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lunedì 31 marzo 2014

Sant'Antonio da Padova ci aiuta per la Quaresima -

Come nelle mani ci sono dieci dita, così dieci sono le specie di mortificazione:

1. La rinuncia alla propria volontà,
2. l’astinenza dal cibo e dalla bevanda,
3. la rigorosità del silenzio,
4. le veglie di preghiera durante la notte,
5. l’effusione delle lacrime,
6. il dedicare un congruo tempo alla lettura,
7. darsi da fare con fatica del corpo,
8. la generosa partecipazione alle necessità del prossimo,
9. il vestire dimessamente,
10. il disprezzo di se stessi.
         
                     S.Antonio di Padova, Serm. Dom. di Pentec.,1§7


Il digiuno di Cristo, durato quaranta giorni e quaranta notti, ci insegna in quale modo possiamo fare penitenza per i peccati commessi e come dobbiamo comportarci per non ricevere inutilmente la grazia di Dio. Ci dice l'Apostolo: «Vi esortiamo a non ricevere invano la grazia di Dio. Dice infatti il Signore per bocca di Isaia: Al momento favorevole ti ho esaudito, e nel giorno della salvezza ti ho soccorso. Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza» (2Cor 6,1-2; cf. Is 49,8). (Dom. I quar. §20)



Fa' attenzione che la soddisfazione, cioè la penitenza, consiste in tre cose: nell'orazione per ciò che riguarda Dio, nell'elemosina per ciò che riguarda il prossimo, e nel digiuno per ciò che riguarda noi stessi, affinché la carne, che nel piacere ha condotto al peccato, nell'espiazione e nella sofferenza conduca al perdono.
Si degni di concedercelo colui che è benedetto nei secoli. Amen. 

(sermone Merc. Ceneri §10)


Il nostro caro sant'Antonio, santo veramente adatto alla Quaresima perché - come tutti i santi francescani - sempre dedito alla conversione e alla penitenza, ci spiega almeno dieci modi diversi per dedicarsi a qualche esercizio penitenziale. 
La "disciplina della mortificazione", sebbene faticosa, non dev'essere per forza noiosa! 

La fantasia dei santi può aiutare anche noi a scegliere qualche modo adatto per preparaci alla Pasqua, oppure a renderci conto che ciò che già facciamo ha un valore aggiunto se lo offriamo con intenzione di riparazione per i peccati.


Buona giornata a tutti :-)

giovedì 13 giugno 2013

Preghiera a Sant’Antonio nell’afflizione, intercessione -

Amorosissimo Sant’Antonio, tenero protettore delle anime afflitte,
io mi prostro umilmente davanti alla tua immagine con il cuore straziato.
Nella piena dei mali che mi opprimono a chi posso rivolgermi per avere tranquillità e pace, se non a te che sei lo speciale ritrovatore delle cose perdute?
E qual motivo di confidenza e di speranza non devo avere in te che tutti invocano il Santo dei miracoli?
Nello splendore della gloria, ove Dio volle premiare le tue eroiche virtù,
non puoi dimenticare chi soffre.
Mentre sulla terra fosti tutto carità per il prossimo, e per accorrere in suo aiuto  rompesti spessissimo le leggi della natura e operasti i più insigni prodigi, è possibile che ora, e solamente per me,tu abbia a negare la tua intercessione?
Il mondo abbandona i suoi amici nel tempo della sventura!
Per te, tenerissimo amico di Dio, è questo il tempo  in cui concedi più spesso i tuoi soccorsi.
Ebbene, caro Santo, tu vedi quali pene io soffra e quali angustie mi opprimono.
Sii, te ne prego, il mio amoroso e potente protettore:
sollevami da tanti affanni, perché io non ne posso più!
Vedi che sono in procinto di soccombere sotto il peso di tante sventure che mi tormentano e di tanti nemici che mi assediano.
Intorno a me non veggo che tenebre, desolazione e tempeste:
un raggio di speranza lo trovo solo nel tuo valevole patrocinio.
Potresti lasciarmi deluso?
Se Dio, per i suoi imprescrutabili fini, non vuol togliermi da sì fiero travaglio,
ottienimi almeno la forza necessaria e la grazia di accettare tali pene con rassegnazione, di sopportarle con pazienza,di soffrirle in espiazione dei miei peccati, per soddisfare la divina giustizia, e per meritare un giorno  la ricompensa e la gloria dei Santi .
Così sia!




Il miracolo del salterio rubato

Sant'Antonio possedeva un salterio scritto e annotato di sua mano, che utilizzava per le lezioni e le prediche, uno strumento prezioso custodito con cura. Una notte un novizio non seppe resistere alla tentazione di rubarlo dalla cella dove il Santo dormiva. Impossessatosi dell'ambito libro, il novizio fuggì dal convento. Sant'Antonio si mise a cercare il libro, ma non trovandolo, iniziò a pregare; in quel momento il demonio comparve al fuggitivo e gli ordinò minaccioso di tornare al convento e di restituire il maltolto.
La cosa avvenne e il ladro pentitosi, dopo aver domandato perdono, fu riammesso da sant'Antonio nel noviziato.
Per questo il ritrovamento degli oggetti smarriti è affidato all'intercessione del Santo e, a questo riguardo, è molto conosciuto il responsorio "Si quæris miracula" che i fedeli sono soliti recitare con frequenza durante la giornata, nel caso di smarrimento di utensili e oggetti, dai più umili ai più preziosi.



Il miracolo del bicchiere intatto

Aleardino di Salvaterra, uno scettico cavaliere eretico, si trovava a Padova con la moglie e la famiglia. A pranzo, tutti i commensali proclamavano la grandezza di sant'Antonio ed enumeravano i miracoli che il Signore aveva elargito per intercessione del Santo. Allora Aleardino li sfidò: «Io scaglierò giù in strada questo bicchiere; se non si infrangerà, anch'io crederò in quello che dite!» E lanciò la coppa di cristallo che, sbattendo sul selciato, restò intatta fra lo stupore dei numerosi passanti. Il cavaliere corse a raccogliere il bicchiere e lo custodì come segno. Si convertì, fece penitenza e spese la vita proclamando la potenza di Cristo e del Santo.
 

Per saperne di più: http://leggoerifletto.blogspot.it/2011/06/motto-di-santantonio-da-padova.html


Preghiera della sera

O Vergine Maria, si fa tardi,
tutto si addormenta sulla terra,
è l´ora del riposo: non abbandonarmi!
Riconosco e ringrazio per i doni
e le luci di questo giorno.
Metti la tua mano sui miei occhi
come una buona madre.
Chiudili dolcemente alle cose di quaggiù.
L´anima mia è stanca di affanni,
e di tristezze.
Metti la tua mano sulla mia fronte,
arresta i miei pensieri e dolce sarà il mio riposo;
se tu mi benedici, domani,
con il sorriso riprenderò il nuovo giorno.
Metti la tua mano sul mio cuore,
perché vegli nella notte e canti a Dio un amore eterno.
Amen



Buona giornata a tutti. :-)

lunedì 13 giugno 2011

Motto di Sant'Antonio da Padova -

 Ecco la Croce del Signore!
Fuggite forze nemiche!
Ha vinto il Leone di Giuda,
La radice di Davide! Alleluia!


Ecce Crucem Domini!
Fugite partes adversae!
Vicit Leo de tribu Juda,
Radix David! Alleluia!

Oggi 13 giugno è la festa di Sant’Antonio da Padova. Questa breve preghiera ha tutto il sapore di un piccolo esorcismo. Anche noi possiamo usarla - in latino o in italiano - per aiutarci a superare le tentazioni che si presentano.
La tradizione popolare tramanda che Sant'Antonio diede la preghiera ad una povera donna che cercava aiuto contro le tentazioni del demonio.
Sisto V, papa francescano, ha fatto scolpire la preghiera - detta anche motto di Sant'Antonio - alla base dell'obelisco fatto da lui erigere in Piazza San Pietro a Roma.
Il Santo più venerato al mondo. Sant’Antonio da Padova nato Lisbona nel 1195, morto a Padova all’età di 36 anni, il 13 giugno 1231. E’ chiamato anche Santo António de Lisboa.Su di lui si narrano grandi prodigi miracolosi avvenuti dal giorno della sua morte sino ai giorni nostri. Fin dal giorno dei funerali la tomba di Antonio divenne meta di pellegrinaggi che durarono per giorni. Devoti di ogni condizione sociale, anche di notte, sfilavano a piedi nudi davanti alla sua tomba toccando il sarcofago e chiedendo miracoli, grazie e guarigioni. In quel periodo furono attribuiti alla sua intercessione molti miracoli e, «a furor di popolo», questi miracoli furono sottoposti al giudizio del Papa. Papa Gregorio IX, che conosceva Antonio, avendo assistito alle sue prediche, nominò una commissione di periti, presieduta dal vescovo di Padova, per raccogliere le testimonianze e le prove documentarie utili al processo di canonizzazione. La commissione fu sommersa a Padova «da una gran folla, accorsa per deporre con le prove della verità, di essere stata liberata da svariate sciagure grazie ai meriti gloriosi del beato Antonio». 
Fu Gregorio IX stesso che pose fine al processo e il 30 maggio, festa di Pentecoste, lo canonizzò. Nella Cattedrale di Spoleto, fu data lettura dei cinquantatrè miracoli approvati e, dopo il canto del Te Deum, il Papa proclamò solennemente e ufficialmente santo frate Antonio, fissandone la festa liturgica nel giorno dell'anniversario della sua nascita in cielo, il 13 giugno, esattamente un anno dopo la sua morte.
Nel 1946, Papa Pio XII, nominò Sant'Antonio "Dottore della Chiesa Cattolica e gli conferì il titolo di  Doctor Evangelicus, in quanto nei suoi scritti e nelle prediche che ci sono giunte era solito sostenere le affermazioni con citazioni  del Vangelo.
Gli fu dedicata la grande Basilica di Padova: in città, sia la basilica che Sant' Antonio vengono comunemente chiamati "Il Santo". 
    


                                    
                                                                    




Padova, Basilica del Santo , processione 13 giugno 1995




Buona giornata a tutti. :-)