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martedì 11 agosto 2020

Il pettirosso e la luna - don Ezio Del Favero


Sulla riva del mare, un pettirosso guardava il cielo e cinguettava forte. Finalmente la Luna gli rispose: «Lo sai quanto tempo ti ho cercato?...», e nel parlare il suo manto argenteo increspò appena il mare. 
Il Pettirosso non rispose, la guardò, ed allungò le ali per sfiorarle i riflessi che accarezzavano appena l'acqua scura.
La Luna continuò: «Da oriente ad occidente, cercando te, ho vagato seguendo il corso come luci dei fiumi, ho sfiorato le cime nude, ho illuminato i campi, fra il canto dei grilli ed i fiori addormentati... Stanotte, sono scesa sul mare, sul filo dell'orizzonte e finalmente ti ho trovato».
Il Pettirosso gonfiò il petto vermiglio, dello stesso colore di quella luna bambina e cinguettò: «Io sono sempre stato qui, non mi sono mai nascosto, eri tu a svanire nel cielo. Anch'io ti ho chiamata tante volte, ma forse la mia voce non riusciva ad arrivare così lontana; la luce del mio cuore è più fioca della tua e così i miei trilli. Scusami!».
Il suo canto era sincero e la Luna strinse quelle fragili morbide ali fra i suoi raggi ed il Pettirosso chiuse gli occhi, felice. La Luna si era alzata in cielo ed aveva stinto il suo rossore in un pallido sguardo di giada. Dopo che, per un istante, una piccola nube l'ebbe attraversata coprendole il volto, la sua espressione incredula e felice tornò a posarsi dolcemente sulle onde e sul capo del piccolo uccellino; gli offrì i suoi raggi in segno del suo amore e il Pettirosso volò ad intrecciarli in nido...
Lei era felice di stringere il suo amico, ma già vorace l'attimo balzava su quello successivo: il tempo rubava un pezzo di quell'astro... e poi un pezzo ancora...
Così, al Pettirosso un sospiro: «Vedi, hai perso di nuovo un po' di te, scomparirai ancora! Ma questa volta canterò così forte che quando tornerai non dovrai cercarmi, mi potrai udire facilmente». 
La Luna non disse nulla e si guardò sparire a poco a poco e con l'ultimo suo raggio baciò la fronte del suo grande amico, finché di lei rimase solo un sogno dentro al cuore. Il Pettirosso si chiuse nelle ali, dentro al suo nido ancora tiepido, scaldato dai raggi dell'amica Luna e dai vividi ricordi; guardò nel cielo e cominciò a cantare.
E la sua voce arrivò fino alle stelle e forse oltre. 
Per questo il Pettirosso è sempre lì, che grida intensamente, nell'attesa che un raggio di Luna lo prenda ancora fra le braccia; sa che lei tornerà ad illuminare il suo esistere, un po' alla volta: per questo canta continuamente, tutto preso a rimirare il cielo.

- Don Ezio Del Favero -


Possa Dio darti…

per ogni tempesta, un arcobaleno
per ogni lacrima, un sorriso
per ogni affanno una promessa
e una benedizione in ogni prova
per ogni problema della vita, 
un amico fedele con cui condividerlo
per ogni sospiro, una dolce canzone …
e una risposta per ogni preghiera.



Buona giornata a tutti. :-)






giovedì 7 settembre 2017

Notturno della Luna e altre poesie - Ada Negri

Notte, divina notte,
non so chi chiami, non so chi pianga,
se i grilli o le roride erbe,
se l’anima mia
o l’anima dell’infinito.

Notte, divina notte,
ancor tutta intrisa di lagrime
per la recente pioggia
e così grave di aromi
che la mia carne n’è inferma,
dietro ombre di nubi la luna
cammina cammina cercando
la strada che non troverà,
la strada della felicità.

Notte, divina notte,
dimmi ove è nascosto il mio amore:
ch’era mio e le mie braccia
non bastarono a custodirlo,
ch’era mio ed io ero sua
e adesso non ho più nulla
e non sono più di nessuno.

Conducimi passo per passo
lungo le vie della luna
fin ch’io lo tocchi senza vederlo,
fin ch’io lo stringa senza baciarlo,
poi che non ha più bocca:
e in esso affondi, siccome
dentro la fossa una morta,
e sia silenzio.

- Ada Negri -
(1870-1945)
(da Il libro di Mara, 1919)

Dipinto: Eilif Peterssen (1852-1929), Notturno

La luna, spilla d’oro sul drappo delle stelle,

per la mia lampada è fonte di energia.
Con misteriose onde mi raggiungono
le parole che sa.

Senza di lei saremmo gattini ciechi,
votati a una morte per fame.
Gocciola il nutrimento, latte, latte
scivola lungo i raggi.



- Maria Luisa Spaziani -
1922-2014

Lucien Levy-Dhurmer (1865-1953) - After Beethoven, Moonlight II (Harmony in blue)


Se l’estate cede, la luna
fa tenero il cielo, tenerissimo.
Al nero fitto fogliame degli alberi
concede tenerezza.

- Sandro Penna - 
1906-1977


Buona giornata a tutti. :-)







venerdì 14 luglio 2017

Ossessione e altre poesie – Charles Baudelaire

Grandi boschi,voi come cattedrali mi sgomentate;
urlate come l'organo; e dentro i nostri cuori maledetti,
stanze di lutto eterno dove vibrano antichi rantoli,
risponde l'eco dei vostri De profundis.
Io ti odio, oceano!Il mio spirito ritrova
dentro di sé i tuoi balzi, i tuoi tumulti; 
nel riso immenso del mare io ascolto
l' amaro riso del vinto, ch'è pieno di singhiozzi e d'ingiurie.
Come, o notte, mi piaceresti senza quelle stelle
la cui luce parla un linguaggio noto!
Perchè io cerco il vuoto, il buio, il nudo!
Ma le tenebre stesse altro non sono 
che tele dove vivono,sgorgando 
a mille a mille dai miei occhi,esseri scomparsi,
dagli sguardi familiari. 

- Charles  Baudelaire -
da: "Les Fleurs du Mal"

M. Vorobiev (1787-1855), Quercia spezzata da un fulmine

La notte s'ispessiva come un muro,
i miei occhi nel buio indovinavano
le tue pupille: bevevo il tuo alito,
o dolcezza, o veleno! (...)
Conosco bene l'arte di evocare
i momenti felici: rannicchiato
fra i tuoi ginocchi, rivivo il passato.


- Charles  Baudelaire -
Carl Schweninger jr. (1854-1903), The Morning Star and the Moon
Questa sera la luna sogna più languidamente; come una
bella donna che su tanti cuscini con mano distratta e leggera
prima d'addormirsi carezza il contorno dei seni,
e sul dorso lucido di molli valanghe morente, si abbandona
a lunghi smarrimenti, girando gli occhi sulle visioni
bianche che salgono nell'azzurro come fiori in boccio.
Quando, nel suo languore ozioso, ella lascia cadere su questa
terra una lagrima furtiva, un pio poeta, odiatore del sonno,
accoglie nel cavo della mano questa pallida lagrima
dai riflessi iridati come un frammento d'opale, e la nasconde
nel suo cuore agli sguardi del sole.

- Charles  Baudelaire -

Vlaho Bukovac (1855-1922), Reclining Nude


Buona giornata a tutti. :-)