Tu non sai cosa sia la notte
sulla montagna
essere soli come la luna;
né come sia dolce il colloquio
e l’attesa di qualcuno
mentre il vento appena vibra
alla porta socchiusa della cella.
Tu
non sai cosa sia il silenzio
né la gioia dell’usignolo
che canta, da solo nella notte;
quanto beata è la gratuità,
il non appartenersi
ed essere solo
ed essere di tutti
e nessuno lo sa o ti crede.
Tu non sai
né la gioia dell’usignolo
che canta, da solo nella notte;
quanto beata è la gratuità,
il non appartenersi
ed essere solo
ed essere di tutti
e nessuno lo sa o ti crede.
Tu non sai
come spunta una
gemma
a primavera, e come un fiore
parla a un altro fiore
e come un sospiro
è udito dalle stelle.
E poi ancora il silenzio
a primavera, e come un fiore
parla a un altro fiore
e come un sospiro
è udito dalle stelle.
E poi ancora il silenzio
e la vertigine dei
pensieri,
e poi nessun pensiero
nella lunga notte,
ma solo gioia
pienezza di gioia
d’abbracciare la terra intera;
e di pregare e cantare
ma dentro, in silenzio.
Tu non sai questa voglia
e poi nessun pensiero
nella lunga notte,
ma solo gioia
pienezza di gioia
d’abbracciare la terra intera;
e di pregare e cantare
ma dentro, in silenzio.
Tu non sai questa voglia
di danzare
solo nella notte
dentro la chiesa,
tua nave sul mare.
E la quiete dell’anima
e la discesa nelle profondità,
e sentirti morire
di gioia
nella notte.
Papa Benedetto XVI, Udienza 27 Febbraio 2013
solo nella notte
dentro la chiesa,
tua nave sul mare.
E la quiete dell’anima
e la discesa nelle profondità,
e sentirti morire
di gioia
nella notte.
(David Maria Turoldo)
Quando, il 19 aprile di quasi otto anni fa, ho accettato
di assumere il ministero petrino, ho avuto la ferma certezza che mi ha sempre
accompagnato: questa certezza della vita della Chiesa dalla Parola di Dio. In
quel momento, come ho già espresso più volte, le parole che sono risuonate nel
mio cuore sono state: Signore, perché mi chiedi questo e che cosa mi chiedi? E’ un peso grande quello che mi poni sulle spalle,
ma se Tu me lo chiedi, sulla tua parola getterò le reti, sicuro che Tu mi
guiderai, anche con tutte le mie debolezze. E otto anni dopo posso dire che il
Signore mi ha guidato, mi è stato vicino, ho potuto percepire quotidianamente
la sua presenza.
La
santità è una vocazione che riguarda tutti, nessuno escluso" (Esort.
Apost. Cristi fideles laici)
La ragione per cui non siamo felici come i santi...è perchè non vogliamo essere santi
(Fulton J.Sheen)
La ragione per cui non siamo felici come i santi...è perchè non vogliamo essere santi
(Fulton J.Sheen)
E' mettendo i bimbi al centro
del mondo che si trasforma la vita!
Buona giornata a tutti. :-)
www.leggoerifletto.it
"Alcuni non sapevano
perché il vescovo di Roma ha voluto chiamarsi Francesco.
Alcuni pensavano a
Francesco Saverio, a Francesco di Sales, anche a Francesco d’Assisi.
Io vi
racconterò la storia. Nell’elezione, io avevo accanto a me l’arcivescovo emerito
di San Paolo e anche prefetto emerito per il Clero, il cardinale Claudio
Hummes: un grande amico, un grande amico. Quando la cosa stava diventando un po’ "pericolosa",
lui mi confortava. E quando i voti sono saliti a due terzi, è giunto l’applauso
consueto, perché è stato eletto il Papa. E lui mi ha abbracciato e mi ha detto:
“Non dimenticarti dei poveri!”. E quella parola è entrata qui: i poveri, i
poveri. Poi, subito in relazione ai poveri ho pensato a Francesco d’Assisi.
Poi, ho pensato alle guerre, mentre lo scrutinio proseguiva, fino a tutti i
voti. E Francesco è l’uomo della pace. l’uomo che ama e custodisce il Creato,
in questo momento in cui noi abbiamo con il Creato una relazione non tanto
buona, no? E’ l’uomo che ci da questo spirito di pace, l’uomo povero … Ah, come
vorrei una Chiesa povera e per i poveri!".
Buona giornata a tutti. :-)
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