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giovedì 28 febbraio 2013

28 febbraio 2013, ore 20.00 Ciao Santo Padre. Prega per noi e per la Chiesa.



































In cinque discorsi radiofonici poco conosciuti – ripubblicati tempo fa dalla Ignatius Press nel volume “Faith and the Future” – il futuro Papa in quel complesso anno 1969, tracciava la propria visione sul futuro dell’uomo e della Chiesa. E’ soprattutto l’ultima lezione, letta il giorno di Natale ai microfoni della “Hessian Rundfunk”, ad assumere i toni della profezia.

Ratzinger si diceva convinto che la Chiesa stesse vivendo un’epoca analoga a quella successiva all’Illuminismo e alla Rivoluzione francese. 

“Siamo a un enorme punto di svolta – spiegava – nell’evoluzione del genere umano. 
Un momento rispetto al quale il passaggio dal Medioevo ai tempi moderni sembra quasi insignificante”. 
Il professor Ratzinger paragonava l’era attuale con quella di Papa Pio VI, rapito dalle truppe della Repubblica francese e morto in prigionia nel 1799. La Chiesa si era trovata allora alle prese con una forza che intendeva estinguerla per sempre, aveva visto i propri beni confiscati e gli ordini religiosi dissolti.

Una condizione non molto diversa, spiegava, potrebbe attendere la Chiesa odierna, minata secondo Ratzinger dalla tentazione di ridurre i preti ad “assistenti sociali” e la propria opera a mera presenza politica. 


“Dalla crisi odierna – affermava – emergerà una Chiesa che avrà perso molto.
Diverrà piccola e dovrà ripartire più o meno dagli inizi. Non sarà più in grado di abitare gli edifici che ha costruito in tempi di prosperità. Con il diminuire dei suoi fedeli, perderà anche gran parte dei privilegi sociali”. Ripartirà da piccoli gruppi, da movimenti e da una minoranza che rimetterà la fede al centro dell’esperienza. “Sarà una Chiesa più spirituale, che non si arrogherà un mandato politico flirtando ora con la Sinistra e ora con la Destra. Sarà povera e diventerà la Chiesa degli indigenti”.

Quello che Ratzinger delineava era “un processo lungo, ma quando tutto il travaglio sarà passato, emergerà un grande potere da una Chiesa più spirituale e semplificata”. 

A quel punto gli uomini scopriranno di abitare un mondo di “indescrivibile solitudine” e avendo perso di vista Dio, “avvertiranno l’orrore della loro povertà”.

Allora, e solo allora, concludeva Ratzinger, vedranno “quel piccolo gregge di credenti come qualcosa di totalmente nuovo: lo scopriranno come una speranza per se stessi, la risposta che avevano sempre cercato in segreto”.



 “Dalla crisi odierna emergerà una Chiesa che avrà perso molto. Diverrà piccola e dovrà ripartire più o meno dagli inizi. Non sarà più in grado di abitare gli edifici che ha costruito in tempi di prosperità. Con il diminuire dei suoi fedeli, perderà anche gran parte dei privilegi sociali. Ripartirà da piccoli gruppi, da movimenti e da una minoranza che rimetterà la Fede al centro dell’esperienza. Sarà una Chiesa più spirituale, che non si arrogherà un mandato politico flirtando ora con la Sinistra e ora con la Destra. Sarà povera e diventerà la Chiesa degli indigenti. Allora la gente vedrà quel piccolo gregge di credenti come qualcosa di totalmente nuovo: lo scopriranno come una speranza per se stessi, la risposta che avevano sempre cercato in segreto.”


-card.  Joseph Ratzinger, 1969 - 


«La parola greca per convertirsi significa ripensare, mettere in questione il proprio ed il comune modo di vivere; lasciare entrare Dio nei criteri della propria vita; non giudicare più semplicemente secondo le opinioni correnti. Convertirsi significa, di conseguenza, non vivere come vivono tutti, non fare come fanno tutti, non sentirsi giustificati in azioni dubbiose, ambigue, malvagie, dal fatto che altri fanno lo stesso; cominciare a vedere la propria vita con gli occhi di Dio; cercare quindi il bene, anche se è scomodo; non puntare sul giudizio dei molti, degli uomini, ma sul giudizio di Dio».


 - Papa Benedetto XVI -


 La Chiesa è di Cristo il Quale non le farà mai mancare la sua guida e la sua cura.


 - papa Benedetto XVI -


"I Papi si succedono ma Cristo rimane in Eterno."

- papa Benedetto XVI - 


              Te ne vai per la strada che ti è stata indicata da Dio, ma sei sempre con noi! ♥

Buona giornata a tutti. :-)




venerdì 16 dicembre 2011

Guai a me se... – Papa Paolo VI -

Guai a me se non predicassi il Vangelo" (Cor 9,16)

Io sono mandato da Lui, da Cristo stesso per questo.
Io sono apostolo, io sono testimone.
Quanto più è lontana la meta,
quanto più difficile è la mia missione,
tanto più urgente è l'amore che a ciò mi spinge.
Io devo confessare il suo nome:
Gesù è il Cristo Figlio di Dio vivo!

Egli è il rivelatore di Dio invisibile.
È il primogenito di ogni creatura.
È il fondamento di ogni cosa.
Egli è il Maestro dell'umanità.
Egli è il Redentore.
Egli è nato, è morto, è risorto per noi.
Egli è il centro della storia e del mondo.
Egli è colui che ci conosce e ci ama.
Egli è il compagno e l'amico della nostra vita.
Egli è l'uomo del dolore e della speranza.

È colui che deve venire
e che deve un giorno essere il nostro giudice e,
come noi speriamo,
la pienezza eterna della nostra esistenza:
la nostra felicità.
Io non finirei più di parlare di Lui.
Egli è la Luce e la Verità;
anzi, Egli è la Via, la Verità e la Vita (Gv 14, 6).
Egli è il pane, la fonte di acqua viva
per la nostra fame e per la nostra sete.
Egli è il pastore, la nostra guida,
il nostro esempio, il nostro conforto, il nostro fratello.

Come noi e più di noi Egli è stato piccolo, povero,
umiliato, lavoratore e paziente nella sofferenza.
Per noi Egli ha parlato, ha compiuto miracoli,
ha fondato un Regno nuovo, dove i poveri sono beati,
dove la pace è principio di convivenza,
dove i puri di cuore ed i piangenti
sono esaltati e consolati,
dove quelli che aspirano alla giustizia sono rivendicati,
dove i peccatori possono essere perdonati,
dove tutti sono fratelli.

Gesù Cristo: a voi cristiani io ripeto il suo nome,
a tutti io lo annunzio:
Gesù Cristo è il Principio e la Fine, l'Alfa e l'Omega.

Egli è il Re del Mondo nuovo.
Egli è il segreto della storia.
Egli è la chiave dei nostri destini.
Egli è il mediatore, il ponte fra la terra ed il cielo.
Egli è per antonomasia il figlio dell'uomo perché  Egli è il
Figlio di Dio eterno, infinito.
È il figlio di Maria Vergine,
la benedetta fra tutte le donne,
sua Madre nella carne e madre nostra
nella partecipazione allo Spirito del Corpo Mistico.

Gesù Cristo!

Ricordate!: questo è il nostro perenne annunzio,
è la voce che noi facciamo risuonare per tutta la terra,
per tutti i secoli dei secoli.
Amen.


         (Papa Paolo VI)
  Paolo VI mentre impone la berretta cardinalizia a Karol Wojtyła.


Per volere di papa Giovanni Paolo II, l’11 maggio 1993, il cardinale Camillo Ruini, allora rivestiva la carica di Vicario per la Città del Vaticano di Roma, ha aperto il processo diocesiano per la causa di beatificazione di papa Paolo VI. Attualmente papa Paolo VI  è "servo di Dio".


Buona giornata a tutti. :-)

www.leggoerifletto.it



lunedì 24 ottobre 2011

La mia vocazione è l'amore - O Gesù, mio amore - Santa Teresa di Lisieux

Siccome le mie immense aspirazioni erano per me un martirio, mi rivolsi alle lettere di san Paolo, per trovarvi finalmente una risposta. Gli occhi mi caddero per caso sui capitoli 12 e 13 della prima lettera ai Corinzi. Continuai nella lettura e non mi perdetti d'animo. Trovai così una frase che mi diede sollievo: "Aspirate ai carismi più grandi. E io vi mostrerò una via migliore di tutte" [1 Cor 12,31].
L'Apostolo infatti dichiara che anche i carismi migliori sono un nulla senza la carità, e che questa medesima carità è la via più perfetta che conduce con sicurezza a Dio. Avevo trovato finalmente la pace.
Considerando il corpo mistico della Chiesa, non mi ritrovavo in nessuna delle membra che san Paolo aveva descritto, o meglio, volevo vedermi in tutte.
La carità mi offrì il cardine della mia vocazione.
Compresi che la Chiesa ha un corpo composto di varie membra, ma che in questo corpo non può mancare il membro necessario e più nobile. Capii che solo l'amore spinge all'azione le membra della Chiesa e che, spento questo amore, gli apostoli non avrebbero più annunziato il vangelo, i martiri non avrebbero più versato il loro sangue. Allora con somma gioia ed estasi dell'animo gridai: O Gesù, mio amore, ho trovato finalmente la mia vocazione.
La mia vocazione è l'amore.
Sì, ho trovato il mio posto nella Chiesa, e questo posto me lo hai dato tu, o mio Dio. Nel cuore della Chiesa, mia madre, io sarò l'amore ed in tal modo sarò tutto e il mio desiderio si tradurrà in realtà.


S. Teresa di Lisieux, Storia di un'anima





O Gesù, mio amore,
ho trovato finalmente la mia vocazione. 
La mia vocazione è l’amore!
Sì, ho trovato il mio posto nella Chiesa, 
e questo mio posto, o Dio, 
mi è stato assegnato da Te; 
nel cuore della Chiesa io sarò l’amore! 
Così sarò tutto.
O faro luminoso dell’amore, 
io so come giungere fino a te;
ho trovato il modo 
di far mie le tue fiamme. 
Mio Dio, 
io so che l’amore 
non si compensa che con l’amore
e per questo appunto 
ho cercato il mezzo di confortare il mio cuore, 
rendendoti amore per amore.

 
(Santa Teresa di Lisieux)


Santa Teresa di Gesù Bambino (di Lisieux)
Alençon (Francia), 2 gennaio 1873 - Lisieux, 30 settembre 1897

Nel Santuario di Carmelo di Lisieux, il pellegrino può venerare i resti della santa: la quasi totalità delle reliquie è contenuta in una scatola messa al di sotto della cassa. Sopra la cassa è collocata la statua della Vergine


Buona giornata a tutti. :-)









domenica 15 maggio 2011

Si cerca un uomo – don Primo Mazzolari -

Si cerca per la Chiesa
un prete capace di rinascere
nello Spirito ogni giorno.

Si cerca per la Chiesa un uomo
senza paura del domani
senza paura dell'oggi
senza complessi del passato.

Si cerca per la Chiesa un uomo
che non abbia paura di cambiare
che non cambi per cambiare
che non parli per parlare.

Si cerca per la Chiesa un uomo
capace di vivere insieme agli altri
di lavorare insieme
di piangere insieme
di ridere insieme
di amare insieme
di sognare insieme.

Si cerca per la Chiesa un uomo
capace di perdere senza sentirsi distrutto
di mettere in dubbio senza perdere la fede
di portare la pace dove c'è inquietudine
e inquietudine dove c'è pace.

Si cerca per la Chiesa un uomo
che sappia usare le mani per benedire
e indicare la strada da seguire.

Si cerca per la Chiesa un uomo
senza molti mezzi,
ma con molto da fare,
un uomo che nelle crisi
non cerchi altro lavoro,
ma come meglio lavorare.

Si cerca per la Chiesa un uomo
che trovi la sua libertà
nel vivere e nel servire
e non nel fare quello che vuole.

Si cerca per la Chiesa un uomo
che abbia nostalgia di Dio,
che abbia nostalgia della Chiesa,
nostalgia della gente,
nostalgia della povertà di Gesù,
nostalgia dell'obbedienza di Gesù.

Si cerca per la Chiesa un uomo
che non confonda la preghiera
con le parole dette d'abitudine,
la spiritualità col sentimentalismo,
la chiamata con l'interesse,
il servizio con la sistemazione.

Si cerca per la Chiesa un uomo
capace di morire per lei,
ma ancora più capace di vivere per la Chiesa;
un uomo capace di diventare ministro di Cristo,
profeta di Dio, un uomo che parli con la sua vita.

Si cerca per la Chiesa un uomo.

(don Primo Mazzolari)
Don Primo Mazzolari (Cremona 13 gennaio 1890 – Bozzolo 12 aprile 1959), sacerdote, scrittore.


Buona giornata a tutti. :-)




mercoledì 13 ottobre 2010

Il coraggio di osare - don Romano Guardini -

Signore Gesù, fammi conoscere chi sei.
Fa sentire al mio cuore la santità che è in te.
Fa' che io veda la gloria del tuo volto.
Dal tuo essere e dalla tua parola,
dal tuo agire e dal tuo disegno,
fammi derivare la certezza che la verità e
 l'amore sono a mia portata per salvarmi.
Tu sei la via, la verità e la vita.
Tu sei il principio della nuova creazione.
Dammi il coraggio di osare.
Fammi consapevole del mio bisogno di conversazione,
e permetti che con serietà lo compia,
nella realtà della vita quotidiana.
E se mi riconosco, indegno e peccatore,
dammi la tua misericordia.
Donami la fedeltà che persevera e la fiducia che comincia
sempre, ogni volta che tutto sembra fallire.

(don Romano Guardini)


Don Romano Guardini
Verona, 17 febbraio 1885 – Monaco, Germania, 1 ottobre 1968



Buona giornata a tutti. :-)






mercoledì 28 luglio 2010

In attesa dello sposo - don Tonino Bello -

Dona alla tua Chiesa tenerezza e coraggio.
Spirito di Dio, fà della tua chiesa un roveto che arde di amore per gli ultimi. Alimentane il fuoco con il tuo olio, perché l'olio brucia anche.
Dà alla tua chiesa tenerezza e coraggio.
Lacrime e sorrisi.
Rendila spiaggia dolcissima per chi è solo e triste e povero.
Disperdi la cenere dei suoi peccati.
Fà un rogo delle sue cupidige.
E quando, delusa dei suoi amanti, tornerà stanca e pentita a te, coperta di fango e di polvere dopo tanto camminare, credile se ti chiede perdono.
Non la rimproverare.
Ma ungi teneramente le membra di questa sposa di Cristo con le fragranze del tuo profumo e con l'olio di letizia.
E poi introducila, divenuta bellissima senza macchie senza rughe, all'incontro con lui perché possa guardarlo negli occhi senza arrossire,
e possa dirgli finalmente: sposa mio.

(omelia,19 aprile 1984 don Tonino Bello)





buona giornata a tutti. :-)