“Adesso ci sono computer e ancora più computer
e
presto tutti ne avranno uno,
i bambini di tre anni avranno i computer
e tutti sapranno tutto
di tutti gli altri
molto prima di incontrarli
e così non vorranno più incontrarli.
Nessuno vorrà incontrare più nessun
altro mai più
e saranno tutti
dei reclusi
come me adesso…”
- Charles Bukowski -
i bambini di tre anni avranno i computer
e tutti sapranno tutto
di tutti gli altri
molto prima di incontrarli
e così non vorranno più incontrarli.
Nessuno vorrà incontrare più nessun
altro mai più
e saranno tutti
dei reclusi
come me adesso…”
- Charles Bukowski -
(Andernach, 16 agosto 1920-San Pedro, 9 marzo 1994)
E in qualche modo riuscirai a superare i
giorni vuoti e i giorni pieni e i giorni noiosi e i giorni detestabili e i
giorni straordinari, tutti così piacevoli e così deludenti perché noi siamo
tutti così simili e così diversi.
A volte mi sento come fossimo tutti
prigionieri di un film.
Sappiamo le battute, sappiamo dove metterci, come
recitare, manca solo la macchina da presa.
Però non possiamo uscire dal film.
Ed è un brutto film.
- Charles Bukowski -
Quella strana convinzione che le vicende che mi capitano abbiano un senso ulteriore, significhino qualcosa; che la vita con le sue vicende racconti qualcosa di sé, ci sveli gradatamente qualche suo segreto, stia davanti a noi come un rebus il cui senso è necessario decifrare, e le vicende che viviamo siano la mitologia della nostra vita e in questa mitologia stia la chiave della verità, e del mistero.
Si tratta forse di un inganno?
È possibile, è addirittura probabile, ma non riesco a sbarazzarmi del bisogno di decifrare continuamente la mia vita.
- Milan Kundera -
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