I Nove si sono sentiti trascurati nell’infanzia, la
loro opinione veniva raramente ascoltata e le necessità degli altri erano
anteposte alle loro.
La difesa dei Nove è consistita “nell’addormentarsi” distogliendo
l’attenzione dai veri desideri e spostandola sulle piccole comodità e i
surrogato dell’amore.
Hanno
imparato ad intorpidirsi, a distogliere l’energia dai bisogni, ad
autoescludersi.
Più c’è tempo e meno si fa, perché il Nove ha difficoltà a distinguere tra
punti essenziali ed aspetti secondari.
I Nove tendono ad accordarsi ai programmi altrui per non perdere il contatto.
Dire no è estremamente difficile per il tipo psicologico che assume come suoi i
sentimenti degli altri: pensano
che dire no ad un altro equivalga a negare qualcosa a se stessi. I Nove possono
adeguarsi ad una situazione per molto tempo, senza aver ancora veramente
deciso. Può sembrare consenziente e accondiscendente, ma la tranquillità
esterna nasconde una tempesta interiore. Provano rabbia per accodarsi agli
altri e rabbia per sentirsi trascurati se non si accodano. La decisione è
quella di non prendere decisioni.
Paradossalmente il Nove è il punto più testardo
dell’enneagramma: se qualcuno vuole spronarli a prendere una
decisione o una posizione, puntano i piedi e si bloccano. Prendere una decisione significa tagliare con
qualcosa, lasciar andare, cambiare e procedere e tutto questo riaccende la
paura della separazione. I Nove trattengono molto e lasciano andare poco
preferendo conservare un’abitudine che rischiare un cambiamento improvviso.
Se tendete ad identificarvi con tutti i
tipi dell’enneagramma, è probabile che siate un Nove.
Il Nove è preso in una forbice tra il bisogno
di approvazione e il bisogno di disobbedienza, è presente il dilemma tra il desiderio
di comportarsi correttamente e quello di infrangere le regole.
Ai Nove appartiene il peccato mortale dell’accidia, perché l’abitudinarietà
sottrae energia e attenzione ai veri desideri.
I Nove sono efficienti e produttivi all’interno di una struttura che li fa
sentire al sicuro.
Se il Nove ha tempo ed energia a disposizione, i veri bisogni cominciano ad
affacciarsi. Perciò, per autoescludersi, assume impegni su impegni portandone a
termine ben pochi. Le priorità vengono spesso dimenticate a causa
dell’incapacità di distinguere tra essenziale e inutile.
I Nove prendono senza lasciar andare, sono tenacemente attaccati al passato e
non hanno tempo per il presente. Nella versione evoluta, l’accumulo diventa la
capacità di assorbire cumuli di informazioni sulla materia prediletta.
Il Nove occupa la posizione centrale di tre tipi-rabbia (Otto-Nove-Uno): è il punto dell’aggressività passiva, in cui la
rabbia è allo stato latente. Tendono a trattenere la rabbia inespressa finché il livello di
irritazione li costringe a passare all’azione. Esprimere la rabbia è un grande
sollievo, un litigio è l’apice di un lungo periodo di repressione e
interiorizzazione.
L’inerzia è una legge della fisica secondo la quale un corpo in stasi tende a
rimanere in stasi: arrivato a questo punto ha bisogno di un aiuto esterno e si
rianima accodandosi all’entusiasmo altrui.
I Mediatori assumono gli interessi e i bisogni del compagno come se fossero
propri rischiando di annullare il proprio punto di vista; il Nove evoluto ha
l’effettiva capacità di conoscere l’altro nel profondo, sa ascoltare senza
giudicare.
Cercano la persona ideale con cui fondersi completamente; la fine di un
rapporto è sempre dolorosa perché c’è il senso di amputare una parte di se
stessi. Per questo tendono a prolungare i rapporti anche dopo che il succo è
stato spremuto.
E’ tipico dei Mediatori avere più energia per gli altri che per se stessi.
Fattori di crescita: notare
quando un’opinione personale non viene espressa, cercare di decidere,
accorgersi di diventare cocciuti quando si viene incalzati.
Sintesi del libro "L'enneagramma la geometria
dell'anima che vi rivela il vostro carattere" di Helen Palmer,Edizioni
Astrolabio
C’è un solo viaggio possibile: quello che facciamo nel
nostro mondo interiore. Non credo che si possa viaggiare di più nel nostro
pianeta.
Così come non credo che si viaggi per tornare.
L’uomo non può tornare
mai allo stesso punto da cui è partito, perché, nel frattempo, lui stesso è
cambiato.
Da sé stessi non si può fuggire.
- Andrej Tarkovskij -
Nella vita le cose passano sempre, come in un fiume.
Anche le più difficili che ti sembra impossibile superare le superi, e in un
attimo te le trovi dietro le spalle e devi andare avanti. Ti aspettano cose
nuove.
- Niccolò Ammaniti -
Non possiamo cambiare neppure una virgola
del nostro passato, né cancellare i danni che ci furono inflitti nell'
infanzia.
Possiamo però cambiare noi stessi,”riparare i guasti”, riacquisire la
nostra integrità perduta.
Possiamo far questo nel momento in cui decidiamo di
osservare più da vicino le conoscenze che riguardano gli eventi passati e che
sono memorizzate nel nostro corpo, per accostarle alla nostra coscienza.
Si
tratta indubbiamente di una strada impervia, ma è l’unica che ci dia la
possibilità di abbandonare infine la prigione invisibile – e tuttavia così
crudele – dell’infanzia e di trasformarci, da vittime inconsapevoli del
passato, in individui responsabili che conoscono la propria storia e hanno
imparato a convivere con essa.
- Alice Miller -
Buona giornata a tutti. :-)