Visualizzazione post con etichetta Don Tonino Lasconi. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Don Tonino Lasconi. Mostra tutti i post

giovedì 30 gennaio 2014

Rimetti a noi i nostri debiti – don Tonino Lasconi -

Tu ci perdoni sempre. 
Tu ci dai sempre
la possibilità di essere nuovi
e di ricominciare da capo.
Allora anche noi
dobbiamo perdonare
gli amici che ci lasciano,
a quelli che parlano male di noi,
a quelli che non mantengono
gli impegni presi insieme.
Tu ci perdoni sempre.
Allora nessuno deve mai
«chiudere» con un fratello.
Mai disperare che il bene
la spunti sui difetti.
Allora mai dobbiamo aspettare
che incomincino gli altri.
Tu ci perdoni sempre.
Allora nessuno di noi
deve mai stancarsi
di ricominciare,
di ridare fiducia,
di risalire la china
delle delusioni.
Tu ci perdoni sempre
e non ti stanchi mai di noi.

(Don Tonino Lasconi)

Fonte: Amico Dio


"..la malvagità e l'ignoranza degli uomini non è capace di frenare il piano divino della salvezza, la redenzione. Il male non può fare tanto. 
Un'altra meraviglia di Dio ce la ricorda il secondo Salmo che abbiamo appena recitato: la “rupe” si trasforma “in un lago, la roccia in sorgenti d’ acqua” (Sal 113,8).

Quello che potrebbe essere pietra di inciampo e di scandalo, col trionfo di Gesù sulla morte si trasforma in pietra angolare: “Questo è stato fatto dal Signore: una meraviglia ai nostri occhi” (Sal 117,23).
Non ci sono motivi, dunque, per arrendersi alla prepotenza del male. E chiediamo al Signore Risorto che manifesti la sua forza nelle nostre debolezze e mancanze."

Papa Benedetto XVI (Basilica-Cattedrale di León, dedicata a Nostra Signora della Luce)



Chi crede in Dio-Amore porta in sé una speranza invincibile, come una lampada con cui attraversare la notte oltre la morte, e giungere alla grande festa della vita.


Benedetto XVI - Angelus 6 Novembre 2011



Usciamo, usciamo ad offrire a tutti la vita di Gesù Cristo. Ripeto qui per tutta la Chiesa ciò che molte volte ho detto ai sacerdoti e laici di Buenos Aires: preferisco una Chiesa accidentata, ferita e sporca per essere uscita per le strade, piuttosto che una Chiesa malata per la chiusura e la comodità di aggrapparsi alle proprie sicurezze. 
Non voglio una Chiesa preoccupata di essere il centro e che finisce rinchiusa in un groviglio di ossessioni e procedimenti. 
Se qualcosa deve santamente inquietarci e preoccupare la nostra coscienza è che tanti nostri fratelli vivono senza la forza, la luce e la consolazione dell’amicizia con Gesù Cristo, senza una comunità di fede che li accolga, senza un orizzonte di senso e di vita. 
Più della paura di sbagliare spero che ci muova la paura di rinchiuderci nelle strutture che ci danno una falsa protezione, nelle norme che ci trasformano in giudici implacabili, nelle abitudini in cui ci sentiamo tranquilli, mentre fuori c’è una moltitudine affamata e Gesù ci ripete senza sosta: 
«Voi stessi date loro da mangiare» (Mc 6,37).

Papa Francesco, da "Evangelii Gaudium"



Preghiera per la sera

In te,
santo Signore,
noi cerchiamo
il riposo
dall'umana fatica,
al termine del giorno.
Se i nostri occhi
si chiudono,
veglia in te
il nostro cuore;
la tua mano
protegga coloro
che in te sperano.
Difendi,
o Salvatore,
dalle insidie del male
i figli che hai redenti
col tuo sangue prezioso.
Amen


Buona giornata a tutti. :-)








sabato 4 gennaio 2014

Le cuffiette – don Tonino Lasconi

Ho rincorso un mio amico 
chiamandolo a squarciagola.
Niente da fare!
Portava le cuffiette agli orecchi
e non mi sentiva.
Ho dovuto prenderlo
per un braccio
e strattonarlo.
Mi ha guardato stralunato
come se io fossi un UFO,
continuando a seguire,
con la mimica del volto,
la sua musica scatenata.
Ce n'è voluto
per riportarlo alla realtà!

Signore,
continuamente Tu mi chiami
con la voce delle persone,
dei fatti, delle cose,
ma io non ti sento,
perché i miei orecchi sono pieni
di sogni e di illusioni
scambiati per realtà.
Signore,
ti prego,
non stancarti di chiamarmi,
di rincorrermi.
Prendimi per un braccio,
fermami.
Aprimi gli orecchi
e riportami,
con pazienza e amore,
dentro la realtà.

(don Tonino Lasconi)



La speranza è la finestra che al mattino ti consegna un giorno tutto nuovo. Basta che la apri. 

Tonino Lasconi



...La professione mi possiede, la società mi possiede, il divertimento mi possiede, ma io non possiedo me stesso. E così mi imbarbarisco a poco a poco anche intimamente. 
Le cose mi travolgono, sono soltanto una funzione nel loro grande trambusto.
Ma ecco che adesso Dio mi ha tratto fuori. Devo stare in silenzio. Devo aspettare. Sono costretto a riflettere su me stesso, a sopportare la solitudine, a sopportare il dolore e ad accettarmi. 
Tutto questo è difficile.
Ma non potrebbe essere che Dio mi aspetta proprio in questo silenzio? Non potrebbe essere che adesso egli compie quanto sta scritto nella parabole della vite, e cioé che pota i rami che portano frutto, affinché ne porti ancora di più (Gv 15,2)?
Se imparo ad accettarmi in questi giorni di silenzio, se accetto di buon grado la sofferenza, perché il Signore con essa mi purifica, non sono diventato più ricco che se avessi guadagnato molto denaro? In me non è allora accaduto qualcosa che è più consistente e fruttifero delle cose che posso contare e calcolare?.........

Joseph Ratzinger - da "Licht, das uns leuchtet" (Luce che ci illumina) - 1978 -




“La vita quotidiana nel suo svolgersi può regalare le sensazioni più forti di qualsiasi effetto speciale. 
La vita quotidiana è fatta di piccole cose straordinarie, che se colte nella loro bellezza sanno regalare una serenità duratura.”

(Stephen Littleword - "Piccole cose")


Dipinto di Amedeo Merello (1890-1979) - "Mele", del 1942

"Una mela guasta può far marcire una mela sana, ma una mela sana non può sanare una mela guasta."

(Mario Rigoni Stern, da "Il sergente nella neve")


Buona giornata a tutti. J




mercoledì 20 giugno 2012

Come una filigrana – don Tonino Lasconi

Mi hanno spiegato a scuola
cosa è la filigrana.
E' una carta che,
se tu la guardi distrattamente
e in un posto poco illuminato,
sembra bianca, vuota, inutile.
Ma se tu la guardi controluce
ti rivela stupende figure.
il professore ce lo ha dimostrato.

Ha messo la carta bianca
contro i vetri della finestra:
è apparso un bellissimo volto di Cristo.

Io, Signore, ho pensato
che l'uomo è come una filigrana.
Se lo guardi, distratto,
vedi poco, quasi niente.

Ma se tu lo guardi per bene,
nella luce,
in ognuno scopri lo stupendo tuo volto.
L'uomo, ogni uomo
è una filigrana preziosa.
Signore, aiutami
a vedere gli uomini controluce.


(don Tonino Lasconi)

mercoledì 21 marzo 2012

Senza il perdono non c’è guarigione – don Tonino Lasconi -

Quanto sarebbe stato più bello se Gesù avesse subito sistemato il corpo dell’uomo senza quel perdono dei peccati, non richiesto né dai parenti né dal direttamente interessato, che ha complicato le cose agli scribi e le complica anche noi…
Che bel miracolo quello del paralitico di Cafarnao! Tutta la casa di Pietro piena zeppa di gente, quei parenti che fanno di tutto per portare davanti a Gesù quel poveretto, e non si rassegnano a costo di farlo passare dal tetto, il miracolato che se ne va via con la sua barella sotto braccio “davanti agli occhi di tutti”…
Ma quanto sarebbe stato più bello se Gesù avesse subito sistemato il corpo dell’uomo senza quel perdono dei peccati, non richiesto né dai parenti né dal direttamente interessato, che ha complicato le cose agli scribi e le complica anche noi.

Agli scribi per due motivi. Prima di tutto perché giustamente scandalizzati che un uomo si arrogasse il potere esclusivo di Dio. Poi perché Gesù, anche se in modo non così esplicito come farà più volte in seguito (Gv 9,34; Lc 13,4-5), smentisce la loro radicata convinzione (che purtroppo resiste anche dentro di noi) che la malattia sia una punizione divina per un comportamento peccaminoso. Gesù, infatti, perdona i peccati dell’uomo senza guarirgli il corpo. Se tra peccato e malattia ci fosse stato un nesso di causa ed effetto, con il perdono dei peccati sarebbe scattata subito la guarigione.

A noi perché facciamo fatica a capire a cosa serva il perdono dei peccati, dal momento che non siamo affatto sicuri che il peccato esista. Esiste l’infrazione della legge, ma tutto ciò che la legge non proibisce non ha bisogno di essere perdonato. Se l’aborto e il divorzio sono consentiti dalla legge, perché non li si può fare? Infatti non si capisce perché mai la Chiesa insista a dire che, se uno li fa, non può accostarsi alla comunione, e nemmeno fungere da padrino per il battesimo e la cresima. Se l’eutanasia, com’è probabile, diventerà legale, non sarà che i preti ricominceranno con la storia che impedisce di fare la comunione?

È così! Facciamo fatica a credere che esista il peccato, cioè pensieri, parole, opere e omissioni intrinsecamente sbagliati, anche se nessuna legge umana li proibisce, perché vanno contro la legge di Dio, scritta nel profondo del cuore di tutti gli uomini, e che non possono essere sanati con una multa, con il carcere, con l’amnistia, o con un buon avvocato, ma soltanto con il perdono di Dio.


Attenzione! Non stiamo parlando degli “altri”, di quelli che non credono in Dio e in Gesù. Il paralitico di Cafarnao è un grande stimolo per noi credenti. Gesù, dice il Vangelo;, “vedendo la loro fede, disse al paralitico: Figlio, ti sono perdonati i peccati”, affermando così che la salute dello spirito è più importante di quella del corpo o, quanto meno, che è inutile sanare il corpo senza sanare lo spirito.

È questa la convinzione che siamo chiamati a riconquistare.
In questo impegno dovremmo essere incoraggiati anche dall’osservazione della realtà che manifesta in modo sempre più evidente come i malesseri profondi dell’umanità non possono essere sanati dall’esterno senza sanare il cuore. Se infatti non c’è il nesso tra malattia e punizione divina, è però evidente quello tra male del corpo e male dello spirito. Da dove nascono, infatti, le grandi crisi, i grandi problemi e le grandi sofferenze dei nostri giorni se non dal fatto che ci si illude di sostituire i comandamenti di Dio, indelebili e intoccabili, con le sole leggi umane che qualsiasi autorità può scrivere a suo vantaggio e raggirare con facilità?

È necessario che noi cristiani ritroviamo l’impegno e la forza di testimoniare che non si deve rubare, non si deve mentire, non si deve uccidere, non si deve approfittare degli altri non perché c’è la legge umana che lo proibisce, o quando non è possibile farla franca, ma perché c’è un unico Signore che chiede alla nostra vita di essere come quella di Gesù: non un “sì” e “no”, ma soltanto un “sì”.
(don Tonino Lasconi)

Un pensiero speciale vorrei riservare a voi, donne che avete fatto ricorso all’aborto.La Chiesa sa quanti condizionamenti possono aver influito sulla vostra decisione, e non dubita che in molti casi s’è trattato d’una decisione sofferta, forse drammatica. Probabilmente la ferita nel vostro animo non s’è ancora rimarginata. In realtà, quanto è avvenuto è stato e rimane profondamente ingiusto. Non lasciatevi prendere, però, dallo scoraggiamento e non abbandonate la speranza. Sappiate comprendere, piuttosto, ciò che si è verificato e interpretatelo nella sua verità. Se ancora non l’avete fatto, apritevi con umiltà e fiducia al pentimento: il Padre di ogni misericordia vi aspetta per offrirvi il suo perdono e la sua pace nel sacramento della Riconciliazione.
(Beato Giovanni Paolo II)

Buona giornata a tutti. :-)

www.leggoerifletto.it



mercoledì 2 novembre 2011

La fiera del giorno dei morti – don Tonino Lasconi -

La visita al cimitero, pensieri, preghiere e fiori per i nostri cari che non ci sono più: un incontro che non si esaurisce il 2 novembre.

Amo i cimiteri. Ci vado spesso. Non solo in quelli dove riposano i miei cari ma anche in quelli che incontro viaggiando. Sono un luogo dove mi piace riflettere, meditare, pregare. Questo perché amo la vita. Il pensiero dei defunti mi ricorda, senza ombra di dubbio, che la vita è un passaggio, spesso, purtroppo, breve. Per questo va vissuta senza sprecarne un solo istante con la noia, con la banalità, con la volgarità, con ciò che può rattristarla, impoverirla, metterla in pericolo.

Quando sono lì, penso: «Se ci ricordassimo sempre che non vivremo cinquemila anni, saremmo più saggi. Adopereremmo meglio le nostre capacità, i nostri sentimenti, il nostro tempo, i nostri soldi, i nostri giorni».

Metto dei fiori nelle tombe dei miei cari e in quelle abbandonate dai parenti.
I fiori - lo so - non servono ai defunti, ma a me. A noi.
Sono un segno bellissimo che dice: «Da questa morte rinasce una vita nuova, più bella e profumata di prima». E prego.
La preghiera serve ai defunti e a noi. Ci ricorda che, tra noi e loro, gli affetti, la compagnia, l'amicizia continuano, perché davanti a Dio siamo tutti contemporanei, ci abbraccia tutti con un unico sguardo.

E noi camminiamo tutti insieme verso di lui, aiutandoci l'un l'altro. Volete che una madre non cammini ancora accanto ai suoi figli rimasti quaggiù? Che un amico non ti rimanga accanto? Nemmeno a pensarci! Quando esco dal cimitero, mi sento ricaricato, stimolato a vivere con più grinta e intensità.

Non però negli ultimi giorni di ottobre e nei primi di novembre. In questi giorni non vado più al cimitero, perché l'ultima volta che l'ho fatto ho creduto di trovarmi in una fiera: chiacchiericcio, confusione, risate, paragoni sciocchi tra le tombe e i fiori più belli, curiosità stupide, telefonini che squillano dappertutto, commento sul costo dei fiori...
Uno spettacolo triste! Sapete cosa farei? Chiuderei i cimiteri dal 25 ottobre all'8 di novembre. Perché quelli che ci vanno per amore dei defunti e di se stessi ci andrebbero comunque durante l'anno, ogni volta che possono.

Quelli «della fiera» se ne starebbero a casa loro. Meglio così!

Tanto, andare in un cimitero per non pensare, per non pregare, per non meditare non serve né ai defunti né tanto meno ai vivi.

(don Tonino Lasconi)
Fonte: Popotus, 30/10/2004


La Resurrezione (1450-1463)

Piero della Francesca

Museo Civico, Sansepolcro (Arezzo), Italy

Mentre quattro soldati romani dormono, Cristo si leva dal sepolcro ridestandosi alla vita.  Risorge un Gesù “atletico”  ben eretto, come una statua greca ed esce dal sarcofago appoggiandosi con un ginocchio sul bordo, la mano destra regge il vessillo crociato, emblema del trionfo della vita sulla morte (altri autori ritengono che il vessillo rappresenti la vittoria delle crociate e della cristianità).  Si pensa che  soldato senza elmo sia un autoritratto di Piero della Francesca.


Buona giornata a tutti. :-)

www.leggoerifletto.it


venerdì 21 ottobre 2011

Poesia del Padre Nostro – don Tonino Lasconi

Non dire Padre,
se ogni giorno non ti comporti da figlio.

Non dire Nostro,
se vivi isolato nel tuo egoismo.

Non dire che sei nei cieli
se pensi solo alle cose terrene.

Non dire sia riconosciuta la santità del tuo nome, 
se non la onori con la tua vita.

Non dire venga il tuo Regno,
se lo confondi con il successo materiale.

Non dire si realizzi la tua volontà,
se non l’accetti quando è dolorosa.

Non dire dacci oggi il nostro pane quotidiano,
se non ti preoccupi della gente che ha fame, è senza cultura e senzamezzi per vivere.

Non dire perdona i nostri debiti,
se conservi un rancore verso il tuo fratello.

Non dire non lasciarci soccombere alla tentazione,se hai intenzione di continuare a peccare.

Non dire liberaci dal Male,
se non prendi posizione contro il male.
Non dire: Amen
se non prendi sul serio le parole del
PADRE NOSTRO.


(don Tonino Lasconi)
fonte: Tonino Lasconi, "Padre Nostro, se....", Ed. Paoline 2004



Tanti mi dicono: anziché eminenza, possiamo chiamarla padre? Certo, dico io. Ma non credano di liberarmi da un peso. Padre è ben più impegnativo. Ne sento tutta la fatica, sono come un infante che balbetta. Credo che la vera questione tra uomini e donne sia questa: la madre deve saper condurre il figlio al padre. Deve saper fare questo dono a entrambi. Il figlio deve prendere coscienza del fatto che accanto alla madre c' è un altro, e fargli spazio.  (Cardinale Angelo Scola)

martedì 30 agosto 2011

La Befana per la catechesi: carbone e cenere – don Tonino Lasconi -

E’ da tanto che ci penso,
ma quest’anno lo farò:
di cenere e carbone
le calze riempirò.
“A chi?”, voi mi chiedete.


A quelle catechiste
che han gli occhi sempre fissi
sui testi e i contenuti,
ma troppo poco sanno
sul conto dei bambini:
chi sono, cosa fanno,
da dove sono venuti.


Ai parroci  che spendono
per coppi e per mattoni,
ma non hanno una lira
per foto, dia e visori
che rendono efficaci
i messaggi più audaci.


A tutti i genitori
che scarrozzano i figli
a ginnastica artistica
ritmica e correttiva,
al karatè e alla scherma,
al calcio e a pallavolo,
a corsi di inglese,
ma per educarli nella fede,
tempo trovar non sanno.


Da tanto lo prometto
quest’anno lo farò:
a tutta questa gente
di cenere e carbone
le calze riempirò.

La Befana

Fonte: “Doppio clic sulla catechesi, buone idee, stimoli, spunti.." Tonino Lasconi, Ed. Paoline 2003


Buona giornata a tutti. :-)






mercoledì 3 agosto 2011

Due spiccioli - don Tonino Lasconi -

Signore Gesù,
quante volte mi nascondo
dietro ai “ Non ce la faccio...Non ho tempo...
Non ci riesco...Non sono capace...
Non posso proprio...”
Eppure tu non mi chiedi
di far tintinnare rumorosamente
monete pregiate e preziose
nella cassetta del tempio.
Tu mi chiedi due spiccioli
offerti con generosità.
E due spiccioli,
come la povera vedova,
ce li ho sempre,
ce li ho per tutti.
Un sorriso,
una carezza,
un pò di compagnia,
una parola buona,
una telefonata,
due righe...
Due spiccioli ce li ho.
Sempre.
Signore Gesù,
aiutami a tirarli fuori.


(don Tonino Lasconi)


buona giornata a tutti. :-)




lunedì 18 aprile 2011

L'avventura d'ogni giorno – don Tonino Lasconi -

Signore,
il sole è sorto
e mi metti in mano
una esperienza nuova.
Sarà bella? Sarà noiosa?
Sarà utile?
Non lo so ancora.
Però son certo
che molto dipenda da me.
Questo fammelo capire...
perché spesso rischio
di aspettarmi tutto dagli altri;
tutto da te.

Fammi sentire responsabile
di quello che faccio.

Tu hai creato l'uomo
senza chiedergli il permesso
ti sei però subito legato le mani
e non gli puoi fare niente
se non lo vuole.

Signore,
aiutami a spalancare gli occhi
per vedere dove mi trovo
e chi avrò vicino.

Signore,
aiutami a drizzare bene le orecchie
per raccogliere tutte le voci
che la vita mi invia
e rispondere con coraggio
e fantasia.

(don Tonino Lasconi)
Fonte:  Amico Dio
Questa preghiera è presa dal libro “Amico Dio” . Il libro vuole aiutare i ragazzi a pregare nel modo più giusto. Non si tratta semplicemente di recitare preghiere ma realmente pregare. Cioè dialogare con Dio, mantenersi sempre in dialogo con lui, dedicargli un po’ del proprio tempo raccontandogli quello che si sta facendo, vedendo, pensando, parlando, omettendo; chiedendogli luce, aiuto e perdono; lodandolo e ringraziandolo; litigandoci.
Don Tonino Lasconi,nato a Fabriano il 20 agosto 1943, sacerdote, scrittore e giornalista. Parroco nella parrocchia di San Giuseppe Lavoratore a Fabriano, sacerdote conosciutissimo tra i catechisti d’Italia, autore di decine di volumi sul rinnovamento della catechesi. Appassionato del Vangelo e del suo intramontabile messaggio di speranza; dedito a tutte le forme di comunicazione più moderne utilizzate dai ragazzi/e. Esperto di cinema, televisione, fotografia, canzone, teatro, giornalismo. E’ assistente diocesano dell’Azione Cattolica. La posta elettronica perennemente intasata da migliaia di mail alle quali risponde anche su due forum che si possono leggere sul sito delle Paoline (www.paoline.it).


Buona giornata a tutti. :-)





venerdì 18 marzo 2011

Grazie del giorno – don Tonino Lasconi -

Signore,
Tu ci affidi il giorno,
ogni giorno.
Lo deponi nelle nostre mani
affinché noi lo rendiamo
bello,
utile,
ricco.
Signore,
ogni giorno è un dono
che Tu ci fai
per la nostra gioia.
Tu infatti
non hai bisogno di niente
perché non potresti
essere più grande,
perché non potresti
essere più felice.
Il tuo unico desiderio
è che noi siamo felici
come sentiamo
di voler essere,
di dover essere.
Signore,
aiutaci a conquistare
la nostra gioia,
perché ogni momento
possiamo lodarti,
perché ogni giorno
possiamo ringraziarti.

(don Tonino Lasconi)

don Tonino Lasconi,nato a Fabriano il 20 agosto 1943, sacerdote, scrittore e giornalista. Parroco nella parrocchia di San Giuseppe Lavoratore a Fabriano, sacerdote conosciutissimo tra i catechisti d’Italia, autore di decine di volumi sul rinnovamento della catechesi. Appassionato del Vangelo e del suo intramontabile messaggio di speranza; dedito a tutte le forme di comunicazione più moderne utilizzate dai ragazzi/e. Esperto di cinema, televisione, fotografia, canzone, teatro, giornalismo. E’ assistente diocesano dell’Azione Cattolica. La posta elettronica perennemente intasata da migliaia di mail alle quali risponde anche su due forum che si possono leggere sul sito delle Paoline (www.paoline.it).

Buona giornata a tutti. :-)


iscriviti al mio canale YouTube





venerdì 4 febbraio 2011

Preghiera del catechista – don Tonino Lasconi :)

Signore Gesù,
nonostante i miei limiti
le mie paure
e i miei numerosi impegni,
accetto di fare il catechista,
perché tu, lasciando la terra,
hai detto ai tuoi discepoli:
"Andate in tutto il mondo
e predicate il vangelo
a ogni creatura".
Non ti chiedo di essere capace
di scacciare i demoni,
di guarire i malati,
di prendere in mano serpenti
o di bere veleni
senza subire danni.
Ti chiedo di concedermi
intuito vivace,
fantasia fervida,
parola efficace.
Per farti conoscere al meglio,
e per farti scegliere
come via verità e vita
da coloro
che mi sono affidati.
Questo puoi concedermelo.
Anzi,
se posso permettermelo,
devi concedermelo.

(don Tonino Lasconi)

Stefano da Verona, 1435
Pinacoteca di Brera, Milano (Italy)
Nel quadro, tra i pastori appare il pavone che nel linguaggio simbolico è un titolo regale:
"E’ nato un Re"

Buona giornata a tutti. :)




mercoledì 22 dicembre 2010

Ti ascolto – don Tonino Lasconi -

Mio Dio,
mi hanno detto che Tu,
molte volte,
hai parlato ai Tuoi amici:
ad Abramo, a Mosè, a David,
al Tuo figlio Gesù
quando viveva tra noi,
a San Francesco....
Mio Dio,
mi hanno detto che Tu
parli sempre a chi vuole ascoltarti.
L'universo intero,
le creature della terra,
le opere dell'uomo,
i fatti e le persone,
le pagine della Bibbia
sono pieni di te.
Io mi siedo.
Tante voci mi piovono addosso,
ogni giorno, ogni istante.
I genitori, i professori e
gli amici, i cantanti e i campioni,
la televisione e i giornali...
tutti vogliono dirmi la loro.
Io mi siedo,
con la testa in silenzio,
con il cuore tranquillo,
con il corpo disteso.
Ecco,
tra mille emittenti,
voglio sintonizzarmi
con Te.
Sono pronto.
Mio Dio, parla.
Io ti ascolto.

(Tonino Lasconi)
http://leggoerifletto.blogspot.com/2010/09/siamo-i-soliti-fessi.html


6 febbraio 1979
 La Messa di Papa Giovanni Paolo II a Piazza della Vittoria a Varsavia (Polonia)


Buona giornata a tutti. 😄






domenica 10 ottobre 2010

Preghiera del povero parroco - don Tonino Lasconi -

Gesù, lo vedi? Da un po' di tempo tutti ce l'hanno con me.
I parrocchiani dicono che non mi trovano mai, che sto sempre in giro.
Come se non stessi in giro per loro che nascono, si sposano, muoiono.
I catechisti si lamentano, o perché li seguo troppo poco,
o perché gli sto troppo addosso e non li lascio liberi.
Gli anziani mi rimproverano di stare troppo dietro ai giovani.
I giovani mi accusano di accordarla troppo ai vecchi.
Gesù, il guaio è che anch'io ce l'ho con me,
perché mi tocca fare un sacco di cose,
senza riuscire a farle come vorrei e dovrei.
Che devo fare? Più di questo non riesco a fare.
E sarà sempre peggio: le forze diminuiscono e le esigenze crescono.
Gesù, invece di lamentarsi, perché non mi aiutano tutti un po' di più, dal momento che essi sono chiamati a lavorare nella tua vigna come me?
Gesù, cosa dici? Faccio fatica a capire.
Dici che mi devo lasciare aiutare?
Toh, non ci avevo pensato!
Grazie, Gesù! Hai sempre delle idee fenomenali.

(don Tonino Lasconi)

Buon Compleanno don Giorgio  10-10-2010


Buona giornata a tutti. :-)

www.leggoerifletto.it

www.leggoerilfetto.com