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domenica 12 febbraio 2023

L'accettazione consiste nel vedere le cose come sono davvero e non come vorremmo che fossero - Jeff Foster

 Non voglio sentire ciò che credi
Non sono interessato alle tue certezze
Non può fregarmene di meno della tua perfezione
Dividi con me i tuoi dubbi
Apri il tuo cuore tenero
Lasciami entrare nelle tue fatiche
Ti incontrerò in quel luogo
Dove le conclusioni spirituali
Si spezzeranno
Ecco dove la creatività giace
Ecco dove la novità risplende
Ecco dove possiamo davvero incontrarci:
oltre l’immagine.

Le tue imperfezioni
sono così perfette
in questa luce.

Non voglio che tu sia perfetto
voglio che tu sia vero.

Da: Jeff Foster, “Falling In Love With Where You Are“, Non-Duality Press, 2013

 
Accettazione non significa dover rinunciare ai nostri tentativi di evitare che le cose vadano male, come se, tra l’altro, questo fosse possibile. 
E non sto dicendo che in pratica dovremmo stare con le mani in mano e lasciare che accadano cose spiacevoli, se possiamo fare qualcosa al riguardo. 
Nessuno vuole che i propri cari si ammalino. 
Nessuno vuole perdere tutti i propri soldi o essere ferito in un incidente d’auto. 
Nessuno vuole essere lasciato dal partner all’improvviso. 
Nessuno vuole essere aggredito fisicamente. 
Ma queste cose accadono. 
La vita non va sempre secondo i nostri piani. 
Anche quando abbiamo le migliori intenzioni, quando facciamo i progetti più solidi, quando ricorriamo al pensiero positivo o alle preghiere e cerchiamo di manifestare il nostro destino, anche quando seguiamo il nostro cammino spirituale e promuoviamo la nostra evoluzione, accadono cose che, potendo scegliere, non avremmo fatto accadere, e ci mostrano di continuo, che in definitiva non abbiamo il controllo di questa cosa che chiamiamo vita. 
Perfino le cosiddette persone più illuminate sono finite in un letto d’ospedale a chiedere altra morfina per il tremendo dolore causato da un tumore.
Intendo dire che, se vogliamo essere davvero liberi, dobbiamo affrontare questa realtà a occhi aperti. 
Dobbiamo smettere di negare la realtà, lasciar perdere velleità e speranze, e dire la verità sulla vita così com’è. 
Nell’ammettere la verità di questo momento risiede una grande libertà, per quanto questa verità si scontri con le nostre speranze, i nostri sogni e i nostri progetti.

- Jeff Foster - 
da: "Il risveglio spirituale nella vita quotidiana"


Buona giornata a tutti :-)


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venerdì 30 ottobre 2020

La separazione è la radice di ogni sofferenza e conflitto - Jeff Foster

"Riposa compagno stanco.
Vieni, poggia la testa qui.
Hai viaggiato tanto.
Non ho parole sagge da offrirti
nessuna disciplina da insegnarti
nessun concetto fisso da donarti.
Non troverai nessuna filosofia qui.
Nessuna risposta alle tue molte domande.

Offro solo la presenza.
Un Santuario.
Un letto. Nutrimento.
Un po' di gentilezza per ringraziare la tua.

Non sono migliore di te.

Il mio guru è la vita.
La mia stirpe l'amore.
Non divido ciò che è illuminato da ciò che non lo è.
Non insegno nulla che non venga direttamente dalla vita.
Non traggo citazioni da nessun libro, ma dalle crepe che si aprono nel cuore.
Vedo la tua fragilità ma anche il tuo immenso potere.
Ci siamo incontrati molto tempo fa, quando le molecole hanno danzato in armonia per formare mondi.
Fin d'allora ho notato il tuo coraggio.

Chiudi gli occhi; mi prenderò cura della tua notte."

- Jeff Foster - 


Quando vedo il dolore come mio, sono perso nella mia bolla personale di sofferenza e mi sento scollegato dalla vita, bloccato e solo nella mia disperazione. 

Ma oltre la storia personale della mia sofferenza, scopro che il dolore non è veramente il mio dolore. È il dolore del mondo. È il dolore dell’umanità. Quando perdo mio padre, il lutto che provo non è il mio lutto, ma il lutto di ogni figlio. Sono in lutto per, e con, ogni figlio che abbia mai perso il padre. Quando il compagno ci lascia, diventiamo chiunque abbia mai perso qualcuno che ama. 

Nei recessi più intimi dell’esperienza presente, scopro che sono io l’universo che sto cercando così strenuamente di salvare; scopro che sono io la compassione che provo così intensamente a mettere in atto nel mondo. 

Scopro che sono io gli altri con cui desidero ardentemente un contatto. Nelle profondità del personale, nel mezzo dell’esperienza più intensamente dolorosa e più intimamente personale, scopro l’impersonale verità dell’esistenza, e lì, sono libero. Molti insegnamenti spirituali parlano di evadere dal personale per raggiungere un qualche futuro stato impersonale, ma il personale e l’impersonale sono intimamente uno e non possono essere divisi in questo modo. 

La separazione è la radice di ogni sofferenza e conflitto.

Da: Jeff Foster, “Il risveglio spirituale nella vita quotidiana“, Macro Edizioni, 2017.


Buona giornata a tutti. :-)







lunedì 26 novembre 2018

I dieci consigli del risveglio spirituale nella vita quotidiana - Jeff Foster

“Ho veramente ottenuto niente dalla completa, insuperabile illuminazione!”
Buddha
Il risveglio spirituale non è uno stato, un’esperienza o un obiettivo da raggiungere in futuro. 
Come il Buddha ha insegnato, non è un sovrumano risultato o un conseguimento. Non è necessario andare in India per trovarlo. 
Non è uno stato speciale di perfezione riservato agli esseri illuminati, a pochi fortunati e privilegiati. 
Non è un’esperienza fuori dal corpo, e non comporta vivere in una grotta, staccandosi dalla realtà di questo mondo. Non può esserti trasmesso da uno stravagante guru, né può essere tolto, o perso.
Non devi diventare discepolo o seguace di qualcuno. 
È un invito costante e antico – durante ogni momento della tua vita –ad abbracciare te stesso esattamente come sei, in tutte le tue gloriose imperfezioni. 

Si tratta di essere presente, uscendo dall‘epica storia del passato e del futuro (“la storia della mia vita”) e si presenta per questo prezioso momento, sapendo che anche i tuoi sentimenti di non-accettazione sono qui accettati. 
Riguarda l’aprirsi radicale a questo straordinario dono di una vita, abbracciando sia il dolore che la gioia di essa, la beatitudine e la sofferenza, l’estasi e la sopraffazione. Sapendo che sei la vita stessa – grande, sveglia, viva, libera – mai separata dal Tutto. Il risveglio non è una destinazione – è il tuo diritto di nascita, la tua natura. Ecco alcuni semplici principi:

1) NON C’E’ DESTINAZIONE – C’E’ SOLO L’ORA
C’è solo QUESTO; la scena presente nel film della tua esistenza. 
Esci dall’epico racconto di tempo e spazio, passato e futuro, rimpianto e anticipazione, e della ricerca di diversi stati di esperienza, e anche dalla ricerca dell’illuminazione. Rilassa la tua concentrazione all’abituale “cosa è andato perduto”, “cosa non è ancora qui” – cose che non puoi controllare dal luogo in cui sei. Esci dalla storia della “mia vita” e permetti a te stesso di lasciarti affascinare da ciò che è vivo, qui, ora. Sii curioso al riguardo di questa vera danza di pensieri, sensazioni, emozioni e impulsi che accadono dove sei. Ricorda, l’ORA è l’unico luogo da cui le vere risposte possono eventualmente emergere. Il momento presente è la tua vera casa, prima di tempo e spazio. È tutto ciò che c’è; la calma nel mezzo della tempesta.

2) PENSARE E RESISTERE CREANO SOFFERENZA
La sofferenza non è il vero problema; il vero problema è il nostro pensare alla sofferenza, o la resistenza al disagio, i nostri tentativi di fuggire da tutto questo e raggiungere un futuro immaginato. 
Il vero problema comincia quando cominciamo a rimuginare sui nostri dolori, sulla nostra tristezza, la nostra paura, la rabbia; meditare sul nostro disagio, mandare continuamente avanti o indietro il film della nostra vita! Mastichiamo dolori di ieri e di oggi invece di esplorare direttamente e vivere le esperienze che sono arrivate oggi così come sono arrivate. Aggiungiamo un inutile strato di rimuginare e resistere alla vita ed è questo che crea sofferenza. L’invito? Esci dal passato e dal futuro, cerca e aspira, incontra la vita per come è, ora, senza giudizio e senza l’aspettativa che la “pace” e il “rilassamento”, l’illuminazione o qualunque altro tipo di cambiamento dia un risultato. Incontra il momento nel suo stesso terreno. Guarda a tutto questo come ad un regalo. Mostrati, sia al gradevole che allo sgradevole, al piacevole e al doloroso, senza un’agenda prefissata.

3) I PENSIERI E LE SENSAZIONI NON SONO PERSONALI E NON SONO LA VERITA’
Guarda ai pensieri e alle sensazioni come ad eventi impersonali nella consapevolezza. Proprio come i suoni che udiamo, i pensieri e le sensazioni fisiche arrivano e scompaiono spontaneamente, come onde nell’oceano di Te. Non possono essere controllati, cancellati e non se ne può fuggire. 
Coltiva verso i pensieri e le sensazioni la stessa modalità gentile che hai verso i suoni. Incontra tutti i pensieri e le sensazioni con un’attitudine di gentilezza e curiosità. Guardali e accoglili nella tua presenza.

4) TU SEI LO SPAZIO PER I PENSIERI, NON IL PENSATORE
I pensieri non sono te, e non sono la verità; sono solo suggerimenti, possibilità, rumori, pubblicità, giudizi, voci, immagini, ritorni al passato o viaggi nel futuro che arrivano e scompaiono, nuvole nella vastità del tuo cielo. Non provare a fermarli, azzittirli, cacciarli, cancellarli o controllarli. 
Sii lo spazio per essi, anche se sono attivi ora! Ricorda, se noti i pensieri, se ne sei conscio, non ne sei intrappolato. Non ti definiscono. Tu sei il loro contenitore silenzioso, non colui che ne è contenuto. Sii ciò che sei- l’abbraccio immutabile dei pensieri, la vastità in cui i pensieri possono arrivare e dissolversi e andare quando vogliono.

5) RESPIRA NEL TUO DISAGIO E NEL TUO DOLORE, ONORALI
Respira nelle tue sensazioni sgradevoli; dona loro dignità. Onorale invece di chiuderti ad esse, falle morire dando loro calore. 
Nell’inspirazione immagina o senti il tuo respiro muoversi in quell’area tenera e abbandonata, infondi in essa vita e amore. Riempi le aree di non conforto del tuo corpo con l’ossigeno, con calore e con dignità. Non cercare di “guarire” le sensazioni, o anche solo di “lasciarle andare”. Esse vogliono essere incontrate, onorate, incluse nella scena presente. 
Diamo per scontato che anche il disagio abbia una sua intelligenza; e che non è “contro” di te. Sappi che la vera gioia non è l’assenza né l’opposto di tristezza o dolore, ma la voglia di abbracciarli entrambi.

6) L’ACCETTAZIONE NON E’ QUALCOSA CHE «FAI», MA CIO’ CHE SEI
Accettazione non significa che un pensiero o una emozione sgradevole scomparirà; potrebbe accompagnarti ancora per un po’. Non cercare di accettarlo ( perché questo atteggiamento è spesso resistenza travestita) ma sii consapevole che è GIA’ accettato, già qui, già parte dello scenario. 
Trattalo come se forse potesse restare per sempre lì! Questo può aiutarti a ridurre la pressione del tempo (cercare di farlo andare via, o chiedersi “perché è ancora qui”). È qui ora. Inchinati davanti a QUESTA realtà. 
Sii curioso. Permetti a ogni urgenza, ogni sentimento di frustrazione, di noia, di disapprovazione o anche disperazione, di sorgere e di essere abbracciato e incluso. 
Sono tutti parte della scena presente, non bloccarli. Anche la sensazione di blocco è parte della scena!

7) NON C’E’ ALCUN «SEMPRE» E ALCUN «MAI»
In realtà, non c’è “sempre” e non c’è “mai”. Sii consapevole di queste parole, sono bugie, e possono creare una sensazione di fretta e di mancanza di 
potere; nutrono la storia della ricerca cercare e della mancanza. 
Non c’è alcun “resto della mia vita”, nessun “per anni”, nessun “per tutto il giorno”. C’è solo l’ORA, il tuo unico luogo di potere. A volte anche pensare al domani è davvero già troppo lavoro. Sii qui.

8) PUOI ARRIVARE «LA’» SOLO ESSENDO «QUI»
Spesso ci concentriamo così tanto nella meta, nella destinazione che dimentichiamo il viaggio, ci disconnettiamo da ogni prezioso passo, e creiamo stress, il senso che non “siamo ancora lì”. Eppure la gioia può essere scoperta nel qui e ora, e non ha nulla a che vedere con mete, destinazioni, o col ricevere ciò che vuoi. Togli l’attenzione dai diecimila gradini che devono ancora arrivare, i diecimila gradini che non hai ancora camminato, le diecimila cose che mancano ora, e ricorda i gradini presenti, questo antico terreno vivido, la tua intima presenza. Respira. Senti la vita nel tuo corpo. Spesso non sappiamo dove siamo diretti, ed è perfetto così. Diventa amico dell’incertezza, del dubbio, della trepidazione che senti; impara ad amare questo luogo sacro della non risposta. È vivo, creativo, e pieno di potenziale.

9) ABBRACCIA LA TUA INSICUREZZA, E’ PERFETTA ANCHE LEI
Se prendi atto del fatto che sei perduto in una storia, che sei disconnesso, che hai dimenticato il momento, celebra. Ti sei appena svegliato da un sogno. Una più grande intelligenza è viva in te, un potere per realizzare e connettersi. Sei appena uscito da milioni di anni di condizionamenti. Non punire te stesso per dimenticare, ma celebra la tua capacità di ricordare! Al momento non importa che tu hai dimenticato! Dimenticare è una perfetta scena del film. Permettiti di dimenticare, a volte! Lasciati rendere umile dal viaggio piuttosto che cercare di essere “perfetto”. Dubbio, fallimento e disillusione saranno amici fidati e costanti lungo questo percorso senza sentiero. Non c’è destinazione nella presenza, nessuna immagine di “successo” da vivere. Non puoi sbagliare, quando non c’è nessuna immagine di ciò che è “giusto”.

10) SMETTILA DI FARE PARAGONI, TU SEI LA VITA STESSA!
Sei unico; il tuo percorso è totalmente originale. Potremmo tutti essere espressioni dello stesso oceano di consapevolezza, ma allo stesso tempo, siamo un’unica espressione di quell’oceano, totalmente unico nel nostro movimento di onde! Non paragonare te stesso con nessun altro! 
Quando cominci a fare paragoni, svaluti la tua unicità, il tuo regalo insostituibile, i tuoi talenti e verità e ti disconnetti dalla tua unica esperienza presente. Non paragonare questo momento con nessuna immagine di come potrebbe, dovrebbe, o potrebbe essere stato. 
La guarigione è possibile quando dici Sì a dove sei, anche se non è dove hai sognato di essere “Ora”. 
Fiducia, e fiducia a volte è che non puoi fidarti. Forse anche la tua incapacità di fidarsi può essere degna di fiducia qui, e anche il sentimento che non puoi contenere il momento, è di per se stesso già abbracciato dal momento stesso…

- Jeff Foster -
Da: "Il Risveglio Spirituale nella Vita Quotidiana" – Jeff Foster, Feltrinelli editore



Buona giornata a tutti. :-)





sabato 15 settembre 2018

Tu non sei responsabile della felicità degli altri - Jeff Foster

La lezione più liberatoria che imparerai mai è che: nessuno può farti sentire felice.
E tu non sei responsabile della felicità degli altri. 
Sei libero.
La felicità è la tua natura, e sempre lo è stata. 
Perciò sii come il Sole, splendi. 
Non attendere gli altri per splendere, non ti serve una scusa per risplendere, è la tua natura. 
Non sentirti responsabile per tutti i soli che non hanno mai scoperto il loro scintillio. 
Splendi per te. Insegna con il tuo esempio. 
Cammina il tuo sentiero con coraggio. 
E se gli altri sono tristi o invidiano il tuo scintillio, se ti giudicano, ti attaccano perché non li metti più al centro del tuo universo, è okay. 
E’ il loro lavoro accettarlo, il loro cammino. 
Auguragli il meglio e vai.
E quando smetti di provare a salvare gli altri, quando smetti di essere la madre o il padre che non hanno mai avuto, puoi veramente amarli. 
Puoi essere davvero presente, inamovibile.
Puoi amarli abbastanza da lasciarli andare. 
Perché l’amore ha la fragranza della libertà.


- Jeff Foster -


“Il paradosso del nostro tempo è che abbiamo edifici sempre più alti, ma una moralità sempre più bassa.
Autostrade sempre più larghe, ma orizzonti più ristretti.
Spendiamo di più, ma abbiamo meno.
Comperiamo di più, ma godiamo di meno.
Abbiamo case più grandi, ma famiglie più piccole.
Più comodità, ma meno tempo.
Abbiamo più istruzione, ma meno buon senso.
Più conoscenza, ma meno giudizio.
Più esperti e ancor più problemi.
Più medicine, ma meno salute.
Beviamo troppo, fumiamo troppo.
Spendiamo senza ritegno e ridiamo troppo poco.
Guidiamo troppo veloci, ci arrabbiamo troppo.
Facciamo le ore piccole e ci alziamo stanchi.
Vediamo troppa TV e preghiamo di rado.
Abbiamo moltiplicato le proprietà, ma ridotti i nostri valori.
Parliamo troppo, amiamo troppo poco e odiamo spesso.
Abbiamo imparato come guadagnarci da vivere, non come vivere.
Abbiamo aggiunto anni alla vita, ma non vita agli anni.
Siamo andati e tornati dalla luna, ma non riusciamo ad attraversare la strada per incontrare il vicino di casa.
Abbiamo conquistato lo spazio esterno, ma non lo spazio interno.
Abbiamo creato cose più grandi, ma non migliori.
Abbiamo pulito l’aria, ma inquinato l’anima.
Abbiamo dominato l’atomo, ma non i pregiudizi.
Scriviamo di più, ma impariamo di meno.
Abbiamo imparato a sbrigarci, non ad aspettare.
Costruiamo computer più grandi per contenere più informazioni, per produrre più copie che mai, ma comunichiamo sempre meno.
Questi sono i tempi di fast food e digestioni lente.
Grandi uomini, piccoli caratteri.
Ricchi profitti, povere relazioni.
Questi sono i tempi di due redditi e più divorzi, case più belle, ma famiglie distrutte.
Questi sono i tempi dei viaggi veloci.
È un tempo in cui c’è troppo in vetrina ma niente in magazzino.
    
Ricordati di spender il tuo tempo con i tuoi cari ora.
Essi non saranno con te per sempre.
Ricordati di dire una parola gentile a qualcuno che ti guarda dal basso con soggezione, perché questa piccola persona presto crescerà e lascerà il tuo fianco.
Ricordati di dare un caloroso abbraccio alla persona che ti sta a fianco perché è l’unico tesoro che puoi dare col cuore e non costa nulla.
Ricordati di tenerle le mani e godi di questi momenti perché un giorno quella persona non sarà più lì.
Ricordati di dire “vi amo” ai tuoi cari, ma soprattutto pensalo: un bacio, un abbraccio possono curare ferite che vengono dal profondo dell’anima.
Dedica tempo all’amore, dedica tempo alla conversazione, dedica tempo per condividere i pensieri preziosi della tua mente.
  

E ricorda sempre:

La vita non si misura da quanti respiri facciamo, ma dai momenti che ci tolgono il respiro.”

- George Carlin -



Buona giornata a tutti. :-)






sabato 30 giugno 2018

da: "Il Risveglio Spirituale nella Vita Quotidiana" - Jeff Foster

Mi sembra che tutti i nostri problemi, tutta la nostra sofferenza e tutti i nostri conflitti, sia personali sia globali, nascano da un unico problema di base: l’ignoranza di chi siamo veramente.
Ci siamo dimenticati di essere inseparabili dalla vita e così abbiamo cominciato ad averne paura e, partendo da quella paura, abbiamo cominciato a farle la guerra in mille modi diversi. 
Siamo entrati in guerra contro i nostri pensieri, le nostre sensazioni, le nostre emozioni, i nostri corpi, contro il momento presente stesso. 
Nel nostro tentativo di proteggerci dal dolore, dalla paura, dalla tristezza, dal disagio, dal fallimento, da quelle parti della vita che siamo stati condizionati a credere malvagie o negative o buie o pericolose, abbiamo smesso di essere davvero vivi. 


L’armatura che indossiamo per proteggerci da una piena esperienza della vita si chiama “sé separato”. Ma la nostra armatura non ci protegge davvero, ci mantiene solo confortevolmente insensibili.
Il risveglio spirituale – comprendere che non sei chi pensi di essere – è la risposta a questo problema fondamentale dell’umanità. 
Oggi si trovano molti libri su questo argomento, e sembra che il numero delle persone che stanno scoprendo antichi insegnamenti un tempo appannaggio solo di pochi eletti non sia mai stato così grande. Ma c’è un trabocchetto in tutto ciò. 
La spiritualità può facilmente diventare l’ennesimo strato della nostra armatura. Invece di facilitare il nostro aprirci alla vita, può farci isolare ancora di più. Concetti e cliché spirituali del tipo “Non esiste il sé”, “Questo non è il mio corpo” o “La dualità è solo un’illusione” possono semplicemente diventare nuove convinzioni cui aggrapparsi, nuovi modi di eludere la vita e di allontanare il mondo, con il risultato di creare maggior sofferenza a noi stessi e a coloro che amiamo.
Il risveglio spirituale di cui parlo [ … ] non consiste nel proteggere te stesso ulteriormente, consiste nel comprendere che chi sei veramente non ha bisogno di protezione, che chi sei davvero è così aperto e libero e amorevole e in uno stato di accoglienza talmente profondo da permettere alla vita intera di entrare. 
La vita non può ferirti, perché tu sei la vita. 
Il momento presente, quindi, non è un nemico di cui aver paura, ma un caro amico da abbracciare. 
Sì, la vera spiritualità non rafforza la nostra corazza contro la vita, la distrugge.
Il risveglio spirituale è in realtà molto semplice. 
È l’eterna realizzazione di chi sei veramente, la coscienza precedente alla forma. Ma è nel vivere davvero questa realizzazione nella vita quotidiana, nel non dimenticarla e non perderla e non lasciare che dia alla testa, che inizia la vera avventura della vita. Ed è proprio con questo che molte persone sembrano avere difficoltà, non solo i ricercatori ma gli stessi insegnanti spirituali.
Una cosa è sapere chi sei veramente quando la vita è facile e tutto va bene. Un’altra cosa è ricordarselo nella foga del momento, quando tutto va a rotoli, quando la vita diventa caotica e i tuoi sogni finiscono in niente. Nel mezzo della sofferenza fisica ed emotiva, delle dipendenze, dei conflitti relazionali, del fallimento mondano e spirituale, spesso possiamo sentirci meno risvegliati e più che mai separati dalla vita, dagli altri e da chi siamo realmente. 
I sogni felici della nostra illuminazione possono evaporare velocemente e l’accettazione può sembrare lontana anni luce.
Possiamo vedere la caotica bellezza della quotidiana esistenza umana come qualcosa da evitare, trascendere, o perfino da annientare, oppure possiamo vederla per ciò che è veramente: un invito segreto e costante a risvegliarci ora, anche se crediamo di esserci già risvegliati ieri. La vita, nella sua infinita compassione, non ci lascerà dormire sugli allori.


[ … ]
Io insegno una sola e unica cosa: una profonda e impavida accettazione di qualunque cosa accada. Non si tratta di resa passiva o di freddo distacco ma di un affacciarsi al mistero del momento in maniera intelligente e creativa. 
[ … ]
Benvenuto alla vita ordinaria, caro esploratore, l’ultima frontiera del risveglio spirituale. Ti auguro di poter arrivare là dove nessuno è mai giunto prima!
Con amore da te stesso, 

Jeff Foster
dal libro di Jeff Foster “Il Risveglio Spirituale nella Vita Quotidiana”


Buona giornata a tutti. :-)




sabato 24 febbraio 2018

In tempi di oscurità, tieni alta la tua luce - Jeff Foster


Quando qualcuno ti insulta, ti riduce a un oggetto,
quando ti offre un consiglio non richiesto,
quando ti incolpa per la sua sofferenza,
quando non ti ascolta, e parla continuamente di sè,
quando ti paragona agli altri,
quando ignora, contraddice, giudica o ridicolizza 
i tuoi pensieri e le tue emozioni.
Fermati. Respira.
Sappi che si tratta del suo dolore, non del tuo.
Sappi che sta facendo il solo sogno che può fare finché si sveglierà.
Sappi che non ti conosce, conosce solo la sua immaginazione.
Forse gli è difficile amare se stesso.
Forse cerca il suo valore all’esterno.
Forse è disconnesso dal respiro, dal corpo, dalla sua preziosa vitalità, dalla sua vera vocazione.
Forse vive in un mondo dualistico di bene e male, giusto e sbagliato, successo e fallimento.
Forse ha dimenticato la semplice gioia di essere.
Forse puoi capirlo.
Forse sei stato dov’è stato lui.
Non cercare di cambiarlo, ora. Potrebbe non cambiare mai.
Non cercare di correggerlo. Non sta chiedendo di essere corretto.
Più tu forzi, più lui reagirà.
Non rimanere impigliato nella sua rete di infelicità.
Osserva con chiarezza, magari sii compassionevole, ma non forzare.
Va bene se è sconvolto. Davvero.
Dagli lo spazio di essere sconvolto.
Va bene se si sente deluso da te.
Dagli lo spazio di sentirsi deluso.
Va bene se ti giudica. Fa’ spazio anche per i suoi giudizi.
E fa’ spazio per ciò che pensi e senti tu!
Permettiti di sentirti triste, arrabbiato, in colpa, in dubbio.
Lasciati attraversare da tutte queste preziose energie.
Non ti faranno alcun male, permettendo loro di muoversi.
Sì, incontrerai molti guardiani in questo viaggio.
Va’ comunque per la tua strada, e permetti agli altri di andare per la loro.
Non hai bisogno di giustificare il tuo cammino, né di difenderlo.
Resta accanto a te stesso in questi tempi difficili.
Non lottare contro l’oscurità; non ha potere in ogni caso.
Tieni semplicemente alta la tua luce.

Jeff Foster -


Si fa l’abitudine a tutto, anche al continuo peggioramento di ciò che già era ai limiti della sopportazione. 


- John Maxwell Coetzee -



“La sola cosa che non puoi portarmi via è il modo in cui scelgo di rispondere a ciò che mi fai” 


- Viktor Emil Frankl -





“Arroganza è pensare di essere superiore agli altri. 
Autostima è non sentirsi inferiore a nessuno.”


“Lascia andare il bisogno di cambiare gli altri. Il vero amore è accettare gli altri nel modo in cui sono, senza cercare di cambiarli. Se vogliamo cambiarli, significa che non li amiamo così come sono. È molto più facile trovare una persona che sia già nel modo in cui ti piace, invece di cercare di cambiarla.” 

- Don Miguel Ruiz - 


Buona giornata a tutti. :-)