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giovedì 1 settembre 2016

Tipo Nove: Il Mediatore - Helen Palmer

I Nove si sono sentiti trascurati nell’infanzia, la loro opinione veniva raramente ascoltata e le necessità degli altri erano anteposte alle loro. 
La difesa dei Nove è consistita nell’addormentarsi distogliendo l’attenzione dai veri desideri e spostandola sulle piccole comodità e i surrogato dell’amore. 
Hanno imparato ad intorpidirsi, a distogliere l’energia dai bisogni, ad autoescludersi.
Più c’è tempo e meno si fa, perché il Nove ha difficoltà a distinguere tra punti essenziali ed aspetti secondari.

I Nove tendono ad accordarsi ai programmi altrui per non perdere il contatto. Dire no è estremamente difficile per il tipo psicologico che assume come suoi i sentimenti degli altri: pensano che dire no ad un altro equivalga a negare qualcosa a se stessi. I Nove possono adeguarsi ad una situazione per molto tempo, senza aver ancora veramente deciso. Può sembrare consenziente e accondiscendente, ma la tranquillità esterna nasconde una tempesta interiore. Provano rabbia per accodarsi agli altri e rabbia per sentirsi trascurati se non si accodano. La decisione è quella di non prendere decisioni.
Paradossalmente il Nove è il punto più testardo dell’enneagramma: se qualcuno vuole spronarli a prendere una decisione o una posizione, puntano i piedi e si bloccano. Prendere una decisione significa tagliare con qualcosa, lasciar andare, cambiare e procedere e tutto questo riaccende la paura della separazione. I Nove trattengono molto e lasciano andare poco preferendo conservare un’abitudine che rischiare un cambiamento improvviso.
Se tendete ad identificarvi con tutti i tipi dell’enneagramma, è probabile che siate un Nove.
Il Nove è preso in una forbice tra il bisogno di approvazione e il bisogno di disobbedienza, è presente il dilemma tra il desiderio di comportarsi correttamente e quello di infrangere le regole.
Ai Nove appartiene il peccato mortale dell’accidia, perché l’abitudinarietà sottrae energia e attenzione ai veri desideri.
I Nove sono efficienti e produttivi all’interno di una struttura che li fa sentire al sicuro.
Se il Nove ha tempo ed energia a disposizione, i veri bisogni cominciano ad affacciarsi. Perciò, per autoescludersi, assume impegni su impegni portandone a termine ben pochi. Le priorità vengono spesso dimenticate a causa dell’incapacità di distinguere tra essenziale e inutile.
I Nove prendono senza lasciar andare, sono tenacemente attaccati al passato e non hanno tempo per il presente. Nella versione evoluta, l’accumulo diventa la capacità di assorbire cumuli di informazioni sulla materia prediletta.
Il Nove occupa la posizione centrale di tre tipi-rabbia (Otto-Nove-Uno): è il punto dell’aggressività passiva, in cui la rabbia è allo stato latente. Tendono a trattenere la rabbia inespressa finché il livello di irritazione li costringe a passare all’azione. Esprimere la rabbia è un grande sollievo, un litigio è l’apice di un lungo periodo di repressione e interiorizzazione.
L’inerzia è una legge della fisica secondo la quale un corpo in stasi tende a rimanere in stasi: arrivato a questo punto ha bisogno di un aiuto esterno e si rianima accodandosi all’entusiasmo altrui.
I Mediatori assumono gli interessi e i bisogni del compagno come se fossero propri rischiando di annullare il proprio punto di vista; il Nove evoluto ha l’effettiva capacità di conoscere l’altro nel profondo, sa ascoltare senza giudicare.
Cercano la persona ideale con cui fondersi completamente; la fine di un rapporto è sempre dolorosa perché c’è il senso di amputare una parte di se stessi. Per questo tendono a prolungare i rapporti anche dopo che il succo è stato spremuto.
E’ tipico dei Mediatori avere più energia per gli altri che per se stessi.


Fattori di crescita: notare quando un’opinione personale non viene espressa, cercare di decidere, accorgersi di diventare cocciuti quando si viene incalzati.

Sintesi del libro "L'enneagramma la geometria dell'anima che vi rivela il vostro carattere" di Helen Palmer,Edizioni Astrolabio




C’è un solo viaggio possibile: quello che facciamo nel nostro mondo interiore. Non credo che si possa viaggiare di più nel nostro pianeta. 
Così come non credo che si viaggi per tornare. 
L’uomo non può tornare mai allo stesso punto da cui è partito, perché, nel frattempo, lui stesso è cambiato. 
Da sé stessi non si può fuggire.

- Andrej Tarkovskij -


Nella vita le cose passano sempre, come in un fiume. Anche le più difficili che ti sembra impossibile superare le superi, e in un attimo te le trovi dietro le spalle e devi andare avanti. Ti aspettano cose nuove.

- Niccolò Ammaniti -


Non possiamo cambiare neppure una virgola del nostro passato, né cancellare i danni che ci furono inflitti nell' infanzia. 
Possiamo però cambiare noi stessi,”riparare i guasti”, riacquisire la nostra integrità perduta. 
Possiamo far questo nel momento in cui decidiamo di osservare più da vicino le conoscenze che riguardano gli eventi passati e che sono memorizzate nel nostro corpo, per accostarle alla nostra coscienza. 
Si tratta indubbiamente di una strada impervia, ma è l’unica che ci dia la possibilità di abbandonare infine la prigione invisibile – e tuttavia così crudele – dell’infanzia e di trasformarci, da vittime inconsapevoli del passato, in individui responsabili che conoscono la propria storia e hanno imparato a convivere con essa.

- Alice Miller - 


Buona giornata a tutti. :-)





mercoledì 17 agosto 2016

Tipo Otto: Il Capo - Helen Palmer

Gli Otto parlano di un’infanzia combattiva in cui solo il forte era rispettato. L'infanzia è stata un campo di battaglia. Sono bambini che hanno imparato a rifiutare i propri limiti per sembrare forti. L'Otto vuole esercitare il potere e tenere sotto controllo i rivali. 
Impegno significa prendere la persona amata sotto le proprie ali e sgomberare la via dai pericoli.
Molti Otto non hanno più riscoperto dentro di sé la tenerezza che hanno nascosto al momento della perdita dell’innocenza infantile. 

Rabbia e energia vengono mobilitate contro una minaccia esterna e la rabbia fa sentire l’Otto forte perché sostituisce immediatamente la paura di essere il più vulnerabile o di essere tradito da una persona in cui ripone fiducia. 
La fiducia viene data solo alla totale apertura dell’altro.
Gli Otto raccontano che è un dolore tremendo sentirsi vulnerabili quando l’energia se ne è andata, così hanno mantenuto vivo il mito dell’invincibilità.
Quando si profila l’amore, l’Otto si sente lacerato tra il riaffacciarsi della tenerezza e l’abitudine a negarla.
Si sentono sicuri quando detengono il controllo della situazione, quando sono loro a decidere e gli altri obbediscono. Sono sensibili ad ogni tentativo di influenzare il loro comportamento, a cui si ribellano.
Progettare la vendetta serve a bloccare i sentimenti di umiliazione e di minaccia derivati da una sconfitta.
I Capi vogliono appurare la sincerità delle affermazioni degli altri mettendoli alla prova per verificarne la sincerità sotto pressione. Il confronto è sentito indispensabile all’amicizia perché è sotto pressione che le persone rivelano le intenzioni nascoste e disprezzano chi si sottrae allo scontro.
Agendo solo in nome dell’io, gli Otto si costruiscono la versione più comoda della verità, difendendola come l'unica giusta. 

Una volta ingaggiata la battaglia, perdono la flessibilità necessaria per riflettere su quello che stanno facendo o per considerare eventi nuovi che potrebbero modificare la posizione presa.
Con la maturità e con esperienze positive con autorità leali e amici fidati, le difese si allentano e, se non intervengono minacce di manipolazione, l’Otto diventa sempre più disponibile a soluzioni di compromesso.
L’Otto evoluto raggiunge la rara capacità di riconoscere che ognuno ha una sua verità ed è oggettivo rispetto ai bisogni di ognuno.
Gli eccessi, ad esempio sprechi e baldorie, servono a bloccare l’emergere di una componente dolorosa, una consapevolezza che minaccia il senso di potenza personale.
La modalità percettiva degli Otto funziona per grandi opposizioni (amico o nemico, con me o contro di me), perché la situazione non essendo più o bianca o nera, cessa di essere prevedibile.
Se c’è qualcosa da dire, l’Otto lo dirà con la possibile recriminazione che le parole dettate dall’ira possano causare la rottura di un’amicizia.

Un Otto inconsapevole cercherà sempre di dominare la situazione, mentre un Otto più consapevole è fiducioso nella propria capacità di adottare l'atteggiamento giusto.All’inizio di un rapporto, sessualità e amore saranno sottoposti a molte condizioni. 
La vulnerabilità degli Otto emerge molto lentamente e con trepidazione. Vogliono dominare ma sono attratti da chi si sottrae al loro potere. 
Chi gli tiene testa andrà incontro a momenti duri ma, se manterrà le proprie posizioni, otterrà lo stesso rispetto che il Capo accorda a se stesso. 
Per un Otto, amore significa sentire il compagno come parte di sé, sente il compagno in cui ha fiducia come membro di un unico organismo.
Vogliono la leadership e la supervisione di tutti i particolari: la chiave per lavorare bene con un Capo è dargli tutte le informazioni.
Gli Otto evoluti posseggono energie inesauribili per spingere e concretizzare un progetto.


Fattori di crescita: lasciare l'iniziativa all'altro, riconoscere la difficoltà ad ammettere di aver sbagliato. 

Sintesi del libro "L'enneagramma la geometria dell'anima che vi rivela il vostro carattere" di Helen Palmer,Edizioni Astrolabio



Perchè, a volte, ti serve un passo falso per capire come si cammina e dopo prendi il via... Ti serve un inciampo, poi metti un piede dietro l'altro e non cadi, no, stavolta no, hai trovato equilibrio. Ed è una gran conquista.

- Giulia Carcasi -



«Io sono come la sfera di cristallo in cui la gente trova la sua unità mistica. 
A causa della mia ossessione per l’essenziale, della mia noncuranza per i dettagli, le banalità, le interferenze, le contingenze, le apparenze, le facciate, i travestimenti, guardare dentro di me è come guardare nella sfera di cristallo. Gli altri vedono il loro fato, il loro io potenziale, il loro io segreto. 
Io non mi presto a chiacchiere da poco. Sto zitta. Mi sottraggo, mi allontano. Sono sempre catturata dalla natura profonda della gente, impegnata nella ricerca della loro verità e il mio interesse si sveglia solo quando è questa natura che parla. Il miracolo che mi aspetto, un miracolo di chiarezza, si verifica sempre.»

- Anaïs Nin - Diario II. 1934-1939
a cura di Gunther Stuhlmann, traduzione di Delfina Vezzoli, Bompiani, 2014 



Quando si lotta per qualcosa di importante bisogna circondarsi di persone che sostengono il nostro lavoro. È una trappola e un veleno avere intorno persone che hanno le nostre stesse ferite ma non il desiderio vero di guarirle. 

- Clarissa Pinkola Estes - 
da: "Donne che corrono coi lupi"



Buona giornata a tutti. :-)



domenica 24 luglio 2016

Tipo Sette: L'Epicureo - Helen Palmer

I Sette, che esteriormente non manifestano apprensione, seguono la strategia di affascinare e disarmare con la gradevolezza.
Sono stati bambini che hanno frammentato la paura rifugiandosi nelle possibilità illimitate dell’immaginazione. La paranoia non si manifesta finché la mente viene incanalata in immaginazioni di successi futuri.
La figura archetipica è Peter Pan, l’eterno bambino o Narciso, l’adolescente che si innamora della propria immagine riflessa in uno stagno. Tutti abbiamo bisogno di un po’ di sano narcisismo: i problemi nascono quando diventiamo così convinti dell’eccezionalità del nostro valore da non ascoltare i consigli della realtà oggettiva.
I Sette hanno gusti raffinati e vogliono assaporare il meglio dalla vita:
chiedono di vivere ad alto livello.
La visione del mondo dei Sette ha avuto notevole diffusione nella controcultura degli anni ’60 e il loro ideale si è manifestato nella forma più pura dei figli dei fiori: legati ad un ideale che non riuscivano a realizzare, passarono da un individualismo radicale a un ripiegamento narcisistico su se stessi. Il mondo interiore delle droghe sostituì la richiesta di cambiamento esteriore.
I Sette sono legati alla credenza che la vita sia illimitata.
Le loro preoccupazioni sono: mantenere alti livelli di eccitazione, bisogno di mantenere aperte molte possibilità. 


Davanti al disconoscimento dei loro meriti, cercheranno conforto in se stessi e razionalizzeranno il rifiuto escludendo che la colpa sia loro.
I Sette conservano ricordi piacevoli dell’infanzia, non nutrono amarezze anche se hanno vissuto situazioni oggettivamente dolorose. L’Epicureo che cerca il piacere per evitare il dolore, ricorda sempre il lato migliore.
Sono i soggetti meno tendenti alla depressione perché mescolano il lavoro con il gioco dell’immaginazione. Non c’è mai motivo di essere depressi o ansiosi: tutto ciò che occorre è gettarsi in un flusso di cose stimolanti.
Sono ghiotti di esperienze e preferiscono pochi assaggi di quanto c’è piuttosto che impegnarsi in profondità in una cosa sola.

I Sette vogliono affascinare le persone verso cui provano interesse, ma sono spesso annoiati dalla ripetitività.
Preferiscono l’egualitarismo all’autorità, senza nessuno al di sopra o al di sotto.
Il Sette evoluto sarà eccellente a mantenere alto l’umore del gruppo grazie al modo di fare gradevole e al fatto che, sapendo un po’ di tutto, può fingere di saperne di più degli altri. La sua abilità viene a galla soprattutto nelle fasi di programmazione e nell’ottimismo di fronte agli ostacoli.
I Sette si sentono liberi e responsabili solo verso se stessi.
Impegnarsi in un’unica relazione, per quanto stimolante, porta un senso di sazietà e di noia e inoltre costituisce un impedimento ad altre possibili storie d’amore. Che il compagno non sappia distogliere l’attenzione da un punto doloroso, sembra una grave limitazione all’ottimismo del Sette. Il Sette immaturo cercherà la fuga da un compagno depresso o emotivamente bisognoso.
Fattori di crescita:
 imparare a rimanere su un punto doloroso riconoscendone la realtà, capire che rimanere sulla superficie impedisce di vivere profondamente l’esperienza e il piacere, riconoscere la presunzione di ritenersi dotati di qualità eccezionali.

Sintesi del libro "L'enneagramma la geometria dell'anima che vi rivela il vostro carattere" di Helen Palmer,Edizioni Astrolabio



Alla fin fine, non sono le conquiste per cui i nostri amici ci ricordano, o le approvazioni ottenute, che rendono la nostra vita degna di essere vissuta. 
Ciò che apprezzeremo è la qualità della nostra esistenza mentre siamo sulla Terra. 
Non aspettare di ammalarti o di morire per scoprire che avresti preferito giocare di più mentre avevi vita e salute. 
Prenditi adesso il tempo per fare ciò che ami davvero e avrai più tempo per farlo.

- Alan Cohen - dal libro:Tutto il bello che c’è



Nel lavoro di risveglio una delle conquiste più importanti è l’acquisire la capacità di vedere che ciò che accade all’esterno riflette la tua interiorità.
Nel momento in cui riesci a creare interiormente sentimenti superiori e a sostenerli con Presenza e determinazione, allora la tua realtà esterna si adatta alla tua nuova, efficace, felice visione interna.

- (dal web) -


Buona giornata a tutti. :-)





martedì 28 giugno 2016

Tipo Sei: Lo scettico leale - Helen Palmer

I Sei hanno perduto nell’infanzia la fiducia nell’autorità. Ricordano con paura il potere esercitato su di loro e questo alimenta nella vita adulta un atteggiamento di sospetto nei confronti delle motivazioni altrui: per questo tenta di alleviare la propria insicurezza o cercando una forte figura protettiva oppure opponendosi all’autorità nel ruolo dello Scettico.
Avendo paura di agire nel proprio interesse, i Sei non riescono a mettere in pratica i progetti. I Sei tentenneranno non perché non sappiano affrontare i loro compiti, ma perché mettono continuamente in discussione le proprie capacità, convinti che un successo troppo appariscente attirerà l’ostilità dell’autorità che cercherà di ostacolarli.
Sono guardinghi nei confronti dei complimenti e delle lodi, da cui non vogliono essere strumentalizzati. Una dimostrazione d’affetto fa alzare ancora di più la guardia, perché la loro fiducia infantile li ha esposti a ferite nei momenti in cui l’abbassavano.
Il Sei fobico si pone in modo impaurito e sospettoso nei confronti della vita, è pieno di contraddizioni e dubbi su se stesso. Il punto debole dell’attenzione del Sei è che ha già un’opinione prima di cercare prove e indizi. Il Sei controfobico parla, controlla la veridicità delle sue sensazioni e riduce l’ansia ponendosi in modo piacevole.
La perdita della fiducia ha generalmente origine in punizioni o umiliazioni inflitte dai genitori; ricordano genitori mentalmente disturbati che li punivano senza motivi apparenti.
Dubbiosi della propria capacità di agire, i Sei proiettano la propria forza sul leader. Potersi affidare e delegare le responsabilità, diminuisce la paranoia.  Sono leali al gruppo nei momenti difficili e sanno sacrificarsi per la causa.
I Sei trovano forza nelle situazioni in cui si trovano con le spalle al muro perché sono costretti ad agire.
E’ molto difficile rivolgere elogi ai Sei perché non riescono ad accettare il riconoscimento.
Nel Sei evoluto, il sospetto verso l’autorità, può trasformarsi in critica costruttiva, la procrastinazione può dare il tempo di rivedere e riformulare le idee.
I Sei ritardano l’azione perché i rischi superano abbondantemente le probabilità di successo. Sono abilissimi nel frapporre ostacoli al proprio successo. Un modo è chiedersi cose impossibili, evitano così di mettere alla prova le proprie possibilità in termini più realistici.
Lo Scettico è più disposto ad accettare la felicità e il piacere sessuale se sente la coppia come una difesa dal minaccioso mondo esterno. I Sei hanno tempi lunghissimi per sviluppare la fiducia.
Per un Sei, un dubbio può mettere in discussione tutto un sistema di credenze: è come se si dovesse riesaminare e riedificare una casa dalle fondamenta se il tetto presenta una piccola imperfezione.
Fattori di crescita: riconoscere di dubitare della possibilità di ricevere aiuto, non allontanarsi per paura accusando gli altri di averci abbandonato.

Sintesi del libro "L'enneagramma la geometria dell'anima che vi rivela il vostro carattere" di Helen Palmer,Edizioni Astrolabio




Preferirei essere cenere che polvere. Preferirei che la mia scintilla bruciasse in una vivida fiammata piuttosto che fosse soffocata da arida putredine. Preferirei essere una superba meteora, ogni mio atomo esploso in un magnifico bagliore, piuttosto che un sonnolento e perseverante pianeta. 
La giusta funzione di un uomo è di vivere, non di esistere.


- Jack London -



Ami la vita? Allora non sciupare il tempo, perché è la sostanza di cui la vita è fatta.

- Benjamin Franklin -


Buona giornata a tutti. :-)




martedì 7 giugno 2016

Tipo Cinque: L'Osservatore - Helen Palmer

L’io dell’Osservatore è come un castello, un’alta e impenetrabile struttura con minuscole finestre in cima. Sono persone molto riservate, amano vivere in luoghi nascosti lontani dalla tensione emotiva.
I Cinque, da bambini, si sono sentiti invasi. Hanno sviluppato la strategia difensiva del ritiro, riducendo al minimo i contatti e semplificando al massimo i bisogni, nello sforzo continuo di proteggere il proprio spazio privato per mantenere la distanza di sicurezza. 
Il mondo esterno è sentito come invadente e pericoloso.
I Cinque preferiscono non farsi coinvolgere. 
I rapporti economici sono pericolosi, gli obblighi sono coercitivi, l’ira e la competitività vanno controllate e gli attaccamenti emotivi sono logoranti.
Distanza di sicurezza significa non farsi coinvolgere a meno che gli affetti diano garanzie di indipendenza. 
Sono persone indipendenti. 
Quando nasce il desiderio di contatto, si accorgono della difficoltà di andare verso gli altri e di quanto spesso rimangono ad osservare la vita che trascorre. I Cinque vivono in un’atmosfera di scarsezza, preferendo l’indipendenza alla soddisfazione, diffidenti perché i desideri potrebbero renderli dipendenti dagli altri. 
Raramente sono attratti dalla ricchezza o dalle cose materiali. 
Il valore del denaro sta solo nell’indipendenza che ne deriva e nel tempo libero per studiare e seguire gli interessi personali.
Hanno bisogno di momenti di solitudine per rimettere in ordine le loro cose e scoprire i loro veri sentimenti. Un amico intelligente eleggerà il Cinque a proprio osservatore-consigliere anziché aspettarsi manifestazioni d’affetto o di iniziativa nell’ambito del rapporto.
La strategia per tenere la situazione sotto controllo è non reagire, invece di intervenire attivamente sul problema o sull’altra persona.
Si rendono invisibili e così possono osservare senza l’obbligo di partecipare alla conversazione o di reagire nel modo richiesto.
Desiderare qualcosa significa spalancare le porte alla possibilità di perdita e, desiderarla intensamente, significa consegnarsi all’attaccamento o alla dipendenza.
I Cinque vogliono sapere tutto in anticipo di qualunque fatto per prepararsi e programmare il loro comportamento. 
Un fatto inatteso induce il terrore di doversi trovare in una situazione indesiderata.
I Cinque diventano più disponibili se i confini di un rapporto sono stabiliti con precisione.
Si sentono vivi quando sono soli e spesso devono allontanarsi per ricaricare le batterie: amano stare in compagnia dei propri pensieri. 
Non cercano l’approvazione degli altri, vogliono l’indipendenza economica, esigono la libertà di andare e venire e non vogliono la dipendenza nei rapporti. Nei momenti difficili, un Osservatore preferirà ridurre le proprie possibilità piuttosto che ricorrere ad altri per aumentarle. 
Il pensiero “non ne ho bisogno, posso farne a meno” dà un senso di indipendenza.
Il tema centrale è la paura dei sentimenti.
Facilmente spossati da un contatto continuo e profondo, gli Osservatori si ritirano per capire la propria posizione. 

Questa improvvisa ritirata può ferire il compagno se non ha la stessa capacità di distacco. Il Cinque immaturo esaspererà nell’intimità la frattura tra il bisogno di sentimenti e il bisogno di distacco.
I Cinque non vogliono mettere energie a disposizione di altri perché sentono di avere una fonte limitata di energia.
Spesso sono la mente dietro le quinte che si mantiene fredda tra l’agitazione generale.
I Cinque sono spesso studiosi di materie importanti ma oscure.


Fattori di crescita: notare la presenza di un desiderio di riconoscimento, che però non è accompagnato dallo sforzo di ottenerlo, rischiare, uscire allo scoperto,  imparare a tollerare i bisogni e le emozioni degli altri.

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Prima di diagnosticarti una depressione o bassa autostima, assicurati di non essere semplicemente circondato da stronzi.

- William Gibson -


Il tempo ci mette un po' ma prima o poi ti racconta la verità.


Buona giornata a tutti. :-)




sabato 30 aprile 2016

Tipo Quattro: Il romantico-tragico - Helen Palmer

I Quattro hanno vissuto da bambini un’esperienza di abbandono, e di conseguenza soffrono di un senso di perdita e di mancanza. 
Sono il prototipo del romantico che resta legato all’amore perduto, all’amore impossibile, all’amore perennemente atteso e a un’idea di felicità che solo l’amore potrà portare. 
La depressione è un umore frequente, l’hanno conosciuta ma parlano anche di un umore chiamano malinconia, uno stato d’animo molto attraente che sembrerebbe il rifugio emotivo alla perdita e al dolore. 
La malinconia genera un’atmosfera di dolce rimpianto. Il sentimento centrale è quello della perdita, con la conseguente diminuzione dell’autostima. Provano un’attrazione coatta per l’irraggiungibile. 
Quando inizia a profilarsi una situazione reale, l’attenzione andrà ai suoi lati manchevoli: i Romantici tendono a sabotare ciò che hanno.
I Quattro dicono che gli alti e bassi della loro vita emotiva portano a un’intensità molto superiore a quella della felicità ordinaria. 
La malinconia è uno stato d’animo che innalza un perdente abbandonato alla posizione di un personaggio dotato di sensibilità unica e straordinaria.
Le loro preoccupazioni comprendono: attrazione per il lontano e l’irraggiungibile, attaccamento all’umore malinconico.
Spesso è presente un senso di rabbia per essere stati deprivati, di ira nei confronti del genitore causa del dolore. 
Il Quattro è il tipo dell’artista. Oscillano dalla depressone all’iperattività.
Se non c’è un rapporto di coppia in atto, tutta l’immaginazione va all’incontro futuro, se invece c’è già un rapporto, il Quattro sente di doversi allontanare per assaporare la fantasia della riunione. 
Se l’intimità diventa tale da far paura, il compagno viene allontanato e ciò giustifica il ripiego nell’abituale gusto della separazione.
I Quattro evoluti desiderano l’intensità del rapporto, sono predisposti ad aiutare una persona in crisi, sanno che le persone cambiano nel tempo e lasciano che un rapporto attraversi le sue fasi naturali, sono disponibili a ricominciare tutto daccapo e sanno  come seppellire le cose negative del passato.
I Quattro ignorano le piccole autorità, ma hanno rispetto per le grandi; pensano che le regole normali non siano fatte per loro.
Scarsa autostima e spesso ricorrono ad un’immagine drammatizzata di sé per compensarla. 
La manifestazione patologica della preoccupazione estetica per la propria immagine è l’anoressia che rappresenta lo sforzo di costringere il corpo a conformarsi a modelli elitari.
Amano il brivido della trasgressione, essere eccentrici e complicati per meritarsi un trattamento speciale.
Sono capaci di aiutare persone in crisi o sofferenti e questo li aiuta a distogliere l’attenzione dai propri bisogni.
Hanno spesso due lavori: quello che li dà da mangiare e quello da artista.
Vivono raramente nel presente.
Il compito intuitivo dei Quattro che credono di avvertire con precisione i sentimenti degli altri è imparare a riconoscere la differenza tra una proiezione, basata sulla paura nevrotica di abbandono, e la vera sintonia.
Fattori di crescita: capire che il periodo di lutto ha termine, vedere come il vittimismo viene alimentato rifiutando ciò che è facile da ottenere.

Sintesi del libro "L'enneagramma la geometria dell'anima che vi rivela il vostro carattere" di Helen Palmer,Edizioni Astrolabio



Nella vita dire quello che si pensa attira antipatie,
ma seleziona le persone.
Quelle che restano al tuo fianco,
le puoi chiamare "Amiche".

 -NmargheNiki -




Quando ti fidi troppo degli altri, tendi a prenderli per mano
e a portarli nel tuo cuore. Bisognerebbe imparare
a farli entrare scalzi, forse così lo sporcano meno....

- M. A. Rimpatriato - 



Buona giornata a tutti. :-)




venerdì 1 aprile 2016

Tipo Tre: L'Esecutore - Helen Palmer

Sono stati bambini apprezzati per i loro successi. 
Al ritorno a casa venivano interrogati sui loro successi piuttosto che sui loro sentimenti. Fondamentale era evitare gli insuccessi, perché solo i vincitori sono degni di amore.
Rappresentano il tipo iperattivo associato al mito americano della giovinezza, della forza e della competitività. 
Sembrano non conoscere la sofferenza e possono passare tutta la vita senza riconoscere il fatto di aver perso il contatto con la vita interiore. 
I Tre sono sempre così impegnati che non hanno tempo per sentirsi depressi. La loro definizione, portata a estremi patologici, è “drogati dal lavoro”: maniaci dell’iperattività, incapaci di fermarsi e di riposare. Nel mezzo di un momento altamente emotivo, il Tre può volare improvvisamente ad altro: al prossimo appuntamento o al pranzo d’affari.
I Tre esprimono l’amore attraverso l’azione e la famiglia diventa una serie di quadretti perfetti.
Le loro preoccupazioni comprendono: identificazione con l’azione e il successo, competizione e timore del fallimento, scarso accesso ai sentimenti, confusione tra io reale e ruolo professionale.
Mantenersi sempre occupati assicura una produttività costante e assorbe ogni possibile momento libero in cui potrebbero affacciarsi sentimenti ansiosi rispetto ai potenziali fallimenti. 
Gli esecutori entrano in contatto con la loro sincerità, durante le pause forzate: in genere si fermano per mancanza di lavoro o per malattia e non per decisione spontanea.
Il Tre tende a trasformarsi nel prototipo dell’approvazione sociale: può essere lacerante, per un giovane Tre, accorgersi che un altro vede la differenza tra la sua vera personalità e l’io fittizio.
Sono orgogliosi dei propri successi, degli onori e della vittoria; sono narcisisticamente convinti della propria competenza e superiorità. Hanno fiducia nelle proprie capacità, ma sanno che c’è sempre qualcosa da imparare. Se un altro fa bene, un Tre deve fare meglio.
Un fallimento non è considerato tale se nello stesso tempo si presenta un’altra promettente possibilità. La loro estrema adattabilità è una benedizione e un peso. Una benedizione perché in condizioni di stress, sanno reagire rapidamente e con efficacia; è un peso perché i reali sentimenti sono sospesi nell’interesse della produttività e possono dare l’impressione di persone pronte a cambiare bandiera per vantaggio personale.
Sono abilissimi a far aprire gli altri o a tirarli fuori da stati negativi, stimolandoli ad attività emotivamente costruttive.
Il loro interesse per l’aspetto fisico del compagno può sostituirsi alla profondità dei sentimenti.
I Tre vogliono essere l’autorità e la loro presenza in un gruppo è garanzia di successo. Un Tre evoluto si assume la responsabilità in prima persona ed è un punto di riferimento per gli altri.
Fattori di crescita: imparare a fermarsi lasciando alle emozioni e alle reali opinioni il tempo di emergere, notare il desiderio di essere il paziente perfetto in terapia.

Sintesi del libro "L'enneagramma la geometria dell'anima che vi rivela il vostro carattere" di Helen Palmer,Edizioni Astrolabio




Sono stanca di avere intorno chi vede il male dappertutto.
La negatività ti penetra dentro, ti avvolge, ti risucchia.
Così prima che scenda il buio definitivamente, cambio punto di vista, cambio prospettiva, cambio compagnia.

- Alessandra Bucci - 




Credo che ogni tanto bisognerebbe
non pensare, ma vivere.
Vivere di quei sorrisi spontanei,
degli abbracci inaspettati.
Vivere di emozioni vere, di quelle
che si infilano nelle ossa e fan venire i brividi.
Credo che ogni tanto bisognerebbe
smettere di chiedersi "perché"
e buttarsi per vedere che cosa succede.


Buona giornata a tutti. :-)


lunedì 1 febbraio 2016

Tipo Due: Il donatore -Helen Palmer

Hanno un profondo bisogno d’affetto e approvazione: vogliono essere amati, protetti e sentirsi importanti per gli altri. Se non ottengono l’approvazione cercata, l’adattamento può diventare un atteggiamento coatto che li porta ad annullare i propri desideri alla ricerca disperata di amore attraverso l’adulazione. 
La sopravvivenza dipende dall’approvazione degli altri. 
Si sentono formati da molti “io” intercambiabili per aderire alle figure importanti della loro vita. 
Danno sempre aiuto e consigli, ma se questo non produce una speciale attenzione nei loro confronti, emergono i caratteri del manipolatore. 
Sono stati bambini amati per la loro gradevolezza e quindi hanno imparato a riconoscere in sé le qualità che piacevano agli adulti e a compiacere le aspettative. 
Sanno accontentare meglio gli altri di se stessi.  
Sentirsi voluti dà sicurezza, soprattutto se si è desiderati fisicamente. 
Entrano in crisi nel rapporto quando deve emergere il vero io perché l’impegno diventi reale. 
Spesso s’imbarcano in triangoli amorosi nei quali, se il compagno è sposato, non provano desiderio di rompere il matrimonio, ma di essere amati e diventare una figura “speciale”.
La parola chiave nei rapporti è “sfida”.
I Due evoluti si impegnano sinceramente per potenziare le buone qualità degli altri e mettono a punto valide strategie per favorire il successo del compagno. I Due immaturi, invece, diventano i custodi dell’altro (“Ci riuscirà grazie al mio amore”) e questo rivela il bisogno di tenere l’altro in proprio potere.
Agire in modo indipendente può scatenare un’ansia terribile, soprattutto se si deve andare contro i desideri di una persona a cui il Due vorrebbe piacere perché sente di rischiare di perdere l’amore per sempre.
I Due sono attratti dal potere e cercano l’amore di persone importanti.
I Due si arrabbiano ma non serbano rancore.
Fattori di crescita: accorgersi dell’impulso a manipolare e assegnare agli altri il proprio valore.

Sintesi del libro "L'enneagramma la geometria dell'anima che vi rivela il vostro carattere" di Helen Palmer,Edizioni Astrolabio



Vivi leggero

Getta via il ciarpame, amico!
Che la tua barchetta sia leggera, e porti soltanto ciò di cui hai bisogno.

- Jerome Klapka Jerome -




"Le cose belle della vita vanno vissute con il cuore, non hanno bisogno di troppa filosofia. La loro grandezza è la semplicità."

- Colette Haddad -



Buona giornata a tutti. :-)





venerdì 15 gennaio 2016

Tipo Uno: Il perfezionista - Helen Palmer

Sono i classici “bravi bambini”, hanno imparato ad assumersi le responsabilità e a comportarsi bene in presenza degli altri. 
I loro valori sono la rettitudine, una fiera indipendenza e la convinzione che il buon senso e la bontà possano prevalere sui lati oscuri della natura umana. 
Il piacere viene all’ultimo posto dopo i doveri. I desideri sono stati accantonati già nell’infanzia spostando l’attenzione sulla cosa giusta da fare. C’è sempre da migliorare, si sforzano di essere sempre all’altezza delle richieste di perfezione. 
Essere perfetti richiede un alto grado di rinuncia e un rigido controllo interno. La continua rinuncia li porta ad un livello di pressione che esprime il risentimento tenendo nascosta la rabbia profonda. 
Comportarsi bene è un’ossessione. 
Molti hanno dovuto assumersi responsabilità prematuramente adulte e quindi non sono in contatto con ciò che vogliono veramente; sono dotati, però, di un’enorme sensibilità. 
La rabbia e il dolore derivano dal fatto che i loro bisogni non sono mai stati presi in considerazione. 
E’ molto doloroso essere criticati dagli altri perché si criticano già da sé: si raffrontano continuamente a modelli irraggiungibili. 
Sono inclini a percepire critiche anche là dove non esistono: in questo caso, la cosa migliore, è verificare realisticamente le vere opinioni altrui.
Nell’infanzia l’amore era il premio per un comportamento corretto e ciò fa credere agli Uno di non poter essere amati se sono imperfetti. 
Nascono quindi conflitti, in età adulta, che lo svelarsi dei loro lati cattivi metterà in fuga il compagno.

Gli Uno sono educatori responsabili, votati all’eccellenza, sanno insegnare ed apprezzare il meglio; sono zelanti nel fare chiarezza e nel cercare di trasmettere informazioni precise.


Fattori di crescita: alleggerire la severità dei modelli interiori, imparare a chiedere e a ricevere piacere.

Sintesi del libro "L'enneagramma la geometria dell'anima che vi rivela il vostro carattere" di Helen Palmer, Edizioni Astrolabio




Se un uomo vuole occuparsi incessantemente di cose serie e  non abbandonarsi ogni tanto allo scherzo, senza accorgersene, diventa pazzo o idiota.

- Erodoto -




Nutrite l’anima perché la fame la trasforma in una belva che divora cose che non tollera e da cui resta avvelenata.
Amici miei, saggio è nutrire l’anima, per non allevarvi draghi e diavoli in seno.

- Carl Gustav Jung - 




Chi può essere più felice di un topino nel formaggio...?!
Un uccellino in una fetta di pane, un cuore lieto nel suo pezzetto di cielo.


- Maria Savasta - 



Buona giornata a tutti. :-)