo posso vivere. 
Ma se io salgo su quella scaletta, e davanti a me si srotola una tastiera di milioni di tasti, milioni e miliardi di tasti che non finiscono mai – e questa è la verità: che non finiscono mai – quella tastiera è infinita. 
Ma se quella tastiera è infinita non c’è musica che puoi suonare. E sei seduto sul seggiolino sbagliato: quello è il pianoforte su cui suona Dio.
Cristo, ma le vedevi le strade?! Anche soltanto le strade, ce n’erano a migliaia! Ma dimmelo, come fate voi altri laggiù a sceglierne una? 

A scegliere una donna? Una casa? Una terra che sia la vostra? Un paesaggio da guardare? Un modo di morire?
Tutto quel mondo addosso, che nemmeno sai dove finisce e quanto ce n’è, ma non avete paura voi di finire in mille pezzi solo a pensarla quella enormità? Solo a pensarla, a viverla! Io ci sono nato su questa nave. E vedi anche qui il mondo passava, ma a non più di duemila persone per volta. E di desideri ce n’erano, ma non più di quelli che ci potevano stare su una nave, tra una prua e una poppa. Suonavi la tua felicità su una tastiera che non era infinita. Io ho imparato a vivere in questo modo.
La terra è una nave troppo grande per me. È una donna troppo bella, è un viaggio troppo lungo, è un profumo troppo forte, è una musica che non so suonare.
Non scenderò dalla nave. Al massimo posso scendere dalla mia vita. In fin dei conti è come se non fossi mai nato. Sei tu l’eccezione, Max. Solo tu sai che sono qui. E sei una minoranza, non ti resta che adeguarti. Perdonami, amico mio, ma io non scenderò".


Tratto dal film "La leggenda del pianista sull'oceano"

film italiano del 1998 con Tim Roth, regia di Giuseppe Tornatore




The park of Schloss Kammer . Klimt


Spesso diciamo: "Ho pianto fino a non avere più lacrime". 
In realtà può succedere che per una ferita profonda (chissà di quanti anni) le lacrime non finiscano. 
Possono smettere per un un poco, poi riprendono copiose. 
Bisogna lasciarle scorrere "perché le ferite diventino feritoie".





".........I desideri stavano strappandomi l'anima. Potevo viverli, ma non ci son riuscito. Allora li ho incantati […]

E a uno ad uno li ho lasciati dietro di me...
Ho disarmato l'infelicità. 
Ho sfilato via la mia vita dai miei desideri. 
Se tu potessi risalire il mio cammino, li troveresti uno dopo l'altro, incantati, immobili, fermati lì per sempre a segnare la rotta di questo viaggio strano che a nessuno mai ho raccontato se non a te...."



- Alessandro Baricco - 
Novecento - 




Perchè sei sempre triste? gli ho chiesto.
Non sono triste.

Si che lo sei.

Non è quello, mi ha detto. Mi ha detto che secondo lui la gente vive per anni e anni, ma in realtà è solo in una piccola parte di quegli anni che vive davvero, e cioè negli anni in cui riesce a fare ciò per cui è nata. Allora, lì, è felice. Il resto del tempo è tempo che passa ad aspettare o a ricordare.

Quando aspetti o ricordi, mi ha detto, non sei nè triste nè felice. Sembri triste, ma è solo che stai aspettando, o ricordando. Non è triste la gente che aspetta, e nemmeno quella che ricorda. Semplicemente è lontana.
Io sto aspettando, mi ha detto.
Cosa?
Sto aspettando di fare ciò per cui sono nato.

- Alessandro Baricco -
(Questa storia)




Buona giornata a tutti. :-)


giovedì 29 dicembre 2011

Dammi il supremo coraggio dell’Amore – Kahlil Gibran -

Dammi il supremo coraggio dell'Amore,
questa è la mia preghiera,
coraggio di parlare,
di agire, di soffrire,
di lasciare tutte le cose,
o di essere lasciato solo.
Temperami con incarichi rischiosi,
onorami con il dolore,
e aiutami ad alzarmi ogni volta che cadrò.
Dammi la suprema certezza nell'amore,
e dell'amore,
questa è la mia preghiera,
la certezza che appartiene alla vita nella morte,
alla vittoria nella sconfitta,
alla potenza nascosta nella più fragile bellezza,
a quella dignità nel dolore,
che accetta l'offesa,
ma disdegna di ripagarla con l'offesa.
Dammi la forza di amare
sempre  
e ad ogni costo.
(Kahlil Gibran)




“Quelli che amano il silenzio trovino altra gente che ama il silenzio 
e creino silenzio e pace gli uni per gli altri” 

dal libro il “Segno di Giona” di Thomas Merton 
(Parte quinta, 19 novembre, p. 357)



Buona giornata a tutti. :-)








lunedì 22 agosto 2011

Preghiera del coraggio, A Prayer For Courage – Rabindranath Tagore -

Che io non preghi per essere al riparo dai pericoli, 
ma per avere il coraggio di affrontarli.
Che io non preghi perché venga lenito il mio dolore,
ma per riuscire a superarlo.
Che io non mi affidi agli alleati sul campo di battaglia della vita,
ma piuttosto alla mia propria resistenza.
Che io non brami mai,
angosciato di paura,
d’essere salvato,
ma speri piuttosto nella pazienza necessaria a conquistare la mia libertà.
Fa’ che io non sia un vigliacco,
e non riconosca la tua misericordia solo nel successo,
ma fammi trovare la stretta della tua mano nel fallimento.




(Rabindranath Tagore)



A Prayer For Courage – Rabindranath Tagore


Let me not pray to be sheltered from dangers,
But to be fearless in facing them.
Let me not beg for the stilling of my pain,
But for the heart to conquer it.
Let me not look for allies in life’s battlefield,
But to my own strength.
Let me not crave in anxious fear to be saved,
But hope for the patience to win my freedom.
Grant me that I may not be a coward,
feeling your mercy in my success alone,
But let me find the grasp of your hand in my failure.



(Rabindranath Tagore)

Icona della Trinità - Corfù (Grecia)


Buona giornata a tutti. :-)






mercoledì 28 luglio 2010

In attesa dello sposo - don Tonino Bello -

Dona alla tua Chiesa tenerezza e coraggio.
Spirito di Dio, fà della tua chiesa un roveto che arde di amore per gli ultimi. Alimentane il fuoco con il tuo olio, perché l'olio brucia anche.
Dà alla tua chiesa tenerezza e coraggio.
Lacrime e sorrisi.
Rendila spiaggia dolcissima per chi è solo e triste e povero.
Disperdi la cenere dei suoi peccati.
Fà un rogo delle sue cupidige.
E quando, delusa dei suoi amanti, tornerà stanca e pentita a te, coperta di fango e di polvere dopo tanto camminare, credile se ti chiede perdono.
Non la rimproverare.
Ma ungi teneramente le membra di questa sposa di Cristo con le fragranze del tuo profumo e con l'olio di letizia.
E poi introducila, divenuta bellissima senza macchie senza rughe, all'incontro con lui perché possa guardarlo negli occhi senza arrossire,
e possa dirgli finalmente: sposa mio.

(omelia,19 aprile 1984 don Tonino Bello)





buona giornata a tutti. :-)