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giovedì 9 giugno 2022

“ Educare vuol dire togliere” - Paolo Crepet

Quando un genitore dice: “io non ho mai fatto mancare niente a mio figlio” esprime la sua totale idiozia.

Perché il compito di un genitore è di far mancare qualcosa, perché se non ti manca niente a che ti deve servire la curiosità, a che ti serve l’ingegno, a che ti serve il talento, a che ti serve tutto quello che abbiamo in questa scatola magica, non ti serve a niente no? Se sei stato servito e riverito come un piccolo lord rimbecillito su un divano, ti hanno svegliato alle 7 meno un quarto la mattina, ti hanno portato a scuola, ti hanno riportato a casa, ti hanno fatto vedere immancabilmente Maria De Filippi perché non è possibile perdersi una puntata di Uomini e Donne, perché sapete che è un’accusa pedagogicamente brillantissima.

Ma una cosa di buon senso, il coraggio di dire di no? Vedete io me lo ricordo, tanti anni dopo, l’1 in matematica e non mi ricordo le centinaia di volte che mi hanno dato 6, perché il 6 non dice niente, è scialbo, è mediocre. Me lo disse mio padre quando tornai a casa. “Papà ho preso 1 in matematica”.

Pensai che avrebbe scatenato gli inferi, non sapevo cosa sarebbe successo a casa mia. Lui invece mi disse: “fantastico, 4 lo prendono in tanti, invece 1 non l’avevo mai sentito. E quindi hai un talento figliolo”. E poi passava dall’ironia ad essere serio: “Cerca di recuperare entro giugno se no sarà una gran brutta estate”. Fine. Non ne abbiamo più parlato. Perché lui credeva in me. E quando credi in un ragazzo non lo devi aiutare, se è bravo ce la fa. Perché lo dobbiamo aiutare? Io aiuto una signora di 94 anni ad attraversare la strada, ci mancherebbe altro. Perché devo aiutare uno di 18? Al massimo gli posso dire: “Sei connesso? Ecco, questa è la strada , tanti auguri per la tua vita”. Si raccomandano le persone in difficoltà, non un figlio. Perché devi raccomandare un figlio? Perché non ce la fa? Che messaggio diamo? Siccome tu non ce la fai, ci pensa papà. Tante volte ho sentito dire da un genitore: io devo sistemare mio figlio. “Sistemare”. Come un vaso cinese. Dove lo sistemi? Dentro la vetrinetta, sopra l’armadio? Hai messo al mondo un oggetto o hai messo al mondo un’anima? Se hai messo al mondo un’anima non la devi sistemare, l’anima va dove sa andare.

Educare non ha nulla a che fare con la democrazia, dobbiamo comandare noi perché loro sono più piccoli. In uno stagno gli anatroccoli stanno dietro all’anatra. Avete mai visto un’anatra con tutti gli anatroccoli davanti? È impossibile, è contro natura. Perché le anatre sono intelligenti, noi meno.

Un genitore è un istruttore di volo, deve insegnarti a volare. Non è uno che spera che devi restare a casa fino a sessant’anni, così diventi una specie di badante gratis. Questo è egoismo, non c’entra niente con l’amore. L’amore è vederli volare.

- Paolo Crepet - 


Siamo figli di un mondo distratto

che ha dimenticato come far ridere i bambini

e invece di una favola regaliamo un dvd

invece dei colori compriamo loro un pc.

Siamo figli di un mondo distratto

che ha dimenticato come giocare con la palla

far correre un aquilone in riva al mare

e correre a piedi scalzi nei prati.

Siamo figli degli smartphone, dei tablet e dei pc

vogliamo conoscere chi c’è dall’altra parte del mondo

senza vivere chi è accanto a noi.

Siamo figli di un mondo distratto

fatto di sms e di buongiorno dimenticati

di un caffè postato sui social

e un caffè oramai freddo ancora da bere.

Siamo figli di un mondo distratto

che ha dimenticato come far sorridere un bambino

(Silvana Stremiz)


Buona giornata a tutti :-)



mercoledì 18 maggio 2016

Il problema è di non fare il gioco delle tre carte ... - Paolo Crepet

"Il problema è di non fare il gioco delle tre carte... 
C’è un problema: in quale pancia nasce un bambino... 
Questo è un problema che non è un problema giuridico, è innanzi tutto un problema psicologico, perché voi siete mamme e non ve lo devo dire io che quei nove mesi non sono solo una questione di crescita biologica: ci sono migliaia e migliaia di studi che testimoniano che tra la mamma e quel bambino che ha in pancia si stabilisce una relazione affettiva... 
Questa cosa succede anche con la adozioni: prendi un bambino e lo porti dall’Ucraina, piuttosto che dal Brasile... quando comincia ad avere 15, 16 anni ti fa una domandina, che è una domandina fondamentale: «Io di chi sono figlio?...
Vi assicuro che ci sono problemi su come si risponde a questa domanda, perché esiste un diritto fondamentale del bambino, visto che parlate di bambini, di sapere chi è la mia mamma e di volerla conoscere...
Cosa gli dici?... 
Sei nato da una monetina che ho tirato su... sono andata alla banca del seme?»...
Su una donna che non potendo avere un figlio chiede a un’altra donna di poter ospitare l’ovulo: «Orribile!... Nazismo... nazismo puro!... 
Voi parlate dei diritti degli adulti e non parlate dei diritti dei bambini... 
Mettiamo che la biotecnologia ci permetta - ci siamo già - di fare qualsiasi cosa: tu puoi avere un figlio a 65 anni, perché trovi un utero da qualche parte, nel mondo... lo troverai, perché anche questa è una cosa odiosa, perché queste cose qui sono fatte sulla base del censo... perché chi è che va in Canada a pagarsi quella roba lì?... 

Il figlio dell’operaio?... Cosa fa?... Difende la scelta dei miliardari?"...

- Paolo Crepet - 

psichiatra e sociologo
dalla trasmissione Tagadà, 12 gennaio 2016 su LA7




"Analogamente al piccolo dello scimpanzé, anche il bebè umano non è né "vincolato al nido" né "smanioso di uscirne": è un essere "unito alla madre", che in origine rimaneva costantemente attaccato a lei, in un modo o nell'altro, e vi rimane tuttora presso i popoli primitivi. 
Tutto il comportamento del neonato è disposto per questa forma di unione. Contrariamente a quanto si sente affermare di frequente, l'uomo non è fisiologicamente immaturo alla nascita. 
Dovremmo dire piuttosto che fin dal momento della nascita dispone di tutte quelle forme di movimento che gli sono consentite dal fatto di vivere sul corpo della madre alla quale si aggrappa saldamente, soprattutto, com'è facile notare, ai capelli. Soltanto la separazione dalla madre fa di lui un essere importante nel vero significato della parola. 
La nostra usanza di deporre i lattanti nel lettino è antibiologica e lo confermano gli strilli che l'"abbandonato" lancia più spesso dei bambini primitivi, e il nostro impiego di "simulatori del contatto" che lo tranquillizzano, ingannandolo con la parvenza dell'immediata vicinanza materna, vale a dire la tettarella o il dondolio della culla o della carrozzina."

- Wolfgang Wocler -
da: Gli animali questi peccatori



Madre surrogata. Utero in affitto. Parole tirate per i capelli, per dire una realtà che non è umana. [...] Nessuno qui condanna il desiderio di maternità o paternità, ci mancherebbe. Ma i figli non sono un diritto, sono un dono, e se la scienza ci può aiutare è chiaro che deve avere dei limiti. I figli devono avere un solo padre e una sola madre (un aggravante per l'orribile spettacolo degli omosessuali che abbracciano il loro figlio peluche), e dover dimostrare la cosa è talmente ridicolo che davvero sembra siano arrivati i tempi – direbbe Chesterton – in cui "tutto diventerà un credo... fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro, spade sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate"... 

- Costanza Miriano - 



A questo cimitero di vittime della crudeltà umana nel nostro secolo si aggiunge ancora un altro grande cimitero: il cimitero dei non nati, cimitero degli indifesi, di cui perfino la propria madre non conobbe il volto, acconsentendo, oppure cedendo alla pressione, perché venisse loro tolta la vita ancora prima di nascere. 

- San Giovanni Paolo II, papa -
(dall'omelia all'aeroporto militare di Radom, Varsavia, 4 giugno 1991)



O Vergine Maria, si fa tardi,
tutto si addormenta sulla terra,
è l´ora del riposo: non abbandonarmi!
Riconosco e ringrazio per i doni
e le luci di questo giorno.
Metti la tua mano sui miei occhi
come una buona madre.
Chiudili dolcemente alle cose di quaggiù.
L´anima mia è stanca di affanni,
e di tristezze.
Metti la tua mano sulla mia fronte,
arresta i miei pensieri e dolce sarà il mio riposo;
se tu mi benedici, domani,
con il sorriso riprenderò il nuovo giorno.
Metti la tua mano sul mio cuore,
perché vegli nella notte e canti a Dio un amore eterno.
Amen



Buona giornata a tutti. :-)