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lunedì 14 marzo 2016

Dio nel catechismo - Padre Alberto Maggi

In passato non avevano problemi di questo tipo. In passato tutto era chiaro, ad ogni domanda c’era una risposta esatta. 
Molti di noi, almeno quelli della mia generazione, ricorderanno le domande e le risposte del loro catechismo. 
Chi è Dio? Dio è l’essere perfettissimo, creatore e Signore del cielo e della terra. Quindi non c’è nessun problema. Dio è un essere perfettissimo. Sentire un trasporto d’affetto verso un essere perfettissimo non è che fosse proprio il non plus ultra.
Comunque Dio veniva presentato così e alla domanda: per quale fine Dio ci ha creati? La risposta agghiacciante era che Dio ci ha creati per conoscerlo, amarlo e servirlo: l’egoismo totale. 
Una divinità che crea l’umanità intera per essere conosciuto, amato e soprattutto per essere servito.
Una immagine dilatata, come può essere dilatata l’immagine di Dio di un enorme egoismo: un Dio che crea l’umanità per poter essere servito dagli uomini. 

E’ vero che c’era poi la ricompensa: servirlo in questa vita per goderlo poi nell’altra in Paradiso. Ma all’epoca in cui vigeva questa teologia, andare in Paradiso era pressoché impossibile.
Qualche periodo in Purgatorio non veniva risparmiato a nessuno perché, per andare in Paradiso, bisognava essere in grazia di Dio. Ma per quanto l’uomo si sforzasse di osservare tutte le regole e prescrizioni, non riusciva mai ad essere in grazia di Dio. 
Anche quando riteneva di essere in grazia di Dio, il solo fatto di pensare di essere in grazia di Dio, significava che aveva fatto un peccato di orgoglio, non era stato umile e quindi si era perso questa grazia. 
Quindi non era facile.
Il Dio in cui credevano i contemporanei di Gesù, come si è formata questa immagine, questo concetto di questa divinità partendo dal Dio dei pagani. Ancora oggi, a duemila e più anni dal messaggio di Gesù, l’immagine che molti cristiani e anche non cristiani hanno di Dio, è un misto del Padre di Gesù, è un misto del dio degli ebrei e soprattutto un bel miscuglio di divinità pagane. Tutto frullato in quella unica cosa che noi chiamiamo Dio.
Dio è un nome comune della divinità di tutte le religioni. 
Tutte le religioni credono in un Dio. Poi ogni religione gli dà un nome particolare a questo Dio.
Nel mondo pagano, il rapporto con la divinità non era concepito come un rapporto di amore. Nel mondo pagano, non si pensava di dover amare gli dei e tanto meno di essere amati. Gli dei venivano visti come quelle persone straordinarie che vivevano in una condizione di privilegio e il loro privilegio era composto dall’immortalità, impossibile agli uomini, e dalla felicità.
Compito di questi dei era vigilare sugli uomini che nessuno superasse una soglia di felicità che li facesse, in qualche modo, equiparare alla condizione divina. Quando le divinità si accorgevano che una persona raggiungeva un determinato livello di felicità, ecco che veniva punito.
C’è da chiedersi se questa immagine della divinità pagana non corrisponde oggi nell’immagine di Dio che anche molti credenti, molti cristiani hanno.
La riprova? Una frase che si sente tante volte dire dalle persone, quando c’è un periodo di tempo in cui va tutto bene: «Me lo sentivo che doveva capitare qualcosa, andava tutto troppo bene».
Questo si rifà appunto all’immagine della divinità pagana, degli dei pagani, che quando si accorgono che a una persona tutto va bene, ecco che arriva la punizione.

- Padre Alberto Maggi -


























Il Dio che ci presenta Gesù, non è un Dio lontano, inaccessibile, ma un Dio talmente innamorato degli uomini e delle donne, che chiede ad ognuno di noi di diventare la sua dimora. 
Il Dio di Gesù ci ama talmente che ci chiede: accoglimi nella tua vita, io mi voglio fondere con la tua esistenza, per dilatare il più possibile la capacità d’amore. E se ognuno di noi è la dimora di questo Dio, questa dimora è indistruttibile. E’ questo il significato della vita eterna.

- Padre Alberto Maggi - 


"Abbiamo di Dio una falsa e povera immagine; e ci è difficile obbedire al primo comandamento (“Amerai Dio con tutto il cuore”) perchè ci sta di fronte un Dio assai poco amabile. Temibile piuttosto, onnipotente, sapiente architetto, sommo regolatore ed anche grande punitore. Non è amabile un Dio cosiffatto. E infatti non lo amiamo. Lo temiamo, lo rispettiamo, lo ammiriamo; ma l'amore – l'amore appassionato e passionale di cui parla la Bibbia – è un'altra cosa; e noi difficilmente riusciamo a riferirlo a lui. A questo punto c'è da chiederci se siamo cristiani , o addirittura se possiamo essere cristiani, finchè permane in noi un'idea di Dio che ci rende tanto arduo – addirittura quasi impossibile – quel primo comandamento dell'amore. Noi amiamo Dio e siamo cristiani nella misura in cui quell'idea si dissolve e ad essa ne subentra una più consona alla realtà del Dio – Amore...”

- Adriana Zarri -
da: "In quale Dio crediamo" 



dipinto: Marcello Cerrato 
L'indemoniato della sinagoga di Cafarnao


Un paio di volte mi ha portato la comunione un frate in servizio all'ospedale, persona gentile, discreta, ma mi sottopone a un rito durante il quale devo recitare il Confiteor, la formula nella quale si dichiara che "ho molto peccato in pensieri (!), parole, opere e omissioni... per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa".
Il primo giorno, per farlo contento, tossicchiando, ho borbottato la formula. 
Il giorno dopo, quando mi ha invitato di nuovo a recitare la formula che ho molto peccato "per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa", sono sbottato: "E che cavolo posso aver mai combinato in un giorno di ospedale, infilzato da aghi in tutto il corpo, dolorante, febbricitante, stremato? Che gravi colpe posso aver commesso?

- Padre Alberto Maggi -
da: "Chi non muore si rivede" , Alberto Maggi, ed. Garzanti


Buona giornata a tutti. :-)







giovedì 3 marzo 2016

L'eutanasia e Oriana Fallaci

Undici anni fa, il 31 marzo 2005, veniva assassinata " per legge" Terri Shindler...

Oriana Fallaci la ricordava così ...
"Quella era una donna che capiva. Che pensava, che ragionava. 
Io sono certa che la sua lunga agonia, la sua interminabile esecuzione effettuata attraverso la fame e la sete, Terri l'abbia vissuta consapevolmente".
Io non sono capace di guardare certe cose con distacco, indifferenza, freddezza… - dice Oriana - Ma poche volte ho sofferto quanto per questa donna innocente, uccisa dall'ottusità della Legge e dalla crudeltà di un Barbablù. Nonostante la mancanza di sangue, di manifesta brutalità, v'è qualcosa di particolarmente mostruoso nella morte di Terri Schindler".
Intende dire Terri Schiavo?
"Io non dico mai Terri Schiavo. Mi sembra una beffa, una crudeltà supplementare, chiamarla col cognome di suo marito. Era nata come Theresa Marie Schindler, povera Terri. E se la sapessero tutta, penso che anche gli italiani direbbero Terri Schindler e non Terri Schiavo... 

Ho l'impressione che in Italia anzi in Europa la gente non sia stata ben informata. Che sia i giornali, sia le televisioni abbiano sottolineato la sensazionalità della faccenda, non i suoi retroscena. 
Io invece l'ho seguita giorno per giorno ed ora per ora, qui in America, e l'effetto è stato così disastroso che non credo più alla Legge. 
Cristo per tutta la vita ho invocato la Legge. Anche per combattere l'incompreso flagello che stiamo subendo con l'invasione islamica dell'Occidente, ho sempre invocato la Legge... 
Ma la morte di Terri è riuscita laddove essi non erano riusciti, ed oggi penso che ottenere giustizia attraverso la Legge sia un terno al lotto. Se mi sbaglio, se la Legge significa davvero Giustizia, Equità, Imparzialità, me lo si dimostri incriminando i magistrati che per ben dodici volte si sono accaniti su quella creatura colpevole soltanto d'essere una malata inguaribile...
In testa a loro, quel George Greer che per primo accolse l'istanza di barbablù e ordinò di staccare la spina cioè di togliere a Terri il feeding-support: il tubo nutritivo..."
Quindi secondo lei, i primi responsabili sono i magistrati?
"...Oggi in America il rischio della dittatura non viene dal potere esecutivo: viene dal potere giudiziario.. E nel resto dell'Occidente, lo stesso. Pensi all'Italia dove, come ha ben capito la sinistra che se ne serve senza pudore, lo strapotere dei magistrati ha raggiunto vette inaccettabili. Impuniti e impunibili, sono i magistrati che oggi comandano. Manipolando la Legge con interpretazioni di parte cioè dettate dalla loro militanza politica e dalle loro antipatie personali, approfittandosi della loro immeritata autorità e quindi comportandosi da padroni come i Padreterni della Corte Suprema statunitense... Chi osa biasimare o censurare o denunciare un magistrato, in Italia? Chi osa dire che per diventar magistrato bisognerebbe essere un santo o almeno un campione di onestà e di intelligenza, non un uomo di parte e di conseguenza indegno d'indossare la toga? Nessuno. Hanno tutti paura di loro".
E al secondo posto delle responsabilità chi ci mette?
"...A pari merito ci metto i medici anzi i becchini travestiti da medici che ai magistrati hanno fornito gli elementi necessari ad emettere quella sentenza di morte. Che hanno definito Terri un cervello spento, un corpo senz'anima, un essere in stato vegetativo irreversibile... Oggigiorno Ippocrate non va più di moda e nella maggior parte dei casi la medicina è un business, un cinico strumento per arraffare soldi o tentare di ottenere lo screditato premio Nobel. Però so che lo stato vegetativo non è la morte cerebrale e che il termine stato-vegetativo-irreversibile è molto controverso...
Sta dicendo che lo stato-vegetativo di Terri non era irreversibile?
Lo stato-vegetativo si distingue dal coma in modo molto preciso. 

Il coma è un sonno continuo. Lo stato-vegetativo è un alternarsi di sonno e di veglia durante il quale il malato vede, capisce, reagisce agli stimoli. 
La prova è fornita da un video trasmesso da tutte le televisioni del mondo. Quello nel quale sua madre si china a baciarla e Terri si illumina veramente come un albero di Natale... 
A portare testimonianza in questo senso sono state anche le infermiere che la curavano. Due di loro raccontano addirittura che, a veder Barbablù, Terri si comportava in modo completamente diverso da quello in cui si comportava coi genitori. Chiudeva gli occhi oppure distoglieva lo sguardo, assumeva un'espressione ostile, taceva ostinatamente, e altro che stato-irreversibile! Quella era una donna che capiva. Che pensava, che ragionava. 
Io sono certa che la sua lunga agonia, la sua interminabile esecuzione effettuata attraverso la fame e la sete, Terri l'abbia vissuta consapevolmente".
Eppure il 67% degli americani ha approvato la decisione dei giudici...
Ne deduco che nella nostra società parlare di Diritti-Umani è davvero un'impostura, una farisaica commedia... Ne deduco che nella nostra società, per non essere gettati dalla rupe Tarpea, bisogna essere sani, belli e in grado di partecipare alle Olimpiadi o almeno giocare la fottuta partita di calcio. Beh, allora eliminiamoli tutti quei cittadini inutili... Anche se sono sordi come Beethoven che da sordo scrisse l'Eroica. Anche se sono ciechi come Omero che da cieco scrisse ll'Iliade e l'Odissea. 

O come Milton che da cieco scrisse il Paradiso perduto poi il Paradiso ritrovato. Anche se sono rachitici e gobbi come Leopardi che da rachitico e gobbo scrisse A Silvia e L'Infinito. 
O anche se sono tetraplegici come Stephen Hawking, da circa cinquant'anni immobilizzato da una sclerosi amiotrofica e da almeno dieci incapace di parlare..."
E per incominciare eliminiamo subito anche me, senza attendere che mi ammazzino i musulmani dai quali sono stata condannata a morte non con l'avallo della società ma con quello di Allah. Anch'io sono un malato inguaribile. Lungi dal curarmi con lo sciroppo per la tosse o dal definire il mio Alieno (la Fallaci soffre di un tumore ndr) 'un tipico reumatismo'. Anch'io sono colpevole. Anch'io merito d'essere scaraventata dalla Rupe della Fame e della Sete".
E l'eutanasia?
"...La parola eutanasia è per me una parolaccia. Una bestemmia nonché una bestialità, un masochismo. Io non ci credo alla buona-Morte, alla dolce-Morte, alla Morte-che-Libera-dalle-Sofferenze. La morte è morte e basta. 

Ma predicarlo non serve a nulla. Forse grazie ai kamikaze, alle loro stragi alle loro decapitazioni, l'islamico Culto della Morte sta avanzando in Occidente a un ritmo inesorabile. Sta conquistando l'America dove in Florida, in California, nel Vermonti, in Alabama, nell'Oregon, nel Michigan passano leggi sul suicidio assistito. E sperare che ciò non avvenga anche in Europa, in Eurabia, quindi in Italia, è ormai vano. 'L'onda si rovescerà sull'Europa, sull'Italia dove si copiano sempre sempre gli altri', ha ben scritto Gianluigi Gigli sull'Osservatore Romano.
[…]
Il famoso Living-Will o testamento Biologico con cui una persona chiarisce se in caso di grave infermità vuole vivere o morire...
"...E' una buffonata. Perché nessuno può predire come si comporterà dinanzi alla morte. Inutile fare gli eroi antelitteram, annunciare che dinanzi al plotone di esecuzione sputerai addosso ai tuoi carnefici come Fabrizio Quattrocchi. Inutile dichiarare che in un caso simile a quello di Terri vorrai staccare-la-spina, morire stoicamente come Socrate che beve la cicuta. L'istinto di sopravvivenza è incontenibile, incontrollabile...E se nel testamento biologico scrivi che in caso di grave infermità vuoi morire ma al momento di guardare la Morte in faccia cambi idea? Se a quel punto t'accorgi che la vita è bella anche quando è brutta, e piuttosto che rinunciarvi preferisci vivere col tubo infilato nell'ombelico ma non sei più in grado di dirlo?"
[…]
E poi?
Poi il calvario, la lenta caduta dalla Rupe della Fame e della Sete finì. 

Alle otto di mattina, il 31 marzo, Bob e Mary e Bobby e Susanna furono ammessi col sacerdote nella camera di Terri che stava finalmente morendo ma era ancora cosciente. E alle otto e quarantacinque, quando stava per esalare l'ultimo respiro, il poliziotto che con tanto zelo aveva impedito di inumidirle le labbra ringhiò che non potevan restare perché-le-infermiere-dovevan-pulire-la-camera-aggiustare-i-lenzuoli. Bobby si ribellò. Rispose che il pretesto era offensivo e ridicolo e si rifiutò di uscire. Allora il poliziotto lo cacciò brutalmente. Altrettanto brutalmente spinse don Pavone e Bob e Mary e Susanna fuori della stanza. Al loro posto si installò Barbablù con l'avvocato e, beffa delle beffe, crudeltà delle crudeltà, Terri morì con lui accanto. Sotto i suoi occhi.

(da un'intervista di Oriana Fallaci al "Foglio")



La vita non sempre va conservata: il bene, infatti, non consiste nel vivere, ma nel vivere bene. 
Perciò, il saggio vivrà quanto deve, non quanto può. 
Osserverà dove gli toccherà vivere, con chi, in che modo e che cosa dovrà fare. Egli bada sempre alla qualità della vita, non alla lunghezza.

- Lucio Anneo Seneca -

L'interruzione di procedure mediche onerose, pericolose, straordinarie o sproporzionate rispetto ai risultati attesi può essere legittima. 
In tal caso si ha la rinuncia all'accanimento terapeutico. 
Non si vuole così provocare la morte: si accetta di non poterla impedire. 
Le decisioni devono essere prese dal paziente, se ne ha la competenza e la capacità, o altrimenti da coloro che ne hanno legalmente il diritto, rispettando la ragionevole volontà e gli interessi legittimi del paziente. 

- Catechismo della Chiesa cattolica - 





Buona giornata a tutti. :-)





martedì 23 giugno 2015

Educare alla custodia del creato, per la salute dei nostri paesi e delle nostre città -

“Si spergiura, si dice il falso, si uccide, si ruba, si commette adulterio, tutto questo dilaga e si versa sangue su sangue. Per questo è in lutto il paese e chiunque vi abita langue, insieme con gli animali selvatici e con gli uccelli del cielo; persino i pesci del mare periscono” (Os 4,2-3).

Sembra scritta per i nostri tempi questa tremenda pagina di Osea. 
Raccoglie tante nostre dolorose analisi e ben descrive lo smarrimento che vivono molti territori inquinati in Italia e nel mondo. 
Se infatti viene spezzata l’armonia creata dall’alleanza con Dio, si spezza anche l’armonia con la terra che langue, si diventa nemici versando sangue su sangue e il nostro cuore si chiude in paura reciproca, con falsità e violenza.
L’alleanza resta così la categoria fondamentale della nostra fede, come ci insegna tutto il cammino della Bibbia: la fedeltà a Dio garantisce la reciproca fraternità e si fa ancora più dolce la bellezza del creato, in luminosa armonia con tutti gli esseri viventi.
È quel giardino in cui Dio ha collocato l’uomo, fin dall’inizio, perché lo custodisse e lo lavorasse.
Scrive papa Francesco:
 

“Come esseri umani, non siamo meri beneficiari, ma custodi delle altre creature. Mediante la nostra realtà corporea, Dio ci ha tanto strettamente uniti al mondo che ci circonda che la desertificazione del suolo è come una malattia per ciascuno e possiamo lamentare l’estinzione di una specie come fosse una mutilazione! Non lasciamo che al nostro passaggio rimangano segni di distruzione e di morte che colpiscono la nostra vita e le future generazioni” (Evangelii gaudium 215). …

Messaggio dei Vescovi italiani per la 9ª Giornata per la custodia del creato 
(1° settembre 2014)



«Quando noi sentiamo che la gente fa riunioni per pensare a come custodire il Creato possiamo dire: “Ma no, sono i verdi!” No, non sono i verdi! 
Questo è cristiano! 
È la nostra risposta alla “prima creazione” di Dio. 
È la nostra responsabilità. Un cristiano che non custodisce il Creato, che non lo fa crescere, è un cristiano cui non importa il lavoro di Dio, quel lavoro nato dall’amore di Dio per noi. 
E questa è la prima risposta alla prima creazione: custodire il Creato, farlo crescere.»

- papa Francesco -
omelia a “Santa Marta” del 9 febbraio 2015


“Non solo la terra è stata data da Dio all’uomo, che deve usarla rispettando l’intenzione originaria di bene, secondo la quale gli è stata donata; ma l’uomo è stato donato a se stesso da Dio e deve, perciò, rispettare la struttura naturale e morale, di cui è stato dotato”. 

- San Giovanni Paolo II, papa - 
da: "Lettera enciclica Centesimus annus"


[6] All’origine di quella che, in senso cosmico, chiamiamo "natura" vi è un disegno di amore e di verità. Il mondo "non è il prodotto di una qualsivoglia necessità, di un destino cieco o del caso. 
Il mondo trae origine dalla libera volontà di Dio, il quale ha voluto far partecipare le creature al suo essere, alla sua saggezza e alla sua bontà" 

- Catechismo della Chiesa cattolica, 295 -


Il rispetto del creato riveste grande rilevanza, anche perché «la creazione è l’inizio e il fondamento di tutte le opere di Dio» e la sua salvaguardia diventa oggi essenziale per la pacifica convivenza dell’umanità. Se, infatti, a causa della crudeltà dell’uomo sull’uomo, numerose sono le minacce che incombono sulla pace e sull’autentico sviluppo umano integrale – guerre, conflitti internazionali e regionali, atti terroristici e violazioni dei diritti umani –, non meno preoccupanti sono le minacce originate dalla noncuranza – se non addirittura dall’abuso – nei confronti della terra e dei beni naturali che Dio ha elargito. Per tale motivo è indispensabile che l’umanità rinnovi e rafforzi «quell’alleanza tra essere umano e ambiente, che deve essere specchio dell’amore creatore di Dio, dal quale proveniamo e verso il quale siamo in cammino»

- Papa Benedetto XVI - 
XLIII Giornata Mondiale della Pace, 1° Gennaio 2010


Buona giornata a tutti. :-)