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martedì 22 maggio 2018

Matrimonio - Adélia Prado

Ci sono donne che dicono:
mio marito, se vuol pescare,
peschi pure,
ma che pulisca i pesci.

Io no. A qualsiasi ora 
della notte mi sveglio, 
aiuto a desquamare, aprire, 
tagliare e salare.

E’ così bello, solo noi soli 
in cucina,
a volte i gomiti 
si urtano,
lui dice cose come “questo è stato 
difficile”
“ha luccicato in aria 
scuotendo la coda”
e fa il gesto con la mano.

Il silenzio di quando ci siamo visti la 
prima volta
attraversa la cucina come un fiume 
profondo.
Infine, i pesci sul vassoio,
andiamo a dormire.

Cose argentate irrompono:
siamo marito e moglie.

- Adélia Prado -



O Signore,
nel mio cuore,
si è acceso l’amore per una creatura
che anche tu conosci e ami.
Tu ci hai fatti incontrare l’uno all’altro,
perché non restassimo soli.
O divino Spirito,
ti ringrazio di questo dono
che mi inonda di una gioia profonda,
mi rende simile a te che sei l’amore,
e mi fa comprendere il valore
della vita che tu mi hai donato.
Fa’ che io non sciupi questa immensa ricchezza,
che tu mi hai messo nel cuore:
insegnami che l’amore è un dono
e non può mescolarsi con nessun egoismo.

Ti prego, Signore,
per chi mi aspetta e mi pensa,
per chi ha messo in me il suo avvenire,
per chi mi starà accanto per tutta la vita:
rendici degni l’uno dell’altro,
rendici l’uno all’altro di esempio e aiuto.
Preparaci al matrimonio,
alla sua grandezza, alle sue responsabilità,
così che fin d’ora le nostre anime
posseggano i nostri corpi
e regnino nell’ amore.

- Papa Paolo VI -  




Entrambi credete di avere ragione: ma vale davvero così tanto questa ragione?

Tanti auguri a Laura & Marco, 
assidui lettori da sempre,  nell'anniversario del loro matrimonio. 

Buona giornata a tutti. :-)

Oggi ricordiamo Santa Rita da Cascia, 
"quando l'impossibile diventa possibile". 

E' fra le mie sante preferite 

su: hhhp://www.lapreghieraquotidiana.blogspot.it

la preghiera di intercessione 




sabato 19 maggio 2018

Ringraziamento - Wislawa Szymborska

Devo molto
a quelli che non amo.
Il sollievo con cui accetto
che siano più vicini a un altro.

La gioia di non essere io
il lupo dei loro agnelli.

Mi sento in pace con loro
e in libertà con loro,
e questo l’amore non può darlo,
né riesce a toglierlo.

Non li aspetto
dalla porta alla finestra.

Paziente
quasi come un orologio solare,
capisco
ciò che l’amore non capisce,
perdono
ciò che l’amore non perdonerebbe mai.

Da un incontro a una lettera
passa non un’eternità,
ma solo qualche giorno o settimana.

I viaggi con loro vanno sempre bene,
i concerti sono ascoltati fino in fondo,
le cattedrali visitate,
i paesaggi nitidi.

E quando ci separano
sette monti e fiumi,
sono monti e fiumi
che si trovano in ogni atlante.

È merito loro
se vivo in tre dimensioni,
in uno spazio non lirico e non retorico,
con un orizzonte vero, perché mobile.

Loro stessi non sanno
quanto portano nelle mani vuote.

-“Non devo loro nulla” –
direbbe l’amore
su questa questione aperta.


- Wislawa Szymborska -



La nostra personalità sociale è una creazione del pensiero altrui.

- Marcel Proust -



Avevo un nemico che i miei passi seguiva, e per quanto sembri strano non sapevo chi fosse. I miei progetti e i miei fini, tutto mi rovinava! 
A causa sua, le mie migliori idee non attuavo. Un giorno lo affrontai e protestai per il suo cinismo: Gli strappai la maschera, ed ero io stesso. 
Da quel giorno tutto è cambiato, perché quel nemico si trasformò in amico.

- Cristina Pelaia - 


Buona giornata a tutti. :-)





venerdì 11 maggio 2018

Vorrei - Rabindranath Tagore

Vorrei dirti le più profonde parole d’amore,
ma non oso, per timore che tu rida.
Ecco perché mi burlo di me stesso e del mio segreto.
Derido il mio dolore per paura che tu faccia lo stesso.
Vorrei dirti le parole più vere,
ma non oso, per paura che tu rida.
Ecco perché mento, dicendo il contrario
di quello che penso.
Rendo assurdo il mio dolore per paura che tu
faccia lo stesso.
Vorrei usare le parole più preziose
che ho riservato per te, ma non ne ho il coraggio;
temo che non si comprenda il loro valore.
Ecco perché ti parlo con durezza,
e vanto la mia forza brutale.
Ti faccio del male per paura che tu
non conosca mai cosa sia il soffrire.
Vorrei sedermi vicino a te in silenzio,
ma non ne ho il coraggio:
temo che il mio cuore mi salga alle labbra.
Ecco perché parlo stupidamente
e nascondo il mio cuore dietro le parole.
Tratto crudelmente il mio dolore
per paura che tu faccia lo stesso.

- Rabindranath Tagore -




Guardo la folla dei fratelli e chiedo
un posto in mezzo a tutti,
dove non c'è poltrona da pagare
né segno alcuno di separazione,
dove né onore c'è né disonore:
un posto in mezzo a tutti.
Dove non sono maschere né veli
e ognuno vede il volto del fratello
nella sua verità; non il "mio" non esiste
né regna l'egoismo;
dove altissimo il dono del Signore
ricolmerà ogni cuore.
Guardo la folla dei fratelli e chiedo
un posto in mezzo a tutti.

- Rabindranath Tagore -


Buona giornata a tutti. :-)

www.leggoerifletto.it



giovedì 26 aprile 2018

Chi sei tu e altre poesie - Rabindranath Tagore

Chi sei tu, lettore che leggi
le mie parole tra un centinaio d’anni?
Non posso inviarti un solo fiore
della ricchezza di questa primavera,
una sola striatura d’oro
delle nubi lontane.
Apri le porte e guardati intorno.
Dal tuo giardino in fiore cogli
i ricordi fragranti dei fiori svaniti
un centinaio d’anno fa.
Nella gioia del tuo cuore possa tu sentire
la gioia vivente che cantò
in un mattino di primavera,
mandando la sua voce lieta
attraverso un centinaio d’anni. 

- Rabindranath Tagore -



 Comprenderò

Mi fermerò,
senza dubbio stupito,
se mai ci ritroveremo
in una vita futura,
nel cammino e alla luce
d’un altro mondo
lontano.
Capirò che i tuoi occhi,
simili alle stelle dell’alba,
sono appartenuti
a questo cielo notturno,
e dimenticato,
d’una vita passata.
Sì, comprenderò
che la magia del tuo viso
è pronta ancora
al balenare appassionato
del mio sguardo in un
incontro immemorabile,
e che al mio amore
tu devi un mistero
di cui non conosci
più l’origine.

- Rabindranath Tagore -



Se il giorno è finito
se gli uccelli non cantano più
se il vento ormai stanco è cessato
stendi su di me
il velo dell'oscurità più fitta
come hai avvolto la terra
nella coltre del sonno
e al tramonto teneramente hai chiuso i petali
dei fiori appassiti del loto.
Prima che il suo viaggio finisca
libera dalla vergogna e dalla povertà
il viandante che ha la bisaccia vuota,
le vesti lacere e polverose
e ogni energia esaurita.
Rinnova la sua vita come un fiore
sotto il mantello della tua dolce notte.

- Rabindranath Tagore -


Buona giornata a tutti. :-)







venerdì 20 aprile 2018

Il Giubileo in Famiglia - don Bruno Ferrero, Anna Peiretti

La riconoscenza

Esiste un sentimento che è costruttivo e indispensabile per la famiglia, i rapporti umani, l'educazione e la vita. 
Sembra una cosa da niente. 
È la fibra dell'amore e quasi nessuno ci pensa. 
La chiamano “gratitudine” e con un sinonimo molto bello “riconoscenza”. Per don Bosco era importantissima. Aveva perfino inventato una festa apposita.

Era vicino l'inizio della stagione dei monsoni e un uomo assai vecchio scavava buchi nel suo giardino. 
«Che cosa stai facendo?» gli chiesero. 
«Pianto alberi di mango» rispose. 
«Pensi di riuscire a mangiarne i frutti?» 
«No, io non vivrò abbastanza, ma gli alberi sì. Ho pensato che per tutta la vita ho gustato manghi piantati da altri. Questo è il modo di dimostrare la mia riconoscenza».

Ringraziare 

L'uomo moderno s'indigna, protesta, si vendica, raramente ringrazia. Eppure tutto quello che abbiamo, lo dobbiamo a qualcuno. 
Cominciando dalla vita. 
Una bellissima preghiera che un tempo conoscevano anche i bambini comincia così: «Ti adoro, mio Dio, e ti amo con tutto il cuore. Ti ringrazio di avermi creato». 

Dovremmo guardarci allo specchio ogni mattina e ogni sera ringraziando per ciò che siamo, ciò che abbiamo raggiunto, le gioie che abbiamo vissuto, i dolori che abbiamo superato e le lezioni che abbiamo appreso. 
Dovremmo “riscoprire” ogni giorno il miracolo dell'esistenza.




Meravigliarsi 

«Sì». 
«Sì? Ma ne hai mai visto uno?» 
«Un miracolo? Sì». 
«Quale?» 
«Tu». 
«Io? Un miracolo?» 
«Certo». 
«Come?» 
«Tu respiri. Hai una pelle morbida e calda. Il tuo cuore pulsa. Puoi vedere. Puoi udire. Corri. Mangi. Salti. Canti. Pensi. Ridi. Ami. Piangi...» 
«Aaah... Tutto qui?» 

Tutto qui. È tragico non essere capaci di meravigliarsi. 
Il bambino si apre alla vita attraverso una catena di “stupori” e di meraviglie. Il compito più importante di un educatore è conservare questa capacità nei ragazzi che crescono: sarà la qualità più preziosa della loro esistenza. 
Perché chi sa stupirsi non è indifferente: è aperto al mondo, all'umanità, all'esistenza. Si viene al mondo con questa sola dote: lo stupore di esistere. L'esistenza è un miracolo. Gli altri, gli animali, le piante, l'universo, ci parlano di questo miracolo. E noi siamo miracolosi come loro. 
Per questo dobbiamo essere attenti e rispettosi. 
Chi considera meravigliosa la vita, sente di amare l'umanità, la rispetta in sé e negli altri. Donando agli altri l'importanza che meritano, noi scopriamo la nostra importanza. La vita ha un valore, una dignità. Nessuno ha il diritto di deturparla.

Sentirsi amati 

Alessio, tre anni, chiede alla sorellina: «Raccontami la storia del lupo cattivo». 
Lisa, dieci anni, risponde: «Ma no, non esistono lupi cattivi, ci sono solo lupi infelici». 
Non esistono uomini cattivi. Gli esseri umani non sono cattivi, sono tristi. E i tristi diventano cattivi. Sono tristi perché non percepiscono la bellezza dell'esistenza. 
La gratitudine è una virtù che nasce dalla gioiosa umiltà di sentirsi amati e di lasciarsi amare. Non è merce di scambio e non è “dovere”, ma purissimo, gratuito amore. È il segreto della famiglia. Significa dirsi a vicenda “Grazie perché esisti!” Si tratta soprattutto di imparare a “vedere”, accorgersi del valore delle persone che vivono con noi, di ciò che ci è accaduto o di qualcosa che magari già era nostro e non sapevamo quanto meraviglioso fosse. 
In questo modo si formano due qualità essenziali dell'amore familiare. La prima è la stima. La seconda è il rispetto. Di qui nasce il vero collante della famiglia: il piacere di stare insieme.
Diventare persone riconoscenti 
Per coltivare la gratitudine nella quotidianità è necessario viverla come un allenamento. Occorre iniziare con piccoli pensieri quotidiani che vanno poi tradotti in parole, che conseguentemente si trasformano in azioni. Ecco alcuni semplici esercizi quotidiani. 
I tuoi genitori ti hanno donato quanto di più bello, importante e anche impegnativo esista: la vita. Prenditi cura di loro con piccoli gesti quotidiani (una telefonata, un sms, una sorpresa, ...) e sii loro grato per tutto ciò che hanno fatto per te, anche se e quando hanno commesso errori. 
Non invidiare chi consideri essere più fortunato, solo perché ritieni che abbia o sia di più di te. Apprezza ciò che nella tua esistenza c'è, non sottolineare ciò che manca. E ringrazia di cuore. 
Ogni persona che incontri sta combattendo contro dolori di cui tu non sai niente. Sii gentile, offri il tuo contributo e fa' in modo che la tua presenza sia sempre migliore della tua assenza. Sii grato anche per chi non ti piace o per chi ti fa arrabbiare: è proprio grazie a loro che puoi imparare, crescere, migliorare e mettere in pratica un po' di pazienza, compassione.
La notte precedente la sua esecuzione, Jacques Decour, un partigiano francese, scrive un'ultima lettera alla famiglia: «Ora che ci prepariamo a morire, pensiamo a ciò che verrà. È il momento di ricordarci dell'amore. Abbiamo amato abbastanza? Abbiamo passato molte ore del giorno a meravigliarci degli altri uomini, a essere felici insieme, a sentire il peso del contatto, il peso e il valore delle mani, degli occhi, del corpo?».


don Bruno Ferrero - Anna Peiretti

da Bollettino salesiano, gennaio 2016



Preghiera del grazie 

Grazie è la preghiera felice 
Di chi fa quel che dice. 
Grazie è la preghiera forte 
Di chi del cuore apre le porte. 
Grazie è la preghiera grata 
Di chi risponde con la risata. 
Grazie è la preghiera quotidiana 
Di chi fa una vita buona e sana. 
Grazie è la preghiera migliore 
Di chi è capace d'amore. 



Buona giornata a tutti. :-)