lunedì 18 maggio 2020

da: "La fattoria degli animali" di George Orwell (1945)

Il libro

I particolari concreti della vicenda mi vennero in mente il giorno in cui allora vivevo in un piccolo villaggio) vidi un bambino di dieci anni che spingeva per un angusto viottolo un enorme cavallo da tiro, frustandolo ogni volta che cercava di voltarsi. Mi colpì l'idea che se animali come quello riuscissero ad acquistare coscienza della propria forza saremmo impotenti contro di loro, e che gli uomini sfruttano gli animali in modo analogo a come i ricchi sfruttano i proletari. Presi allora ad analizzare la teoria marxista dal punto di vista degli animali

George Orwell (1945)



Il signor Jones, della Fattoria Padronale, aveva serrato i pollai per la notte, ma era troppo ubriaco per ricordarsi di chiudere gli sportelli. Con il cerchio di luce della sua lanterna che gli ballava intorno caracollò per l'aia, si scalciò via gli stivali sulla porta di dietro, si verso un ultimo bicchiere di birra dal barile nel retro cucina, e salì in camera da letto, dove la signora Jones stava già russando.

Non appena la luce della camera si spense, in tutti i fabbricati della fattoria ci fu un gran fermento e un frullo d'ali. Durante il giorno era corsa voce che la notte prima il vecchio Maggiore, il verro premiato per la classe Middle White, aveva fatto uno strano sogno, e che voleva riferirlo agli altri animali. Era stato deciso che appena il signor Jones si fosse levato di torno si sarebbero ritrovati tutti nel grande granaio. -

- George Orwell -


Il vecchio Maggiore (come veniva abitualmente chiamato, anche se il nome con cui aveva partecipato ai concorsi era La Beltà di Willingdon) godeva di una reputazione così alta nella fattoria, che pur di ascoltare cos'aveva da dire chiunque era pronto a perdere un'ora di sonno. A un'estremità del grande granaio, su una specie di piattaforma rialzata, il Maggiore era già adagiato sulla sua lettiera di paglia, sotto una lanterna appesa a una trave. Aveva dodici anni, e negli ultimi tempi si era un po' ingrossato, ma rimaneva un maiale dall'aspetto maestoso, con un'aria saggia e benevola nonostante non gli fossero state tagliate le zanne. In breve tempo incominciarono ad arrivare gli altri animali, che si accomodarono ognuno alla sua maniera.

- George Orwell -



«L'uomo è la sola creatura che consuma senza produrre: non fa il latte, non depone le uova, è troppo debole per tirare l'aratro, non può correre abbastanza veloce per prendere i conigli.

Eppure è il signore di tutti gli animali. Li fa lavorare, dà loro lo stretto indispensabile perché non muoiano di fame, e tiene tutto il resto per sé. Il nostro lavoro coltiva la terra, il nostro letame la fertilizza, e tuttavia non c'è uno di noi che possegga qualcosa oltre alla propria pelle. Voi mucche che vedo davanti a me, quante migliaia di galloni di latte avete prodotto nell'ultimo anno? E cos'è successo a quel latte che avrebbe dovuto svezzare aitanti vitelli?

Ogni sua goccia è finita nelle gole dei nostri nemici. E voi galline, quante uova avete deposto nell'ultimo anno, e quante di quelle uova sono diventate pulcini? Tutte le altre sono finite al mercato per il guadagno di Jones e dei suoi uomini. E tu, Trifoglio, dove sono i quattro puledri che hai partorito, e che sarebbero dovuti essere il sostegno e la gioia della tua vecchiaia? Sono stati tutti venduti al compimento di un anno, e non ne rivedrai più nessuno,

In cambio dei tuoi quattro travagli e di tutte le fatiche nei campi, cos'hai avuto oltre al cibo strettamente indispensabile e un posto nella stalla?

- George Orwell -



«Ho ancora qualcosa da dirvi. Lo ripeto, ricordatevi sempre il vostro impegno di inimicizia verso l'uomo e tutte le sue abitudini. Tutto ciò che cammina su due gambe è un nemico. Tutto ciò che cammina su quattro gambe, o ha delle ali, è un amico.

E ricordatevi anche che combattendo contro l'uomo non dobbiamo finire per assomigliargli:

anche quando lo avrete sconfitto, non imitatene i vizi. Nessun animale dovrà mai abitare in una casa, o dormire in un letto, o indossare abiti, o bere alcolici, o fumare tabacco, o maneggiare denaro, o darsi al commercio. Tutte le abitudini dell'uomo sono malvagie. E soprattutto, nessun animale dovrà mai esercitare la tirannide nei confronti del proprio simile. Deboli o forti, ingenui o scaltri, siamo tutti fratelli. Nessun animale dovrà mai uccidere un altro animale. Tutti gli animali sono uguali.

- George Orwell -



Carissimi amici ed amiche,
oggi, 18 maggio 2020, in Italia, riaprono quasi tutte le attività. Non possiamo ancora viaggiare tra regione e regione, ma si aprono spiragli .... 
Insomma ... si può affermare che i semafori della vita non saranno tutti verdi nello stesso momento e le stelle non si allineeranno mai. 
Le condizioni nelle quali viviamo non saranno mai perfette come le vorremmo, ma abbiamo una certezza: l’universo non cospira contro di noi, ma nemmeno ... si impegna per renderci le cose facili.
Si riparte. Coraggio!
Buona giornata a tutti. :-)
Stefania





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