Quell'amore finito, quel treno non preso, quella scelta
non fatta.
L'eco delle possibilità perdute che risuona nel nostro
Oggi.
La voce della vita non vissuta che prepotentemente irrompe, togliendo
energia alla vita che viviamo.
Che strana cosa, perdersi in ciò che non è stato. Che
strana cosa, immaginarlo sempre come luminosa alternativa a quello che è oggi
reale.
Sarebbe stato più bello.
Sarei stata più felice.
Avrei fatto tutte quelle cose.
Sarebbe stato l'amore della mia vita.
La verità è che ciascun istante è figlio
dell'irripetibile combinazione di innumerevoli fattori. La nostra esistenza
stessa lo è.
Un minuto di ritardo e magari i tuoi bisnonni non si sarebbero
incontrati. E tu non saresti qui, forse.
Quelle chiavi dimenticate, il tuo cercarle e perdere
quegli istanti per uscire di casa potrebbe averti salvato la vita e non puoi
saperlo.
Quell'ex amore avrebbe potuto trasformarsi in un inferno.
Quel treno non preso avrebbe potuto condurti ad una vita di infelicità.
Non sappiamo, non ci è dato sapere.
Inutile perdersi nei meandri delle possibilità perdute.
Non è stato, non poteva essere.
Il vero miracolo è questo tuo essere qui.
E questo sì che merita la tua attenzione.
Respira, sei viva.
Dai al tuo Adesso il valore che meriti.
@2018 Oscar Travino
da: "L' ora o il mai più. Pensieri liberi di uno
psicoterapeuta"
Nell'era della comunicazione totale e degli
occhi bassi sui cellulari, i rapporti funzionano quando son fatti di piccole
frasi luminose.
Miliardi di parole regalate ad uno schermo intrecciano i fili di legami posticci che si sfaldano al confronto col reale.
E, quando siamo uno di fronte all'altro, non ci si ri-conosce.
Perchè conoscersi è carne, sangue, odori, respiro, sguardi, lentezza, noia, imbarazzo, sospiri e tentennamenti.
Senza, è troppo facile cadere nell'inganno delle idealizzazioni.
Nell'era della comunicazione totale abbiamo un disperato bisogno di tornare a comunicare davvero, guardandoci negli occhi.
Come re-imparare ad essere umani. Carne e spirito, sogni e realtà.
Che paradosso.
Miliardi di parole regalate ad uno schermo intrecciano i fili di legami posticci che si sfaldano al confronto col reale.
E, quando siamo uno di fronte all'altro, non ci si ri-conosce.
Perchè conoscersi è carne, sangue, odori, respiro, sguardi, lentezza, noia, imbarazzo, sospiri e tentennamenti.
Senza, è troppo facile cadere nell'inganno delle idealizzazioni.
Nell'era della comunicazione totale abbiamo un disperato bisogno di tornare a comunicare davvero, guardandoci negli occhi.
Come re-imparare ad essere umani. Carne e spirito, sogni e realtà.
Che paradosso.
©2011-2016 Oscar Travino
da: "L' ora o il mai più. Pensieri liberi di uno
psicoterapeuta"
Buona giornata a tutti. :-)
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