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mercoledì 23 maggio 2018

Madrigale appassionato e La luna cammina sull'acqua – Federico García Lorca

Io vorrei stare sopra le tue labbra
per spegnermi alla neve dei tuoi denti.
Io vorrei stare dentro il tuo petto
per sciogliermi al tuo sangue.


Fra i tuoi capelli d’oro
vorrei eternamente sognare.


E che diventasse il tuo cuore
la tomba al mio che duole.


Che la tua carne fosse la mia carne,
che la mia fronte fosse la tua fronte.


Tutta l’anima mia vorrei che entrasse
nel tuo piccolo corpo.
Essere io il tuo pensiero, io
il tuo vestito bianco,
perchè tu t’innamori
di me d’una passione così forte
che ti consumi cercandomi
senza trovarmi mai.


E perchè tu il mio nome
vada gridando ai tramonti,
chiedendo di me all’acqua,
bevendo, triste, tutte le amarezze
che sulla strada ho lasciato,
desiderandoti, il cuore.


E intanto io penetrerò nel tuo
tenero corpo dolce
essendo io te stessa
e dimorando in te, donna, per sempre,
mentre tu ancora mi cerchi invano
da Oriente ad Occidente,
fin che alla fine saremo bruciati
dalla livida fiamma della morte.

- Federico Garcia Lorca - 


Rupert Bunny, An Idyll

La luna cammina sull’acqua.

Com’è tranquillo il cielo!

Va segando lentamente

il tremore vecchio del fiume

mentre un ramo giovane

lo prende per uno specchio.

- Federico Garcìa Lorca -


Midsummer Night, Kinuko Y. Craft


Buona giornata a tutti. :-)

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sabato 19 maggio 2018

Ringraziamento - Wislawa Szymborska

Devo molto
a quelli che non amo.
Il sollievo con cui accetto
che siano più vicini a un altro.

La gioia di non essere io
il lupo dei loro agnelli.

Mi sento in pace con loro
e in libertà con loro,
e questo l’amore non può darlo,
né riesce a toglierlo.

Non li aspetto
dalla porta alla finestra.

Paziente
quasi come un orologio solare,
capisco
ciò che l’amore non capisce,
perdono
ciò che l’amore non perdonerebbe mai.

Da un incontro a una lettera
passa non un’eternità,
ma solo qualche giorno o settimana.

I viaggi con loro vanno sempre bene,
i concerti sono ascoltati fino in fondo,
le cattedrali visitate,
i paesaggi nitidi.

E quando ci separano
sette monti e fiumi,
sono monti e fiumi
che si trovano in ogni atlante.

È merito loro
se vivo in tre dimensioni,
in uno spazio non lirico e non retorico,
con un orizzonte vero, perché mobile.

Loro stessi non sanno
quanto portano nelle mani vuote.

-“Non devo loro nulla” –
direbbe l’amore
su questa questione aperta.


- Wislawa Szymborska -



La nostra personalità sociale è una creazione del pensiero altrui.

- Marcel Proust -



Avevo un nemico che i miei passi seguiva, e per quanto sembri strano non sapevo chi fosse. I miei progetti e i miei fini, tutto mi rovinava! 
A causa sua, le mie migliori idee non attuavo. Un giorno lo affrontai e protestai per il suo cinismo: Gli strappai la maschera, ed ero io stesso. 
Da quel giorno tutto è cambiato, perché quel nemico si trasformò in amico.

- Cristina Pelaia - 


Buona giornata a tutti. :-)





domenica 13 maggio 2018

Le Mani della Madre di Rainer Maria Rilke e Mia Madre di Nguyen Chi Thien

Mia madre negli anniversari o nei giorni di festa
suole congiungere le mani e pregare a lungo.
Il suo vestito color zafferano è un po’ sbiadito
ma vorrei vederla tirarlo fuori per l’occasione.
La mia vita è piena di sofferenza e d’ingiustizia
mia madre deve sempre pregare per me
un figlio che ha visto così tante detenzioni
facendo scorrere rivoli di lacrime sulle guance della mamma.
Seduto accanto a lei mi trovo così piccolo
vicino a questo suo grande grande amore materno.
Madre, ho solo un desiderio
ed è di non stare mai lontano da te!
Così, ogni volta che siedi in preghiera
per tuo figlio malato e prigioniero nella giungla profonda
il vecchio sbiadito vestito color zafferano che indossi
si bagna di lacrime senza fine!

- Nguyen Chi Thien -



Dio non poteva essere ovunque, perciò ha creato le madri.

( Proverbio Ebraico )



Immagina pure che ti siano destinati nella vita molti giorni terribili; il più terribile di tutti sarà il giorno in cui perderai tua madre. [...] 
L'assassino che rispetta sua madre ha ancora qualcosa di onesto e di gentile nel cuore, il più glorioso degli uomini, che l'addolori e l'offenda, non è che una vile creatura.

- Edmondo De Amicis -



Le madri sono l'antidoto più forte al dilagare dell'individualismo egoistico. 

- Papa Francesco -



Vorrei oggi rivolgere a tutte le donne il saluto dell'angelo....
"Ave..."
Ave a tutte le donne.
Tutte le donne portano in sé questa misteriosa forza: 
"femmine per un giorno, per un'ora,....forse mai....ma madri per sempre."
Comunque.
Anche quando non hanno mai partorito.
Anche quando non ci sono più.
A queste ultime tutte va il mio pensiero riconoscente.
Così alla mia mamma che come allora mi guardava alle spalle e mi guidava e mi proteggeva, così oggi ancora continua intercedendo dall'alto dei Cieli....

alla mia mamma 

Le Mani della Madre

Tu non sei più vicina a Dio
di noi; siamo lontani tutti. Ma tu hai stupende
benedette le mani.
Nascono chiare in te dal manto,
luminoso contorno:
io sono la rugiada, il giorno,
ma tu, tu sei la pianta.

- Rainer Maria Rilke - 



Buona giornata a tutti. :-)

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venerdì 11 maggio 2018

Vorrei - Rabindranath Tagore

Vorrei dirti le più profonde parole d’amore,
ma non oso, per timore che tu rida.
Ecco perché mi burlo di me stesso e del mio segreto.
Derido il mio dolore per paura che tu faccia lo stesso.
Vorrei dirti le parole più vere,
ma non oso, per paura che tu rida.
Ecco perché mento, dicendo il contrario
di quello che penso.
Rendo assurdo il mio dolore per paura che tu
faccia lo stesso.
Vorrei usare le parole più preziose
che ho riservato per te, ma non ne ho il coraggio;
temo che non si comprenda il loro valore.
Ecco perché ti parlo con durezza,
e vanto la mia forza brutale.
Ti faccio del male per paura che tu
non conosca mai cosa sia il soffrire.
Vorrei sedermi vicino a te in silenzio,
ma non ne ho il coraggio:
temo che il mio cuore mi salga alle labbra.
Ecco perché parlo stupidamente
e nascondo il mio cuore dietro le parole.
Tratto crudelmente il mio dolore
per paura che tu faccia lo stesso.

- Rabindranath Tagore -




Guardo la folla dei fratelli e chiedo
un posto in mezzo a tutti,
dove non c'è poltrona da pagare
né segno alcuno di separazione,
dove né onore c'è né disonore:
un posto in mezzo a tutti.
Dove non sono maschere né veli
e ognuno vede il volto del fratello
nella sua verità; non il "mio" non esiste
né regna l'egoismo;
dove altissimo il dono del Signore
ricolmerà ogni cuore.
Guardo la folla dei fratelli e chiedo
un posto in mezzo a tutti.

- Rabindranath Tagore -


Buona giornata a tutti. :-)

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lunedì 7 maggio 2018

Adesso ci sono computer e ancora più computer - Charles Bukowski

Adesso ci sono computer e ancora più computer
e presto tutti ne avranno uno,
i bambini di tre anni avranno i computer
e tutti sapranno tutto
di tutti gli altri
molto prima di incontrarli
e così non vorranno più incontrarli.
Nessuno vorrà incontrare più nessun
altro mai più
e saranno tutti
dei reclusi
come me adesso…


- Charles Bukowski -
(Andernach, 16 agosto 1920-San Pedro, 9 marzo 1994)






E in qualche modo riuscirai a superare i giorni vuoti e i giorni pieni e i giorni noiosi e i giorni detestabili e i giorni straordinari, tutti così piacevoli e così deludenti perché noi siamo tutti così simili e così diversi.

- Charles Bukowski -




A volte mi sento come fossimo tutti prigionieri di un film. 
Sappiamo le battute, sappiamo dove metterci, come recitare, manca solo la macchina da presa. 
Però non possiamo uscire dal film. 
Ed è un brutto film.

- Charles Bukowski - 



Quella strana convinzione che le vicende che mi capitano abbiano un senso ulteriore, significhino qualcosa; che la vita con le sue vicende racconti qualcosa di sé, ci sveli gradatamente qualche suo segreto, stia davanti a noi come un rebus il cui senso è necessario decifrare, e le vicende che viviamo siano la mitologia della nostra vita e in questa mitologia stia la chiave della verità, e del mistero. 
Si tratta forse di un inganno? 
È possibile, è addirittura probabile, ma non riesco a sbarazzarmi del bisogno di decifrare continuamente la mia vita.

- Milan Kundera -


giovedì 26 aprile 2018

Chi sei tu e altre poesie - Rabindranath Tagore

Chi sei tu, lettore che leggi
le mie parole tra un centinaio d’anni?
Non posso inviarti un solo fiore
della ricchezza di questa primavera,
una sola striatura d’oro
delle nubi lontane.
Apri le porte e guardati intorno.
Dal tuo giardino in fiore cogli
i ricordi fragranti dei fiori svaniti
un centinaio d’anno fa.
Nella gioia del tuo cuore possa tu sentire
la gioia vivente che cantò
in un mattino di primavera,
mandando la sua voce lieta
attraverso un centinaio d’anni. 

- Rabindranath Tagore -



 Comprenderò

Mi fermerò,
senza dubbio stupito,
se mai ci ritroveremo
in una vita futura,
nel cammino e alla luce
d’un altro mondo
lontano.
Capirò che i tuoi occhi,
simili alle stelle dell’alba,
sono appartenuti
a questo cielo notturno,
e dimenticato,
d’una vita passata.
Sì, comprenderò
che la magia del tuo viso
è pronta ancora
al balenare appassionato
del mio sguardo in un
incontro immemorabile,
e che al mio amore
tu devi un mistero
di cui non conosci
più l’origine.

- Rabindranath Tagore -



Se il giorno è finito
se gli uccelli non cantano più
se il vento ormai stanco è cessato
stendi su di me
il velo dell'oscurità più fitta
come hai avvolto la terra
nella coltre del sonno
e al tramonto teneramente hai chiuso i petali
dei fiori appassiti del loto.
Prima che il suo viaggio finisca
libera dalla vergogna e dalla povertà
il viandante che ha la bisaccia vuota,
le vesti lacere e polverose
e ogni energia esaurita.
Rinnova la sua vita come un fiore
sotto il mantello della tua dolce notte.

- Rabindranath Tagore -


Buona giornata a tutti. :-)







lunedì 23 aprile 2018

Davanti al cielo stellato - Antonietta Milella

Quando ti senti solo, quando ti senti abbandonato, quando ti senti messo da parte, quando pensi che nessuno si ricordi di te, affacciati alla finestra, alza gli occhi e guarda il cielo stellato. 
Quante luci riesci a vedere? Quante ne immagini nello spazio ristretto del tuo limitato orizzonte?

Pensa... ciò che vedi ha una profondità infinita, le luci che distingui sono nulla, gocce d'acqua nell'oceano del cielo profondo e sconfinato.
Pensa... ogni stella si muove secondo una legge per lei fissata dalla notte dei tempi, intorno a lei girano i pianeti, intorno ai pianeti i satelliti, ognuno con una precisione millimetrica, secondo un tempo che è stato dato ad ogni più piccolo essere come sua misura.
Moltiplica quelle luci, moltiplica quei movimenti, moltiplica il tuo piccolo quadro di cielo all'infinito, e... sei infinitamente distante dalla verità.
Pensa... dietro ad ognuna di quelle luci, dietro ad ogni impercettibile movimento, dietro ad ogni realtà percepita dall'uomo con i suoi strumenti imperfetti c'è qualcuno che quella realtà, quel movimento, la legge che lo regola li ha creati. Tanta perfezione, per cosa?
Guarda te ora... guarda i tuoi occhi capaci di comprendere e abbracciare ciò che è così tanto più grande di loro, guarda il tuo cuore, quel cuore che ora senti piagato e pensa...
Il tuo cuore ha in sé un'ansia infinita di amore, un desiderio infinito di assoluto, di Dio... ha un'ansia infinita di infinito. 
Eppure il cuore per quanto grande è piccolo rispetto al corpo che lo contiene! Eppure il cuore soffre più di qualsiasi altro organo, più di qualsiasi altra parte del corpo!
Pensa... le cose piccole capaci di cose grandi! Gli occhi, il cuore capaci di accogliere la più grande pena, ma anche la più grande manifestazione di amore, quella di Dio!
"Chi è l'uomo perché te ne curi, chi è l'uomo perché te ne ricordi? Eppure l'hai fatto poco meno degli angeli, di gloria e onore lo hai coronato. Tutto hai messo ai suoi piedi".

Così recita un salmo.

Di fronte a quel cielo stellato ci sei tu, di fronte alla più grande meraviglia del Creato ci sei tu, piccolo, fragile, smarrito, turbato, ma ci sei.
Tu sei prezioso di più della più luminosa stella che riesci a vedere ad occhio nudo dalla tua finestra, sei prezioso perché Dio ha fatto tutto quello che ti sta davanti per te, perché potessi percepire un frammento della sua potenza, della sua grandezza, un frammento del suo amore.
Se ad ogni stella, ad ogni pianeta, ad ogni molecola, ad ogni atomo che sono inerti e senza vita ha dato il compito così grande di celebrare la sua gloria, quanto più grande è il progetto su di te, sull'uomo che si eleva su tutte le cose create e le domina con il suo pensiero!

Guarda lontano, guarda in alto; guarda ora dentro di te.

Scoprirai che quell'universo che ti sembra così irraggiungibile, così perfetto e misterioso, davanti ai tuoi occhi è dentro di te. E' un universo da esplorare, è un universo in cui troverai le risposte che cerchi, è l'universo delle emozioni e dei sentimenti che arricchiscono e illuminano il cielo sconfinato della tua anima.
Guarda, ma ad occhi chiusi: E vedrai dentro di te accendersi tante stelle luminose. Vedrai che nel buio più profondo, proprio come in quel cielo da cui tu ora hai distolto lo sguardo, spuntano fiori stupendi, che tu non ti eri accorto di avere piantato.
Fratello, nel tuo cuore Dio ha seminato ciò che vuole tu impari a guardare: vuole che tu nel tuo cuore riscopra l'amore con cui lui ti guarda, vuole che tu almeno una volta ti fidi di lui.
E' ansioso di manifestarti il suo progetto meraviglioso che ha in serbo per te, desidera che almeno una volta tu gli permetta di entrare per farsi conoscere più da vicino.
Vuole incontrarti non nel cielo infinito, ma nella tua pena, nella tua sofferenza, nella tua difficoltà di ogni giorno, nel tuo bisogno di amore non soddisfatto, per trasformarli in canto di gioia, in inno di lode a lui, che non ha smesso neanche un momento di occuparsi di te.

- Antonietta Milella -
Meditazione sul Salmo 8



Tu che esistevi prima dei monti

Tu che esistevi prima dei monti e delle nubi,
prima del mare e dei venti.
Tu il cui inizio è prima dell'inizio di ogni cosa
e la cui gioia e dolore sono più antichi delle stelle.
Tu che eternamente giovane vagasti sopra le vie
lattee e attraverso le grandi tenebre fra di esse.
Tu che eri solo prima della solitudine
e il cui cuore era colmo di angoscia molto prima
del cuore degli uomini -
non mi dimenticare.
Ma come potresti tu ricordarmi.
Come potrebbe il mare ricordare la conchiglia
nella quale una volta mormorava.

Pär Lagerkvist


Buona giornata a tutti. :-)