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mercoledì 25 settembre 2013

Come e quando agisce Satana - Don Raul Salvucci -


Il più grande problema che di secolo in secolo ha turbato i sonni di chi intende oc­cuparsi di queste realtà è comunque quello di capire COME E QUANDO.

Si può raggiungere la certezza che ci siano realmente realtà spiritiche o non si tratti invece di autentiche malattie. È que­sta difficoltà di fondo che induce molti a dubitare dell'esistenza di questa realtà, scaricando ingiustamente tutto sulle ma­lattie mentali o nervose.

Avendo con la mia esperienza di oltre venti anni seguito direttamente, e a volte per lungo tempo, migliaia di casi, ho potu­to raccogliere ricorrenti e costanti indica­zioni per poter offrire alle persone soffe­renti alcuni spunti che ritengo validi e si­curi per la diagnosi delle presenze malefi­che. 
Le mie indagini non sono basate su in­tuizioni particolari, di cui sono assoluta­mente dotato, e neppure su particolare sen­sibilità che consenta, tastando il corpo del paziente, di scoprire la presenza delle ne­gatività. 
Uso invece dei test di ricerca che sono accessibili a tutti e che ognuno che lo voglia può fare comodamente su se stesso. IL "FAI DA TE"

È oggi molto ricercato. I tre capitoli che seguono sono un tentativo, spero utile e positivo, di trasportarlo nel tetro e miste­rioso mondo dell'occulto, dove sembrano, rari e introvabili, esperti sicuri per il diffi­cile rebus.

Dei "12 sintomi" delle presenze ma­lefiche, di essi i primi tre sono 
fonda­mentali, nel senso che se non vi sono tutti e tre, non c'è maleficio; al contrario se ci so­no tutti e tre si può avere la certezza che il maleficio vi sia.

Nei tre capitoli che seguiranno ripor­terò per intero i "tre segni" fondamentali di cui sto parlando, rimandando poi al li­bro stesso per avere la conoscenza e la spiegazione degli altri dieci segni che qui non vengono riprodotti.

Primo sintomo: l'attacco notturno contro il sonno

La testa viene colpita incessantemente di giorno e di notte. Ma l'attacco fonda­mentale e più decisivo, per la distruzione della mente (psiche) e di riflesso poi di tut­to il corpo, viene inferto nella notte, perché durante la passività del sonno le forze del male possono agire più comodamente.

Strumenti ordinari di tali disturbi sono gli oggetti fatturati che vengono immessi nei cuscini, in modo che il contatto diretto con la testa renda più forte ed efficace la loro radiazione malefica.

I sintomi nei disturbi del sonno sono: difficoltà ad addormentarsi, risvegliarsi presto e non prendere più sonno, avere in­cubi, sognare cioè cose brutte e angoscian­ti che si esprimono con forza nella mente generando spavento, come sensazioni di cadere dall'alto, guidare una macchina che non si riesce a controllare, vivere una si­tuazione paurosa dalla quale non c'è via di scampo.

È tale la forza di questi incubi che spes­so risvegliano il paziente lasciandolo in uno stato di paura e di sconvolgimento. Questi sintomi possono presentarsi tut­ti o solo in parte, secondo la costituzione dei vari organismi.

Quel che conta, per capire se sono fatti naturali o no, è quello di guardare alle con­seguenze che si riscontrano quando la not­te finisce: quando è ora di alzarsi per af­frontare gli impegni della giornata, ci si sente più stanchi e sfiniti di quando si è andati a letto. Il sonno non solo non è stato riposante, ma ha creato un senso di sfini­tezza generale su tutto il corpo, per cui non ci si vorrebbe alzare. Alzandosi, diventa difficilissimo affrontare e portare avanti i normali impegni che prima si facevano con una certa soddisfazione, poiché ora di­ventano una ininterrotta tortura.

Perché questo accanimento nella notte?

Nella testa c'è la centralina di tutti i co­mandi che regolano e ordinano il movi­mento di tutte le parti del corpo. La fun­zionalità di questo centro di comando e di controllo è assicurata dal ricambio che av­viene durante il periodo del sonno: quando si perde in quantità notevole il sonno, non si ha più la potenza per agire normalmente. Perciò l'attacco sistematico al sonno, è il principio di distruzione della vita ed elimina gradualmente nel soggetto colpito la possibilità di ogni resistenza all'azione demolitrice degli spiriti del male. L'attacco all'organo centrale della nostra vita psichica e vegetativa apre la porta al potere di trascinare una persona dove si vuole.

Effetti dei disturbi del sonno. Quando tutte le notti, senza interruzione si subisce una tale violenza, non è soltanto il fisico a subirne le conseguenze, ma anche soprattutto la resistenza psichica a crollare, con una catena di conseguenze che non è facile catalogare. Provo tuttavia a fa me un elenco:

- perdita della personalità e della libertà per il proprio comportamento. Dopo la devastazione del recupero che un buon sonno dovrebbe offrire, si indebolisce la capacità di controllo e di autonomia, cosicché gli influssi spiritici fanno da padroni.

Così si spiega, per esempio, la completa inversione di tendenza del bravo marito che si sente stranamente attratto dalla donna estranea che ricorre a questi mezzi.

Un marito ottimo, sereno e affettuose attaccatissimo ai figli, molto legato alla moglie, di colpo non si riconosce più. Non ama più, non vede più i figli, soffre di star in casa, si chiude in se stesso, sembra inebetito, non dorme più i suoi sonni tranquilli, tradisce un interno contrasto.

È come se una forza invisibile, di cui lui stesso non capisce la provenienza, lo portasse a fare ciò che non vorrebbe.

Bisogna precisare che, in questi casi una perdita delle capacità di volere non totale come nell'ossessione diabolica, ma è talmente forte che, se non c'è un carattere consolidato unito a una difesa religiosa, non si è capaci di resistere.

Tanta comprensione e tanta delicatezza verso chi attraversa questi traumi è indispensabile per evitare il peggio;

- la mente è sconvolta.

Una continua "suggestione mentale la tiene continuamente in opera di giorno nelle ore di insonnia della notte.

Pensieri falsi, interpretazioni distorte, risentimenti, immaginazioni al di fuori di ogni realtà martellano la testa per giorni, per mesi, e alla fine riescono a imporre false certezze che al momento opportuno esplodono e diventano dirompenti, con espressioni e comportamenti incomprensibili a chi li recepisce. È un vero martirio che, quando arriva al culmine, scatena atteggiamenti violenti, rabbiosi, asociali soprattutto con i familiari e apre, purtroppo la via a ricoveri in reparti di psichiatria o a pre­scrizioni di forti dosi di psi­cofarmaci, che in questi casi non risolvono nulla, anzi at­tenuano la capacità di reagi­re alle forze del male;

- questa agitazione men­tale crea la "deconcentrazio­ne", cioè l'incapacità di fer­mare la mente per concen­trarsi sulle cose da fare. Chi lavora in ufficio non è effi­ciente e commette pericolosi errori. Il ragazzo che va a scuola non riesce ad appli­carsi, la mente fugge continuamente dalle pagine del libro e quel poco che si è letto viene subito cancellato dalla forza dei pensieri inutili che tengono banco. In genere in questi casi i genitori dicono inconsapevol­mente che non ha voglia di studiare, ma poi aiutati ad approfondire, riconoscono che il ragazzo non riesce ad applicarsi:

- la stanchezza mentale genera un senso di avvilimento che in­veste la persona: la rende abitualmente tri­ste, la porta a rinchiudersi sempre più in se stessa, le crea la sensazione che tutto stia crollando, che ormai non potrà andare più avanti. Nei momenti più acuti, tutto diven­ta più nero del nero e la catastrofe totale sembra ormai inevitabile. Questo stato a volte diviene l'anticamera del suicidio;

- la mente così turbata porta indirettamente a un altro feno­meno: la ricerca del letto, chiudendosi in camera anche nelle ore del giorno. Oggi il caso di giovani e ragazzi che gradualmen­te restringono la loro vita a questa forma solo vegetativa, rifuggendo da ogni impe­gno e dal frequentare la vita sociale, è sem­pre più frequente, man mano che dilaga maggiormente il ricorso alle forme del­l'occulto. In questi casi il letto attira sem­pre, perché nel letto o nel cuscino c'è qual­cosa di fatturato che richiama la persona, al fine di poter continuare a sprigionare su di lei la sua azione malefica anche nelle ore in cui normalmente non si dovrebbe stare a letto.

Chi è soggetto a queste cose deve tener presente la regola che nel letto e nella ca­mera ci deve stare il meno possibile. Deve cercare invece di evadere dalla casa, uscire all'aperto, cambiare ambiente, creare rap­porti sociali e di incontro.

Secondo sintomo: gravi disturbi allo stomaco

Degli oggetti fatturati fatti ingerire e che poi rimangono nello stomaco ho già parlato qua e là in altri articoli, spiegando le tecniche del maleficio e rispondendo al­le domande al riguardo.

Qui voglio sottolineare l'importanza fondamentale del fatto. La fattura opera sulla vittima per mezzo di influssi negativi prodotti da soggetti fisici, preparati prece­dentemente con riti propiziatori nei labo­ratori dei maghi.

Si comprende facilmente che più l'og­getto fatturato è vicino come distanza e presente come continuità di tempo alla persona, più è efficace l'azione malefica. Quindi gli oggetti possono essere mes­si nella casa o nei dintorni immediati di casa, nel laboratorio o nell'ufficio, dentro l'auto, nei cuscini.

Ma in ogni caso dato che la gente si muove, il contatto con queste cose viene continuamente interrotto e a volte per tem­pi lunghi: in ufficio non ci si sta sempre, nella casa o nell'auto neppure, sul cuscino la testa ci riposa solo nelle ore della notte.

La carica più efficace è quindi quella di piazzare il fatturato all'interno del corpo stesso: così, più che vicino, è al di dentro e la continuità non si interrompe mai neppu­re per qualche minuto. L'oggetto può esse­re di minuscole proporzioni, sia di materia solida che liquida e non è difficile creare occasioni per cui una persona possa man­giare o bere qualcosa preparato allo scopo.

Una persona che faceva "manovalan­za" per un mago, poi convertitasi, mi ha raccontato di una delle pratiche che ha vi­sto fare in laboratorio.

Dalla donna che voleva ottenere un le­game d'amore con un uomo, si faceva por­tare il sangue delle mestruazioni.

Lo essiccava e lo fatturava, quindi lo scioglieva in acqua e il liquido veniva ini­ettato con la siringa dentro i cioccolatini che all'interno hanno la parte molle o con­tengono liquori; poi in qualche modo fini­vano per essere offerti all'uomo.

Questa testimonianza è sicura.

Se però non trovano un modo naturale di farli abboccare all'amo, agiscono in mo­do preternaturale per mezzo di spiriti come ordinariamen­te fanno con la roba che si trova dentro i cuscini.

L'oggetto nello stomaco agisce ininterrottamente 24 ore su 24, i sintomi che pos­sono svelarne la presenza so­no principalmente:

- difficile digestione, senso di pieno allo stomaco per cui si pensa di non dover mangiare, a volte anche diffi­coltà o ripugnanza a ingerire cibi (anoressia), dolori e pe­santezza, conati di vomito ri­petuti e anche violenti a se­guito dei quali spesso non esce niente, se non un po' di saliva, altre volte escono co­se strane: questo è segno po­sitivo di liberazione;

- riflessi negativi sul fun­zionamento dell'intestino provocati dall'a­zione devastante sulla digestione;

- un sintomo particolare, che può sembrare un po' strano, è un'ondata di 
an­goscia che parte dallo sterno e sale fino al­la gola e alla testa.

Sono molti i pazienti che avvertono momenti di pessimismo più nero, che 
ge­nerano attimi di supremo sconforto, ab­biano origine proprio da qualcosa che par­te dallo stomaco e arriva alla testa per via esterna.

In questi casi oltre all'uso di bere acqua santa e di condire i cibi con olio e sale be­nedetti, giovano anche il mangiare poco e con frequenza e l'uso moderato di farmaci che aiutano la digestione.

Ritorna sempre la domanda di come sia possibile, nel continuo passare del cibo nello stomaco, che queste piccole parti­celle malefiche rimangano per anni e anni ferme nello stomaco.

Un film sulle apparizioni di Lourdes, che ha avuto un gran successo qualche an­no fa, si apriva con la solenne affermazio­ne: "Per coloro che credono tutto è possi­bile, per coloro che non credono nessuna spiegazione è sufficiente".

Cosi è: per chi crede a queste cose, an­che per questo fatto è possibile una spiega­zione. Se si pensa che queste particelle di cibo ingerite sprigionano potenzialità ne­gative ininterrottamente 24 ore su 24 come si è detto, si può anche comprendere che parte di questa energia venga utilizzata perché il materiale resti posizionato là do­ve si trova, mentre l'altro cibo, finita la di­gestione, passa all'intestino.

Quando l'azione potente della presenza dello Spirito Santo, nella vita del credente che fa un sincero cammino di Fede, ridurrà gradualmente la potenza malefica di que­ste particelle, esse non avranno più nep­pure la forza per rimanere nello stomaco e usciranno per via intestinale come gli altri cibi.

Il mondo dell'occulto è come l'elettro­nica: chi non ne conosce i punti base come i bit, i chips, gli input, non potrà mai spie­garsi la multiforme operatività di aggeggi così piccoli.

Il mondo dell'occulto ha alcune realtà fondamentali; una volta comprese e accet­tate, si spiega tutto.

Per coloro che invece negano tutto a priori e in blocco, con la frasetta degna del­le intelligenze più elevate: "Ma che sono queste cretinate!", nessuna spiegazione è sufficiente. Pastori della Chiesa e laicisti illuminati, copritevi sempre dietro tale es­pressione: la beatitudine accordata agli ignoranti sarà sempre con voi.

Terzo sintomo: avversione al sacro

Una volta accettato il principio esposto sopra, che soltanto una barriera religiosa può contrastare il male con tutte le sue sva­riate manifestazioni, resta evidente che satana farà di tutto perché la persona che vuol colpire si allontani gradualmente da ogni pratica religiosa, sia individuale che collettiva.

Questo è il terzo dei tre segni fonda­mentali per giudicare se si è colpiti da azi­oni malefiche; è di grande importanza per­ché fa comprendere più a fondo come la reale via di liberazione non passa attraver­so iniziative esterne alla persona, ricercate negli operatori della magia o anche nei mi­nistri della Chiesa.

Cercare affannosamente una mano san­ta, che dall'esterno tolga questo male, è normalmente l'impegno principale di chi si sente colpito da fenomeni preternaturali.

Ho letto da un esposto esteso da un esorcista francese, che il fatto che lo aveva maggiormente sorpreso era che, tra le tan­te persone che aveva ricevuto, non ce n'era stata una sola che fosse arrivata da lui col pensiero di dover fare lei stessa qualcosa per essere liberata. Tutti avevano la preci­sa sensazione che dovevano trovare qual­cuno che avesse il potere di spazzare via il male allo stesso modo con cui il dentista strappa via il dente malato. E così anche in Italia.

È importante perciò che in presenza di questi disturbi, il paziente scopra che ha subìto una sottile ma sistematica difficoltà nell'incontro con Dio.

Comincerà allora a rendersi conto che soltanto con un graduale ritorno alla prati­ca religiosa potrà raggiungere la libera­zione.

"Da quanto tempo hai incominciato ad avvertire questi fenomeni strani?".

"Da quanto tempo hai incominciato a distaccarti dalla pratica religiosa?". Sono queste le due domande che rivol­go successivamente alle persone con cui tratto, per aiutarle a convincersi di questa realtà. Cercando di ricostruire l'inizio dei mali e quello del distacco dalla religione, scoprono con sorpresa che coincidono e comprendono il significato di questa coin­cidenza. Capire poi che la ripresa della vita religiosa sia la via migliore per difendersi, scaturisce come conseguenza logica.

Esaminiamo ora nei particolari i prin­cipali aspetti dell'avversione al sacro:

- distacco graduale per chi in qualche modo è praticante. Si incomincia spesso con pensieri vaghi sulla Fede: forse non è vero niente, se Dio è Amore perché c'è tan­to male, a che serve pregare e andare in Chiesa...

- mille motivi si sommano gradual­mente per non far trovare più il tempo per pregare personalmente o per andare in Chiesa;

- come ci si mette a pregare, la testa parte. Si stabilisce, per esempio, alla sera, prima di andare a letto, di recitare alcune preghiere tra le più comuni. Si inizia, ma dopo un po' ci si accorge che la mente se ne è andata altrove, le preghiere stabilite non sono state dette perché, come un colpo di spugna porta via lo scritto dalla lavagna, così qualcosa di invisibile ha cancellato il programma fissato;

- disagio a stare in Chiesa e a parteci­pare comunque a preghiere comunitarie. Dato che la preghiera fatta insieme ad altri è sempre più efficace, è anche perciò la più ostacolata. Stando insieme in Chiesa per le celebrazioni liturgiche si possono sentire sensazioni di stanchezza, di nausea, di confusione mentale, di svenimento.

Sentiamo spesso dire ai pazienti: "Io in Chiesa non è propriamente che non ci va­do, ma non mi sento di stare con gli altri, preferisco perciò intrattenermi un po' quando non c'è nessuno".

- La stessa difficoltà si trova per le partecipazioni alle preghiere nei gruppi ecclesiali. La prima volta che le persone vengono da me, se avverto che c'è veramente qualcosa di malefico, chiedo 1'impegno a partecipare a qualcuna delle diverse riunioni di preghiera che facciamo per queste situazioni.

L'adesione in genere c'è, ed è anche sincera, in vista di una possibile guarigione. Ma le metto subito in guardia, specialmente quando il caso ha una certa gravità: "Stai attento che da solo, almeno le prime volte, non ce la farai a venire; perciò accordati con qualche persona di famiglia qualche conoscente per venire insieme".

Anche il rapporto con il Sacerdote esorcista non è bene che sia tenuto completamente segreto; senza l'aiuto di qualche familiare o di qualche persona amica il cammino per un avvicinamento maggiore a Dio sarà stroncato da satana fin dall'inizio, in mille maniere diverse.

Sono quattro i sintomi principali che disturbano la preghiera in questi casi: 1) mente non riesce a concentrarsi per via continue distrazioni; 2) una strana voglia di sbadigliare senza interruzione; 3) il bisogno di ridere, di ridere tanto; 4) una sonnolenza profonda che non si riesce a vincere.

Una volta cercavo di liberare con l'esorcismo una signora colpita da un maleficio. Nonostante fosse molto religiosa seria e tanto desiderosa di guarigione, non riusciva a trattenersi dal ridermi forte in faccia e se ne scusava con me provando tanta angoscia.

Ma noi che siamo del mestiere sappiamo, anche attraverso gli indemoniati, che quello di riderci in faccia è uno degli atteggiamenti più comuni degli spiriti del male. Testoni proprio questi diavoli!

Nonostante tutte le legnate che hanno ricevuto in duemila anni da Sacerdoti e il Signore Gesù, non hanno ancora imparato il proverbio che dice: "Ride bene chi ride per ultimo". La Madonna vince sempre.

Don Raul Salvucci - esorcista



"Chi non prega il Signore, prega il diavolo! Quando non si confessa Gesù Cristo si confessa la mondanità del diavolo, la mondanità del demonio!"

(Papa Francesco nell'Omelia della Santa Messa pro Ecclesia del 14.03.2013)


Con i colori di questa fede semplice,
tutto brillava per lui, sole ed erbacce.
Lui guardò; ed ecco Nostra Signora,
stava alta e passava sicura sull'erba
come un cavaliere sul suo destriero.
Il suo volto era la parola piana
del coraggioso che parla e decide,
i colori vivi della sua veste
erano più di una bella notizia.

G.K. Chesterton - La ballata del cavallo bianco - Libro I (La visione del Re).



"Le tentazioni contro la fede e la purità è merce offerta dal nemico, ma non temerlo se non con il disprezzo. Finchè egli strepita è segno che non ancora si è impossessato della volontà"

(Padre Pio - Epist. III, p. 422s.)





Preghiera prima di confessare e confessarsi
Preghiera a San Michele Arcangelo  - Papa Leone XIII

San Michele Arcangelo,
difendici nella battaglia:
sii tu nostro sostegno contro la perfidia
e le insidie del diavolo.
Che Dio eserciti il suo dominio su di lui
te ne preghiamo supplichevoli.
E tu, o principe della milizia celeste,
con la potenza divina,
ricaccia nell'inferno Satana
e gli altri spiriti maligni
che errano nel mondo per perdere le anime.

Amen.

Buona giornata a tutti :-)

www.leggoerifletto.it


venerdì 16 agosto 2013

A San Michele Arcangelo umile difensore della Chiesa -

San Michele arcangelo , umile difensore della Chiesa e nostro protettore , ottienici da Dio il coraggio di lottare contro il male , di vincere la pigrizia spirituale e di amare la vita comunitaria .

Tieni sempre vivo in noi l'amore verso la Trinità e la Madonna.
Fà che le nostre azioni mirino alla gloria di Dio e possiamo compiere con rettitudine il poco bene che sapremo fare .

Che la nostra vita sia testimonianza di fede e di serenità.
Aiutaci a saper donare il sorriso dell'amicizia e ad accendere nei cuori la speranza .

Che i nostri fratelli guardino il volto di Cristo e che i bisogni degli altri siano anteposti ai nostri .
Fà che non aspettiamo riconoscenza per il nostro servizio e donaci sempre nuovo zelo nel lavoro silenzioso di ogni giorno.

Ti chiediamo per la Chiesa protezione continua , per le famiglie comprensione tra i membri ; per il mondo , la pace , per tutti l 'amore , il lavoro , la gioia e per i nostri defunti il riposo eterno.
Amen.




A San Michele Arcangelo, Capo dell'Esercito Celeste 


San Michele arcangelo, eccelso principe degli angeli, che rivolgi continuamente il tuo sguardo ardente verso il trono di Dio di cui difendi la gloria , guida l 'esercito celeste degli angeli che proteggono ogni uomo , in virtù del tuo nome che significa "Chi come Dio?".
Sii forte sostegno di quanti desiderano salvarsi.
Il tuo esempio di fedeltà a Dio ci sostenga nella nostra lotta contro i cattivi costumi e contro ogni peccato.
Ottieni da Dio, per noi che ti invochiamo,
la grazia di vivere quotidianamente gli impegni del battesimo. 
Fiduciosi della tua protezione potremo difenderci dalle insidie delle tentazioni di satana
e, vivendo nella purezza e nella pietà speriamo di essere degni di comparire un giorno davanti al trono del Re della gloria .

San Michele arcangelo.
Aiutaci.

San Michele arcangelo.
Difendici.

San Michele arcangelo .
Proteggici e accompagnaci nella gloria eterna.



Supplica a San Michele

Angelo che sei a capo della milizia celeste , non mi abbandonare.
Quante volte ti ho addolorato con le mie colpe .
Ti prego, in mezzo ai pericoli che mi circondano , di difendermi contro gli spiriti maligni che cercano di ingannarmi con la lusinga , il dubbio e che attraverso le tentazioni tentano di indebolire le mie forze .
Non lasciarmi esposto ai colpi del nemico che cerca di perdermi .
Fà che io possa aprirmi alle tue ispirazioni e fà scendere nel mio animo l'amore divino che arde nel tuo cuore e in quello dei tuoi angeli .
Fà che , al termine della mia vita terrena , possa venire a godere l'eterna beatitudine nel regno di Gesù , regno di Pace , amore e gioia .

Amen

San Michele arcangelo.
Prega per noi 


San Michele arcangelo, protettore del regno di Cristo sulla terra , proteggici!

Buona giornata a tutti. :-)

www.leggoerifletto.it





lunedì 15 luglio 2013

Come San Michele conta l'età delle anime


Una pia leggenda canadese ci dice il prezzo della devozione al Sacro Cuore di Gesù. 
"Un buon religioso era in preghiera nel suo convento di Montréal. 
Nel mentre che pregava con fervore per l'estensione del regno di Dio e la santificazione delle anime, San Michele gli apparve tutto circondato da una luce troppo bella per essere di questo mondo. 
"Io vengo, disse l'Arcangelo, per confidare alla vostra pietà ed al vostro zelo una missione sacra. Ascoltate bene! Uno dei troni, perduto da uno dei più grandi tra gli angeli che caddero con Lucifero, è rimasto senza possessore fino ad oggi. Occorre che voi mi troviate un'anima degna di occupare questo trono radioso. Ed io, Michele, principe della corte celeste, non mancherò di ricompensare generosamente il servizio che mi avrete reso. 
Solamente, al fine di non perdere troppo tempo nelle vostre ricerche, ricordatevi bene questo: l'anima che sceglierete non deve essere troppo giovane".
Appena egli ebbe sentito quel grazioso messaggio, il religioso si mise in viaggio. Egli camminava, con la gioia nel cuore; poiché diceva: "Le anime pie non mancano sulle rive pittoresche del San Lorenzo, e mi sarà facile trovarne una che avrà passato numerosi anni nel servizio del buon Dio". Ma, come avanzava, l'ultima raccomandazione di San Michele risuonava sempre più forte al suo orecchio, e tutte le anime che incontrava gli sembravano un po' troppo giovani.
Una sera, giunse alla porta di un monastero: i religiosi lo invitarono a trascorrere la notte sotto il loro tetto, e lo ricevettero con tutte le attenzioni della carità cristiana. 
L'indomani, essi gli fecero visitare il loro convento, e gli mostrarono, nell'infermeria, un venerabile vecchio che aveva vissuto cinquant'anni nelle missioni, e che passava per aver fatto dei miracoli. 
- Ecco ben, si disse il viandante, colui che cercavo! E, rapito dalla sua preziosa scoperta, si affrettò ad andare a segnalare il suo candidato all'Arcangelo. 
- O no, disse San Michele, è troppo giovane! Senza dubbio, ha ottant'anni, se si tiene conto del suo atto di nascita, ma il registro dell'Angelo custode non ne porta ancora che sessanta. Solo i cinquant'anni del suo apostolato sono pieni e completi; alcuni dei precedenti sono in parte riempiti; ma il resto è vuoto. Tuttavia, un bel posto lo aspetta in cielo. Cercate un'anima più anziana! 
Il religioso, un po' meravigliato da questo calcolo, riprese il suo bastone da viaggio, dicendosi: "Pare che i posti buoni siano cari, in paradiso. Fortunatamente, l'eternità dura per molto!".
Dopo molte ricerche, ritornò con tre nuovi candidati. 
Uno era un povero che, paralizzato da quindici anni, aveva sofferto la sua prova con pazienza e buonumore, senza smettere di pregare Dio, per tutto il giorno. 
L'altro era un dolce vecchietto, parroco di una modesta parrocchia, santo quanto M. di Galonne, dei Tre Fiumi. 
Il terzo, una madre di quindici figli, di settant'anni. Ella si chiamava Angela: il suo candore e la sua pietà erano veramente angelici. 
San Michele esaminò con attenzione i tre personaggi che gli erano preposti: 
- Troppo giovani! Egli disse. Il vecchio Canadese non ha che diciassette anni sul registro del paradiso; quindici anni di meriti, durante la sua malattia, e due anni, nella sua gioventù. Il buon vecchio sacerdote, così umile e così fervente, non ha che trentacinque anni, al calcolo del cielo. Angela, trenta solamente. I venticinque anni, impiegati nel crescere i suoi figli, sono anni buoni. Ma quelli che seguirono furono marchiati da troppo pochi progressi nelle alte strade della perfezione. La croce ne era assente, e la sua vita tranquilla e felice non è stata riempita da grandi meriti. Essi saranno tre gloriosi santi in paradiso; ma nessuno di essi ha la maturità voluta per essere degno di un trono serafico. 
Servo di Dio, cercate ancora ed affrettatevi.
Dopo tre giorni, il vecchio perdeva coraggio, quando la sua attenzione si fissò su di un giovanotto associato alla confraternita del Sacro Cuore del Quebec. in dai suoi primi anni, questo socio era stato consacrato al Cuore del divin Maestro, e viveva con lui nella più stretta ed intima unione, offrendogli i suoi pensieri, i progetti, le azioni di ognuna delle sue giornate. Le sue comunioni erano, nelle sue intenzioni, una riparazione per i peccati e la freddezza degli uomini. La sua vita si immolava, come un olocausto incessantemente rinnovato, a gloria di Dio che ha detto: - Io amo quelli che mi amano. Giornate, come quelle del giovanotto, possono ben contarsi per degli anni! 
Pertanto il messaggero di San Michele rientrava disappunto al suo convento; egli non sospettava il valore del tesoro che aveva scoperto. Glorioso Arcangelo, disse tristemente, ho fatto del mio meglio. Non ho più che un'anima da presentarvi, e mi sembra ben giovane. Non vedo che abbia compiuto dei prodigi di virtù degni di attrarre specialmente l'attenzione dei giudici del paradiso. Quanto alle sue sofferenze, non ne conosco di cui io possa parlarne. 
Ma appena aveva pronunciato il nome del suo cliente, il religioso vide la sua cella illuminarsi d'uno splendore misterioso, e sentì una celeste melodia. Comprese allora che l'eletto era trovato, che quell'anima stava per prendere possesso del trono rimasto vuoto nel mezzo dei Serafini. Ma che età ha dunque quell'anima? Gridò il religioso meravigliato.
Quale modo singolare avete voi, o santi Angeli, di contare gli anni!
- Il giovane che mi avete presentato, rispose San Michele, non aveva che ventitre anni, secondo i calcoli umani, ne aveva centoventidue, secondo gli apprezzamenti angelici. Egli deve tutti i suoi meriti, tutta la sua felicità alla sua devozione, alla sua unione al Sacro Cuore. Nulla si perde di quello che è offerto a Dio, da un'anima amante e delicata. Un bicchiere d'acqua, dato per amore del divin Maestro, diventa una sorgente abbondante che scorre per tutta l'eternità; un pezzo d'oro, dato senza amore di Dio e nello scopo di interesse umano, non ottiene nessun ricordo nel libro del giudizio. 
Vivere agli occhi di Dio e degli Angeli, è evitare il peccato e fare il bene per un motivo d'amore divino. queste rivelazioni celesti fecero ancor meglio comprendere al religioso, la falsità troppo ordinaria dei calcoli di quaggiù. Cadendo in ginocchio, egli elevò il suo cuore verso Dio in un'ardente preghiera, nel mentre che San Michele ritornava in cielo per preparargli la ricompensa dei suoi numerosi viaggi. 
Cuore benedetto di Gesù, potessimo noi, nella nostra ultima ora, non essere trovati troppo giovani! Possano gli Angeli dire di ciascuno di noi: Egli è vissuto poco ed ha terminato la corsa di una lunga vita.

Tratto da "L'Angelo Custode" n° 2, Giugno 1896, pp. 42-45



«Naturalmente ci sarà chi, riempiendosi la bocca di laicità dello Stato (che è cosa ben più seria!), ci accuserà di voler imporre una dottrina religiosa. 
Ma qui non c’entra religione o partito, omofobia o discriminazione: sono i fondamentali di una civiltà estesa quanto il mondo e antica quanto la storia ad essere minati; e forse non ci si accorge dell’enormità della posta in gioco.
Affermare che 
omo ed etero sono coppie equivalenti, che per la società e per i figli non fa differenza, è negare un’evidenza che a doverla spiegare vien da piangere. 
Siamo giunti a un tale oscuramento della ragione, da pensare che siano le leggi a stabilire la verità delle cose. Ad un tale oscuramento del bene comune da confondere i desideri degli individui coi diritti fondamentali della persona» (Carlo Caffarra+)

Rubens, i 4 filosofi

Ai corifei della morale del futuro, talvolta pure cattolici, che pensano «ah, se solo la Chiesa si aggiornasse a Messa sì che ci sarebbe tanta gente», ricordiamo la situazione della Chiesa luterana di Svezia che ha “aperto” praticamente a tutto - dalle pretesse ai matrimoni omosessuali - e che, benché goda dell'adesione formale del 67,5% dei cittadini svedesi, alle funzioni domenicali ospita appena il 2% di costoro. 
Un successone che dimostra che quando una Chiesa "apre"...è pronta alla chiusura.

- Giuliano Guzzo -





Dio onnipotente, mi consacro a te, luce della mia vita. 
Ti consacro questo nuovo giorno 
con tutte le sue attività, 
pensieri e azioni. 
Non voglio separarmi da te. 
Voglio restarti sempre fedele. 
Voglio che tu provi compiacimento in me. 
Voglio cantarti un canto di lode sempre nuovo. 
Allontana da me ogni male.

mercoledì 5 dicembre 2012

Gli angeli e la chiesa - Don Marcello Stanzione -

Gli Angeli circondano la Chiesa, essi difendono la Chiesa, preparano la Chiesa al grande giorno delle sue nozze eterne; quel giorno, essi faranno da corteo alla Chiesa, immortale Sposa dell'Agnello.

La missione degli Angeli è di ordine naturale. Anteriormente al battesimo, il bambino che viene al mondo è provvisto di un angelo custode. "Grande è la dignità delle anime, dice San Girolamo, per aver ognuna, fin dalla sua nascita, un Angelo delegato alla sua custodia".

Ma, se l'ufficio degli Angeli di fronte alle anime umane, preso in se stesso, è di ordine naturale, essi esercitano un fine soprannaturale. E' per questo che San Paolo li chiama "degli spiriti incaricati da Dio d'un ministero a favore di quelli che hanno parte all'eredità della salvezza" (Eb.1,14). Questa frase paolina pone la missione degli Angeli nella sua vera luce. Essi sono incaricati di proteggere le creature umane, ignoranti, deboli, od almeno indigenti sotto qualche aspetto.

Ma, pur essendo tutte prese dalla cura dei loro protetti, anche sotto un rapporto puramente naturale, essi lavorano infaticabilmente ad orientare, a guidare il loro itinerario esistenziale terreno verso "l'eredità della salvezza". Così, preposto alla custodia di un acattolico, l'Angelo si sforzerà di aprirgli, di appianargli le vie che lo porteranno alla fede ed al battesimo cristiano.

In unione con gli uomini apostolici, gli Angeli lavorano all'edificazione della Chiesa. Dopo aver preparato gli incontri degli Apostoli con gli infedeli od i peccatori, essi assecondano le loro parole con delle segrete ispirazioni. Noi abbiamo visto all'opera, negli Atti degli Apostoli, questi agenti celesti, questi intermediari invisibili. Quello che hanno fatto allora, essi lo continuano incessantemente. Non vi sono, nell'opera della salvezza delle anime, mille coincidenze che resterebbero inesplicabili, se non vi si vedesse l'azione di questi spiriti tutelari, che si chiamano gli Angeli buoni? Così, primo ufficio degli spiriti angelici: essi concorrono a raggruppare queste pietre vive con cui la Chiesa si edifica. Un secondo ufficio è di far salire verso Dio le preghiere della Chiesa; un terzo è di vigilare su di Lei e di proteggerla dai suoi nemici.

L'Apocalisse, che è la storia profetica della Chiesa, ci traccia un quadro molto espressivo di questi diversi ministeri degli angeli buoni. "Io vidi, ci dice San Giovanni, sette Angeli che stavano davanti al trono di Dio, e ad ognuno di essi fu data una tromba.
Ed un altro Angelo sopraggiunse, e si tenne davanti all'altare, avendo in mano un incensiere d'oro; e gli fu dato dell'incenso in abbondanza, affinché egli facesse salire il profumo delle preghiere dei Santi sull'altare d'oro che è davanti al trono di Dio. Ed il fumo dell'incenso, formato dalle preghiere dei Santi, salì dalla mano dell'Angelo davanti a Dio. E l'Angelo prese l'incensiere, e lo riempie del fuoco dell'altare, e lo sparse sulla terra, e ci furono tuoni, clamori, folgori ed un grande terremoto. Ed i sette Angeli che avevano le trombe si disposero a suonarne, ecc." (Ap.18, 2 e 7).
Ad ogni suono delle trombe angeliche, si produce uno sconvolgimento sulla terra. Più avanti, appaiono diversi Angeli: quello che evangelizza i popoli con una voce che rassomiglia al ruggito del leone, quello che ha una falce appuntita, quello che ha potenza sul fuoco. Infine intervengono sette spiriti celesti che vuotano di volta in volta sulla terra e le acque le sette coppe della collera di Dio (Ap.16 ).

L'ufficio dei Santi Angeli, per assistere e difendere la Chiesa durante il suo pellegrinaggio terreno, è ben chiaramente ed energicamente descritto in queste pagine, di cui non vorremmo attenuare a sproposito l'aspetto formidabile, ma da cui possiamo anche rilevare il lato consolante.
L'assegnazione delle sette trombe ai sette Angeli indica ch'essi sono incaricati di segnare, di aprire e di sviluppare, per così dire, i grandi periodi dell'umanità.
Ma ecco un angelo che è chiamato ad esercitare un ministero sacerdotale, analogo a quello che compie il levita sotto l'antica Legge: gli prende dell'incenso, che rappresenta la preghiera dei Santi; lo fa bruciare e lo fa salire in fumo di piacevole odore davanti al trono di Dio.

Questo passo ci rivela una verità importantissima: i Santi Angeli hanno la missione di presentare a Dio le nostre preghiere. "Il Figlio dell'uomo salva, dice Sant'Ilario, gli Angeli vedono Dio, e gli Angeli dei bambini presiedono alle preghiere dei fedeli. Che vi sia presenza degli Angeli, è un dogma fuori discussione. Gli Angeli, ogni giorno, offrono a Dio, per Cristo, le preghiere dei fedeli. Vi è dunque un grande pericolo nel disprezzare uno di questi piccoli, i cui desideri e le suppliche sono presentate al Dio eterno ed invisibile dal ministero veloce e magnifico degli Angeli".
Gli Angeli non smettono di esercitare utilmente il loro ufficio, introducendo le nostre preghiere alla presenza del Dio invisibile ed eterno.

Come sarebbero più ferventi le nostre preghiere, se noi le facessimo in presenza degli Angeli (Salmo 137,1), per non far che un assieme con le preghiere degli angeli, per essere poste, dalla mano degli Angeli, nell'incensiere d'oro e salire così come un fumo d'incenso davanti al trono di Dio!
Ma ecco un’altra visione dell’Apocalisse. L'Angelo prende l'incensiere, lo riempie del fuoco dell'altare, lo versa sulla terra; e ne consegue un grande movimento, rumori di voci, tuoni e terremoti.
Qui, l'Angelo esercita un ministero di giustizia, ma sempre in favore degli eletti di Dio. Le loro preghiere hanno provocato un intervento divino.

Nel giorno delle rogazioni, la Chiesa chiedeva a Dio, attraverso la voce dei suoi figli, ch'egli "si degni di umiliare i suoi nemici". Queste suppliche ripetute divengono dei carboni di fuoco, che l'Angelo, ad un dato momento, prende nel suo incensiere; ed egli li versa sulla terra e ne risultano delle commozioni salutari, un felice sconvolgimento dell'impero del male.






(Don Marcello Stanzione)


Nella Messa tridentina san Michele è ricordato espressamente più volte. Innanzitutto è menzionato nel Confiteor primo fra i santi dopo la Vergine Maria. Lo si ritrova quindi nella preghiera di benedizione dell'incenso, in cui l'Arcangelo viene invocato come «colui che sta alla destra dell'altare dell'incenso». Papa Leone XIII ordinò infine di recitare la Preghiera a San Michele in ginocchio davanti all'altare al termine di tutte le Messe, escluse quelle solenni. Lo stesso pontefice stabilì un rito esorcistico (chiamato "Exorcismus in Satanam et Angelos Apostaticos") in cui, nella prima parte, viene invocato come "Principe gloriosissimo delle milizie celesti", come "custode e patrono della Santa Chiesa", San Michele Arcangelo, affinché venga in difesa dei Cristiani contro il demonio.


Preghiera agli Angeli

Possa il vostro Amore accompagnarci ogni istante,
possa il vostro Amore condurci sul sentiero della verità,
possa il vostro Amore insegnarci la pazienza,
possa il vostro Amore insegnarci la speranza,
possa il vostro Amore insegnarci ad amare.

Voi siete fatti d’Amore,
voi siete fatti di speranza,
voi siete fatti di verità,
voi siete fatti di Cielo.

Siete tra di noi per aiutarci,
siete tra di noi per guidarci alla verità,
siete tra di noi per guidarci all' Amore,
e siete tra di noi per guidarci al Padre.

Che l’Amore che custodite nel vostro grande cuore sia su di me,

per guidarmi,
per aiutarmi,
per aiutarmi a essere Amore,
per avvicinarmi al Padre per scoprire che siamo tutti suoi figli,
noi e voi creature del suo Amore.

Voi Angeli, guidatemi.Amen.

Buona giornata a tutti. :)

www.leggoerifletto.it








mercoledì 31 ottobre 2012

"Quis ut Deus?" Chi è come Dio - Anselm Grün -

Michele è il più grande degli angeli.

Il suo nome significa "Chi è al pari di Dio?"

Dobbiamo farci questa domanda. Ė un bisogno profondo dell'uomo quello di essere come Dio. L’uomo vorrebbe non dipendere da Dio, vorrebbe essere assoluto, vorrebbe potersi determinare autonomamente.

Ma quanto più l'uomo prova a essere come Dio, tanto più fallisce nel suo essere uomo.

Adora se stesso al posto di Dio, trasforma se stesso in idolo e in criterio ultimo.

Quest’atteggiamento è la causa di molte sofferenze nel mondo.

Molti pensano che questo pericolo riguarderebbe tutt'al più le persone più potenti, i sovrani. Ma noi tutti corriamo il pericolo di voler essere pari a Dio. C'è chi ha la tentazione di voler essere perfetto. Vorrebbe essere senza errori e pensa che sia questa la volontà di Dio. In realtà è la sua ambizione a spingerlo a questo.

Un altro vuole porre i suoi criteri come assoluti, non vuole essere messo in discussione da nessuno. Vorrebbe fare e non fare quello che vuole, senza accettare indicazioni di sorta. […]

Un pericolo è che noi stessi vogliamo essere come Dio.

L’altro pericolo sta nel fatto che adoriamo idoli al posto di Dio.

Nella nostra epoca questi idoli sono soprattutto il potere, il denaro, la sessualità. Questi tre ambiti hanno in sé la caratteristica di porsi in modo assoluto e di determinare in modo totale il pensiero e l'aspirazione dell'uomo.

Michele ci lancia contro la frase che non ci lascia in pace: Chi è al pari di Dio?. Solamente se adoriamo Dio, saremo veramente persone, diventeremo capaci di vivere umanamente tra di noi.

Non siamo mai esenti dal pericolo di assolutizzare qualcosa che non ha valore assoluto.

Poniti sempre questa domanda: Chi è al pari di Dio?

Scoprirai allora dove corri il pericolo di assolutizzare ciò che è umano, di mettere te stesso sullo stesso piano dello splendore divino, del potere divino, di voler essere pari a Dio. Ė necessario che ti accetti nella tua limitatezza umana.

Solamente se conservi i tuoi limiti umani, riesci ad accogliere Dio in te e a essere trasparente per la Sua realtà.


(Anselm Grün)


Fonte: “Scoprire i Santi per la nostra vita” Anselm Grün,Queriniana Editrice, Brescia, 2004, pp. 183-186

Tertio Kalendas Octobris. Luna duodecima.
In monte Gargano in Apulia, uenerabilis memoria beati Michaëlis Archangeli, quando ipsius nomine ibi consecrata fuit Ecclesia, uili quidem facta schemate, sed caelesti praestans uirtute.


Nel Nuovo Testamento il termine "arcangelo" è attribuito a Michele. Solo in seguito venne esteso a Gabriele e Raffaele, gli unici tre arcangeli riconosciuti dalla Chiesa, il cui nome è documentato nella Bibbia.
San Michele, "chi come Dio?", è capo supremo dell'esercito celeste, degli angeli fedeli a Dio. Antico patrono della Sinagoga oggi è patrono della Chiesa Universale, che lo ha considerato sempre di aiuto nella lotta contro le forze del male.


Martirologio Romano: Festa dei santi Michele, Gabriele e Raffaele, arcangeli. La Bibbia li ricorda con specifiche missioni: Michele avversario di Satana, Gabriele annunciatore e Raffaele soccorritore. Prima della riforma del 1969 si ricordava in questo giorno solamente san Michele arcangelo in memoria della consacrazione del celebre santuario sul monte Gargano a lui dedicato. Il titolo di arcangelo deriva dall’idea di una corte celeste in cui gli angeli sono presenti secondo gradi e dignità differenti. Gli arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele occupano le sfere più elevate delle gerarchie angeliche. Queste hanno il compito di preservare la trascendenza e il mistero di Dio. Nello stesso tempo, rendono presente e percepibile la sua vicinanza salvifica.



Questa stupenda grotta è la grotta dove è apparso l' Arcangelo Michele a Monte Sant' Angelo, in Puglia in provincia di Foggia.
Da sempre sul monte Gargano si dice che la grotta dell’arcangelo è per gli esseri umani di giorno e per gli angeli di notte. Nessuno infatti osa entrarvi dopo il calare delle tenebre.
L’ampia e suggestiva grotta dell’arcangelo è un luogo di estremo fascino, che suscita in chi vi entra una grandissima emozione. L’attuale basilica gotica sovrastante la grotta fu edificata da Carlo d’Angiò. La statua marmorea dell’arcangelo, opera dello scultore Andrea Cantucci detto il Sansovino (1507), rappresenta Michele, principe delle milizie celesti e vincitore del demonio, rappresentato come mostro orribile che giace ai suoi piedi.

Il santuario di san Michele è stato fin dalle origini meta di innumerevoli pellegrinaggi, divenendo il più famoso luogo di culto dell’Occidente. Le iscrizioni in tutte le lingue e di tutte le epoche rinvenute dagli archeologi attestano la presenza di pellegrini di moltissime nazionalità: goti, franchi, alemanni, angli, sassoni. Un culto che si rinnova da oltre 1500 anni: nel periodo delle crociate il santuario di san Michele divenne tappa d’obbligo prima di partire per la Terra Santa. Sovrani, santi, pontefici percorsero a piedi scalzi i duri tornanti del monte per pregare nella dimora dell’arcangelo.




apparizione di San Michele Arcangelo

"Io sono l'Arcangelo Michele e sto sempre alla presenza di Dio. La caverna è a me sacra, è una mia scelta, io stesso ne sono vigile custode. Là dove si spalanca la roccia, possono essere perdonati i peccati degli uomini Quel che sarà chiesto nella preghiera, sarà esaudito. Quindi dedica la Grotta al culto cristiano". (San Michele Arcangelo apparso in sogno al vescovo di Siponto, Lorenzo Maiorano)


Buona giornata a tutti. :-)