Una storia ebraica narra di un rabbino saggio e
timorato di Dio che, una sera, dopo una giornata passata a consultare i libri
delle antiche profezie, decise di uscire per la strada a fare una passeggiata
distensiva.
Mentre camminava lentamente per una strada isolata,
incontrò un guardiano che camminava avanti e indietro, con passi lunghi e
decisi, davanti alla cancellata di un ricco podere.
"Per chi cammini, tu?", chiese il rabbino, incuriosito.
"Per chi cammini, tu?", chiese il rabbino, incuriosito.
Il guardiano disse il nome del suo padrone. Poi, subito
dopo, chiese al rabbino: "E tu, per chi cammini?".
Questa domanda, conclude la storia, si conficcò nel
cuore del rabbino.
E tu, per chi cammini? Per
chi sono tutti i passi e gli affanni di questa giornata? Per chi vivi?
Puoi vivere solo per
qualcuno. Ad ogni passo, oggi, ripeti il suo nome.
Mai avrai avuto una giornata
così leggera.
- don Bruno Ferrero -
da: Il canto del grillo, Ed. Elledicì
«Signore e Sovrano della mia vita, non
darmi uno spirito di pigrizia, di scoraggiamento, di dominio e di vana
loquacità! Concedi invece al tuo servo uno spirito di castità, di umiltà, di
pazienza e di carità. Sì, Signore e Sovrano, dammi di vedere le mie colpe e di
non giudicare mio fratello; poiché tu sei benedetto nei secoli dei secoli.
Amen.»
- Sant’Efrem il Siro -
Ognuno di noi vorrebbe per se stesso un
clima di serenità e di gioia, e facciamo di tutto per cercare di ottenerlo. Il
mondo che conosce molto bene questo nostro bisogno, fa di tutto per venderci
delle cose che sembrano garantire serenità e gioia. E perciò, bombardato
continuamente dalla pubblicità ti metti a comperare dimostrando così che il
portafoglio spesso è più ben fornito che il cervello.
Ecco, allora, le cose più belle, e qualche
volta più inutili, per abbellire la casa, ecco le luci soffuse, gli angolini
studiati apposta da architetti, prezzo compreso nella mobilia, e poi ecco la
macchina accessoriata al punto giusto, ed ecco le vacanze che quest'anno per
essere alla moda devono per forza essere all'estero e in quel posto 'in', dove
magari stai peggio che nel banale appartamento di Albenga, ma che fa tanto
ultima moda.
Povero figlio del benessere, perché hai
un’aria triste, rassegnata, perché ti innervosisci così facilmente?
Perché con tutto quello che hai in casa in
fin dei conti non sei soddisfatto.
Perché le cose sono cose, forse molto
belle, forse molto pratiche, ma con esse non puoi scambiare amore. E' vero che
si dice formalmente: "Ha un amore di casa", ma sei proprio sicuro che
la casa può soddisfare la tua sete di amore.
E l'amore non si compera. Quando credi di
poter pagare l'amore, non è più amore.
- don Franco Locci -
Al mattino comincia col dire a te stesso: incontrerò un
indiscreto, un ingrato, un prepotente, un impostore, un invidioso, un
individualista.
Il loro comportamento deriva ogni volta dall'ignoranza di ciò
che è bene e ciò che è male. Quanto a me, poiché riflettendo sulla natura del
bene e del male ho concluso che si tratta rispettivamente di ciò che è bello o
brutto in senso morale, e, riflettendo sulla natura di chi sbaglia, ho concluso che si tratta di
un mio parente, non perché derivi dallo stesso sangue o dallo stesso seme, ma
in quanto compartecipe dell'intelletto e di una particella divina, ebbene, io
non posso ricevere danno da nessuno di essi, perché nessuno potrà coinvolgermi
in turpitudini, e nemmeno posso adirarmi con un parente né odiarlo. Infatti
siamo nati per la collaborazione, come i piedi, le mani, le palpebre, i denti
superiori e inferiori. Pertanto agire l'uno contro l'altro è contro natura: e
adirarsi e respingere sdegnosamente qualcuno è agire contro di lui.
- Marco Aurelio -
A se stesso, 2,1
Buona giornata a tutti. :-)
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