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mercoledì 6 febbraio 2019

Ogni giorno, cercate una cosa nuova per la quale essere grati alla vita - Eckhart Tolle

“A prima vista alcuni cambiamenti sembrano negativi, ma lasciano lo spazio necessario perché arrivi qualcosa di nuovo.”

- Eckhart Tolle - 

Siete persone che temono i cambiamenti oppure che, invece, li accolgono a braccia aperte?  In questo mondo tutto cambia, anche se spesso non vogliamo accettarlo o non lo vediamo. Le nostre idee, le nostre relazioni, i nostri amici e noi stessi.
Ho conosciuto persone che si aggrappano con una tale forza a quello che già conoscono che non vedono nemmeno le alternative che accompagnano il cambiamento. 
È vero che alcuni cambiamenti fanno male. Tuttavia, quel dolore che sentiamo quando abbandoniamo qualcosa significa che l’esperienza ci ha riempito a livello emotivo.
Per questo motivo, se dovete affrontare una situazione che vi obbliga a cambiare, cercate di non vederla come una cosa negativa, bensì al contrario, vivetela e godetevela. 
Tutta quella nuova energia e quei nuovi punti di vista rappresentano un’opportunità. Dovete afferrarla e trarne tutto il buono che hanno da offrire.


“Bisogna capire in profondità che il momento presente è tutto quello che hai. Fa dell’Adesso il punto focale della tua vita.”

Eckhart Tolle - 

Trascorriamo talmente tanto tempo a preoccuparci del futuro, che ci dimentichiamo quello che abbiamo. Ditemi, quante ore avete trascorso oggi pensando al futuro? Può trattarsi di un futuro più o meno sicuro o persino del tutto incerto.
Possiamo trascorrere ore e ore a pianificare la nostra vita da anziani o le prossime vacanze. 
Non bisogna smettere di pensare al futuro. Tuttavia, dobbiamo vivere davvero il momento presente.
Dopo tutto, la vita che state vivendo adesso è il futuro che avete pianificato con tanto impegno anni fa. La cosa migliore da fare è, quindi, vederlo e viverlo. 
Trascorrete del tempo con i vostri figli, dedicate un pomeriggio al vostro partner, andate a trovare i vostri genitori o prendetevi un po’ di riposo per colorare un po’. 
Se non vi godete il presente, non avrete molto da raccontare ai vostri figli o ai vostri nipoti.


“Accetta tutto. Qualsiasi cosa che il presente ti offra, accettala come se l’avessi scelta. Lavora con quello che hai, non andargli contro.”

Eckhart Tolle -

Lamentarsi è una delle abitudini più comuni dei giorni nostri. 
Non abbiamo mai nulla a sufficienza. 
Se non viviamo dove ci piacerebbe essere, ci concentriamo sull’infelicità che ci produce. 
Se abbiamo un lavoro, ma il nostro salario non ci soddisfa, ci lamentiamo.
Davvero non possiamo fare niente con ciò che abbiamo? Davvero non c’è niente di buono nel nostro presente? 
Abbiamo due opzioni: accettare e valorizzare il presente oppure andargli contro. 
Avete la facoltà di scegliere. 
Ricordatevi solo che è possibile imparare ad apprezzare e trarre profitto da quello che si ha
Invece di stilare una lista con tutte le carenze che riempiono la vostra vita, cercate di essere grati per i vantaggi di cui godete.
Questo è un modo molto più piacevole e motivante di vedere la vita. Nonostante ciò, se non vi piace quello che avete, usatelo per ottenere quello che cercate.
Non vi piace il vostro lavoro? Va bene, ma almeno siate grati perché vi permette di pagare le bollette. 
Invece di lamentarvi, potreste considerare l’idea di iniziare a pianificare una vostra attività, come avete sempre voluto fare. Vedrete che presto il vostro lavorò diventerà più stimolante e che i vostri obiettivi saranno sempre più vicini.


“La causa principale dell’infelicità non è mai la situazione, ma i propri pensieri al riguardo.”

Eckhart Tolle - 

Credere che non ci sia niente di buono nel proprio presente non fa che renderci infelici.  Convincetevi dell’idea che ognuno di noi crea le proprie tragedie e le proprie gioie
Potreste avere una vita perfetta, ma non basterà se credete che vi manchi qualcosa.

Forse siete convinti che vi manchi tutto, ma in realtà l’unica cosa che non avete è la capacità di vedere il buono che c’è nella vostra vita. 
In ogni situazione e in ogni momento c’è qualcosa per cui vale la pena vivere. Se vi è difficile crederlo, provate con la gratitudine. 
Ogni giorno, cercate una cosa nuova per la quale essere grati alla vita

Vi basterà poco per avere un presente più felice.



Buona giornata a tutti. :-)






mercoledì 30 gennaio 2019

Puoi sempre scegliere .... - Danilo Rubello Balbinot

Puoi sempre scegliere se cavalcare l’onda
o lasciarti travolgere…
puoi sempre scegliere se reagire negativamente
o trasmettere energia positiva;
puoi sempre scegliere se criticare
o essere d’esempio;
puoi sempre scegliere se lamentarti
o impegnarti;
puoi sempre scegliere se ascoltare col cuore
o farti condizionare dalla mente;
puoi sempre scegliere se sorridere
o giudicare,
puoi sempre scegliere, se essere gentile
o avere ragione.
Puoi sempre scegliere
che profumo lasciare dietro di te.

- Danilo Rubello Balbinot -

  
«Amate la vostra solitudine, sopportatene la pena:
e che il lamento che ne scaturisce sia bello»

- Rainer Maria Rilke -



Conviene distinguere la solitudine come isolamento, dalla solitudine come ricerca interiore. 
La solitudine del disperato dalla solitudine del contemplativo. 
La «grande solitudine interiore», che Rilke evoca nei suoi scritti, è una solitudine benefica, perché è la solitudine dell'approfondimento di sé, nel senso che permette di divenire ciò che si è. 
La ricerca della propria verità passa sempre dagli effetti congiunti della solitudine e del silenzio. 
Il ritiro lontano dal mondo e dal rumore, le «ricariche» che vogliamo vivere come rotture dalla quotidianità, non hanno altro senso. 
Ci sono cose che niente e nessuno può darci che appartengono alla nostra intimità più profonda. E se i rapporti umani, che ci offrono questa immensa ricchezza di sentirci in relazione, possono in seguito aprirci ad altri orizzonti, è prima di tutto in una solitudine frequentata che possiamo sperare di trovare la chiave che apre le nostre porte chiuse.
E' nel profondo di questi deserti interiori che tutto si svela all'improvviso. Il vuoto che scaviamo in noi è destinato a essere riempito da questa pienezza alla quale aspiriamo ardentemente.



Buona giornata a tutti. .-)



martedì 22 gennaio 2019

La forza la trovi in te! - Osho

La forza la trovi in te … 
Nessuno te la può dare!!!
La forza di lasciar andare, la forza di dimenticare,
la forza di vivere, di continuar a lottare,
la forza di sorridere anche quando non hai voglia di farlo,
anche quando qualcuno vorrà portartela via.
Vinci la tua battaglia non su gli altri,
su te stessa,
la battaglia della tua vita.
Trova il sole dentro di te, in modo che risplendere
ogni volta che la pioggia vorrà bagnare il tuo sorriso
e offuscare la tua anima.


- Osho -


Tutti cercano la sicurezza, e proprio per questo si lasciano sfuggire la vita. 
Più sei sicuro, più sei morto. La vita è pericolo. 
Dunque esiste un solo tipo di vita: vivi pericolosamente. 
Rischia sempre tutto: il prossimo istante non è certo, perchè preoccuparsene? 
Vivi pericolosamente e con gioia. 
Vivi senza paura e senso di colpa. 
Vivi!


- Osho - 



La vita non è un viaggio.
Non è una meta.
E’ un processo.
Arrivate passo per passo.
E se ogni passo è meraviglioso,
se ogni passo è magico,
lo sarà anche la vita.
E non sarete mai
di quelli che arrivano in punta di morte
senza aver vissuto.
Perchè non vi sarete mai lasciati sfuggire nulla.
Non guardate al di sopra delle spalle degli altri.
Guardateli negli occhi.
Non parlate ai vostri figli.
Prendete i loro visi tra le mani e parlate con loro.
Non fate l’amore con un corpo,
fate l’amore con una persona.
E fatelo ora.
Perchè questo momento non durerà in eterno.
Sparirà in fretta e non tornerà mai più.
Tanti di noi
passano la vita a piangere sui momenti passati.
Troppo tardi!
Ma c’è un milione di momenti
che devono ancora venire.




- Osho -


Buona giornata a tutti. :-)




domenica 20 gennaio 2019

La strada della vita - L.Guglielmoni, F. Negri


La strada è come la vita:
sempre uguale per l’annoiato,
sempre diversa per chi ha occhi nuovi;
troppo corta per chi ama viaggiare,
troppo lunga per chi ha fretta;
un labirinto per l’inesperto,
un’avventura per il coraggioso;
la morte per lo spericolato,
un record da battere per il pilota;
un lavoro per lo stradino,
una scuola per l’istruttore;
preoccupazione per chi attende,
l’incontro per chi sta arrivando.




La vita è come il motorino:

se lo usi si logora, se non lo usi si arrugginisce.
La vita è come la moto: ha varie marce, puoi viaggiare a diversi ritmi.
La vita è come la motocross: difficile ma guidare, ma ti porta ovunque.
La vita è come la cilindrata: cominci con poco, poi aumenti.
La vita è come l’acceleratore: più vai forte, più consumi benzina.
La vita è come un viaggio: più vai avanti, più paesaggi scopri.
La vita è come il serbatoio: più è vuoto, meno lontano si va.



Il compagno di viaggio

La mamma chiamò il figlio maggiore e gli disse: Vai, ora puoi partire per il grande viaggio della vita. Ti consiglio il nome di una guida sicura e gli bisbigliò un nome all’orecchio.
Il giovane partì.
Subito incontrò uno che gli chiese di venire con lui. “Come ti chiami?”
- Potere.
“Spiacente, ma non è il nome che mi ha suggerito mia mamma”.
Proseguendo nel cammino si fece avanti un altro. “Chi sei?”
- Il Divertimento, portami con te e ce la spasseremo alla grande.
“No. Io cerco di meglio”.
- Vengo io con te. Sono la Ricchezza.
Si fece sera, quando nel buio si avvicinò qualcuno... “E tu ci sei?”.
- Il Coraggio.
Il giovane lo abbracciò e gli disse: “Vieni con me, ecco il nome che mi ha suggerito mia mamma”.
Il giovane crebbe, fece tanta strada e divenne molto saggio.

E tu ce l’hai il Patentino?

liberamente tratto da L.Guglielmoni, F.Negri, “Patentino per la vita”, San Paolo, Cinisello Balsamo 2005


Buona giornata a tutti. :-)






giovedì 17 gennaio 2019

Guida tu la tua canoa - Baden Powell

Quando ero giovane c'era in voga una canzone popolare: «Guida la tua canoa» con il ritornello: «Non startene inerte, triste o adirato. Da solo tu devi guidar la tua canoa». 
Questo era davvero un buon consiglio per la vita.
Nel disegno che ho fatto, sei tu che stai spingendo con la pagaia la canoa, non stai remando in una barca. La differenza è che nel primo caso tu guardi dinnanzi a te, e vai sempre avanti, mentre nel secondo non puoi guardare dove vai e ti affidi al timone tenuto da altri e perciò puoi cozzare contro qualche scoglio, prima di rendertene conto.
Molta gente tenta di remare attraverso la vita in questo modo. Altri ancora preferiscono imbarcarsi passivamente, veleggiando trasportati dal vento della fortuna o dalla corrente del caso: è più facile che remare, ma egualmente pericoloso.
Preferisco uno che guardi innanzi a sé e sappia condurre la sua canoa, cioè si apra da solo la propria strada. Guida tu la tua canoa.

- Baden Powell -





"Sei stato educato a scuola in una classe e non eri che una pecora del gregge. 
Ti hanno insegnato gli elementi generali del sapere e ti è stato insegnato "come imparare". 
Ora spetta a te come individuo di andare avanti e di imparare da solo quelle cose che daranno più forza al tuo carattere e ti permetteranno di riuscire nella vita facendo di te un uomo.”

- Baden Powell -








“Dobbiamo iniziare con l’essere felici 
perché è il più grande servizio che si possa rendere all’umanità.  
Se siamo felici, c’è almeno un luogo di felicità.  
La felicità deve però continuamente accrescersi, 
e si accresce man mano che altre persone diventano un po’ più felici. 
Se nella vostra vita avete reso felice anche una sola persona, 
non avete perduto il vostro tempo; 
se avete fatto felice un cane, oppure una pianta fiorita 
in un giorno di primavera che vi ha dato l’impressione di rispondervi, ne valeva la pena. 
Credo che la nostra vita sia perduta se questo dono, 
che è dentro di noi, non riesce ad essere comunicato. 
Se nessuno vuole il dono che è in voi, 
offritelo a tutti gli esseri, alla vita, al vento! 
Il vento lo porterà a quelli che ne hanno più bisogno… 
E’ il momento di dare! 
Io dono e accolgo coloro che possono avere bisogno”.

- Jean-Yves Leloup -
Da: La montagna nell’oceano


Buona giornata a tutti. :-)



martedì 8 gennaio 2019

Dai al tuo Adesso il valore che meriti. - Oscar Travino

Quell'amore finito, quel treno non preso, quella scelta non fatta.
L'eco delle possibilità perdute che risuona nel nostro Oggi. 
La voce della vita non vissuta che prepotentemente irrompe, togliendo energia alla vita che viviamo.
Che strana cosa, perdersi in ciò che non è stato. Che strana cosa, immaginarlo sempre come luminosa alternativa a quello che è oggi reale.
Sarebbe stato più bello.
Sarei stata più felice.
Avrei fatto tutte quelle cose.
Sarebbe stato l'amore della mia vita.
La verità è che ciascun istante è figlio dell'irripetibile combinazione di innumerevoli fattori. La nostra esistenza stessa lo è. 
Un minuto di ritardo e magari i tuoi bisnonni non si sarebbero incontrati. E tu non saresti qui, forse.
Quelle chiavi dimenticate, il tuo cercarle e perdere quegli istanti per uscire di casa potrebbe averti salvato la vita e non puoi saperlo.
Quell'ex amore avrebbe potuto trasformarsi in un inferno. 
Quel treno non preso avrebbe potuto condurti ad una vita di infelicità.
Non sappiamo, non ci è dato sapere.
Inutile perdersi nei meandri delle possibilità perdute. 
Non è stato, non poteva essere.
Il vero miracolo è questo tuo essere qui.
E questo sì che merita la tua attenzione.
Respira, sei viva.
Dai al tuo Adesso il valore che meriti.

@2018 Oscar Travino
da: "L' ora o il mai più. Pensieri liberi di uno psicoterapeuta"



Nell'era della comunicazione totale e degli occhi bassi sui cellulari, i rapporti funzionano quando son fatti di piccole frasi luminose.
Miliardi di parole regalate ad uno schermo intrecciano i fili di legami posticci che si sfaldano al confronto col reale.
E, quando siamo uno di fronte all'altro, non ci si ri-conosce.
Perchè conoscersi è carne, sangue, odori, respiro, sguardi, lentezza, noia, imbarazzo, sospiri e tentennamenti.
Senza, è troppo facile cadere nell'inganno delle idealizzazioni.
Nell'era della comunicazione totale abbiamo un disperato bisogno di tornare a comunicare davvero, guardandoci negli occhi.
Come re-imparare ad essere umani. Carne e spirito, sogni e realtà.
Che paradosso.


©2011-2016 Oscar Travino
da: "L' ora o il mai più. Pensieri liberi di uno psicoterapeuta"



Buona giornata a tutti. :-)






lunedì 26 novembre 2018

I dieci consigli del risveglio spirituale nella vita quotidiana - Jeff Foster

“Ho veramente ottenuto niente dalla completa, insuperabile illuminazione!”
Buddha
Il risveglio spirituale non è uno stato, un’esperienza o un obiettivo da raggiungere in futuro. 
Come il Buddha ha insegnato, non è un sovrumano risultato o un conseguimento. Non è necessario andare in India per trovarlo. 
Non è uno stato speciale di perfezione riservato agli esseri illuminati, a pochi fortunati e privilegiati. 
Non è un’esperienza fuori dal corpo, e non comporta vivere in una grotta, staccandosi dalla realtà di questo mondo. Non può esserti trasmesso da uno stravagante guru, né può essere tolto, o perso.
Non devi diventare discepolo o seguace di qualcuno. 
È un invito costante e antico – durante ogni momento della tua vita –ad abbracciare te stesso esattamente come sei, in tutte le tue gloriose imperfezioni. 

Si tratta di essere presente, uscendo dall‘epica storia del passato e del futuro (“la storia della mia vita”) e si presenta per questo prezioso momento, sapendo che anche i tuoi sentimenti di non-accettazione sono qui accettati. 
Riguarda l’aprirsi radicale a questo straordinario dono di una vita, abbracciando sia il dolore che la gioia di essa, la beatitudine e la sofferenza, l’estasi e la sopraffazione. Sapendo che sei la vita stessa – grande, sveglia, viva, libera – mai separata dal Tutto. Il risveglio non è una destinazione – è il tuo diritto di nascita, la tua natura. Ecco alcuni semplici principi:

1) NON C’E’ DESTINAZIONE – C’E’ SOLO L’ORA
C’è solo QUESTO; la scena presente nel film della tua esistenza. 
Esci dall’epico racconto di tempo e spazio, passato e futuro, rimpianto e anticipazione, e della ricerca di diversi stati di esperienza, e anche dalla ricerca dell’illuminazione. Rilassa la tua concentrazione all’abituale “cosa è andato perduto”, “cosa non è ancora qui” – cose che non puoi controllare dal luogo in cui sei. Esci dalla storia della “mia vita” e permetti a te stesso di lasciarti affascinare da ciò che è vivo, qui, ora. Sii curioso al riguardo di questa vera danza di pensieri, sensazioni, emozioni e impulsi che accadono dove sei. Ricorda, l’ORA è l’unico luogo da cui le vere risposte possono eventualmente emergere. Il momento presente è la tua vera casa, prima di tempo e spazio. È tutto ciò che c’è; la calma nel mezzo della tempesta.

2) PENSARE E RESISTERE CREANO SOFFERENZA
La sofferenza non è il vero problema; il vero problema è il nostro pensare alla sofferenza, o la resistenza al disagio, i nostri tentativi di fuggire da tutto questo e raggiungere un futuro immaginato. 
Il vero problema comincia quando cominciamo a rimuginare sui nostri dolori, sulla nostra tristezza, la nostra paura, la rabbia; meditare sul nostro disagio, mandare continuamente avanti o indietro il film della nostra vita! Mastichiamo dolori di ieri e di oggi invece di esplorare direttamente e vivere le esperienze che sono arrivate oggi così come sono arrivate. Aggiungiamo un inutile strato di rimuginare e resistere alla vita ed è questo che crea sofferenza. L’invito? Esci dal passato e dal futuro, cerca e aspira, incontra la vita per come è, ora, senza giudizio e senza l’aspettativa che la “pace” e il “rilassamento”, l’illuminazione o qualunque altro tipo di cambiamento dia un risultato. Incontra il momento nel suo stesso terreno. Guarda a tutto questo come ad un regalo. Mostrati, sia al gradevole che allo sgradevole, al piacevole e al doloroso, senza un’agenda prefissata.

3) I PENSIERI E LE SENSAZIONI NON SONO PERSONALI E NON SONO LA VERITA’
Guarda ai pensieri e alle sensazioni come ad eventi impersonali nella consapevolezza. Proprio come i suoni che udiamo, i pensieri e le sensazioni fisiche arrivano e scompaiono spontaneamente, come onde nell’oceano di Te. Non possono essere controllati, cancellati e non se ne può fuggire. 
Coltiva verso i pensieri e le sensazioni la stessa modalità gentile che hai verso i suoni. Incontra tutti i pensieri e le sensazioni con un’attitudine di gentilezza e curiosità. Guardali e accoglili nella tua presenza.

4) TU SEI LO SPAZIO PER I PENSIERI, NON IL PENSATORE
I pensieri non sono te, e non sono la verità; sono solo suggerimenti, possibilità, rumori, pubblicità, giudizi, voci, immagini, ritorni al passato o viaggi nel futuro che arrivano e scompaiono, nuvole nella vastità del tuo cielo. Non provare a fermarli, azzittirli, cacciarli, cancellarli o controllarli. 
Sii lo spazio per essi, anche se sono attivi ora! Ricorda, se noti i pensieri, se ne sei conscio, non ne sei intrappolato. Non ti definiscono. Tu sei il loro contenitore silenzioso, non colui che ne è contenuto. Sii ciò che sei- l’abbraccio immutabile dei pensieri, la vastità in cui i pensieri possono arrivare e dissolversi e andare quando vogliono.

5) RESPIRA NEL TUO DISAGIO E NEL TUO DOLORE, ONORALI
Respira nelle tue sensazioni sgradevoli; dona loro dignità. Onorale invece di chiuderti ad esse, falle morire dando loro calore. 
Nell’inspirazione immagina o senti il tuo respiro muoversi in quell’area tenera e abbandonata, infondi in essa vita e amore. Riempi le aree di non conforto del tuo corpo con l’ossigeno, con calore e con dignità. Non cercare di “guarire” le sensazioni, o anche solo di “lasciarle andare”. Esse vogliono essere incontrate, onorate, incluse nella scena presente. 
Diamo per scontato che anche il disagio abbia una sua intelligenza; e che non è “contro” di te. Sappi che la vera gioia non è l’assenza né l’opposto di tristezza o dolore, ma la voglia di abbracciarli entrambi.

6) L’ACCETTAZIONE NON E’ QUALCOSA CHE «FAI», MA CIO’ CHE SEI
Accettazione non significa che un pensiero o una emozione sgradevole scomparirà; potrebbe accompagnarti ancora per un po’. Non cercare di accettarlo ( perché questo atteggiamento è spesso resistenza travestita) ma sii consapevole che è GIA’ accettato, già qui, già parte dello scenario. 
Trattalo come se forse potesse restare per sempre lì! Questo può aiutarti a ridurre la pressione del tempo (cercare di farlo andare via, o chiedersi “perché è ancora qui”). È qui ora. Inchinati davanti a QUESTA realtà. 
Sii curioso. Permetti a ogni urgenza, ogni sentimento di frustrazione, di noia, di disapprovazione o anche disperazione, di sorgere e di essere abbracciato e incluso. 
Sono tutti parte della scena presente, non bloccarli. Anche la sensazione di blocco è parte della scena!

7) NON C’E’ ALCUN «SEMPRE» E ALCUN «MAI»
In realtà, non c’è “sempre” e non c’è “mai”. Sii consapevole di queste parole, sono bugie, e possono creare una sensazione di fretta e di mancanza di 
potere; nutrono la storia della ricerca cercare e della mancanza. 
Non c’è alcun “resto della mia vita”, nessun “per anni”, nessun “per tutto il giorno”. C’è solo l’ORA, il tuo unico luogo di potere. A volte anche pensare al domani è davvero già troppo lavoro. Sii qui.

8) PUOI ARRIVARE «LA’» SOLO ESSENDO «QUI»
Spesso ci concentriamo così tanto nella meta, nella destinazione che dimentichiamo il viaggio, ci disconnettiamo da ogni prezioso passo, e creiamo stress, il senso che non “siamo ancora lì”. Eppure la gioia può essere scoperta nel qui e ora, e non ha nulla a che vedere con mete, destinazioni, o col ricevere ciò che vuoi. Togli l’attenzione dai diecimila gradini che devono ancora arrivare, i diecimila gradini che non hai ancora camminato, le diecimila cose che mancano ora, e ricorda i gradini presenti, questo antico terreno vivido, la tua intima presenza. Respira. Senti la vita nel tuo corpo. Spesso non sappiamo dove siamo diretti, ed è perfetto così. Diventa amico dell’incertezza, del dubbio, della trepidazione che senti; impara ad amare questo luogo sacro della non risposta. È vivo, creativo, e pieno di potenziale.

9) ABBRACCIA LA TUA INSICUREZZA, E’ PERFETTA ANCHE LEI
Se prendi atto del fatto che sei perduto in una storia, che sei disconnesso, che hai dimenticato il momento, celebra. Ti sei appena svegliato da un sogno. Una più grande intelligenza è viva in te, un potere per realizzare e connettersi. Sei appena uscito da milioni di anni di condizionamenti. Non punire te stesso per dimenticare, ma celebra la tua capacità di ricordare! Al momento non importa che tu hai dimenticato! Dimenticare è una perfetta scena del film. Permettiti di dimenticare, a volte! Lasciati rendere umile dal viaggio piuttosto che cercare di essere “perfetto”. Dubbio, fallimento e disillusione saranno amici fidati e costanti lungo questo percorso senza sentiero. Non c’è destinazione nella presenza, nessuna immagine di “successo” da vivere. Non puoi sbagliare, quando non c’è nessuna immagine di ciò che è “giusto”.

10) SMETTILA DI FARE PARAGONI, TU SEI LA VITA STESSA!
Sei unico; il tuo percorso è totalmente originale. Potremmo tutti essere espressioni dello stesso oceano di consapevolezza, ma allo stesso tempo, siamo un’unica espressione di quell’oceano, totalmente unico nel nostro movimento di onde! Non paragonare te stesso con nessun altro! 
Quando cominci a fare paragoni, svaluti la tua unicità, il tuo regalo insostituibile, i tuoi talenti e verità e ti disconnetti dalla tua unica esperienza presente. Non paragonare questo momento con nessuna immagine di come potrebbe, dovrebbe, o potrebbe essere stato. 
La guarigione è possibile quando dici Sì a dove sei, anche se non è dove hai sognato di essere “Ora”. 
Fiducia, e fiducia a volte è che non puoi fidarti. Forse anche la tua incapacità di fidarsi può essere degna di fiducia qui, e anche il sentimento che non puoi contenere il momento, è di per se stesso già abbracciato dal momento stesso…

- Jeff Foster -
Da: "Il Risveglio Spirituale nella Vita Quotidiana" – Jeff Foster, Feltrinelli editore



Buona giornata a tutti. :-)