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mercoledì 12 marzo 2014

Ma quando da morte – Padre David Maria Turoldo -

Ma quando da morte passerò alla vita, 
sento già che dovrò darti ragione, Signore,
e come un punto sarà nella memoria
questo mare di giorni.
Allora avrò capito come belli
erano i salmi della sera;
e quanta rugiada spargevi
con delicate mani, la notte, nei prati,
non visto. Mi ricorderò del lichene
che un giorno avevi fatto nascere
sul muro diroccato del Convento,
e sarà come un albero immenso
a coprire le macerie. Allora
riudirò la dolcezza degli squilli mattutini
per cui tanta malinconia sentii
ad ogni incontro con la luce;
allora saprò la pazienza
con cui m'attendevi, a quanto
mi preparavi, con amore, alle nozze.

- Padre David Maria Turoldo -

Fonte: I Salmi




Soltanto nell’amore e nella morte non si può fingere. 
Chi nell’amore cerca di fingere, può illudersi di amare, ma non ama. 
Chi sta morendo non finge più, perché “ciò che diranno gli altri” ormai non lo interessa; egli cessa di pensare “per gli altri” e riflette unicamente “per sé”. L’amore e la morte hanno dunque, davvero, qualcosa in comune, come ritennero molti poeti. Hanno in comune quello stato d’animo di “ebbrezza” per cui l’individuo rinuncia totalmente a voler “apparire ciò che non è”, e quindi comprende l’inutilità di persistere nella finzione e nella vanità di ogni giudizio che non sia fondato sulla pura realtà.

- Ludovico Geymonat -
da “I sentimenti”




Non so dove vanno le persone quando cessano di esistere, ma so dove restano.

- Margaret Mazzantini -



Hai mangiato il tuo pane?
Hai dormito tranquillo?
Hai potuto parlare? Tendere la mano?
Ti sei ricordato di guardare dalla finestra?
Hai sorriso al bussare della porta?
Se la morte c’è sempre, è la seconda.
La libertà sempre è la prima.





Preghiera per la sera

Grande è il nostro Dio e grande è la sua potenza 
e la sua sapienza infinita.
 

Lodatelo cieli, sole, luna e pianeti,
 
con la lingua che vi è data per lodare il vostro creatore,

È anche tu, anima mia, canta l'onore del Signore ! 
Da lui, in lui e per lui sono tutte le cose: 
A lui lode, onore e gloria di eternità in eternità ! 

Ti rendo grazie, Creatore e signore, 
di avermi dato la gioia di contemplare la tua creazione, 
di ammirare l'opera delle tue mani. 

Cercherò di annunziare agli uomini 
lo splendore delle tue opere 
nella misura in cui il mio spirito finito 
può cogliere l'infinito.



Buona giornata a tutti :-)

giovedì 13 febbraio 2014

Almeno oda i tuoi passi - Padre David Maria Turoldo



Spirito che conduci i pellegrini dello spirito
negli incantati pascoli della santità,
e gli erranti riconduci da sperduti deserti
sulle vie della vita, e mai desisti,
divino mendicante,
di cercare la pecorella smarrita:
se il vederti con gli occhi del corpo
è di troppo in questa valle oscura,
che almeno sempre oda i tuoi passi
mentre mi cammini accanto,
o compagno di traversata;
e ciò sia a tua gloria più ancora
che il prestarti a guidare le stelle nella notte.
Dio, fonte di ogni intelligenza
e luce che illumini i cuori,
se tu ci accompagni nel nostro cammino
a nessuna incertezza soccomberemo:
e quando saremo al termine,
riposeremo senza fine in Te
che sei la sola ragione della nostra gioia.

(Padre David Maria Turoldo)



La prima cosa necessaria al cristiano è la fede.
Senza di essa nessuno di noi potrebbe, lealmente, dirsi cristiano.

- S. Tommaso d'Aquino -



“Prego Dio perché faccia con me quello che fai tu quando mi corri dietro in modo che io non cada, quando tento di andare in bicicletta senza le rotelle” 

(Amedeo, un bimbo di 3 anni che ha capito molte cose...)




Notte di Luce  

Vorrei che questa fosse la mia notte trasformata in preghiera…
In questa notte della terra, in questa notte del mondo,
sento il pianto perduto e immenso di tutti gli uomini che soffrono,
aspettano e sperano; in questa notte,
in questo silenzio voglio scrutare…
per scorgere sotto le ceneri la brace viva che riaccende la fiamma.


Padre Davide Maria Turoldo

venerdì 27 dicembre 2013

Mangiate e alzatevi - Padre Davide Maria Turoldo -


Signore, hai mai desiderato morire?
Sai cosa vuol dire: non farcela più,
perché il male è troppo grande, e amaro,
da renderci tanto infelici?
Dice un midrash antico che a volte
tu fai, a sera, delle nostre preghiere
un tappeto disteso nel cielo
e sopra tu pure ti prostri e preghi,
e questa sarebbe la tua preghiera:
- Di tanto male vi chiedo perdono, uomini…
Pensa al tuo popolo in mezzo al deserto:
- Fossimo morti per mano del Signore
in terra d’Egitto- per tua mano, Dio,
amante della vita!
E Giobbe a gridare:
- Perché le porte del grembo non chiuse?
Perché la pena ai miei occhi non nascose? -
Anche Cristo tentato di morire:
- Se tu sei il Figlio di Dio, buttati giù…-
anche lui sudando sangue, gridava:
- Padre, Padre, se è possibile …. -
Oh, le preghiere che salgono da tutti i deserti
dopo questo andare, e andare …
Come sono le preghiere di queste moltitudini
di braccianti, di deportati, di torturati, di uccisi?
Anche di te noi abbiamo pietà,
perché devi avere il cuore che scoppia,
e le notti che certo piangi per noi …
fino a farti pane, nostro cibo,
e a dirci: – Mangiate, alzatevi
che lungo è ancora il cammino. -
E noi andiamo ancora,
forti del tuo cibo;
solo perché tu ci ami
e noi ti amiamo,
Dio fatto in tutto simile a noi.

(Padre David Maria Turoldo)




"Dio è sempre nuovo, la sua opera è sempre nuova. 
Novità dei mondo è ogni vita che nasce, novità dei mondo è ogni morte. 
Assoluta novità di tutta la storia 

è sempre la perenne risurrezione di Gesù Cristo. 
E' l'Amore che è sempre nuovo. 
L’amore è la creatività in atto sull'onda della fantasia di Dio.
Non ci sono tempi per l'Amore. 
Ogni tempo è sempre per amare. 
Così è detto nella pienezza dei tempi". 

(Padre David Maria Turoldo)






«Ama la Sacra Scrittura e la saggezza ti amerà;
 amala teneramente, ed essa ti custodirà; 
onorala e riceverai le sue carezze.
 Che essa sia per te come le tue collane e i tuoi orecchini»

San Girolamo (Ep. 130,20)



"Nascesse pure Gesù Cristo mille volte a Betlemme... 
se non nasce nel tuo cuore,
sei perduto per sempre!" 

(Sant'Angela da Foligno)

Buona giornata a tutti. :-)






martedì 9 luglio 2013

Tre cose – anonimo

Coltiva tre cose: la bontà, la saggezza e l'amicizia.

Cerca tre cose: la verità, la filosofia e la comprensione.

Ama tre cose: le buone maniere, il valore ed il servizio.

Governa tre cose: il carattere, la lingua e la condotta.

Apprezza tre cose: la cordialità, l'allegria e la decenza.

Difendi tre cose: l'onore, gli amici e i deboli.


Ammira tre cose: il talento, la dignità e la grazia.

Escludi tre cose: l'ignoranza, l'offesa e l'invidia.

Combatti tre cose: la bugia, l'odio e la calunnia.

Conserva tre cose: la salute, il prestigio e il buon umore.




Venne chiesto un giorno a Padre Leopoldo: 
"Padre, come capisce lei le parole del Signore: Che colui che vuol seguirmi, prenda tutti i giorni la sua croce? Dobbiamo per questo fare penitenze straordinarie?"
"Non è il caso di fare penitenze straordinarie", rispose  "Basta che sopportiamo con pazienza le tribolazioni ordinarie della nostra misera vita: le incomprensioni, le ingratitudini, le umiliazioni, le sofferenze occasionate dai cambiamenti di stagione e dell’atmosfera in cui viviamo... "

(San Leopoldo Mandic)




L'educazione è il grande motore dello sviluppo personale. E' grazie all'educazione che la figlia di un contadino può diventare medico, il figlio di un minatore il capo miniera o un bambino nato in una famiglia povera il presidente di una grande nazionale.
 
- Nelson Mandela -




Quante persone aspettano da te appoggio, comprensione e affetto! Se non ti comprendono, non darvi importanza. Perdona e va' avanti, perché in tutte le strade troveremo sempre insegnamenti preziosi che ci faranno progredire.

(Carlos Torres Pastorino)




Ogni senso di colpa rappresenta la schiavitù rispetto al passato, ogni ansia la tua schiavitù rispetto al futuro. I problemi sono creati dalla sensazione del tempo, Passato e Futuro, che nessuno ha mai toccato con mano e vivono solo nella nostra testa. 
 

Salvatore Brizzi

 
Preghiera della sera
 
Non so quando spunterà l'alba
non so quando potrò
camminare per le vie
del tuo paradiso
non so quando i sensi
finiranno di gemere
e il cuore sopporterà la luce.

E la mente (la mente!)
già ubriaca, sarà
finalmente calma
e lucida:
e potrò vederti in volto
senza arrossire.
 

(Padre David Maria Turoldo)

 Da Canti ultimi, Garzanti, 1991










venerdì 22 marzo 2013

In attesa che l'amico torni - Padre David Maria Turoldo -



Tu non sai cosa sia la notte

sulla montagna
essere soli come la luna;
né come sia dolce il colloquio
e l’attesa di qualcuno
mentre il vento appena vibra
alla porta socchiusa della cella.


Tu non sai cosa sia il silenzio
né la gioia dell’usignolo
che canta, da solo nella notte;
quanto beata è la gratuità,
il non appartenersi
ed essere solo
ed essere di tutti
e nessuno lo sa o ti crede.

Tu non sai

come spunta una gemma
a primavera, e come un fiore
parla a un altro fiore
e come un sospiro
è udito dalle stelle.

E poi ancora il silenzio
e la vertigine dei pensieri,
e poi nessun pensiero
nella lunga notte,
ma solo gioia
pienezza di gioia
d’abbracciare la terra intera;
e di pregare e cantare
ma dentro, in silenzio.

Tu non sai questa voglia
di danzare
solo nella notte
dentro la chiesa,
tua nave sul mare.
E la quiete dell’anima
e la discesa nelle profondità,
e sentirti morire
di gioia
nella notte.



(David  Maria Turoldo)



Quando, il 19 aprile di quasi otto anni fa, ho accettato di assumere il ministero petrino, ho avuto la ferma certezza che mi ha sempre accompagnato: questa certezza della vita della Chiesa dalla Parola di Dio. In quel momento, come ho già espresso più volte, le parole che sono risuonate nel mio cuore sono state: Signore, perché mi chiedi questo e che cosa mi chiedi? E’ un peso grande quello che mi poni sulle spalle, ma se Tu me lo chiedi, sulla tua parola getterò le reti, sicuro che Tu mi guiderai, anche con tutte le mie debolezze. E otto anni dopo posso dire che il Signore mi ha guidato, mi è stato vicino, ho potuto percepire quotidianamente la sua presenza.

Papa Benedetto XVI,  Udienza 27 Febbraio 2013




La santità è una vocazione che riguarda tutti, nessuno escluso" (Esort. Apost. Cristi fideles laici)
La ragione per cui non siamo felici come i santi...è perchè non vogliamo essere santi
(Fulton J.Sheen)

E' mettendo i bimbi al centro del mondo che si trasforma la vita!
"Sia sempre un bimbo il centro del mondo"

- David Maria Turoldo - 







"Alcuni non sapevano perché il vescovo di Roma ha voluto chiamarsi Francesco. 
Alcuni pensavano a Francesco Saverio, a Francesco di Sales, anche a Francesco d’Assisi. 
Io vi racconterò la storia. Nell’elezione, io avevo accanto a me l’arcivescovo emerito di San Paolo e anche prefetto emerito per il Clero, il cardinale Claudio Hummes: un grande amico, un grande amico. Quando la cosa stava diventando un po’ "pericolosa", lui mi confortava. E quando i voti sono saliti a due terzi, è giunto l’applauso consueto, perché è stato eletto il Papa. E lui mi ha abbracciato e mi ha detto: “Non dimenticarti dei poveri!”. E quella parola è entrata qui: i poveri, i poveri. Poi, subito in relazione ai poveri ho pensato a Francesco d’Assisi. Poi, ho pensato alle guerre, mentre lo scrutinio proseguiva, fino a tutti i voti. E Francesco è l’uomo della pace. l’uomo che ama e custodisce il Creato, in questo momento in cui noi abbiamo con il Creato una relazione non tanto buona, no? E’ l’uomo che ci da questo spirito di pace, l’uomo povero … Ah, come vorrei una Chiesa povera e per i poveri!".

(papa Francesco, 16 marzo 2013, incontro con i giornalisti)





Buona giornata a tutti. :-)

www.leggoerifletto.it




martedì 17 gennaio 2012

Amore, che mi formasti – Padre David Maria Turoldo -

Amore, che mi formasti
a immagine dell'Iddio che non ha volto,
Amore che sì teneramente
mi ricomponesti dopo la rovina,
Amore, ecco, mi arrendo:
sarò il tuo splendore eterno.

Amore, che mi hai eletto fin dal giorno
che le tue mani plasmarono il corpo mio,
Amore, celato nell'umana carne,
ora simile a me interamente sei,
Amore ecco, mi arrendo:
sarò il tuo possesso eterno.


Amore, che al tuo giogo
anima e sensi, tutto m'hai piegato,
Amore, tu m'involi nel gorgo tuo,
il cuore mio non resiste più,
ecco, mi arrendo, Amore:
mia vita ormai eterna.



(Padre David Maria Turoldo)



Buona giornata a tutti. :-)





giovedì 15 settembre 2011

Itinerari - Padre David Maria Turoldo -

Liberata l'anima ritorna
agli angoli delle strade
oggi percorse, a ritrovare i brani.
Lì un gomitolo d'uomo
posato sulle grucce,
e là una donna offriva al suo nato
il petto senza latte.
Nella soffitta d'albergo
una creatura indecifrabile:
dal buio occhi uguali
al cerchio fosforescente d'una sveglia
a segnare ore immobili.
E io a domandare alle pietre, agli astri,
al silenzio: chi ha
veduto Cristo?



(Padre David Maria Turoldo)
Fonte:  "Gli occhi miei lo vedranno", Ed. Mondadori 1955

 Fotografia by Aldo Caruso - 2011

La fotografia  probabilmente fra tutte le forme d'arte la più accessibile e la più gratificante. Può registrare volti o avvenimenti oppure narrare una storia. Può sorprendere, divertire ed educare. Può cogliere, e comunicare, emozioni e documentare qualsiasi dettaglio con rapidità e precisione.
(John Hedgecoe)


Buona giornata a tutti :-)

sabato 20 agosto 2011

Colloquio notturno – Padre David Maria Turoldo -

E quando la notte fonda
ha già inghiottito uomini e case,
una cella mi accoglie
esule del mondo. Gli altri
nulla sanno di questa mia pace,
di questi appuntamenti.


Forse neppure io stesso
saprei rifare l'itinerario del giorno,
ripetere la danza del mio Amore.
Quasi nulla avanza di me
la sera: poche ossa, poca carne
odorosa di stanchezze,
curvata sotto il peso
di paurose confidenze.

Allora Egli mi attende solo,
a volte seduto sulla sponda del letto,
a volte abbandonato sul parapetto
della grande finestra. E iniziamo
ogni notte il lungo colloquio.

Io divorato dagli uomini, da me stesso,
a sgranare ogni notte il rosario
della mia disperata leggenda.
Ed Egli a narrarmi ogni notte
la Sua infinita pazienza.
E poi all'indomani io, a correre
a dire il messaggio incredibile
ed Egli fermo al margine delle strade
a vivere d'accattonaggio.




(Padre David Maria Turoldo)
Fonte: da “Udii una voce” (1952)

mercoledì 25 maggio 2011

In nome di Dio vi prego, vi scongiuro – Padre David Maria Turoldo -

In nome di Dio vi prego, vi scongiuro,
vi ordino: non uccidete!
Soldati, gettate le armi...
Chi ti ricorda ancora,
fratello Romero?
Ucciso infinite volte
dal loro piombo e dal nostro silenzio.
Ucciso per tutti gli uccisi;
neppure uomo,
sacerdozio che tutte le vittime
riassumi e consacri.
Ucciso perché fatto popolo:
ucciso perché facevi
cascare le braccia
ai poveri armati,
più poveri degli stessi uccisi:
per questo ancora e sempre ucciso.
Romero, tu sarai sempre ucciso,
e mai ci sarà un Etiope
che supplichi qualcuno
ad avere pietà.
Non ci sarà un potente, mai,
che abbia pietà
di queste turbe, Signore?
nessuno che non venga ucciso? 
Sarà sempre così, Signore? 

(Padre David Maria Turoldo)

Con questi versi, David Maria Turoldo ha cantato in poesia il martirio di mons. Romero.

Óscar Arnulfo Romero y Galdámez, arcivescovo, nato nel 1917 e ucciso a San Salvador il 24 marzo 1980. L’arcivescovo di San Salvador a causa del suo impegno nel denunciare le violenze della dittatura salvadoregna viene ucciso mentre stava celebrando la Messa nella cappella dell'ospedale della Divina Provvidenza. Un colpo di fucile al collo, mentre stava sollevando l’Ostia, ha fatto tacere un sacerdote coraggioso.
Nel 1997 è stata aperta la causa di beatificazione e gli è stato attribuito il titolo di Servo di Dio.
Papa Giovanni Paolo II, in occasione del Giubileo 2000, ha inserito quindi Romero nel testo della "celebrazione dei Nuovi Martiri", riprendendo quasi integralmente quanto aveva scritto il giorno della sua morte alla Conferenza Episcopale salvadoregna:

« Il servizio sacerdotale della Chiesa di Oscar Romero
   ha avuto il sigillo immolando la sua vita
   mentre offriva la vittima eucaristica. »
   (Papa Giovanni Paolo II)



"Un vescovo potrà morire, ma la Chiesa di Dio, che è il popolo, non morirà mai."
                                                      (Mons. Oscar Romero)





Buona giornata a tutti. :-)



domenica 10 aprile 2011

Ballata della speranza – David Maria Turoldo -

Tempo del primo avvento
tempo del secondo avvento
sempre tempo d'avvento:
esistenza, condizione
d'esilio e di rimpianto.

Anche il grano attende
anche l'albero attende
attendono anche le pietre
tutta la creazione attende.

Tempo del concepimento
di un Dio che ha sempre da nascere.

(Quando per la donna è giunta la sua ora
è in grande pressura
ma poi tutta la sua tristezza
si muterà in gaudio
perché è nato al mondo un uomo.)

Questo è il vero lungo inverno del mondo:
Avvento, tempo del desiderio
tempo di nostalgia e ricordi
(paradiso lontano e impossibile!)
Avvento, tempo di solitudine
e tenerezza e speranza.
Oh, se sperassimo tutti insieme
tutti la stessa speranza
e intensamente
ferocemente sperassimo
sperassimo con le pietre
e gli alberi e il grano sotto la neve
e gridassimo con la carne e il sangue
con gli occhi e le mani e il sangue;
sperassimo con tutte le viscere
con tutta la mente e il cuore
Lui solo sperassimo;
oh se sperassimo tutti insieme
con tutte le cose
sperassimo Lui solamente
desiderio dell'intera creazione;
e sperassimo con tutti i disperati
con tutti i carcerati
come i minatori quando escono
dalle viscere della terra,
sperassimo con la forza cieca
del morente che non vuol morire,
come l'innocente dopo il processo
in attesa della sentenza,
oppure con il condannato
avanti il plotone d'esecuzione
sicuro che i fucili non spareranno;
se sperassimo come l'amante
che ha l'amore lontano
e tutti insieme sperassimo,
a un punto solo
tutta la terra uomini
e ogni essere vivente
sperasse con noi
e foreste e fiumi e oceani,
la terra fosse un solo
oceano di speranza
e la speranza avesse una voce sola
un boato come quello del mare,
e tutti i fanciulli e quanti
non hanno favella
per prodigio
a un punto convenuto
tutti insieme
affamati malati disperati,
e quanti non hanno fede
ma ugualmente abbiano speranza
e con noi gridassero
astri e pietre,
purché di nuovo un silenzio altissimo
- il silenzio delle origini -
prima fasci la terra intera
e la notte sia al suo vertice;
quando ormai ogni motore riposi
e sia ucciso ogni rumore
ogni parola uccisa
- finito questo vaniloquio! -
e un silenzio mai prima udito
(anche il vento faccia silenzio
anche il mare abbia un attimo di silenzio,
un attimo che sarà la sospensione del mondo),
quando si farà questo
disperato silenzio
e stringerà il cuore della terra
e noi finalmente in quell'attimo dicessimo
quest'unica parola
perché delusi di ogni altra attesa
disperati di ogni altra speranza,
quando appunto così disperati
sperassimo e urlassimo
(ma tutti insieme
e a quel punto convenuti)
certi che non vale chiedere più nulla
ma solo quella cosa
allora appunto urlassimo
in nome di tutto il creato
(ma tutti insieme e a quel punto)
VIENI VIENI VIENI, Signore
vieni da qualunque parte del cielo
o degli abissi della terra
o dalle profondità di noi stessi
(ciò non importa) ma vieni,
urlassimo solo: VIENI!

Allora come il lampo guizza dall'oriente
fino all'occidente così sarà la sua venuta
e cavalcherà sulle nubi;
e il mare uscirà dai suoi confini
e il sole più non darà la sua luce
né la luna il suo chiarore
e le stelle cadranno fulminate
saranno scosse le potenze dei cieli.

E lo Spirito e la sposa dicano: Vieni!
e chi ascolta dica: vieni!
e chi ha sete venga
chi vuole attinga acqua di vita
per bagnarsi le labbra
e continuare a gridare: vieni!

Allora Egli non avrà neppure da dire
eccomi, vengo - perché già viene.

E così! Vieni Signore Gesù,
vieni nella nostra notte,
questa altissima notte
la lunga invincibile notte,
e questo silenzio del mondo
dove solo questa parola sia udita;
e neppure un fratello
conosce il volto del fratello
tanta è fitta la tenebra;
ma solo questa voce
quest'unica voce
questa sola voce si oda:

VIENI VIENI VIENI, Signore!
- Allora tutto si riaccenderà
alla sua luce
e il cielo di prima
e la terra di prima
son sono più
e non ci sarà più né lutto
né grido di dolore
perché le cose di prima passarono
e sarà tersa ogni lacrima dai nostri occhi
perché anche la morte non sarà più.
E una nuova città scenderà dal cielo
bella come una sposa
per la notte d'amore
(non più questi termitai
non più catene dolomitiche
di grattacieli
non più urli di sirene
non più guardie
a presiedere le porte
non più selve di ciminiere).

- Allora il nostro stesso desiderio
avrà bruciato tutte le cose di prima
e la terra arderà dentro un unico incendio
e anche i cieli bruceranno
in quest'unico incendio
e anche noi, gli uomini,
saremo in quest'unico incendio
e invece di incenerire usciremo
nuovi come zaffiri
e avremo occhi di topazio:

quando appunto Egli dirà
"ecco, già nuove sono fatte tutte le cose"

allora canteremo
allora ameremo
allora allora...

MARANATHA', VIENI SIGNORE GESU'!

(Padre David Maria Turoldo)
                                                             Fonte:  Il sesto angelo, Mondadori, 1976

David Maria (nato Giuseppe) Turoldo (Coderno, 22 novembre 1916 – Milano, 6 febbraio 1992)
 religioso e poeta italiano dell’Ordine dei Servi di Maria.

Buona giornata a tutti. :-)

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